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News - Ambiente & Energia

News - Ambiente & Energia (409)

Linee Guida FISE Assoambiente per prevenire corruzione e reati ambientali

Linee Guida FISEPresentate le nuove Linee GuidaModelli Organizzativi e sistemi di gestione ambientale” per l’applicazione del D.Lgs 231/2001 nel settore della gestione rifiuti. Il documento, elaborato da FISE Assoambiente - Associazione Imprese Servizi Ambientali di Confindustria, è stato verificato e approvato dal Ministero di Giustizia.

Le Linee Guida di FISE Assoambiente, che costituiscono un approfondimento per le attività di igiene urbana e gestione rifiuti rispetto alle Linee Guida elaborate da Confindustria, sono state approvate dal Ministero di Giustizia e rappresentano per le imprese che operano nel settore uno strumento operativo per definire un adeguato sistema di prevenzione e controllo dei reati.

A quasi 15 anni dal Decreto Legislativo n. 231 del 2001 relativo ai reati societari e nei confronti della pubblica amministrazione, l’estensione alle tematiche della sicurezza sul lavoro e ai delitti contro l’ambiente (illeciti nella raccolta, trasporto, recupero o smaltimento di rifiuti e controllo dei siti di smaltimento, etc…) ha ampliato ulteriormente il numero di imprese coinvolte.

Perno centrale delle Linee Guida sono i MOG (Modelli Organizzativi), un sistema di controllo preventivo, che parte da un’analisi dei rischi, individua le fattispecie di reato cui è potenzialmente sottoposta l’organizzazione e definisce un adeguato sistema di prevenzione e controllo. Tra i principali obiettivi dei Modelli Organizzativi c’è l’individuazione delle attività nel cui ambito possono essere commessi reati, la previsione di specifici protocolli diretti a programmare la formazione, l’attuazione delle decisioni dell’azienda in relazione ai reati da prevenire e l’introduzione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello.

Le Linee Guida sono state elaborate proprio per supportare, attraverso indicazioni e misure tratte dalla pratica aziendale, le imprese nell’identificazione delle attività “sensibili” potenzialmente in grado di condurre i soggetti apicali ad assumere una condotta colposa; tra queste, la pianificazione dei conferimenti/trasporti, la gestione flussi in ingresso e in uscita, i monitoraggi ambientali (suolo, acqua e aria), la gestione gare e la manutenzione impianti.

AdA

Scarica le Linee Guida Modelli Organizzativi e sistemi di gestione ambientale

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Collegato ambientale: certificazioni e ecolabel negli appalti pubblici

collegatoambientaleGli appalti verdi obbligatori sono una ventata di aria nuova per il mercato italiano: le amministrazioni pubbliche, responsabili di spese e investimenti pari al 18-20% del PIL, dal 2 febbraio 2016 devono introdurre i Criteri Ambientali Minimi (CAM) nelle proprie procedure d’appalto.

Questa è la previsione dell’Articolo 18 della Legge 28 dicembre 2015, n. 221 sulle “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” (pubblicata in Gazzetta Ufficiale 18 gennaio 2016, n. 13, cd. Collegato ambientale) e si traduce in una opportunità di mercato per le imprese virtuose, che siano dotate di certificazioni ambientali o di strumenti equivalenti di prova delle proprie prestazioni ambientali.

In caso di appalto di lavori, per accertare la capacità tecnica dei candidati le stazioni appaltanti utilizzeranno le certificazioni di processo (EMAS, ISO 140001, ISO 50001 o equivalenti): per accertare la capacità tecnica in caso di appalto di servizi le pubbliche amministrazioni potranno anche richiedere Ecolabel sui servizi, beni e lavori (ndr: l'ecolabel è stato recentemente esteso anche ai servizi di ricettività turistica).

Inoltre saranno assegnati punteggi premianti per i prodotti con determinate prestazioni ambientali: la Legge 221/15 (il "Collegato ambientale", appunto) introduce nell’Articolo 83 del Codice Appalti la possibilità di dare punteggi premianti per il possesso della certificazione Ecolabel “in relazione ai beni o servizi oggetto del contratto, in misura pari o superiore al 30 per cento del valore delle forniture o prestazioni oggetto del contratto stesso”.

Più in generale, è ora obbligatorio assegnare punteggi premianti ai prodotti che garantiscono prestazioni pari a quelle descritte nei criteri impiegati per la concessione delle certificazioni di prodotto (uno solo, molti o anche tutti i criteri): il mezzo di prova è l’apposita certificazione (Ecolabel, Nordic Swan, il futuro marchio Made Green in Italy o una certificazione equivalente).

Peraltro, la Legge 221/15 è ricca di agevolazioni per le imprese certificate:

  • Art. 16 è prevista la riduzione delle garanzie richieste in fase di candidatura per una gara per i possessori di certificazioni ambientali e per chi sviluppa un inventario di gas ad effetto serra ai sensi della norma UNI EN ISO 14064-1 o un’impronta climatica (carbon footprint) di prodotto ai sensi della norma UNI ISO/TS 14067;
  • Art. 17 Per l’assegnazione di contributi, agevolazioni e finanziamenti in materia ambientale, nella formulazione delle graduatorie costituiscono elemento di preferenza il possesso di certificazioni ambientali (EMAS, ISO14001, Ecolabel, ISO50001);
  • Art. 20 prevede la nascita di un nuovo strumento certificativo nazionale, il Made Green in Italy, basato sulla metodologia europea per l’impronta ecologica di prodotto (PEF)
  • Art. 43 il riconoscimento dei gestori RAEE prevede il possesso di una certificazione (ISO9000, 1400, EMAS o equivalente).

Per non limitare l’ambito di applicazione dei criteri ambientali negli appalti pubblici, sarà comunque obbligatoria anche l’applicazione dei CAM di prossima emanazione. Infine, per la trasparenza dei dati, è previsto che ciascun soggetto obbligato all’attuazione delle disposizioni presenti nell'articolo, è tenuto a pubblicare sul proprio sito istituzionale i bandi e documenti di gara con le relative clausole contrattuali recanti i relativi criteri ambientali minimi, nonché i soggetti aggiudicatari dell’appalto e i relativi capitolati contenenti il recepimento dei suddetti criteri ambientali minimi. Per il monitoraggio, vengono affidate opportune competenze all’Osservatorio dei contratti pubblici, istituito presso l’Autorità nazionale anticorruzione.

ttuare il GPP (Green Public Procurement, i cosiddetti acquisti verdi della pubblica amministrazione) significa promuovere concretamente i prodotti e i produttori green. Può anche significare, inoltre, spingere altri produttori a convertire i sistemi produttivi verso soluzioni a minor impatto ambientale e innovative, rendendoli più competitivi in Italia e nel mondo.

AdA

Scarica la Legge 28 dicembre 2015, n. 221

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"Fonti ed esperienze di finanziamento per il Governo del Territoro". Modulo formativo per Ingegneri ed Architetti

sgtProseguono le attività  del Corso di Alta Formazione “Governo del Territorio” organizzato nell’ambito della Scuola di Governo del Territorio.

Fino al 24 febbraio sarà possibile iscriversi al Modulo formativo “Fonti ed esperienze di finanziamento per il Governo del Territorio” che si svolgerà il 26 Febbraio , ed il 3, 4 e 9 Marzo 2016 presso l’l’Università Suor Orsola Benincasa in Corso Vittorio Emanuele, 292 – Napoli.

La partecipazione al Corso, della durata di 15 ore, garantirà ad Architetti ed Ingegneri il riconoscimento di n. 15 Crediti Formativi Professionali.
Le docenze saranno curate dalla dottoressa Luisa De Simone e dai Professori Claudio Luongo e Paolo Colucci.

Per informazioni:

Consorzio Promos Ricerche
Tel. 081-4109140
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Efficienza energetica. Un marchio di qualità Enea per l’edilizia

ediliziaefficienteDiffondere la formazione nell’edilizia sui temi dell’efficienza energetica e giungere a un marchio italiano di qualità per tutto il settore. Sono i propositi del progetto Bricks (Building Refurbishment with Increased Competences, Knowledge and Skills), promosso dall’Enea e da altri 15 partner tra associazioni di categoria e centri di formazione, co-finanziato dal percorso europeo Intelligent Energy Europe.

Un progetto che nel 2016 entra nel vivo e spera di arrivare a risultati concreti. «L’Ue si è data risultati ambiziosi con il Quadro per il clima e l’energia approvato nel 2014 e, tra questi, c’è un miglioramento generale del 27% dell’efficienza energetica entro il 2030 – spiega Anna Moreno, ricercatrice dell’Enea che coordina il piano –. Oggi il mercato italiano sconta alcuni ritardi. Per esempio, molti idraulici non sanno neppure che cosa sia una pompa di calore. E quando un ente pubblico vuole sapere quali sono le imprese più avanzate su questi temi, in realtà non sa dove cercare, perché non esiste né un elenco né una certificazione». Cosa che c’è in altri Paesi, come ad esempio in Francia, dove da dieci anni il Governo ha promosso il marchio Qualit'ENR (Qualification des energies renouvelables).

Ecco allora la prima idea. «Insieme al gruppo Cs (Consulenza e formazione) e Unioncamere vogliamo creare un marchio di qualità anche per l’Italia, da richiedere presso gli sportelli delle Camere di Commercio locali. Un bollino di certificazione per le aziende sui temi dell’efficienza energetica». Accanto a questo, nasceranno specifici corsi di formazione per i singoli lavoratori, «in modo che, se anche l’intera impresa non è certificata, almeno un tecnico al suo interno possa disporre di queste competenze. In questo caso, a verificarle sarà Accredia, l’ente italiano di accreditamento».

L’altro tema è dare una forma certificata e più chiara a nuove figure professionali che si stanno affermando, ma che faticano ad essere codificate e inserite nei sistemi di classificazione regionali. «Proprio le Regioni sono i primi enti che stiamo cercando di coinvolgere. Ciascuna di esse predispone il proprio sistema delle qualifiche professionali. La Lombardia, per esempio, lo ha appena aggiornato. È un volume di quasi mille pagine, ma dove mancano numerose diciture che oggi sarebbe necessario contemplare, come gli installatori di sistemi di isolamento termico a cappotto, di impianti geotermici a pompa di calore e di sistemi domotici, gli auditor energetici e i formatori d'aula e di cantiere».

Secondo Enea, questo tipo di aggiornamento sarebbe a costo quasi zero per le Regioni, che potrebbero attingere al Fondo sociale europeo. Ad esempio sarebbe importante sviluppare il formatore di cantiere, un tecnico, cioè, che conosca le migliori tecniche e abbia anche nozioni di insegnamento ai sui colleghi. Nel Lazio c'è già stata una sperimentazione di una sessione di formazione svolta direttamente in cantiere, durata solo un giorno, «che ha avuto successo e in cui tutti i partecipanti hanno chiesto che durasse di più».

Per quanto riguarda i tempi? «Con i partner del progetto – spiega la ricercatrice – ci stiamo muovendo affinché tutti i soggetti coinvolti firmino un policy paper dove saranno individuate le azioni che i Ministeri, le Regioni e le Province autonome dovranno realizzare entro il 2020». Una data fondamentale, che l’Ue ha fissato come anno dopo il quale tutte le nuove costruzioni edilizie dovrebbero essere ad alta efficienza. Ma già il biennio 2016-2017 sarà il periodo in cui Enea imprimerà un’azione decisa sul versante della formazione.

AdA

fonte Sole24Ore 41/16 A.L.

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Nuovo conto termico: accesso semplificato agli incentivi e inclusione impianti a potenza maggiore. 900 mln a disposizione

conto termicoProcedura semplificata per accedere agli incentivi. Nuove modalità di erogazione delle risorse ed estensione della misura anche agli impianti di potenza più elevata. A disposizione ci sono 900 milioni di euro annui, di cui 700 per i privati e imprese e 200 per la Pubblica Amministrazione.

Sono le principali novità contenute nel Decreto di aggiornamento del Conto Termico che rivede la disciplina per l’incentivazione dei piccoli interventi, per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili di cui al DM 28 dicembre 2012.

Rispetto al meccanismo finora adottato, le novità introdotte sono:

  • l’eliminazione dell’iscrizione ai registri per pompe di calore elettriche o a gas e caldaie a biomassa di potenza termica superiore a 500 kW che d’ora in avanti potranno quindi accedere direttamente all’incentivo;
  • la predisposizione di un catalogo di prodotti di mercato idonei e prequalificati per l’accesso al meccanismo per i quali è prevista una procedura semi-automatica di riconoscimento (il catalogo è integrabile su richiesta degli operatori);
  • una nuova modalità di pagamento per la Pubblica Amministrazione. Viene introdotta la possibilità di erogare un acconto e pagamenti per stato di avanzamento lavori, nonché il rilascio in un’unica rata per importi fino a 5000 euro;
  • l’aggiornamento del contratto tipo predisposto dall’AEEGSI (Autorità per l’Energia elettrica, il gas e il sistema idrico) con termini di pagamento ridotti a 60 giorni da fine lavori rispetto ai 180 vigenti;
  • l’introduzione di nuovi interventi agevolabili e l’innalzamento delle soglie di accesso per pompe di calore elettriche, a gas, caldaie a biomassa e impianti solari termici;
  • la possibilità, per le sole pubbliche amministrazioni, di richiedere, prima della realizzazione degli interventi e al ricorrere di precise condizioni, la prenotazione degli incentivi con impegno all’erogazione delle risorse.

Il decreto rappresenta quindi un ulteriore tassello nel quadro complessivo degli incentivi a favore degli interventi di promozione dell’efficienza energetica che costituisce una delle principali priorità di azione del Governo in campo energetico.

AdA

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"I casi di studio della pianificazione territoriale". Modulo formativo per Ingegneri ed Architetti

sgtProseguono le attività  del Corso di Alta Formazione “Governo del Territorio” organizzato nell’ambito della Scuola di Governo del Territorio.

Fino al 9 febbraio sarà possibile iscriversi al Modulo formativo “I casi di studio della pianificazione territoriale” che si svolgerà l’11, 12, 18 e 24 Febbraio 2016 presso l’l’Università Suor Orsola Benincasa in Corso Vittorio Emanuele, 292 – Napoli.

La partecipazione al Corso, della durata di 15 ore, garantirà ad Architetti ed Ingegneri il riconoscimento di n. 15 Crediti Formativi Professionali.
Le docenze saranno curate dai Professori Massimo Pica Ciamarra, Domenico Moccia, Michelangelo Russo, Aldo Di Chio e Maurizio Tira.

Per informazioni:

Consorzio Promos Ricerche
Tel. 081-4109140
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Nuove disposizioni in materia ambientale: green economy, risorse naturali e valutazioni ambientali

Courtesy-of-pickcenter.it È stata pubblicata (nella G.U. n. 13 del 18 gennaio 2016) la legge 28 dicembre 2015, n. 221, che contiene misure in materia di tutela della natura e sviluppo sostenibile, valutazioni ambientali, energia, acquisti verdi, gestione dei rifiuti e bonifiche, difesa del suolo e risorse idriche (c.d. collegato ambientale).

Il provvedimento, che entrerà in vigore il 02/02/2016, contiene i seguenti aspetti:
•    Aree marine, tutela della natura e sviluppo sostenibile
•    Valutazione di impatto ambientale e sanitario
•    Energia
•    Acquisti verdi
•    Gestione dei rifiuti
•    Bonifiche e danno ambientale
•    Difesa del suolo
•    Risorse idriche e acque reflue
•    Capitale naturale e contabilità ambientale
•    Materiali da scavo e di estrazione
•    Animali selvatici e domestici
•    Impianti radio e sorgenti sonore
•    Urbanistica ed espropri

AdA

Scarica il Provvedimento della Camera

Scarica la Legge 28 dicembre 2015, n. 221

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Pannelli fotovoltaici: istruzioni per la gestione e lo smaltimento

Pannelli FVIl GSE, Gestore dei Servizi Energetici, ha pubblicato le “Istruzioni operative per la gestione e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici” previste ai sensi dell’art. 40 del D.Lgs. 49/2014. Nelle Istruzioni sono descritte le modalità operative a garanzia della totale gestione dei rifiuti da pannelli fotovoltaici incentivati in Conto Energia e si applicano ai beneficiari del:

  • I Conto Energia (DM 28 luglio 2005 e DM 6 febbraio 2006);
  • II Conto Energia (DM 19 febbraio 2007);
  • III Conto Energia (DM 6 agosto 2010);
  • IV Conto Energia: gli impianti entrati in esercizio fino al 30 giugno 2012 e tutti gli impianti rientranti nel Titolo IV – impianti a concentrazione (DM 5 maggio 2011);
  • V Conto Energia: gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e impianti a concentrazione (DM 5 luglio 2012).

A partire dall’undicesimo anno di incentivazione, infatti, il Gestore trattiene dalle tariffe incentivanti dei cinque successivi “Conto Energia” una quota a garanzia della totale gestione dei rifiuti derivanti da pannelli fotovoltaici.

A seguito del trattamento e dello smaltimento del pannello oggetto di incentivazione da parte del Soggetto Responsabile del RAEE fotovoltaico, il Soggetto stesso – entro 6 mesi dall’effettivo trattamento e smaltimento del pannello fotovoltaico – dovrà presentare al GSE idonea documentazione che attesti l’avvenuto smaltimento ai sensi della normativa vigente e s.m.i.

Il GSE, dopo aver effettuato gli opportuni controlli sulla documentazione presentata dal Soggetto Responsabile, restituisce la quota trattenuta in forma cautelativa, comprensiva degli interessi maturati.

Per gli impianti caratterizzati da pannelli fotovoltaici domestici la normativa vigente stabilisce che il Soggetto Responsabile del RAEE fotovoltaico adempia ai propri obblighi avvalendosi del servizio gratuito fornito dai Centri di Raccolta. Per gli impianti caratterizzati da pannelli fotovoltaici professionali il Soggetto Responsabile, per procedere alla corretta gestione dei rifiuti derivanti da pannelli fotovoltaici, deve rivolgersi agli operatori identificati dalla normativa vigente.

In ultima istanza lo stesso potrà richiedere al GSE la completa gestione delle operazioni di raccolta, trasporto, trattamento adeguato, recupero e smaltimento “ambientalmente compatibile” dei rifiuti prodotti dai pannelli fotovoltaici incentivati. Le eventuali spese aggiuntive rispetto a quelle già nella disponibilità del GSE sono a carico del Soggetto Responsabile.

La possibilità di richiedere l’intervento del GSE è riservata esclusivamente ai Soggetti Responsabili di RAEE fotovoltaici professionali.

AdA

Scarica la guida del GSE

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Sistri: prorogato al 31 dicembre 2016 l’adeguamento

SISTRI1Con Decreto Legge 30 dicembre 2015 n. 210 pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 302 del 30 dicembre 2015, è stato prorogato di un anno il termine per l'adeguamento al Sistri (Sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti).

Il Consiglio dei Ministri del 23 dicembre ha approvato il cd "decreto milleproroghe" all'interno del quale, all’articolo 8, è disposta la proroga di un anno per l’adeguamento al Sistri, ovvero del termine entro il quale continuano ad applicarsi gli adempimenti e gli obblighi gestionali tradizionali nonché le relative sanzioni (artt. 188, 189, 190 e 193 ex D. lgs. 152/06 nel testo previgente alla novella del D.Lgs. 205/2010).

Il Governo dunque ha rinviato al 31 dicembre 2016 l'adeguamento al sistema sospendendo per il 2016 l'applicazione delle sanzioni. Quindi per il 2016 si andrà avanti con il cosiddetto "doppio binario". Sarà obbligatorio continuare ad utilizzare i tradizionali registri di carico/scarico ed i formulari, parallelamente, chi lo vorrà, avrà facoltà di utilizzare il sito del SISTRI.

AdA

Scarica il Decreto Legge n. 210 del 30 dicembre 2015

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MUD 2016: nessuna novità, confermata la modulistica

pb200006Confermato il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD) per l'anno 2016 (con riferimento all'anno 2015) allegato al D.P.C.M. del 17 dicembre 2014, pubblicato sul Supplemento ordinario n. 97 alla Gazzetta Ufficiale n. 299 del 27 dicembre 2014.

Lo ha stabilito il D.P.C.M.  21 dicembre 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 300 del 28 dicembre 2015.

Il modello di cui al citato decreto sarà utilizzato per le dichiarazioni da presentare, entro la data prevista dalla legge 25 gennaio 1994, n. 70 e cioè entro il 30 aprile di ogni anno, con riferimento all’anno precedente e sino alla piena entrata in operatività del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI).

Sul portale Area Ambiente, all'indirizzo http://mud.ecocerved.it sono presenti numerose informazioni relative alla compilazione ed alla modalità di trasmissione telematica; in particolare si segnala la pagina di Assistenza e quesiti sul sito www.ecocerved.it dove è possibile ricevere informazioni qualificate in relazione alla specifica attività svolta dall'impresa che vi accede.

Tali informazioni sono attualmente aggiornate alla presentazione del MUD 2015, ma contengono indicazioni generali valide per la trasmissione telematica della denuncia.

AdA

Visualizza il Decreto (Permalink)

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