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Gas a effetto serra: una norma stabilisce i requisiti di competenza per i validatori

Gas a effetto serra: una norma stabilisce i requisiti di competenza per i validatori

Per ottenere l'uniformità nel mercato internazionale e mantenere la fiducia del pubblico nei resoconti dei gas a effetto serra - GHG - e in altre comunicazioni, è necessario definire i requisiti di competenza per i gruppi di validazione e verifica, cioè per coloro che si occupano di realizzare tali documenti.
Recentemente pubblicata la UNI ISO 14066 Gas a effetto serra - Requisiti di competenza per validatori e verificatori di gas a effetto serra
La UNI ISO 14066, ora disponibile anche in italiano, definisce i principi per assicurare la competenza degli operatori coinvolti. Tali principi sono a loro volta basati sui requisiti generali che garantiscono la competenza necessaria.
I requisiti per gli organismi di validazione e verifica dei gas a effetto serra sono, invece, stabiliti dalla UNI EN ISO 14065. Quest’ultima è rilevante perché richiede che gli organismi di rendicontazione e verifica stabiliscano e mantengano una procedura di gestione della competenza del suo personale che svolge le varie attività di validazione e verifica nel gruppo nominato.

La UNI ISO 14066 raccomanda l’utilizzo congiunto dei seguenti documenti:

•    UNI EN ISO 14064 - 1  “Gas ad effetto serra - Parte 1: Specifiche e guida, al livello dell'organizzazione, per la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra e della loro rimozione”;
•    UNI EN ISO 14064 - 2  “Gas ad effetto serra - Parte 2: Specifiche e guida, al livello di progetto, per la quantificazione, il monitoraggio e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra o dell'aumento della loro rimozione”;
•    UNI EN ISO 14064 - 3  “Gas ad effetto - serra Parte 3: Specifiche e guida per la validazione e la verifica delle asserzioni relative ai gas ad effetto serra”;
•    UNI EN ISO 14065 – “Gas a effetto serra - Requisiti per gli organismi di validazione e verifica dei gas ad effetto serra per l'utilizzo nell'accreditamento o in altre forme di riconoscimento”.

mb


Fonte UNI

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Ambiente, clima e lotta emissioni: dall'UE 222 milioni

Ambiente, clima e lotta emissioni: dall'UE 222 milioni

La Commissione europea ha approvato un pacchetto di investimenti di 222 milioni di EUR dal bilancio UE, a titolo del programma LIFE per l'ambiente e l'azione per il clima, allo scopo di sostenere la transizione dell'Europa verso un futuro più sostenibile e a basse emissioni di carbonio
Il finanziamento dell'Unione mobiliterà ulteriori investimenti per un totale di 379 milioni di EUR da destinare a 139 nuovi progetti in 20 Stati membri.

181.9 milioni di EUR saranno destinati a progetti riguardanti tre ambiti: ambiente e uso efficiente delle risorse, natura e biodiversità, governance e informazione in materia di ambiente.

In linea con il pacchetto della Commissione europea sull'economia circolare, i progetti aiuteranno gli Stati membri nella transizione verso un'economia più circolare. Tra i progetti vi sono: la sperimentazione di un prototipo italiano che potrebbe convertire in modo economicamente efficiente le autovetture a benzina in veicoli ibridi, la fabbricazione, nei Paesi Bassi, di bioprodotti a partire da fanghi e l'applicazione di un nuovo trattamento biologico per eliminare i pesticidi e i nitrati dall'acqua nella Spagna meridionale. Altri progetti sosterranno l'attuazione del piano d'azione per la natura, in particolare la gestione dei siti Natura 2000. La protezione delle specie è un altro aspetto considerato, come nel progetto sloveno transfrontaliero inteso a salvare dall'estinzione una specie di lince alpina ad alto rischio.

Sul fronte del clima, l'UE investirà 40,2 milioni di EUR per sostenere progetti mirati all'adattamento ai cambiamenti climatici, alla mitigazione, alla governance e all'informazione. I progetti selezionati concorrono al conseguimento dell'obiettivo dell'UE di ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990. I finanziamenti LIFE contribuiranno inoltre a migliorare la resilienza di una via navigabile tra le più trafficate di Europa, l'estuario della Schelda, in Belgio, a mettere a punto strumenti per prevedere le tempeste di sabbia e a contrastare il fenomeno dell'isola di calore nelle città.

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Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Dall’ISPRA un rapporto sulle normative regionali vigenti

Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Dall’ISPRA un rapporto sulle normative regionali vigenti

Il rapporto  prodotto dal  Gruppo di Lavoro Interagenziale  23 VAS previsto nel Programma Triennale di attività 2014-2016 del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, è  articolato in tre capitoli. Il primo riporta la situazione delle  normative in materia di VAS a livello regionale a seguito degli adeguamenti al D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. Delle normative sono, in particolare, esaminati alcuni aspetti, rilevanti per una efficace applicazione  della VAS e per il coinvolgimento delle Agenzie ambientali:

•    le Autorità competenti individuate per i piani/programmi alle diverse scale territoriali,
•    i Soggetti competenti in materia  ambientale,
•    le modalità di consultazione dei Soggetti e del pubblico,
•    il monitoraggio VAS dei piani e programmi,
•    il ruolo delle Agenzie ambientali nella VAS e in particolare nel monitoraggio VAS.

Il secondo capitolo riporta lo stato dell’arte dei ruoli e delle attività che le Agenzie ambientali svolgono nelle applicazioni di VAS. Il terzo capitolo è dedicato alle principali difficoltà e carenze riscontrate dalle Agenzie nelle stesse applicazioni.
Nel rapporto sono  aggiornate e integrate le informazioni della  prima ricognizione realizzata nell’ambito del Programma triennale 2010 - 2012 del Sistema Agenziale riportata nel Rapporto ISPRA – ARPA/APPA 143/2011.

Scarica il Rapporto ISPRA

mb

Fonte ISPRA

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Rischio industriale. Pubblicazione delle Questions & Answers europee sulla Direttiva 2012/18/UE – Seveso III

Rischio industriale. Pubblicazione delle Questions & Answers europee sulla Direttiva 2012/18/UE – Seveso III

È disponibile on-line la traduzione in italiano, predisposta dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), delle “Questions & Answers” sulla direttiva 2012/18/UE – Seveso III, edite nel mese di marzo 2016 dalla Commissione europea.

Il documento riporta le risposte ai quesiti formulati in ambito europeo in merito all’applicazione delle disposizioni della direttiva, elaborate dalla Commissione europea in consultazione con gli Stati membri.

Il lavoro, effettuato dall’ISPRA su incarico del Coordinamento per l’uniforme applicazione sul territorio nazionale del D.Lgs.105/2015, costituisce un utile strumento per semplificare l’accesso ai contenuti della direttiva Seveso III, e in particolare ai quesiti emersi in fase di attuazione della direttiva al fine di sensibilizzare coloro i quali sono impegnati nella gestione degli impianti industriali in Italia all’adozione di una politica di prevenzione del rischio maggiormente attenta e consapevole.

Scarica il documento Questions & Answers europee sulla Direttiva 2012/18/UE – Seveso III

AdA

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Mercurio: l'UE detta nuove regole su commercio, smaltimento e sanzioni

In Gazzetta europea pubblicato il Regolamento UE n.2017/852 del 17 maggio, che abroga il regolamento (CE) n. 1102/2008 relativo al divieto di esportazione del mercurio metallico e di taluni composti e miscele del mercurio e allo stoccaggio in sicurezza del mercurio metallico, per quanto concerne i processi e i prodotti privi di mercurio. Il regolamento è abrogato a decorrere dal 1 gennaio 2018 e si applica a decorrere dal 1 gennaio 2018.

Il regolamento stabilisce le misure e le condizioni relative all'uso, allo stoccaggio e al commercio del mercurio, dei composti del mercurio e delle miscele di mercurio, e alla fabbricazione, all'uso e al commercio dei prodotti con aggiunta di mercurio nonché alla gestione dei rifiuti di mercurio, al fine di assicurare un elevato livello di protezione della salute umana e dell'ambiente dalle emissioni e dai rilasci antropogenici di mercurio e di composti del mercurio. Gli Stati membri possono applicare obblighi più rigorosi rispetto a quelli stabiliti nel presente regolamento, conformemente al TFUE.

Il CAPO II indica per l'appunto le nuove restrizioni al commercio e alla fabbricazione di mercurio (art.3,4 ), composti del mercurio, miscele di mercurio e prodotti con aggiunta di mercurio (art.5) ed i relativi Moduli per l'importazione e l'esportazione.

Al CAPO III si dettano invece le restrizioni all'uso e allo stoccaggio del mercurio, dei composti del mercurio e delle miscele di mercurio per attività industriali (art.7 nei nuovi processi di fabbricazione (art.8)) per le attività di estrazione e trasformazione dell'oro a livello artigianale e su piccola scala (art9) e l'Articolo 10 (Amalgama dentale)

Le regole sullo smaltimento dei rifiuti e dei rifiuti di mercurio sono trattate al CAPO IV: si indicano i rifiuti da smaltire, le informazioni che, ogni anno entro il 31 maggio gli operatori economici che operano nei settori industriali di cui all'articolo 11, lettere a), b) e c), dovranno trasmettere alle autorità competenti degli Stati membri, con le indicazioni sul mercurio presente. Lo stoccaggio è regolato all'art.13 (anche temporaneamente in forma liquida purché siano rispettati i requisiti specifici per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti di mercurio stabiliti negli allegati I, II e II della Dir. 1999/31/CE) e tale stoccaggio sia effettuato in impianti in superficie destinati e attrezzati allo stoccaggio temporaneo dei rifiuti di mercurio).

L'art.14 indica alcune regole per la tracciabilità sulla quantità di rifiuti ricevuti e/o spediti o stoccati dai contesti industriali.

Infine, per quanto riguarda le sanzioni, il CAPO V riporta che gli Stati membri stabiliscono le norme relative alle sanzioni da applicare in caso di violazione del presente regolamento e adottano tutte le misure necessarie ad assicurare la loro attuazione.Gli Stati membri notificheranno alla Commissione, entro le rispettive date di applicazione delle pertinenti disposizioni del presente regolamento, tali norme e misure nonché, tempestivamente, ogni modifica ad esse apportata successivamente.

AdA

Scarica il Regolamento UE n.2017/852 del 17 maggio

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Valutazione di Impatto Ambientale, via libera alle nuove norme

viaIl Consiglio dei Ministri ha approvato nuove norme sulla “Verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale (VIA)”. Il decreto attua la direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati. Il provvedimento inserisce una nuova definizione di "impatti ambientali", modulata in aderenza con le prescrizioni della direttiva Ue, che comprende anche gli effetti significativi, diretti e indiretti, di un progetto sulla popolazione, la salute umana, il patrimonio culturale e il paesaggio.

Le nuove norme modificano l’attuale disciplina della VIA al fine di efficientare le procedure, di innalzare i livelli di tutela ambientale, di contribuire a sbloccare il potenziale derivante dagli investimenti in opere, infrastrutture e impianti per rilanciare la crescita sostenibile, attraverso la correzione delle criticità riscontrate da amministrazioni e imprese.

Il decreto introduce la facoltà per il proponente di richiedere, in alternativa al provvedimento di VIA ordinario, il rilascio di un “provvedimento unico ambientale”, che coordini e sostituisca tutti i titoli abilitativi o autorizzativi riconducibili ai fattori ambientali. Una norma transitoria, in virtù delle semplificazioni procedimentali introdotte, consente al proponente di richiedere l’applicazione della nuova disciplina anche ai procedimenti pendenti.

Inoltre, è prevista la riduzione complessiva dei tempi per la conclusione dei procedimenti, cui è abbinata la qualificazione di tutti i termini come “perentori” ai sensi e agli effetti della disciplina generale sulla responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile dei dirigenti, nonché sulla sostituzione amministrativa in caso di inadempienza.

Il decreto consente di presentare nel procedimento di VIA elaborati progettuali con un livello informativo e di dettaglio equivalente a quello del progetto di fattibilità o comunque a un livello tale da consentire la compiuta valutazione degli impatti, con la possibilità di aprire con l’autorità in qualsiasi momento un confronto per condividere la definizione del livello di dettaglio degli elaborati progettuali. È prevista l’eliminazione per il proponente dell’obbligo, nella verifica di assoggettabilità a Via, di presentare gli elaborati progettuali: per la fase dello “screening” sarà sufficiente uno studio preliminare ambientale, come previsto dalla normativa europea. Nel caso di modifiche o estensioni di opere esistenti, sarà possibile richiedere all’autorità competente un “pre-screening”, ovvero una valutazione preliminare del progetto per individuare l’eventuale procedura da avviare.

Infine è prevista la completa digitalizzazione degli oneri informativi a carico dei proponenti, anche prevedendo l’eliminazione degli obblighi di pubblicazione sui mezzi di stampa.

AdA

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Seduta inaugurale del Master in Salute, Sicurezza e Ambiente – HSE (Health, Safety, Enviroment)

IMG 1787Martedì 14 febbraio 2017, presso l’aula magna della Facoltà di Biotecnologie, si è tenuta la seduta inaugurale di presentazione del nuovo Master Universitario di I Livello in Salute, Sicurezza e Ambiente – HSE (Health, Safety, Enviroment), afferente al Dipartimento di Sanità Pubblica della Università degli Studi di Napoli Federico II.

L’obiettivo del Master è di fornire conoscenze scientifiche aggiornate per le diverse figure professionali interessate nella programmazione e gestione degli obblighi in materia di Salute e Sicurezza negli ambienti di lavoro e nelle norme in materia ambientale.

La giornata inaugurale del Master è stata introdotta dalla Prof.ssa Maria Triassi, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Federico II, con la partecipazione del Dott. Ferdinando Flagiello, Amministratore Delegato del Consorzio Promos Ricerche, attivo nella promozione della cultura della sicurezza e dell’ambiente anche attraverso lo Sportello RSI – Responsabilità Sociale delle Imprese della Camera di Commercio di Napoli.

Le finalità scientifiche del corso sono state descritte dal Prof. Umberto Carbone, in qualità di Coordinatore del Master, che ha sottolineato l’importanza dell’HSE Manager quale figura innovativa e fondamentale per la gestione e l’applicazione di tutti gli aspetti in materia di Salute, Sicurezza e Ambiente.

L’organizzazione didattica del Master è stata illustrata dal Dott. Pasquale Lama dell’OsservatorioSaluteLavoro del Dipartimento di Sanità Pubblica, che ha presentato il programma delle attività didattiche frontali, di tirocinio e di stage, evidenziando anche la spendibilità del titolo acquisito nell’ambito dei settori sia pubblici che privati.

Il Master in Salute, Sicurezza e Ambiente – HSE (Health, Safety, Enviroment), ha durata annuale e le attività didattiche hanno avuto inizio il 20 Febbraio 2017.

AdA

Altre info

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Master Universitario: Salute - Sicurezza – Ambiente - HSE (Health-Safety-Environmental)

hseTra le proposte formative previste per l'anno accademico 2016/2017, si segnala l'istituzione del Master Universitario di I livello in “Salute-Sicurezza-Ambiente-HSE (Health-Safety-Environment)”, organizzato e promosso dall'OsservatorioSaluteLavoro del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Il Master si propone di fornire conoscenze scientifiche aggiornate per le diverse figure professionali alle quali sono affidati i compiti di programmazione e gestione della sicurezza e della prevenzione negli ambienti di lavoro, con l'obiettivo di trasmettere gli strumenti teorici e pratici necessari a sviluppare capacità integrative tra gli aspetti normativi nazionali e comunitari e le prassi di una pratica fondata sull’evidenza scientifica.

Lo scopo del Master è di trasmettere le informazioni applicabili negli ambiti della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, così come previsto ai sensi del “Testo Unico Sicurezza Lavoro” (D.lgs 81/2008), e della protezione dell’ambiente, così come stabilito ai sensi del “Testo Unico Ambientale” (D.Lgs 152/2006).

Il conferimento del titolo di Master in “Salute – Sicurezza - Ambiente – HSE (Health Safety Enviroment)” garantisce la formazione (Modulo A, B (settori Ateco (3,4,5,6,7,8,9), C), nonchè l’aggiornamento per le figure RSPP/ASPP, per tutti i settori Ateco. Al termine del corso di Master i discenti saranno in grado di conoscere gli aspetti normativi cogenti, applicabili nell’ambito delle attività produttive pubbliche o private. Le competenze acquisite potranno essere applicate nella realizzazione di interventi di tipo tecnico, procedurale e organizzativo, finalizzati alla riduzione dei rischi in ambiente lavorativo.

La scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione è fissata per il 27 gennaio 2017 ore 12:00

Info, regolamento e domanda di iscrizione

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Depuratori. Sarà istituito un Albo Unico dei progettisti controllato dall'Anac

depuratore  luinoPubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30 dicembre 2016 il Decreto Legge 243/2016 con gli interventi urgenti “per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno.
L'articolo 2 del decreto – in vigore dal 31 dicembre 2016 e trasmesso al Parlamento per la conversione in legge – stabilisce che entro trenta giorni dalla sua entrata in vigore, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, sentiti i Presidenti delle regioni interessate, è nominato un unico Commissario straordinario del Governo al quale sono attribuiti compiti di coordinamento e realizzazione degli interventi funzionali a garantire l'adeguamento nel minor tempo possibile alle sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell'Unione europea in materia di realizzazione e adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione.
Entro trenta giorni dalla data di adozione del suddetto Dpcm, il Commissario unico predispone, ai sensi dell'articolo 134 del nuovo Codice appalti (decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50), un sistema di qualificazione dei prestatori di servizi di ingegneria per la predisposizione di un albo di soggetti ai quali affidare incarichi di progettazione, di importo inferiore a un milione di euro, degli interventi di adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione degli agglomerati urbani oggetto delle procedure di infrazione n. 2004/2034 e n. 2009/2034.
Tale albo è sottoposto all'Autorità Nazionale Anti Corruzione ai fini della verifica della correttezza e trasparenza delle procedure di gara.

mb

Decreto Legge 243/2016

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Gestione ambientale. Un nuovo strumento dall’ISO

14034L’ISO ha recentemente pubblicato una nuova norma, si tratta della ISO 14034Gestione ambientale - Verifica delle tecnologie ambientali (ETV)”.
Questo documento fornisce gli strumenti per verificare l’efficacia delle prestazioni delle nuove tecnologie ambientali. La sua importanza sta nel fatto che da una parte permette alle aziende che sviluppano tali tecnologie di raggiungere nuovi mercati, dimostrando l’affidabilità e l’efficacia del loro operato, e dall’altra aiuta chi utilizza queste tecnologie a identificare quelle che più si adattano alle loro specifiche esigenze.
Il beneficio più rilevante che questa norma può realizzare riguarda la concreta opportunità di far conoscere e diffondere sul mercato le innovazioni tecnologiche “verdi”, così da declinare in termini pratici, quel concetto di sostenibilità ambientale che viene ormai comunemente riconosciuto come un obiettivo a cui tendere in qualsiasi settore produttivo.
La ISO 14034 propone un processo di verifica delle prestazioni che permette di stabilire la affidabilità di soluzioni tecnologiche innovative, compatibili con il rispetto dell’ambiente. Il fatto poi che questo documento sia una norma ISO significa che è il frutto di un consenso raggiunto a livello internazionale.
La nuova norma si articola in più sezioni: quella relativa ai principi di verifica e quella pratica. L’obiettivo che questo documento normativo persegue è quello di favorire una maggiore accettazione da parte del mercato delle tecnologie innovative, fornendo ragionevoli certezze in ordine al fatto che si tratta di alternative valide, sostenute da test indipendenti.
La ISO 14034 è stata pensata per dare le stesse opportunità e credibilità sul mercato agli innovatori tecnologici rispetto ai loro concorrenti, essere applicata senza difficoltà in qualsiasi realtà a livello internazionale, fornire una valutazione indipendente sulle tecnologie innovative ambientali, perseguire concretamente obiettivi ambientali e sostenibili a beneficio dei cittadini di tutto il mondo.
La norma ISO 14034 istruisce i verificatori indipendenti su come condurre la verifica di qualità garantita di una tecnologia ambientale. L’ETV aiuta quindi i fornitori di tecnologia a produrre dati oggettivi concernenti le prestazioni delle tecnologie innovative ambientali. Per gli acquirenti di tecnologia e gli investitori, ETV è una fonte affidabile di informazioni su cui basare le relative decisioni di acquisto. Infine, ETV fornisce ai responsabili politici, alle autorità di regolamentazione e a tutte le parti interessate informazioni chiare sulle prestazioni ottenibili con le nuove tecnologie ambientali.

mb

Fonte UNI

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