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Aggiornamento coordinatori e numero massimo partecipanti a eventi, interpello SSL

Aggiornamento coordinatori e numero massimo partecipanti a eventi, interpello SSL

La Federazione  Sindacale  Italiana  dei  Tecnici  e  Coordinatori  della  Sicurezza,  ha  formulato istanza di interpello per conoscere il parere della Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro in merito a “quale sia il corretto numero massimo di partecipanti ai convegni o seminari di aggiornamento per i Coordinatori per la Sicurezza: nessun limite massimo, così come indicato nel cap. 9.1, ovvero 35 partecipanti così come indicato nell’Allegato V all’ACSR del 07.07.2016”.

In particolare, l’istanza di interpello 3/2019 concerne la corretta applicazione del combinato disposto dei punti 9.1 e 12.8 dell’Accordo in sede di Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano del 7 luglio 2016.

La Commissione ritiene che la corretta interpretazione dei punti 9.1 e 12.8 dell’Accordo, debba far ritenere che l’aggiornamento dei coordinatori per la sicurezza, possa essere svolto con due differenti modalità. La prima mediante la partecipazione a corsi di formazione ai quali possono essere presenti un numero massimo di 35 unità, la seconda attraverso la partecipazione a “convegni o seminari” senza vincoli sul numero massimo di partecipanti, purché venga prevista la tenuta del registro di presenza dei partecipanti da parte del soggetto che realizza l’iniziativa dedicata ai coordinatori per la sicurezza.

AdA

Scarica l'Interpello 3/2019

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Formazione per la sicurezza, chi non partecipa è licenziabile

Formazione per la sicurezza, chi non partecipa è licenziabile

La Corte di Cassazione, con la sentenza 7 gennaio 2019, n. 138, ha stabilito che chi non partecipa alla formazione per la sicurezza è licenziabile.

Il ricorso di un lavoratore, messo alla porta per non aver partecipato a un corso aziendale (obbligatorio) in materia di prevenzione, è stato respinto. Per questo motivo, la lettera di licenziamento è stata ritenuta legittima. Si tratta di una sentenza che sottolinea due concetti chiave.

Il primo: la tutela della propria incolumità è un dovere, così come è stato sancito dal testo unico della sicurezza (D.Lgs. 81/2008). Il secondo: non aderire alla formazione in materia sicurezza fa venir meno il rapporto di fiducia fra datore di lavoro e lavoratore. Se vengono meno questi due presupposti può scattare il licenziamento per giusta causa. Cosa che è puntualmente avvenuta. E la suprema Corte ha messo il timbro dopo tutti i gradi di giudizio.

L’orientamento seguito dai giudici di legittimità si pone in sintonia con il D.Lgs. n. 81/2008, con il quale, per altro, è stato definitivamente consacrato l’abbandono del cosiddetto modello “iperprotettivo” del lavoratore.

L’art. 20, comma 2, lett. a), del D.Lgs. n. 81/2008, stabilisce l’obbligo da parte del lavoratore di «osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale»; queste disposizioni sono espressione tipica del potere direttivo-organizzativo del datore di lavoro, funzionali all’assolvimento dell’obbligazione di sicurezza (art. 2087 del codice civile).

L’inosservanza, quindi, della disposizione aziendale di partecipare a un corso di formazione in materia di sicurezza costituisce, secondo l’art. 2119 del codice civile, una causa che non consente la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto di lavoro.

AdA

Scarica la sentenza

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Albo Gestori Ambientali: formazione Responsabile Tecnico

Albo Gestori Ambientali: formazione Responsabile Tecnico

Il Comitato Nazionale dell'Albo Gestori Ambientali ha fornito, con la circolare n.152 del 07/12/2018, alcuni chiarimenti in merito alla formazione del Responsabile Tecnico per la categoria 10 (attività di bonifica di beni contenenti amianto).

In particolare è stato chiarito che:

  • i Responsabili Tecnici per la categoria 10 A nominati prima del 16/10/2017 non dovranno effettuare la verifica iniziale ma solo quelle di aggiornamento, la prima delle quali dovrà essere effettuata entro il 16/10/2022;
  • gli anni di esperienza maturati nella categoria 10 A non possono essere utilizzati per l'iscrizione nella categoria 10 B. Pertanto in mancanza della specifica esperienza nelle attività di cui alla categoria 10 B, il soggetto interessato potrà assumere l'incarico solo per la categoria 10 B, classe E.

AdA

Scarica la circolare 152 del 07/12/2018

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Master interuniversitario in “Politiche Culturali e Sviluppo Economico”

Master interuniversitario in “Politiche Culturali e Sviluppo Economico”

Una nuova occasione formativa unica in Italia. Il master in “Politiche Culturali e Sviluppo Economico” è offerto congiuntamente dalla Scuola di Governo del Territorio del Consorzio Promos Ricerche, dall’Università Suor Orsola Benincasa, dall’Università Federico II, dall’Università del Sannio, dall’Università Vanvitelli, dall’Università Parthenope, dall’Università Orientale e dall’Università di Salerno. Il master vanta il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, la Regione Campania e Federculture e si svolge con il media partnership di Rai Cultura.

Numerose le borse di studio in palio. Straordinariamente garantita la possibilità di effettuare gli stages presso la Reggia di Caserta, il Museo di Capodimonte, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Museo Madre, gli scavi archeologici di Pompei, oltre che nelle Università nelle imprese indicate da Federculture.

Il master di primo livello ha durata di un anno e le lezioni si svolgeranno prevalentemente il giovedì e venerdì pomeriggio, presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Il Master si pone l’obiettivo di formare esperti nell’analisi, elaborazione, programmazione, progettazione, attuazione di politiche culturali, capaci di lavorare nelle pubbliche amministrazioni, nelle istituzioni artistico-museali, nelle soprintendenze, nelle imprese ad input culturale per fornire strumenti utili per garantire la conservazione e valorizzazione del patrimonio materiale ed immateriale di tipo culturale e promuovere lo sviluppo socio-economico.

Il Master è studiato sia per chi intende accrescere la propria professionalità già acquisita in un settore della cultura, sia per chi, invece, persegue una specializzazione specifica, offrendo l’opportunità di conseguire un’alta formazione utile per accedere nei ruoli dirigenziali pubblici e privati, o per concorrere al conferimento di incarichi di tipo temporaneo. Il master offre anche l’opportunità di acquisire le competenze necessarie per lavorare in autonomia o alle dipendenze di aziende private, e per prestare attività di alta consulenza ed assistenza.

Le aree tematiche del Master comprendono: estetica contemporanea; economia politica; diritto e legislazione dei beni e delle attività culturali; diritto e legislazione dei prodotti culturali e delle professioni; diritto e legislazione del lavoro; la valutazione delle iniziative e degli impatti; turismo culturale, ambientale e religioso; nodi e luoghi della conoscenza tra passato e presente; imprese culturali ad alto contenuto simbolico; la sfera della cultura materiale; espressione del territorio e delle comunità; la trasformazione urbana e territoriale a driver culturale; partenariati; politiche europee 2014-2020; finanza per i beni e le attività culturali; coesione e coestensione sociale; comunicazione e promozione della cultura; tecnologie per i beni e le attività culturali.

È prevista l’analisi di numerosi casi concreti di studio con la partecipazione di alcuni tra i più noti imprenditori, accademici e tecnici del settore.

Il Master, di durata annuale, si svolgerà nell’anno accademico 2018/2019; avrà inizio a dicembre 2018 e avrà termine entro novembre 2019.

Il Master ha la durata complessiva di 1.500 ore (comprensive di lezioni teoriche, laboratori, formazione a distanza, partecipazione al forum di discussione, stage, tesi finale, studio individuale).

Le attività formative in presenza si articolano in 265 ore complessive di lezioni e 30 per laboratori, suddivisi in tre aree:

– conservazione: 130 ore di lezioni e seminari, di cui 30 per i laboratori;

– innovazione: 100 ore di lezioni e seminari;

– qualità sociale: 65 ore di lezioni e seminari.

Le 265 ore di lezioni saranno organizzate in 53 incontri da 5 ore ciascuno che si terranno di regola nei pomeriggi di giovedì e/o venerdì a partire dalle 13.30, presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, in Corso Vittorio Emanuele 292, Napoli.

L’attività si completa con ulteriori eventuali convegni e seminari, il tirocinio/stage, la stesura di un elaborato finale, la prova di verifica finale.

La frequenza è obbligatoria ed essenziale ai fini dell’acquisizione delle elevate competenze proposte. È escluso dall’esame finale l’allievo che si sia assentato per un numero di ore pari o superiore al 30% del monte ore previsto per le attività didattiche in presenza.

Il calendario dettagliato delle attività sarà comunicato agli iscritti a inizio corso e sul sito di Ateneo www.unisob.na.it.

La domanda di partecipazione dovrà essere inviata entro e non il 15/10/2018.

La quota di partecipazione al Master è fissata in € 2.860 (+ € 140,00 di tassa per il diritto allo studio universitario per i soli candidati laureati) e dovrà essere effettuata in cinque rate presso qualsiasi sportello bancario del territorio nazionale o tramite home banking. Ma numerosi partecipanti potranno pagare molto meno, grazie alle numerose borse di studio.

AdA

Leggi il bando di ammissione

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Bonus formazione 4.0 per tutte le imprese. in Gazzetta il decreto

Bonus formazione 4.0 per tutte le imprese. in Gazzetta il decreto

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 22 giugno 2018 il decreto 4 maggio 2018 di attuazione bonus formazione 4.0, con cui il Mise detta le disposizioni applicative del credito d’imposta relativo alle spese di formazione del personale dipendente nel settore delle tecnologie previste dal Piano nazionale industria 4.0, sostenute nel 2018.

Il provvedimento indica, inoltre, le regole relative alla documentazione richiesta per utilizzare correttamente l’agevolazione, effettuazione dei controlli e cause di decadenza.

Il beneficio mira a incentivare l’acquisizione di competenze nel settore delle tecnologie 4.0 negli ambiti dell’informatica, delle tecniche e tecnologie di produzione e della vendita e marketing da parte dei lavoratori dipendenti di imprese italiane.

L’agevolazione prevede un credito di imposta del 40% delle spese ammissibili (ossia relative al solo costo aziendale del personale dipendente per il periodo in cui è occupato nelle attività formative agevolabili) che le imprese hanno sostenuto nel corso dell’anno 2018; il limite è riconosciuto fino a un importo massimo di 300.000 euro per ciascuna impresa beneficiaria.

Sono agevolabili le attività di formazione relative alle seguenti tecnologie:

  • big data e analisi dei dati
  • cloud e fog computing
  • cyber security
  • simulazione e sistemi cyber-fisici
  • prototipazione rapida
  • sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (Rv) e realtà aumentata (Ra)
  • robotica avanzata e collaborativa
  • interfaccia uomo macchina
  • manifattura additiva (o stampa tridimensionale)
  • internet delle cose e delle macchine
  • integrazione digitale dei processi aziendali

Le attività formative dovranno essere pattuite attraverso contratti collettivi aziendali o territoriali, depositati presso l’Ispettorato del lavoro territorialmente competente e dovranno riguardare i seguenti ambiti:

  • vendita e marketing
  • informatica e tecniche
  • tecnologie di produzione

Sono ammissibili al credito d’imposta le sole spese relative al personale dipendente impegnato come discente nelle attività di formazione agevolabili, limitatamente al costo aziendale riferito rispettivamente alle ore o alle giornate di formazione. Rientrano, inoltre, anche le spese relative al personale dipendente e che partecipi alle attività formative con il ruolo di docente o tutor. In questo caso, però, le spese ammissibili non possono eccedere il 30% della retribuzione complessiva annua del dipendente.

AdA

Scarica il decreto 4 maggio 2018

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“Imparare lavorando”: via al bando della Regione Campania da 7,5 milioni di euro

“Imparare lavorando”: via al bando della Regione Campania da 7,5 milioni di euro

Favorire l’occupabilità giovanile, promuovendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e contrastando la dispersione scolastica, attraverso progetti formativi ad hoc, è l’obiettivo dell’Avviso "formazione duale - imparare lavorando", pubblicato dalla Regione Campania con una dotazione di 7,5 milioni di euro  rivolto alle Agenzie Formative accreditate per costituire percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) per il triennio 2018 – 2021, dedicati a giovani campani in età di obbligo scolastico dai 14 ai 18 anni e comunque fino ai 24 anni.

"Entra nel vivo un modello formativo integrato tra scuola e lavoro che ha le sue radici nella cultura tedesca – commenta l’Assessore alla Formazione Chiara Marciani - che permette per la prima volta in Regione Campania ai giovani che hanno maggiori difficoltà a rimanere a scuola, in particolare tra i 14 ed i 18 anni, di ottemperare l’obbligo scolastico conseguendo una qualifica professionale. I giovani, infatti, dovranno acquisire competenze non solo teoriche ma principalmente pratiche, e soprattutto imparare mestieri e professioni attraverso stage, tirocini e percorsi di apprendistato direttamente nelle aziende, dove potranno mostrare attitudini e crearsi opportunità reali di inserimento lavorativo".

"L’obiettivo – continua Chiara Marciani - è di creare una cerniera tra mondi che, fino ad oggi, si sono parlati poco: il sistema dell’istruzione, quello della formazione professionale e il mercato del lavoro. Un ponte, quindi, che vede gli enti formativi e i datori di lavoro, fianco a fianco, per costruire figure professionali adeguate alle esigenze delle aziende, e che favorisce il ricambio generazionale, sconfigge la dispersione scolastica, accoglie e include anche i più fragili e i disabili. La formazione finalizzata, infatti, è l'unica via per ridurre la disoccupazione giovanile, rispondendo alle esigenze emerse sul mercato".

L’offerta formativa, in particolare, dovrà garantire a tutti i partecipanti il conseguimento di una qualifica professionale spendibile nel contesto economico territoriale.

Le Agenzie Formative dovranno candidarsi per percorsi professionali che riguardano un totale di 21 qualifiche, ricadenti principalmente nelle filiere dell’Agroalimentare, Aerospazio, Automotive e cantieristica, Abbigliamento e moda, Artigianato di qualità e Energia rinnovabile, individuate dalla Giunta regionale quali Linee direttive di sviluppo regionale. Si va dall’operatore di abbigliamento o calzature a quello della ristorazione o benessere, da quello meccanico, edile o elettronico al settore agricolo o agroalimentare, dall’operatore dei servizi di vendita a quello amministrativo, dalle lavorazioni artistiche alla riparazione dei veicoli a motore.

I percorsi formativi dovranno avere una durata annuale minima di 990 ore per complessive 2.970 ore nel periodo 2018-2021.

Saranno finanziati 17 percorsi triennali IeFP destinati a giovani dai 14 ai 18 anni, per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e formazione professionale, e cinque annuali, replicabili nei tre anni, per il reinserimento dei giovani dai 18 ai 24 anni. Ogni Agenzia intenzionata a partecipare può candidarsi ad un massimo di due percorsi formativi.

AdA

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Primo soccorso e prevenzione incendi: Circolare dell’INL per i datori di lavoro

Primo soccorso e prevenzione incendi: Circolare dell’INL per i datori di lavoro

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con Circolare n° 1 dell'11 gennaio 2018, fornisce le indicazioni ai datori di lavoro riguardo l’adempimento dei compiti loro assegnati in materia di primo soccorso e prevenzione incendi.

In particolare, in merito allo svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di primo soccorso, nonché di prevenzione incendi e di evacuazione, l’Ispettorato precisa che tale facoltà, con l’esclusione delle realtà aziendali considerate comunque a rischio, non significa che lo stesso svolga tali compiti da solo né che sia esonerato dal rispettare gli specifici obblighi previsti dall’articolo 18 del D.Lgs. 81/08.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di “designare i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza” e ha l’obbligo di adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi lavoro, nonché le misure per il caso di pericolo grave e immediato.

Tali misure devono essere adeguate alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o dell’unità produttiva e al numero delle persone presenti (articolo 18, c 1, lettera t). È stato inoltre rilevato che come previsto dall’art. 43 comma 2 “ai fini delle designazioni di cui all’art.18 comma 1, lettera b), il datore di lavoro tiene conto delle dimensioni dell’azienda e dei rischi specifici dell’azienda o della unità produttiva…”.

Pertanto, il fatto che il datore di lavoro, previa adeguata formazione, possa svolgere le attività sopra descritte, non comporta che operi in totale autonomia nello svolgimento di tali compiti, lo stesso infatti, si avvarrà dei lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure anzidette, che vanno designati in numero adeguato e sufficiente nel rispetto di quanto previsto nell’art. 43 comma 2 dello stesso decreto legislativo.

AdA

Scarica la Circolare INL n° 1 dell'11 gennaio 2018

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Formazione architetti: il nuovo regolamento per l'aggiornamento e lo sviluppo professionale

Formazione architetti: il nuovo regolamento per l'aggiornamento e lo sviluppo professionale

Nel bollettino ufficiale del Ministero della Giustizia, pubblicato il 15 luglio 2017, è stato definito il nuovo regolamento, in vigore dal 1° luglio 2017, per l'aggiornamento e lo sviluppo dei professionisti architetti.

La formazione professionale o aggiornamento può avvenire nel seguente modo:
1.    partecipazione ai corsi di formazione, anche online
2.    partecipazione a master universitari, seminari, convegni, giornate di studio, tavole rotonde, conferenze, workshop, attività di aggiornamento e corsi abilitanti
3.    altre attività ed aventi autonomi del CNAPPC o in collaborazione con gli ordini territoriali

L'obbligo formativo decorre dal 1° gennaio successivo a quello di prima iscrizione all'ordine. Il Consiglio dell'Ordine territoriale, su domanda dell'interessato, può valutare la possibilità di esonerare l'iscritto dallo svolgimento dell'attività di aggiornamento e sviluppo professionale continuo, previa delibera consiliare motivata e in coerenza con le linee guida.

Costituisce illecito disciplinare la violazione dell'obbligo di formazione continua (all'art. 7 comma 1 del dpr 137/2012). Il professionista sanzionato in sede disciplinare per il mancato adempimento dell'obbligo di formazione e aggiornamento è comunque tenuto ad assolvere tale obbligo per il periodo cui si riferisce la sanzione.

Il periodo dell'attività e di valutazione dell'aggiornamento e sviluppo professionale continuo è triennale e coincide con quello solare. L'obbligo formativo decorre dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello di prima iscrizione all'ordine. L'unità di misura base dell'attività di aggiornamento e sviluppo professionale continuo è il credito formativo professionale, pari ad un'ora di formazione. L'iscritto ha l'obbligo di acquisire nel triennio 60 crediti formativi professionali, di cui almeno 12 crediti formativi professionali derivanti da attività di aggiornamento e sviluppo professionale continuo sui temi della deontologia e delle discipline ordinistiche.

Scarica il nuovo regolamento

AdA

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Corso di Formazione Professionale in “Design Manager”

DESIGNIl Corso di Design Manager è proposto dalla Scuola di Governo del Territorio del Consorzio Promos Ricerche e dagli enti ed istituzioni che ad essa aderiscono, con la particolare collaborazione dell’Ordine degli Architetti di Napoli e provincia, in partenariato con la Fondazione dello stesso Ordine,
Il Design Manager, è una figura professionale che, all’interno di un’azienda, dovrà creare un’immagine unitaria che la renda immediatamente riconoscibile, ma allo stesso tempo la riconduca al territorio di provenienza che resta il suo punto di forza.
Il “Design Manager” avrà quindi una formazione che lo colloca a metà tra l’uomo di marketing e il designer. Dell’uno avrà le capacità manageriali e la conoscenza del mercato, dell’altro la cultura storica per individuare e definire i contesti territoriali, sviluppare al loro interno un’evoluzione creativa e una conoscenza generale dell’evoluzione del settore tecnologico, capace di accompagnare l’artigiano in un percorso di trasformazione della sua azienda in una piccola o media impresa che, senza perdere le caratteristiche di prodotto legato alla tradizione, sappia rinnovarsi per porsi con un’immagine forte ed unitaria sui mercati internazionali.
Il percorso formativo del corso consta di 155 ore di cui, 105 ore di didattica, 25 ore presso le aziende partner, 25 di applicazione pratica
L’inizio del Corso è previsto per il 29 maggio p.v.
Il corso è riservato a persone in possesso di diploma di laurea di primo e secondo livello (vecchio e nuovo ordinamento) con titolo conseguito in Italia in Architettura, Design e Comunicazione, Ingegneria gestionale, Economia aziendale.
La domanda di ammissione al corso dovrà essere presentata entro il termine del 22 Maggio

mb

Scarica il Programma

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Valore PA: formazione gratuita per dipendenti pubblici

valore pa

l’INPS - Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, in collaborazione con le Università italiane e con gli attori della formazione locale, anche per il 2017 promuove il progetto “Valore PA” per la formazione dei dipendenti degli enti pubblici - III edizione. L'iniziativa è finanziata dall’Istituto attraverso l'integrale ed esclusiva copertura del costo dei corsi medesimi, a beneficio dei pubblici dipendenti.

I corsi, relativi alle materie di maggior interesse per chi già lavora nell’ambito pubblico, avranno una durata variabile fra le 40 e le 60 ore, al fine di permettere agli impiegati della PA di conciliare la propria attività quotidiana con un percorso di formazione gratuito e personalizzato in base alle esigenze delle singole amministrazioni di appartenenza.

Il Consorzio Promos Ricerche, con le Università italiane anche non consorziate e in collaborazione con gli Enti di Formazione accreditati, si propone di erogare interventi formativi di alto livello e di elevata efficacia per le Pubbliche Amministrazioni che decidano di prendervi parte.

PROCEDURA DI ACCREDITAMENTO
Le Pubbliche Amministrazioni interessate devono avviare una procedura di accreditamento molto semplice e che si struttura in pochi passaggi.

La scadenza è quella del 10 Maggio 2017, termine entro il quale gli enti interessati devono aderire al progetto, inviando via PEC alla Direzione Regionale INPS di riferimento (per la Campania, la PEC è Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., per le altre sedi vedi “Elenco indirizzi PEC sedi INPS”), gli allegati opportunamente compilati:

  • il primo allegato (Domanda di adesione) va compilato con i dati anagrafici richiesti e segnalando il referente per l’ente, che si occuperà delle procedure relative a VALORE PA. La domanda dovrà essere sottoscritta dal legale rappresentante. Il referente indicato che si occuperà delle procedure relative a VALORE PA potrà corrispondere anche al Legale Rappresentante stesso;
  • il secondo allegato (Scheda dei fabbisogni formativi) va compilato scegliendo le tematiche di maggiore interesse per l’ente e segnalando il numero di partecipanti che si presume di voler inserire come partecipanti per ciascuna tematica. In questa fase l’Ente non dovrà indicare i nominativi dei dipendenti da mettere in formazione.
    Nel dettaglio:
    •    Il numero massimo di partecipanti da inserire per ciascuna tematica, in base al numero totale di dipendenti dell’ente, è indicato nella tabella riportata a pag. 5 dell’Avviso.
    •    Vanno altresì segnalate le aree di maggiore interesse formativo, relativamente ai Corsi di primo livello (ossia i corsi da erogare in presenza, come precisato a pag. 3 dell’Avviso)
  • il terzo allegato (Richiesta di abilitazione ai servizi telematici) va compilato per l’operatore da abilitare alla procedura INPS, individuato dall’Amministrazione di appartenenza. Esso dovrà dotarsi di PIN dispositivo e trasmettere, al medesimo indirizzo e debitamente compilato, il modello, barrando, tra le prestazioni indicate, la casella “Domanda Valore P.A”. Gli operatori già abilitati, a seguito di adesione ai precedenti progetti, non dovranno presentare ulteriori richieste.

Per qualsiasi ulteriore chiarimento in merito si prega voler contattare gli uffici del Consorzio Promos Ricerche ai seguenti numeri: 081 5511222 oppure 081 7607233.

Vedi Elenco indirizzi PEC sedi INPS

Allegati:

  1. Domanda di adesione
  2. Scheda dei fabbisogni formativi
  3. Richiesta di abilitazione ai servizi telematici
  4. Avviso INPS
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