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Filtri inquinanti gassosi: la nuova norma tecnica

Inquinanti gassosiÈ stata pubblicata in aprile la norma EN ISO 10121-1 "Metodi di prova per la determinazione delle prestazioni di materiali e dispositivi per la normale ventilazione atti a rimuovere inquinanti aeriformi. Materiali per la depurazione dell'aria da inquinanti aeriformi (GPACM)" che si inserisce nel pacchetto di norme che l'ISO/TC 142 sta elaborando per la determinazione delle prestazioni dei filtri per inquinanti gassosi.

La parte 2 della norma, pubblicata lo scorso anno, trattava infatti i filtri nella loro interezza mentre la nuova parte 1 si occupa della caratterizzazione dei materiali filtranti usati per la rimozione di inquinanti gassosi e potrà anche essere usata per scegliere i materiali da usare per sostituire quelli esausti nei sistemi con materiale granulare sfuso.

Il tema della filtrazione degli inquinanti gassosi è particolarmente sentito: da un lato si assiste a una domanda crescente legata al continuo aumento dei livelli di inquinamento dell'aria nelle diverse aree geografiche, dall'altro cresce la consapevolezza che i filtri per inquinanti gassosi possono costituire una valida soluzione al problema, anche se l'assenza di un metodo normalizzato di prova ha finora impedito la piena comprensione e verifica delle potenzialità di tali applicazioni.

Il programma di lavoro dell'ISO/TC 142 prevede la messa allo studio delle seguenti ulteriori parti:
Part 3: Classification system for assessing the performance of gas-phase air cleaning devices for general filtration
Part 4: Field equivalent test methods for assessing the performance of gas-phase air cleaning devices for general ventilation

AdA

Fonte: UNI

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Bando Artigianato: 27 milioni di euro per innovazione di processo e miglioramento degli standard ambientale

finanziamenti ambientaliLa Regione Campania ha pubblicato sul BURC del 5 maggio 2014 il Bando per la selezione di progetti da ammettere al finanziamento del Fondo rotativo per lo sviluppo delle PMI Campane.

Il Bando intende favorire l’innovazione di processo ed il miglioramento degli standard ambientali delle imprese artigiane operanti sul territorio campano, mediante la concessione di finanziamenti a tasso agevolato da restituire in 7 anni con un periodo di differimento di 24 mesi.

Sono ammissibili tutte le imprese che operino nei settori definiti dai codici Ateco 2007 eccetto le limitazioni derivanti dalle vigenti normative dell’Unione Europea.

Il Bando ha una dotazione di 27 milioni di euro e finanzia programmi di investimento di importo compreso tra un minimo di € 25.000,00 e un massimo di € 250.000,00 a copertura del 100% del programma di investimenti ammissibile.

Le domande di agevolazione potranno essere presentate a partire dalle ore 10:00 del 19 giugno 2014 e fino al 30/09/2014, attraverso lo sportello telematico accessibile ai seguenti indirizzi www.sviluppocampania.it; www.porfesr.regione.campania.it, www.economia.campania.it

È possibile registrarsi sui siti indicati dal 20 maggio 2014 e compilare le domande dal 4 giugno 2014.

AdA

Fonte: Sviluppo Campania

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Certificazioni energetiche: cosa cambia con il decreto “Destinazione Italia”

gazzetta immPubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge n. 9 del 21 febbraio 2014 recante interventi urgenti di avvio del piano “Destinazione Italia” per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015, che converte in legge con modificazioni il decreto-legge n. 145 del 23 dicembre 2013.
Queste alcune importanti novità introdotte, in particolare per quanto riguarda le disposizioni che interessano il mondo delle certificazioni energetiche.
Allegazione dell’APE ai contratti di compravendita o locazione
Viene confermata la sanzione amministrativa in luogo dell’annullamento del contratto. Viene inoltre precisato che il pagamento della sanzione non esenta comunque dall’obbligo di presentare la dichiarazione o la copia dell’attestato di prestazione energetica entro quarantacinque giorni.
Schermature mobili
Si tiene in considerazione l’effetto delle schermature mobili a condizione che la prestazione energetica delle stesse sia di classe due, così come definita dalla norma europea EN 14501:2006.
Certificatori energetici
Attraverso una modifica del DPR 75/2013 viene ampliato l’elenco di titoli di studio che consentono ai professionisti di poter redigere attestati di prestazione energetica senza corso di formazione; questo purché i professionisti siano abilitati all’esercizio della professione e non vi siano disposizioni regionali differenti. Le lauree aggiunte sono alcune facoltà di ingegneria (aerospaziale, biomedica, dell’automazione, delle telecomunicazioni, dell’elettronica, informatica e navale) e la laurea di pianificazione territoriale e ambientale. Aggiunti anche alcuni diplomi tecnici ovvero quelli di perito industriale negli indirizzi: aeronautica, energia nucleare, metallurgia, navalmeccanica e metalmeccanica.
Vi è una novità anche per quanto riguarda la durata dei corsi di formazione, che passa da 64 a 80 ore.
Annunci di locazione di durata inferiore a 4 mesi
Per i soli annunci di locazione con durata inferiore a 4 mesi non è più obbligatorio indicare nell’annuncio la classe energetica e l’indice di prestazione energetica.

mb

Fonte: CTI - Comitato Termotecnico Italiano

 

 

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"Scegli la lampadina giusta". Guida all'utilizzo delle lampade di nuova generazione

lampadineUn video e una brochure per guidare i consumatori nella scelta delle lampadine di nuova generazione. Un'iniziativa della Camera di Commercio di Milano in collaborazione con Assil, CEI, Federdistribuzione e IMQ.
“Scegli la lampadina giusta”: è questo il titolo e l’obiettivo dell’iniziativa realizzato dalla Camera di Commercio di Milano in collaborazione con i principali protagonisti del mercato: l’ente di normazione (CEI), i produttori (rappresentati da ASSIL), i distributori (rappresentati da Federdistribuzione) e l'ente di certificazione (IMQ).
Lo scopo è quello di informare i consumatori sulle caratteristiche delle lampadine di nuova generazione. Dopo l’addio alle “vecchie” lampade a incandescenza, il consumatore si trova ora a fare i conti con un’offerta vasta e di recente tecnologia, che accanto ai numerosi vantaggi offerti (durata e in particolare efficienza) presenta però nuove caratteristiche e terminologie che occorre conoscere.
A cominciare dalle informazioni relative ai lumen, per finire con le procedure di smaltimento, passando per l’etichetta energetica e le indicazioni inerenti alla dimmerabilità o alla tipologia di attacco, nel video e nel pieghevole realizzati sono raccolte tutte le indicazioni necessarie per un acquisto consapevole.

mb

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Fonte CEI

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GreenItaly 2013. Presentato il quarto rapporto

RAPPORTO GREEN 2013Presentato a Milano il 4 Novembre scorso, GreenItaly 2013, quarto rapporto annuale di Unioncamere e Fondazione Symbola.
Il rapporto  mostra come green economy significhi prima di tutto innovazione. Si legge, infatti, che il 30,4% delle imprese del comparto manifatturiero che investono in eco-efficienza ha effettuato innovazioni di prodotto o di servizi, contro il 16,8% delle imprese non investitrici e, inoltre, che il 21,1% delle imprese manifatturiere eco-investitrici ha visto crescere il proprio fatturato nel 2012.Spiega Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere: “GreenItaly ci racconta di un’Italia che sa essere più competitiva e più equa, perché fondata su un modello produttivo diverso. In cui tradizione e innovazione, sostenibilità e qualità si incrociano realizzando una nuova competitività. L’Italia non è una delle vittime della globalizzazione ma, anzi, un Paese che ne ha approfittato per modificare profondamente la propria specializzazione internazionale, modernizzandola, proprio grazie alla green economy.”EcodesignLab è felice di poter contribuire a questa rinascita del made in Italy e ad una visione positiva del futuro nel nostro paese. Il know how, la passione e l’esperienza che ogni giorno mettiamo nello sviluppo e nell’innovazione di prodotti e servizi ambientalmente sostenibili viene ricompensato da questi ottimi dati mostrati dal rapporto GreenItaly 2013.

mb

Comunicato Stampa

Scarica il Rapporto

Fonte Unioncamere

 

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Accensione delle caldaie: istruzioni per la sicurezza degli impianti a gas

caldaia-2A partire dalla metà di ottobre (e a seconda della zona climatica di appartenenza) in Italia vengono riavviati gli impianti di riscaldamento. Come di consueto l’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) e il CIG (Comitato Italiano Gas) sentono il dovere di sensibilizzare gli utenti sulle possibili problematiche riguardanti gli impianti alimentati a gas e gli apparecchi di utilizzazione, nello specifico le caldaie. L'utilizzo del gas in ambiti domestici richiede infatti il rispetto delle norme e delle leggi vigenti, ma soprattutto buonsenso e responsabilità da parte degli utenti. Anche nell’utilizzo del gas bisogna rispettare alcune buone abitudini: semplici azioni quotidiane che, debitamente e regolarmente eseguite, si dimostrano utili per la sicurezza propria e altrui.

Quando si esce di casa, anche per brevi periodi, è consigliabile chiudere la valvola del contatore o quella di ingresso della tubazione di alimentazione del gas nei locali di abitazione o quella della bombola, quando non si utilizzano gli apparecchi.
In cucina:

  • acquistare piani di cottura provvisti del dispositivo di sicurezza (la cosiddetta termocoppia);
  • non allontanarsi dalla cucina lasciando cibi in cottura sul fuoco;
  • evitare di riempire troppo le pentole. La fuoriuscita di liquidi in ebollizione, infatti, può causare lo spegnimento della  fiamma ed  originare gravi incidenti.

Per accendere un bruciatore del piano di cottura è consigliata la seguente procedura:

  1. accendere il fiammifero;
  2. accostare il fiammifero acceso al bruciatore;
  3. aprire il rubinetto del gas.

Se, infatti, si eseguono le operazioni in ordine inverso, è possibile che, dopo aver aperto il rubinetto, intervenga qualche elemento di distrazione (es. squilla il telefono o suonano alla porta), cosicché la successiva accensione del fiammifero può produrre gravi conseguenze. L'impiego di un rilevatore di gas può contribuire, con funzioni aggiuntive ma non sostitutive, alla sicurezza di impiego del gas combustibile, mediante una funzione di rivelamento e segnalazione ottica/acustica della presenza di gas. Tutti gli apparecchi devono essere dotati di dispositivi di sorveglianza di fiamma per bloccare la fuoriuscita del gas in caso di spegnimento della stessa.

Cosa fare se si avverte odore di gas: il gas viene adeguatamente odorizzato come prevede la legge, in conformità alle specifiche norme tecniche UNI, per individuare prontamente le dispersioni e consentire le opportune azioni di pronto intervento. In caso si avverta odore di gas, bisogna prontamente chiamare, da un telefono esterno all’abitazione dove si avverte l’odore, l'Azienda preposta alla distribuzione del gas combustibile (si consiglia di tenere in evidenza il numero del pronto intervento), evitando di accendere luci o azionare macchinari alimentati elettricamente. Successivamente, se del caso, si deve predisporre per un'immediata verifica del proprio impianto chiamando un tecnico abilitato. I numeri di pronto intervento dell'Azienda di distribuzione sono riportati sulla bolletta che la Società di vendita del gas manda ai clienti. Nel caso si abbia coscienza di una dispersione importante, si consiglia di chiamare anche i Vigili del Fuoco.

Gli apparecchi alimentati a gas e i loro accessori devono obbligatoriamente recare la marcatura "CE", apposta sotto responsabilità del fabbricante. Solo così si avrà la certezza di acquistare apparecchi sicuri e che oltre a rispettare ambiente e salute, garantiscono le condizioni di sicurezza nel loro utilizzo e il corretto rendimento in termini di prestazioni.

Per l'installazione e la manutenzione degli impianti e degli apparecchi, il "fai da te" è assolutamente vietato: bisogna rivolgersi unicamente ad installatori e manutentori abilitati. Il DM 37/08 prescrive che l’installazione, l’ampliamento, la trasformazione e la manutenzione degli impianti a gas a valle dei contatori siano eseguite esclusivamente da operatori abilitati, in possesso di specifici requisiti tecnico-professionali, certificati da un “attestato di riconoscimento” rilasciato dalle Camere di Commercio o dalle Commissioni Provinciali per l’Artigianato. La stessa legge prescrive, inoltre, che al termine dei lavori l’installatore debba rilasciare una “dichiarazione di conformità” per attestare che l’intervento effettuato è stato eseguito a regola d’arte secondo le leggi e le norme tecniche vigenti. Inoltre, l’installatore saprà indicare se i locali di installazione rispondono alle necessarie prescrizioni per quanto riguarda la ventilazione, l’aerazione, l’evacuazione dei prodotti della combustione nonché per l’idonea ubicazione degli apparecchi di utilizzazione.

Sottoporre gli apparecchi alimentati a gas alle previste manutenzioni e ai controlli periodici. Ad esempio la verifica di rendimento deve essere effettuata ogni due anni -come attualmente previsto dalla legge- e affidandosi solo a tecnici abilitati.

In caso di incidente riconducibile all'uso di gas, occorre ricordare che esiste un'assicurazione di cui si è beneficiari, in via automatica, solo per il fatto  di essere utenti di gas distribuito a mezzo reti. La polizza assicurativa è stata istituita su delibera dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il gas e stipulata dal Comitato Italiano Gas. La nuova polizza rafforza e amplia le tutele a favore dei clienti domestici grazie, tra l'altro, all'attivazione di un call center che risponde al numero verde 800 713742. La rafforzata copertura prevista dall'Autorità comporta un costo per i clienti finali di gas di soli 70 centesimi di euro all'anno.

Informazioni generali sull'assicurazione possono essere richieste al numero verde dello "Sportello per il consumatore", 800 166654. Il GPL distribuito in bombole o piccoli serbatoi, non rientra nella copertura di questa polizza assicurativa.

AdA

Fonte: UNI

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"Qualità dell'Ambiente" Presentato il IX Rapporto ISPRA

ISPRASi è tenuto lo scorso 11 ottobre il Convegno di presentazione del IX Rapporto ISPRA “Qualità dell’ambiente urbano”, in occasione del quale è stata annunciata la Conferenza del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente in programma per l’anno prossimo. Frutto del lavoro coordinato e condiviso dall’intero Sistema Agenziale ARPA/APPA, e della collaborazione con Enti e Istituti di livello nazionale, l’edizione 2013 del Rapporto ISPRA sulle aree urbane presenta i dati relativi alle principali tematiche ambientali in 60 Comuni capoluogo di provincia, con l’obiettivo di divulgare la migliore informazione ambientale disponibile a livello nazionale.
Consumo di suolo, mobilità, verde, qualità dell’aria, energia, rifiuti sono solo alcuni dei grandi temi trattati nel IX Rapporto ISPRA “Qualità dell’ambiente urbano” al fine di restituire ai vari soggetti interessati (amministratori, tecnici, cittadini) un corpus di informazioni sempre più completo, solido, confrontabile e utile ad approntare politiche di sostenibilità alla scala locale.
Ad accompagnare il Rapporto aree urbane, anche quest’anno un Focus di approfondimento tematico su “Acque ed ambiente urbano” ricco di contributi scientifici multidisciplinari sulla pianificazione e gestione sostenibile di questa preziosa risorsa naturale.

mb

Comunicato stampa

Scarica la pubblicazione

Fonte ISPRA

 

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Gli italiani sono diventati più attenti all'ambiente e le imprese più sostenibili

Ambiente e sostenibilitàNon solo governo e imprese. Lo sviluppo sostenibile passa anche attraverso i cittadini che sono diventati più attenti all'ambiente: il 90% delle persone in Italia, infatti, ritiene che ciascuno possa e debba dare il proprio contributo per ridurre l'inquinamento. E non solo. Le imprese virtuose, nonostante la crisi, continuano ad investire in sostenibilità. È quanto emerge da un'indagine condotta da GfK Eurisko. In particolare, se è vero che la responsabilità di favorire uno sviluppo sostenibile viene attribuita in primo luogo al Governo, come afferma l'86% degli italiani, e alle amministrazioni locali (82%), una larga maggioranza di italiani ritiene che tale responsabilità sia anche dei cittadini (73%) e delle imprese (76%).
Parallelamente si sta delineando un nuovo modello di consumo più responsabile che è destinato a consolidarsi e a mutare in profondità gli stili di vita: il 54% degli italiani afferma infatti che alla fine del periodo di crisi il proprio modo di consumare sarà molto diverso da quello precedente la crisi. E le imprese? Le aziende "virtuose" e particolarmente impegnate nella Corporate Social Responsibility, intervistate da GfK Eurisko, affermano nel 54% dei casi che la crisi non ha avuto effetti di rilievo sull'impegno a favore della sostenibilità: per oltre un terzo lo ha addirittura accresciuto e solo per il 10% lo ha ridotto.
''Per l'88% di queste imprese la sostenibilità rappresenta un valore primario di riferimento" afferma Paolo Anselmi, vicepresidente di GfK Eurisko, sottolineando che "la maggioranza di esse dichiara di avere ottenuto grazie a tale impegno un vantaggio di reputazione (58%), nella relazione con il territorio dove operano (59%) ed anche nella innovazione di prodotto o di servizio (55%)". Per promuovere il dialogo e la condivisione di esperienze di responsabilità sociale d'impresa, apre a Milano Il Salone della Csr e dell'innovazione sociale, in programma all'Università Bocconi di Milano, il primo e il 2 ottobre.
Due giorni di incontri ed oltre 60 eventi, con oltre 100 organizzazioni che presenteranno le loro storie di eccellenza ed il loro impegno per la responsabilità sociale. Sarà Enel, partner istituzionale del Salone, ad aprire i lavori con il convegno Enel, 10 anni di sostenibilità, organizzato dall'azienda in collaborazione con la Fondazione Centro Studi Enel. Sono previsti gli interventi di Andrea Sironi, rettore Università Bocconi, Paolo Andrea Colombo, presidente Enel, Nelmara Arbex, Global reporting initiative chief advisor for innovation in Reporting e Alessandro Laterza, presidente Commissione Cultura di Confindustria. Nel corso dell'incontro verrà presentato il libro The Shared Value Debate: academic visions on Corporate Sustainability, curato dalla Fondazione Enel.
Il Salone sarà l'occasione per fare il punto sulla sostenibilità in tema di alimentazione, ambiente, casa, comunicazione, economia, lavoro, moda, salute. ''Uno dei valori del Salone è lo scambio e il confronto tra soggetti diversi" afferma Salvio Vicari, presidente del Comitato Community & Social Engagement della Bocconi. Un'occasione "unica anche per i giovani per riflettere su un futuro più sostenibile e su una responsabilità che deve essere sempre più condivisa fra attori pubblici e privati. Siamo certi che da questi due giorni emergeranno trend e indicazioni interessanti per lo sviluppo della Csr e dell'innovazione sociale''.
Alla prima edizione del Salone della Csr e dell'innovazione sociale sono attesi più di 2000 visitatori che si confronteranno con le oltre 100 organizzazioni presenti in due giorni di eventi: workshop, Barcamp, WorldCafé, presentazioni di libri, seminari di approfondimento con alcuni tra i massimi esperti di Corporate social responsibility e di innovazione sociale, il bar della Csr, Gallery delle best practices, mostra digitale. Il salone è promosso da Università Bocconi, Csr Manager Network, Unioncamere, Alleanza delle Cooperative Italiane, Fondazione Sodalitas, Koinética.

AdA

Fonte: CSR Unioncamere

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Solare termico: arriva l’etichetta energetica

etichetta sistema riscaldamentoEtichettatura energetica anche per gli impianti di solare termico. La Gazzetta Ufficiale europea pubblica quattro regolamenti della Commissione che definiscono le norme per l'etichettatura energetica e l'eco-design degli impianti di riscaldamento degli ambienti e dell'acqua misti e alimentati a energia solare. La pubblicazione dei regolamenti, che entreranno in vigore il 27 settembre, viene salutata con entusiasmo dall'associazione europea del solare termico, la Estif, secondo cui “l'etichettatura, introdotta dopo anni di sforzi e a seguito di una cooperazione tra le istituzioni Ue e l'industria di settore, mostrerà in modo facile da comprendere per i consumatori i benefici e i risparmi ottenibili col solare in tutta l'Europa”.

AdA

Fonte: Il Denaro

Gazzetta Ufficiale: eur-lex.europa.eu/JOHtml.do?uri=OJ:L:2013:239:SOM:IT:HTML

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Rischio biologico. Una monografia dall'INAIL

rischio biologicoIl problema dell’inquinamento dei suoli e delle falde acquifere da parte dei contaminanti organici di svariata natura chimica (idrocarburi, sostanze organo-alogenate, fitofarmaci, derivati dell'anilina, naftoli, pesticidi, etc.) è particolarmente rilevante in numerose zone dell'Italia e molto spesso è aggravato dalla elevata persistenza e tossicità di questi composti con i connessi rischi sanitari.
Il nuovo contesto legislativo in materia di bonifica di siti contaminati ha avuto importanti ricadute nel settore tecnologico: da interventi drastici, spesso molto costosi, che di fatto non fanno che trasferire gli inquinanti da una matrice ad un’altra, la domanda di bonifica si sta spostando verso tecnologie, come quelle biologiche, più naturali e meno costose, mirate al ripristino effettivo dei siti con maggiori garanzie di eco-compatibilità.
Questa attività industriale ha necessariamente risvolti anche in termini di sicurezza occupazionale e si ritiene fondamentale che l’INAIL dia indirizzi in materia di prevenzione, valutazione e gestione dei rischi lavorativi.
La monografia tratta il rischio biologico occupazionale nelle attività di bonifica che è un rischio spesso sottovalutato o per nulla considerato e fornisce indicazioni in materia di valutazione e controllo dei rischi biologici durante le diverse fasi operative.

mb

Approfondisci sul sito dell'INAIl

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