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News

Energia

LINEE GUIDA ENEA: I FONDAMENTALI PER UNA GESTIONE EFFICIENTE DEGLI IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE (Fonte: ENEA)

DIRETTIVA 2012/27/UE SULL'EFFICIENZA ENERGETICA (Fonte: ENEA)

SITO POI (PROGRAMMA OPERATIVO INTERREGIONALE) ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO 2007-2013 del Ministero dello Sviluppo economico

I QUADERNI DELL’ENERGIA - L'EFFICIENZA ENERGETICA NEI TRASPORTI (Fonte: ENEA)

I QUADERNI DELL’ENERGIA - L'EFFICIENZA ENERGETICA NEL SETTORE AGRICOLTURA (Fonte: ENEA)

I QUADERNI DELL’ENERGIA - L'EFFICIENZA ENERGETICA NEL SETTORE CIVILE(Fonte: ENEA)

I QUADERNI DELL’ENERGIA -L'EFFICIENZA ENERGETICA NEL SETTORE INDUSTRIA (Fonte: ENEA)

Sicurezza

PRESENTAZIONI

SICUREZZA SUL LAVORO

STRESS LAVORO-CORRELATO

Cover SLC aziende sanitarieValutazione preliminare rischio stress lavoro-correlato nelle aziende sanitarie e ospedaliere: eventi sentinellla (2014). Elaborato dal Centro regionale per lo stress lavoro-correlato della Regione Lazio (Spresal ASL Roma C), in collaborazione con il “Servizio prevenzione, igiene e sicurezza ambienti di lavoro” della ULSS 20 di Verona.

 

cover SLC scuole venetoValutazione rischio stress lavoro-correlato nelle scuole. Metodo operativo completo di valutazione e gestione (2012). L’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto e il gruppo Spisal della Regione Veneto hanno proceduto ad adattare il modello INAIL alle specificità del contesto scolastico.

 

Cover SLC Coordinamento interregionale valutazione rischio

Stress lavoro-correlato (2012). Indicazioni per la corretta gestione del rischio e per l’attività di vigilanza alla luce della lettera circolare del novembre 2010 del Ministero del Lavoro. Il “Comitato tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro” ha approvato nel febbraio 2012 questo nuovo documento elaborato dallo specifico gruppo di lavoro.

 

Cover SLC INAILValutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato (2011). L’Inail ha messo a punto nel maggio 2011 un manuale di valutazione del rischio stress correlato al lavoro. Tale manuale contiene i requisiti e le indicazioni necessarie per una valutazione affidabile. Questo manuale rappresenta una evoluzione e un superamento di due documenti pubblicati nel 2010 dall’Ispesl.

 

cover SLC proposta metodologica ISPESL

La valutazione dello stress lavoro-correlato. Proposta metodologica (2010). Il presente documento, frutto del lavoro del Network Nazionale per la Prevenzione del Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro, istituito dall'ISPESL nel 2007 per l'individuazione di percorsi diagnostici condivisi in materia di rischio psicosociale e costituito sia da personale universitario che da professionisti del Servizio Sanitario Nazionale appartenenti a diverse discipline sanitarie (psicologi clinici e del lavoro, psichiatri, medici legali e medici del lavoro), vuole essere un contributo all'individuazione di metodologie applicabili alla valutazione dello stress lavoro-correlato negli ambienti lavorativi.

REACH

ReachRegolamento (CE) 1907-2006 - REACH (Registration, Evaluation and Authorisation of CHemicals). Regolamento concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE.

 

CLP Etichettatura Prodotti ChimiciRegolamento (CE) 1272-2008 - CLP (Classification, Labelling and Packaging). Il Regolamento (CE) 1272/2008 del Parlamento e del Consiglio del 16 dicembre 2008 disciplina i criteri di classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele (Classification, Labelling and Packaging - CLP) ed è destinato sia ai lavoratori che ai consumatori, applicandosi sia nell’ambito della fornitura che nell’uso di sostanze chimiche.

 

Scheda di SicurezzaRegolamento (UE) 453-2010 - SDS (Safety Data Sheet). Le disposizioni per la redazione delle SDS sono presenti nel regolamento CE n 1907/2006. Le schede di dati di sicurezza SDS (Safety Data Sheet) rappresentano il documento tecnico più significativo ai fini informativi sulle sostanze chimiche e loro miscele, in quanto contengono le informazioni necessarie sulle proprietà fisico-chimiche, tossicologiche e di pericolo per l'ambiente necessarie per una corretta e sicura manipolazione delle sostanze e miscele.

 

LINEE GUIDA PER UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (SGSL)

ALTRE PUBBLICAZIONI

BIBLIOTECA TEMATICA

CONSULTAZIONE DELL’INTERA RACCOLTA DI LINEE GUIDA SULLA SICUREZZA DAL SITO DELL’ INAIL EX ISPESL

     

    Articoli

    Best Practices

    In tema di Responsabilità Sociale, le Imprese possono adottare su base volontaria, quelle che vengono definite “Buone Pratiche” (Best Practices) per la condotta etico-sociale. Le Best Practices sono lasciate all’iniziativa volontaria delle singole aziende e messe in pratica, generalmente, da quelle imprese che possono spendere per promuovere la loro immagine.

    Pertanto, dato l’interesse dello Sportello RSI di Napoli, presso il Consorzio Promos Ricerche, rivolto alle buone pratiche si riportano e vengono descritte le Best Practices di particolare rilievo, sviluppate in aziende della provincia di Napoli. L’obiettivo è quello di dare risalto alle iniziative più significative per creare un sistema di valori condiviso che possa facilitare la cooperazione e accrescere la competitività delle aziende.

    Tutte le aziende interessate possono candidarsi contattando il Consorzio Promos Ricerche. L’inserimento nell’elenco delle Best Practices conferisce all’impresa una maggiore visibilità e un miglioramento della reputazione aziendale attraverso la pubblicazione delle proprie esperienze sul sito dell’ente camerale.


    AZIENDE NAPOLETANE E BUONE PRATICHE


    CTP – Compagnia Trasporti Pubblici
    Clicca e leggi il documento Best Practices CTP

    Italsime Spa – Sistemi Informativi
    Clicca e leggi i documenti Politica della Responsabilità Sociale ITALSIME SPA e BILANCIO SA8000 ITALSIME

    ANM Azienda Napoletana Mobilità
    Clicca e leggi il documento ANM – Bilancio SA8000 – 2007

    Royal Group - Hotels & Resorts
    Clicca e leggi "Le avventure di MR. ROYAL"

    Best Practices raccolte nell'ambito del "Laboratorio di Diritto, Etica e Responsabilità d'impresa"


    Altre iniziative sul tema

    Giornata dedicata alle Buone Pratiche
    Unioncamere – Roma 22 ottobre 2007

    Scarica gli Atti:

     

    Lo Sportello RSI di Napoli ha partecipato coinvolgendo le proprie aziende.

     

    Le imprese sociali

    Le imprese sociali

    Il 24 gennaio 2008 sono stati firmati dal Ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero e dal Ministro dello Sviluppo Economico, Pier Luigi Bersani, i quattro provvedimenti attuativi che integrano le norme relative all'impresa sociale.

    I quattro decreti riguardano, rispettivamente:

    •  La qualificazione dei ricavi per rientrare nell'ambito dell'impresa sociale;
    •  Le linee-guida per le modalità relative a operazioni di trasformazione, fusione, scissione e cessione dell'impresa;
    •  Le linee-guida per redigere il bilancio sociale (che, in base alla legge delega, per questa nuova forma giuridica diventa obbligatorio);
    •  L'elenco degli atti e i documenti da depositare al Registro delle imprese.

    Con questo "pacchetto", si completano le disposizioni del Decreto Legislativo 24 marzo 2006, n. 155 sull'impresa sociale che, a sua volta, raccoglie le indicazioni della Legge 13 giugno 2005, n. 118.

    I soggetti che possono conseguire il titolo di impresa sociale sono "tutte le organizzazioni private, ivi compresi gli enti di cui al libro V del codice civile, che esercitano in via stabile e principale un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi di utilità sociale, diretta a realizzare finalità di interesse generale, e che hanno i requisiti di cui agli articoli 2, 3 e 4".
    Possono dunque acquisire la qualifica di impresa sociale:
    - Gli enti, di cui al Libro I del Codice Civile, senza fini di lucro e destinati al perseguimenti di finalità etico-sociali (le associazioni riconosciute e non, le fondazioni, i comitati);
    - Gli enti, di cui al Libro V del Codice Civile, finalizzati alla produzione in funzione meramente lucrativa o di mutualità interna di beni e di servizi (le società – di persone e di capitali – ooperative, i consorzi).L'impresa sociale è caratterizzata dalla assenza di lucro soggettivo (i soci e le persone che ci lavorano non possono trarre utili) e dalla tipologia di attività che essa svolge.
    Tra i requisiti, oltre a quello principale di destinare utili e avanzi di gestione allo  svolgimento dell'attività statutaria o ad incremento del patrimonio (e quindi non distribuirli, neanche in forma indiretta), l'impresa sociale deve: possedere una struttura democratica, ottenere oltre il 70% dei ricavi dalla sua attività principale, redigere il bilancio sociale, e prevedere forme di coinvolgimento e partecipazione dei lavoratori e dei destinatari delle attività.
    Un altro elemento importante che caratterizza l'impresa sociale riguarda la pluralità dei settori di intervento: gli ambiti sono ancor più estesi rispetto alla disciplina per le Onlus e la normativa in materia ha cercato di comprendere quanti più settori possibile del non profit.

    In sintesi essi sono: assistenza sociale, assistenza sanitaria e sociosanitaria,  educazione, istruzione e formazione,  tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, valorizzazione del patrimonio culturale- turismo sociale, formazione universitaria e post universitaria- ricerca ed erogazione di servizi culturali, formazione extrascolastica finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica ed al successo scolastico e formativo, servizi strumentali alle imprese sociali resi da enti composti in misura superiore al 70% da organizzazioni che esercitano un'impresa sociale.

    Inoltre possono acquisire il titolo di impresa sociale le organizzazioni che, indipendentemente dai settori di attività, esercitano attività d'impresa al fine dell'inserimento lavorativo di soggetti che siano lavoratori svantaggiati e disabili, a patto che rappresentino almeno il 30% del personale.

    ESAME DEI DECRETI ATTUATIVI

    1. Definizione dei criteri quantitativi e temporali per il computo della percentuale del 70%, al fine di determinare la c.d. attività principale.
    2. Definizione degli atti che devono essere depositati da parte delle organizzazioni che esercitano l'impresa sociale presso il registro delle imprese e delle relative procedure.
    3. Linee guida per la redazione del bilancio sociale da parte delle organizzazioni che esercitano l'impresa sociale.
    4. Linee guida per le operazioni di trasformazione, fusione, scissione e cessione d'azienda poste in essere dalle organizzazioni che esercitano l'impresa sociale.

    1. Definizione dei criteri quantitativi e temporali per il computo della percentuale del 70%, al fine di determinare la c.d. attività principale.

    L'articolo 1 del decreto legislativo n. 155 del 2006 stabilisce che possono acquisire la qualifica di impresa sociale tutte le organizzazioni private, ivi compresi gli enti di cui al libro V del codice civile, che esercitano una attività economica con una serie di caratteristiche ivi definite in via stabile e principale.
    All'articolo 2, comma 3, si dispone che per attività principale si intende quella per la quale i relativi ricavi sono superiori al settanta per cento dei ricavi complessivi dell'organizzazione che esercita l'impresa sociale.
    Il decreto del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro della solidarietà sociale determina i criteri quantitativi e temporali per il computo della percentuale del settanta per cento necessario a stabilire l'attività principale. Definisce come "ricavi" tutti i proventi che concorrono positivamente alla realizzazione del risultato gestionale nell'esercizio contabile di riferimento in caso di contabilità per competenza e tutte le entrate temporalmente riferibili all'anno di riferimento nell'ipotesi di contabilità per cassa.
    Nel computo del rapporto si prendono in considerazione soltanto i ricavi direttamente generati dalle attività di utilità sociale, escludendo i ricavi relativi a: (I) proventi da rendite finanziarie o immobiliari, (II) plusvalenze di tipo finanziario o patrimoniale, (III) sopravvenienze attive, (IV) contratti o convenzioni con società ed enti controllati dall'organizzazione che esercita l'impresa sociale o controllanti la medesima.
    Quando sussiste una difficoltà ad attribuire direttamente ricavi fra diverse attività, il decreto prevede si utilizzi il criterio del numero di addetti impiegati per ciascuna attività.
    Le informazioni di cui sopra vengono pubblicate unitamente ai dati annuali di bilancio ed evidenziate anche all'interno del bilancio sociale, che deve essere redatto dall'organizzazione che esercita l'impresa sociale e depositato presso il registro delle imprese al fine di rappresentare l'osservanza delle finalità sociali.

    2. Definizione degli atti che devono essere depositati da parte delle organizzazioni che esercitano l'impresa sociale presso il registro delle imprese e delle relative procedure.

    Il decreto del Ministro della solidarietà sociale e del Ministro dello sviluppo economico elenca innanzitutto gli atti e i documenti da depositare per via telematica presso l'ufficio del registro delle imprese competente per territorio per l'iscrizione in apposita sezione del registro delle imprese.
    L'elenco predisposto concerne i classici documenti necessari alla vita di una impresa: l'atto costitutivo, lo statuto e ogni successiva modificazione, un documento rappresentante adeguatamente la situazione patrimoniale ed economica dell'impresa (le cui linee guida verranno prodotte dall'Agenzia per le Onlus nei primi mesi del 2008), il bilancio sociale, i documenti in forma consolidata in caso di gruppi di imprese sociali, ogni altro atto o documento previsto dalla normativa vigente.
    Il deposito dei documenti avviene entro trenta giorni dal verificarsi dell'evento, seguendo la vigente disciplina in tema di registro delle imprese.
    L'ufficio del registro delle imprese procede all'iscrizione nell'apposita sezione una volta verificata la completezza formale della domanda. Il medesimo ufficio può chiedere modifiche o integrazioni nell'ipotesi in cui ne ravvisi la necessità. Nel caso in cui l'organizzazione che esercita l'impresa sociale non provveda entro un congruo termine, l'ufficio può rifiutare il deposito dell'atto con provvedimento motivato.

    3. Linee guida per la redazione del bilancio sociale da parte delle organizzazioni che esercitano l'impresa sociale.

    Il decreto del Ministro della solidarietà sociale, sentita l'Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, contiene le linee guida per la redazione del bilancio sociale da parte delle organizzazioni che esercitano l'impresa sociale.
    In particolare, si stabilisce che il bilancio sociale debba avere un contenuto minimo concernente le seguenti categorie di informazioni: illustrazione della metodologia adottata per la redazione del bilancio medesimo, informazioni generali sull'ente e sugli amministratori, struttura, governo ed amministrazione dell'ente, obiettivi e attività, esame della situazione finanziaria, altre informazioni opzionali.
    Particolare attenzione viene posta dalle linee guida ai sistemi di "governo dell'impresa sociale" (nomina degli amministratori, dinamiche assembleari, modalità di partecipazione dei diversi stakeholders) e alla piena "trasparenza gestionale" (costo della raccolta fondi, forbice delle retribuzioni, esito dei progetti finanziati).
    Il bilancio sociale delle attività svolte deve essere redatto annualmente, viene sottoposto all'approvazione dei competenti organi sociali congiuntamente al bilancio di esercizio e viene depositato per via telematica presso il registro delle imprese. Se ne dà ampia pubblicità attraverso tutti i canali di comunicazione a disposizione dell'organizzazione che esercita l'impresa sociale.
    Per la redazione del bilancio sociale si predilige la modalità partecipata, attraverso il coinvolgimento dei beneficiari diretti e indiretti delle attività. In particolare, la valutazione dei risultati conseguiti deve essere realizzata con il coinvolgimento di tutti coloro che hanno prestato la propria attività presso l'impresa sociale, sia a titolo professionale che a titolo volontario.

    4. Linee guida per le operazioni di trasformazione, fusione, scissione e cessione d'azienda poste in essere dalle organizzazioni che esercitano l'impresa sociale.

    Il decreto del Ministro della solidarietà sociale, sentita l'Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, individua le modalità cui devono attenersi le organizzazioni che esercitano l'impresa sociale nel porre in essere le operazioni di trasformazione, fusione, scissione e cessione di azienda, attraverso l'adozione di linee guida.
    Anche in questo caso le linee guida sono orientate a garantire la massima trasparenza alle fasi che precedono tali operazioni, ai criteri di valutazione adottati dalle organizzazioni coinvolte e ai risultati attesi, con l'intento di ridurre rischi di comportamenti elusivi della norma.
    In particolare, si disciplina la procedura per il rilascio dell'autorizzazione alle operazioni straordinarie, prevedendo che gli organi di amministrazione notifichino al Ministero della solidarietà sociale l'intenzione di procedere ad una delle operazioni di trasformazione, fusione, scissione e cessione di azienda, allegando la relativa documentazione.
    L'autorizzazione del Ministero, sentita l'Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, la quale esprime un parere avente valore consultivo, si intende concessa decorsi novanta giorni dalla ricezione della notificazione.
    Con riferimento alle operazioni straordinarie, si rinvia alla disciplina civilistica, avendo riguardo alla particolare natura dell'organizzazione che esercita l'impresa sociale.

     

    Norme

    LEGGE 13 giugno 2005, n. 118

    "Delega al Governo concernente la disciplina dell'impresa sociale"
    (G.U. n. 153 del 4 luglio 2005)

    Legge 13 giugno 2005 n 118
    DECRETO LEGISLATIVO 24 marzo 2006, n.155

    "Disciplina dell'impresa sociale", a norma della Legge 13 giugno 2005, n. 118.
    (G.U. n. 97 del 27 aprile 2006)

    D. Lgs. 155-2006
    DECRETO (Ministro dello Sviluppo Economico e Ministro Solidarietà Sociale) 24 gennaio 2008

    Definizione dei criteri quantitativi e temporali per il computo della percentuale del 70%, al fine di determinare la c.d. attività principale.

    DECRETO (Ministro dello Sviluppo Economico e Ministro Solidarietà Sociale) 24 gennaio 2008
    Definizione degli atti che devono essere depositati da parte delle organizzazioni che esercitano l'impresa sociale presso il registro delle imprese e delle relative procedure.

    Atti da Depositare e Procedure Costituzione

    DECRETO (Ministro dello Sviluppo Economico e Ministro Solidarietà Sociale) 24 gennaio 2008

    Linee guida per la redazione del bilancio sociale da parte delle organizzazioni che esercitano l'impresa sociale.

    Linee Guida Bilancio Sociale

    DECRETO (Ministro dello Sviluppo Economico e Ministro Solidarietà Sociale) 24 gennaio 2008

    Linee guida concernenti le modalità cui devono attenersi le organizzazioni che esercitano l'impresa sociale nel porre in essere le operazioni di trasformazione, fusione, scissione e cessione d'azienda.

    Linee Guida Trasformazione Fusione Cessione

     

    I vantaggi dell'RSI

    Agire in maniera responsabile costituisce un’importante leva strategica, che può tradursi in una serie di vantaggi concreti per le imprese, tra i quali:

    • usufruire di vantaggi fiscali, agevolazioni e semplificazioni amministrative;
    • agevolare l’accesso al sistema creditizio in vista degli accordi di Basilea 2;
    • migliorare l’efficienza della gestione aziendale;
    • ridurre il rischio d’impresa e proteggerla da azioni di boicottaggio;
    • rafforzare l’immagine e la reputazione dell’azienda;
    • creare un ambiente di lavoro più motivante e sicuro;
    • contribuire a rafforzare il Valore del Brand, sviluppando un rapporto stabile e duraturo con i consumatori/clienti;
    • creare coesione e condivisione dei valori con i vari stakeholders;
    • facilitare i rapporti di partnership, con la conseguente concreta possibilità di incremento del fatturato.

    Le origini dell'RSI

    CRONOLOGIA RSI

    1948
    L’ONU vara la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

    1949
    Viene costituito l’I-RUR, istituto per il rinnovamento urbano e rurale, primo organismo italiano no profit.

    1976
    L’OCSE formula le “Guidelines for multinational enterprises”, un insieme di raccomandazioni che dettano principi di comportamento alle multinazionali.

    1992
    Durante il summit di Rio di Janeiro viene elaborata l’Agenda 21, insieme di azioni per indirizzare i Paesi verso una maggiore sostenibilità dello sviluppo.

    1993
    Jacques Delors, Presidente della Commissione Europea, lancia un appello alle imprese europee affinché prendano parte alla lotta contro l’esclusione sociale.

    1993
    La comunità Europea introduce il sistema di certificazione ambientale EMAS – Enviromental Management and Audit Scheme.

    1997
    Il CEPAA, Council of Economical Priorities Accreditation Agency , introduce il Social Accontability 8000, uno standard di rendicontazione che prende in esame il rapporto impresa/fornitori.

    1998
    L’ILO, International Labour Organization, pubblica la Dichiarazione sui principi e diritti fondamentali nel lavoro.

    1999
    L’ONU presenta Global Compact, una lista di 9 principi fondamentali (a cui è stato aggiunto un decimo principio nel 2004) in tema di rispetto dei diritti umani e dei lavoratori.

    2000
    Summit di Lisbona – Appello alla Responsabilità Sociale dell’impresa.

    2000
    Regno Unito – Viene nominato il Ministro per la CSR.

    2000
    L’OCSE, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, aggiorna le “Guidelines for multinational enterprises”.

    2000
    Il CEPAA si trasforma in SAI, Social Accontability International.

    2001
    Summit di Goteborg – Strategia per lo Sviluppo Sostenibile.

    2001
    La Commissione Europea pubblica il Libro Verde con l’intento di promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese.

    2001
    L’Italia con il Dlg 231 del 08/06/2001, ratifica le convenzioni anticorruzione OCSE e UE.

    2001
    Francia – Per le società quotate c’è l’obbligo di inclusione nel rapporto annuale delle conseguenze socio-ambientali delle operazioni intraprese dalle società.

    2002
    Summit Mondiale sullo sviluppo sostenibile tenuto a Johannesburg.

    2002
    Nasce l’European Multistakeholder Forum come punto di incontro fra imprese e portatori di interesse.

    2002
    Il governo italiano vara il Progetto CSR- SC.

    2003
    Accordo fra Unioncamere e Ministero del Welfare per l’istituzione di sportelli informativi CSR-SC presso le Camere di Commercio.

    Il Progetto CSR (Corporate Social Responsability) avviato nel 2002 dal Ministero del Welfare, nasce con lo scopo di contribuire all’obiettivo strategico, definito dall’Unione Europea nel Marzo 2000 a Lisbona, per un’economia della conoscenza più competitiva e dinamica, capace di una crescita economica sostenibile accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale.
    In linea con le finalità del Progetto CSR, il 27 novembre 2003, è stato siglato il protocollo di intesa tra Unioncamere e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con lo scopo di promuovere la Responsabilità Sociale d’Impresa creando un servizio di informazione alle imprese costituito dagli Sportelli CSR (Corporate Social Responsability), presso ciascuna Camera di Commercio del territorio nazionale.
    Gli Sportelli CSR nascono, quindi, con l’obiettivo di contribuire alla diffusione della responsabilità sociale nelle piccole e medie imprese, promuovendo la divulgazione di adeguati strumenti gestionali e accrescendo la consapevolezza dei vantaggi competitivi nell’adozione di comportamenti responsabili e sostenibili.

    La storia

    Il Servizio POINTPunto di Orientamento ed Informazione sulla Normativa Tecnica –  nasce nel 1993 dalla consapevolezza che l’acquisizione delle conoscenze sulla normativa tecnica può facilitare il superamento delle barriere tecniche ed economiche e dare nuova competitività alle aziende nei mercati nazionali ed internazionali, proponendosi di assistere gli utenti nella individuazione ed applicazione della normativa nei settori di interesse. A tal fine furono stilati puntuali accordi di collaborazione con i due Enti di formazione: l’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) ed il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano).

    Il POINT, grazie al contributo operativo della Camera di Commercio di Napoli, assiste Imprese, Enti ed organismi offrendo un servizio di assistenza telefonica, fax ed a mezzo e-mail per fornire informazioni sulla normativa tecnica nazionale, internazionale ed  in fase di progettazione. Mediante specifici collegamenti con gli archivi degli Enti Normatori, il Servizio consente, previo appuntamento, la consultazione integrale on line delle norme UNI e  CEI, e dei cataloghi dei principali enti normatori internazionali.A tutto il 2009, il Servizio POINT ha registrato, relativamente alle attività di sportello, oltre 19.000 richieste d’informazioni evadendo circa 4.600 ordini di normativa tecnica, prevalentemente da parte di imprese campane.Parallelamente alle attività di sportello, il Consorzio ha sviluppato, fin dal 1994, una serie di iniziative proiettate a diffondere una cultura della qualità e della sicurezza; in particolare, anche a seguito dell’entrata in vigore della Legge.46/90, l’attenzione fu focalizzata, sulla sicurezza degli impianti domestici.

    Con il supporto del Ministero dell’Industria ed il diretto coinvolgimento degli Enti Normatori, fu, pertanto, realizzata un’intensa attività formativa a favore di installatori e manutentori di impianti elettrici, idrici, gas, riscaldamento, secondo un modello precostituito di tipo informativo – formativo. Questa attività, protrattasi fino a tutto il 2005, fu sviluppata realizzando circa una settantina di interventi formativi, che oltre alle Camere di Commercio della Campania e del basso Lazio, coinvolsero Associazioni imprenditoriali, Istituzioni scolastiche, Università ed altri organismi territoriali.Nell’ambito del POINT, con il contributo anche della Regione Campania ex L.R. 7/03 fu attivato un ulteriore servizio, il PICS - Punto di Informazione dei Consumatori sulla Sicurezza, che fornisce informazioni anche in tema di risparmio energetico e di igiene degli alimenti. Le informazioni sono erogate, sia attraverso uno sportello telefonico, sia rendendo disponibili sul sito di Promos Ricerche una serie di link che rimandano ad opuscoli informativi ed a vere e proprie Linee Guida per la realizzazione di un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro, messe a punto dall’UNI insieme con l’INAIL.

    Nell’ultimo quinquennio è stata sviluppata una nuova e puntuale attività  ampliando le attività informativo-formative per le imprese sui temi della Qualità e della Sicurezza, anche con iniziative di specifico interesse di Enti ed Organismi come quelle attivate, a seguito di puntuale convenzione UNI-ARPAC-PROMOS per l’implementazione del Sistema di Gestione Qualità dell’Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Campania (ARPAC) comprensivo di un programma di assistenza tecnica per la manutenzione e quelle realizzate per l’ASUB SpA per addetti agli impianti elettrici e con UNAVIA per l’aggiornamento relativo ai SGQ specifico per il settore aeronautico.L’attenzione è stata focalizzata sempre di più verso una puntuale attività per incoraggiare l’implementazione di Sistemi di Gestione nelle pmi, rivolta ad addetti specializzati, negli ultimi anni, con il supporto della Camera di Commercio di Napoli e Caserta, in particolare  attraverso l’ASIPS – Azienda Speciale dell’Ente camerale casertano, sono stati progettati e realizzati, moduli formativi specifici costituiti da corsi e seminari sui temi della Qualità, della Sicurezza e Prevenzione e della Tutela Ambientale.

    Lo sviluppo di iniziative volte a favorire l’implementazione di Sistemi di gestione certificabili secondo standard internazionali riconosciuti (ISO 9001, ISO 14001, OHSAS 18001, SA 8000) ha avuto come naturale evoluzione una sempre crescente attenzione al tema dei “Sistemi Integrati di Gestione” e della loro diretta correlazione con le tematiche della Responsabilità Sociale delle Imprese, aspetto che è stato approfondito e che ha portato per conto della Camera di Commercio di Napoli, all’attivazione, nel 2006, dello Sportello RSI – Responsabilità Sociale d’Impresa.Dal 2006, pertanto, il Servizio POINT e lo Sportello RSI procedono sviluppando le proprie azioni in maniera sinergica; in particolare a supporto delle attività, sono state sottoscritti puntuali accordi e/o convenzioni con una serie di soggetti quali ISPESL, Unioncamere Campania, INAIL, ARLAS, Ordine degli Ingegneri della provincia di Napoli, Università degli Studi di Napoli Federico II, Associazione Nazionale Garanzia Qualità, ANGQ, che hanno consentito la realizzazione di numerose attività di sensibilizzazione, di diffusione dell’informazione e di formazione, sui temi della qualità e garanzia del prodotto/servizio, rispetto dell’ambiente e della sicurezza nei luoghi di lavoro.Nell’ambito delle diverse attività sviluppate negli anni il Consorzio ha  maturato una notevole esperienza nella realizzazione di specifici prodotti di diffusione e promozione, sia cartacei, sia multimediali, come linee guida e vademecum.

    Di particolare rilievo si segnala l’attività che tra settembre 1997 e la fine del 1998, in collaborazione con la Camera di Commercio di Napoli, il Comune di Napoli, la Seconda Università di Napoli, l’Associazione Vera Pizza Napoletana e l’UNI, portò alla definizione, sulla base di un apposito disciplinare, della Norma UNI 10791 “Verace pizza napoletana artigianale” che definisce materie prime attrezzature, modalità realizzative e i requisiti del prodotto pizza quando consumato negli esercizi pubblici, da cui è scaturito l’attuale STG. Nel 2003, nell’ambito del progetto SIRENA del Comune di Napoli, fu messa a punto la “Guida al Libretto di manutenzione del fabbricato. Programmazione degli interventi in edilizia” pubblicata come Manuale tecnico dall’UNI. La Guida, rivolta alla valorizzazione del patrimonio edilizio cittadino, fu sviluppata in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Edile dell’Università degli studi di Napoli Federico II.

    Sportello RSI

    RSI miniatura

    La Camera di Commercio IAA di Napoli, per dare alle imprese nuove ed ulteriori opportunità di sviluppo, dal 2005 ha aderito al progetto CRS di Unioncamere e Ministero del Lavoro, attuando un progetto di sensibilizzazione delle PMI con l'attivazione di un servizio di informazione e di assistenza per la promozione della RSI. La realizzazione e attivazione dello sportello è stata affidata al Consorzio Promos Ricerche che, in collaborazione con gli Enti Normatori UNI e CEI, sta sviluppando fin dal 1993 un puntuale servizio informativo sulle normative tecniche e l'implementazione dei sistemi gestionali.

    ATTIVITÀ dello SPORTELLO

    •  Fornire informazioni sugli strumenti utili per implementare la RSI nelle imprese (ISO 26000, codice etico, ecc.);
    •  Promuovere un innovativo approccio alla gestione aziendale integrando i diversi sistemi organizzativi: Qualità, Tutela Ambientale, Salute, Sicurezza sui luoghi di Lavoro ed Etica;
    •  Organizzare eventi ed attività informative e formative sul tema della Responsabilità Sociale;
    •  Raccogliere e diffondere modelli e best practices;
    •  Favorire i rapporti di collaborazione tra le “imprese profit” le imprese sociali e il Terzo Settore;
    •  Promuovere e divulgare iniziative premiali ed incentivanti l’implementazione della RS in Imprese, Organizzazioni e Sistemi Territoriali.

    Lo Sportello camerale di Napoli ha realizzato numerosi eventi ed attività formative inerenti alla responsabilità sociale, una raccolta di buone prassi aziendali e sono riportate e costantemente aggiornate le agevolazioni, le opportunità e tutte le iniziative che premiano ed incentivano l’implementazione della RSI . Per ulteriori approfondimenti si rimanda allo speciale pubblicato su il “Denaro” il 5 marzo 2011.

    Lo Sportello, inoltre, sviluppa studi e ricerche, nonché attività seminariali in materia di Responsabilità Sociale delle piccole e medie imprese per la promozione di sistemi territoriali e reti.

    Dal 2013 particolare attenzione è stata riservata al tema della Sicurezza sui luoghi di lavoro, quale elemento basilare per l’implementazione di sistemi di promozione della RSI e, più in particolare, di Sistemi di Gestione aziendale, proiettati a perseguire una qualificazione delle imprese anche in termini di qualità delle produzioni e tutela dell’ambiente, temi “socialmente responsabili”.

    Inoltre, nell’ambito delle attività dello Sportello, sono state rese disponibili gratuitamente due applicazioni web ("SafetyApp" per la sicurezza sul lavoro e "Bilancio di Sostenibilità" per la rendicontazione non finanziaria) al fine di fornire alle imprese uno strumento operativo e nuove soluzioni per verificare l’impatto della propria attività imprenditoriale su tutti gli stakeholder. Le web app sono ospitate sul nostro sito tematico bibliotema.it.

     

    Scarica la brochure dello Sportello RSI 

    Vai alla sezione dedicata alle "Buone Pratiche"

     

    Per info e contatti:
    Consorzio Promos Ricerche

    Via S. Aspreno, 2 – 80133  Napoli

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    Tel +39 081 7607233

     

     

    Attività

    Nato, come tutti gli altri Consorzi della rete Città Ricerche, da un’intesa tra IRI, Camere di Commercio e Università, articolata per aree regionali, (vedi chi siamo). fin dall’inizio l’attività del Consorzio si è caratterizzata per la messa in atto di una linea strategica incentrata sullo sviluppo del legame fra il mondo universitario e le imprese.

    Tale strategia si è particolarizzata in special modo nella cura della diffusione delle conoscenze mirata a:

    • lo sviluppo delle applicazioni dei sistemi di gestione ai settori tecnico ed organizzativo;
    • diffusione delle buone prassi nel campo della Responsabilità Sociale delle Imprese;
    • miglioramento del supporto organizzativo e normativo a favore delle Piccole e Medie Imprese meridionali;
    • migliorare il supporto organizzativo nei settori produttivi più diffusi nella regione di riferimento;
    • migliorare l’applicazione delle normative di qualità, sicurezza e rispetto dei parametri ambientali in tutti gli ambiti produttivi.

    Considerata l’eterogeneità dei Consorziati, numerosi sono i settori ed i campi di attività di cui Promos Ricerche si è occupato, maturando, tra l’altro, una notevole esperienza nella realizzazione di prodotti di diffusione e promozione come: pubblicazioni, multimediali, ecc.

    In particolare i settori nei quali si svolgono le attività del Consorzio sono:

    ATTIVITÀ INIZIALI

    Numerose sono state le attività svolte dalla costituzione del Consorzio con il supporto prevalente della Camera di Commercio di Napoli ed inizialmente anche dell’IRI che hanno consentito, sia di partecipare ad iniziative condivise dalla rete dei Consorzi Città Ricerche, sia  di rendere disponibili borse di studio e premi di laurea.

    ATTIVITÀ di RICERCA

    Svolta insieme ai Consorziati, attraverso indagini, studi e ricerche su tematiche e problematiche socio-economico-ambientali, proiettate a introdurre innovazione nei processi produttivi attraverso il trasferimento di conoscenze e di tecnologie e lo sviluppo di sistemi gestionali. 
    Particolare attenzione è rivolta ai comparti agroalimentare e turistico con studi su settori e produzioni tipiche e specificità territoriali (DOP, IGP, marchi, ecc.).

    VALORIZZAZIONE del TERRITORIO

    Con il diretto coinvolgimento degli organismi locali, si sviluppano per Enti e Imprese attività di promozione territoriali attraverso la creazione di "osservatori" e l'attivazione di azioni di monitoraggio. Si effettuano, inoltre, studi su tematiche settoriali e produttive rilevanti, per lo sviluppo di azioni di marketing territoriale.

    FORMAZIONE SPECIALISTICA 

    Sviluppata con i Consorziati ed organismi accreditati per imprenditori, dirigenti, quadri e consulenti di piccole e medie imprese, realizzando, in particolare:

    • Interventi informativo-formativi per diffondere una cultura della Qualità, Sicurezza sui posti di lavoro e Tutela ambientale;
    • Seminari ed incontri per agevolare l'applicazione della normativa tecnica ed il rispetto degli adempimenti legislativi per installatori, manutentori, ecc.;
    • Azioni informative su tecniche e tecnologie di interesse degli operatori dei settori: edile, agroalimentare, aeronautico, ecc.

     

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