fbpx

itenfrdees

Promos Ricerche è un Consorzio senza fini di lucro. SCOPO: La promozione e l’introduzione dell’innovazione in qualsiasi forma e settore. Scopri di più.

News

Ambiente, dal Cnappc il bando RI.U.SO. 06

Ambiente, dal Cnappc il bando RI.U.SO. 06

È online la sesta edizione di RI.U.SO, il Concorso per la selezione di progetti e realizzazioni per la rigenerazione urbana sostenibile che il Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori bandisce, in collaborazione con ANCE e Legambiente e con il patrocinio di iFEL Fondazione ANCI, ENEA e MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo.

Come nelle precedenti edizioni, RI.U.SO. 06 ha il fine di identificare quelle politiche di rigenerazione urbana che possano promuovere la cultura architettonica migliorando la qualità dell’habitat e usando le risorse private e pubbliche in un contesto di regole definite.

Architettura, Progetti di Ricerca e Sociali, Video, Fotografia sono le quattro sezioni nella quale è articolato il Concorso - che è organizzato dal Dipartimento Ambiente, Energia e sostenibilità del Consiglio Nazionale degli Architetti - alle quali possono partecipare Architetti, Designer, Registi, Fotografi, Studiosi, Pubbliche Amministrazioni, Enti Pubblici, Fondazioni, Associazioni e Università presentando progetti e realizzazioni innovative nel campo della Rigenerazione Urbana Sostenibile.

Il termine per la partecipazione a RI.U.SO. 06 è fissato alle ore 12 del 15 maggio prossimo; entro la metà di luglio saranno pubblicati i risultati.

AdA

Scarica il bando

Leggi tutto...
Ambiente e clima, programma Life al via: 1,6 miliardi di euro per azioni ecosostenibili

Ambiente e clima, programma Life al via: 1,6 miliardi di euro per azioni ecosostenibili

Maggiore facilità di accesso ai finanziamenti, snellimenti burocratici, premi per iniziative che spingono l’economia circolare, riduzione dei temi dei progetti per orientarli maggiormente verso le nuove priorità Ue su ambiente e clima. Parte il nuovo triennio del Programma Life Ue 2018-2020, lanciato dalla Commissione europea con la decisione di esecuzione 12 febbraio 2018, n. 2018/210/Ue (in Guue 13 febbraio 2018, n. L 39) e con un budget per il triennio di 1,65 miliardi.

Il programma finanzia diverse tipologie di progetti a partire da due sottoprogrammi: ambiente e azione per il clima (il primo ha il 75% del budget, il secondo il 25 per cento). Come di consueto nell’ambito dei due sottoprogrammi sono stati individuati i settori prioritari. Per il sottoprogramma ambiente (budget, 1.243.817.750 euro) sono: ambiente e uso efficiente delle risorse, natura e biodiversità, governance e informazione in materia ambientale. Nel sottoprogramma azione per il clima (budget, 413.245.250 euro) sono prioritari i settori mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, governance e informazione in materia di clima.

Il nuovo programma Life presenta importanti novità procedurali. Per la prima volta la Commissione europea ha deciso di rendere più facile e meno onerosa per le imprese la presentazione dei progetti. Lo snellimento procedurale per ora riguarda solo il sottoprogramma ambiente ma se la modalità avrà successo a decorrere dal 2019 sarà estesa anche al sottoprogramma azione per il clima.

Per il sottoprogramma ambiente la partecipazione alle call sarà suddivisa in due fasi. La ragione risiede nel fatto che chiedere da subito progetti dettagliati ha significato per le imprese impegnare risorse e tempo ritrovandosi poi magari con la proposta bocciata. Una modalità che aveva scoraggiato diversi soggetti dal partecipare al programma, compresi potenziali candidati con idee dall’alto valore aggiunto Ue. Ecco perché da quest’anno nella prima fase il partecipante presenterà una descrizione di massima (concept note), lunga circa 10 pagine.

In questa prima fase il soggetto partecipante non dovrà entrare troppo nei dettagli indicando così un programma di massima. E cioè le informazioni sul soggetto incaricato del coordinamento; il problema ambientale oggetto del progetto; gli obiettivi del progetto; le informazioni sui partner; le azioni e i mezzi per realizzare l’iniziativa; i risultati attesi e gli impatti; la sostenibilità dei risultati, i rischi e il valore aggiunto dell’Ue del progetto (inteso come contributo alle priorità e agli obiettivi di Life). Importante infine segnalare se il progetto ha carattere pilota o dimostrativo e inserire il budget indicativo previsto. Le concept note saranno valutate su due criteri: qualità generale della proposta e valore aggiunto complessivo dell’Ue.

I candidati che arriveranno alla seconda fase del sottoprogramma ambiente di Life, riceveranno un feedback dalla Commissione e saranno chiamati a presentare la loro proposta completa. Con questo nuovo procedimento i candidati invitati a partecipare alla fase 2 avranno una maggiore possibilità di vedere finanziati i loro progetti, in quanto la competizione sarà aperta solo a concept note di alto profilo. Per il sottoprogramma azione sul clima, come detto, la procedura di presentazione rimane invariata, i candidati presenteranno le proposte complete fin dall’inizio.

Un’altra novità del Programma 2018-2020 che riguarda sempre il sottoprogramma ambiente è la riduzione del numero dei temi dei progetti (da 87 a 42) e una maggiore attenzione a orientare più marcatamente i candidati verso le priorità strategiche dell’Ue, aumentando nel contempo le opportunità a favore dei progetti in taluni ambiti subordinati come la biodiversità e l’economia circolare, ma anche in favore di progetti con un impatto forte e diretto sulla salute della maggior parte dei cittadini europei. Per chi partecipa è utile orientarsi sui progetti selezionati negli anni passati, ma la Commissione precisa che solo le «Guidelines for Applicants 2018» sono obbligatoriamente da seguire. Sul sito della Commissione europea dedicato al Programma Life è stata diffusa la tempistica, ancora provvisoria.

Le prime call partiranno a metà aprile 2018. In attesa di conferma le altre date: la scadenza per presentare la concept note (il 12 giugno 2018), per presentare il progetto completo per gli ammessi alla fase 2 (gennaio 2019) e per la valutazione progetti (tra gennaio e giugno 2019).

fonte Sole24Ore 60/18 FP

Scarica la decisione di esecuzione 12 febbraio 2018, n. 2018/210/Ue

Leggi tutto...
UNI EN ISO 9001 e 14001. Dal 15 marzo audit con le nuove edizioni 2015

UNI EN ISO 9001 e 14001. Dal 15 marzo audit con le nuove edizioni 2015

Dal 15 marzo 2018, su decisione dell’IAF (International Accreditation Forum), gli organismi di certificazione dovranno svolgere tutte le verifiche per la prima certificazione, le sorveglianze o i rinnovi, secondo le nuove edizioni 2015 delle norme UNI EN ISO 9001:2008 e UNI EN ISO 14001:2004.

Inoltre, entro il 15 settembre 2018, le imprese certificate secondo le due norme ISO sono chiamate ad adeguare la propria certificazione alle edizioni 2015.

Le aziende che effettuino audit di sorveglianza o rinnovo senza allinearsi ai nuovi standard, incorrerebbero in costi maggiori, perché obbligate a rifare un audit di adeguamento alla versione 2015 entro il prossimo settembre.

AdA

Leggi tutto...
Dall’ARPAT le linee guida per la gestione dei cantieri ai fini della protezione ambientale

Dall’ARPAT le linee guida per la gestione dei cantieri ai fini della protezione ambientale

L’ARPAT, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, ha pubblicato le nuove linee guida, aggiornate a gennaio 2018, conteneti indicazioni generali di buona pratica tecnica da adottare al fine di tutelare l'ambiente durante le attività di cantiere e le operazioni di ripristino dei luoghi.

Possono essere utilizzate dai Proponenti nella redazione dei documenti a supporto delle procedure di VIA/Verifica o inserite nell'eventuale capitolato d'appalto, a cui l’Impresa esecutrice dovrà attenersi per lo svolgimento dei lavori.

Gli argomenti trattati riguardano l'impostazione del cantiere e le relative modalità di conduzione, con riferimento alle seguenti tematiche specifiche:

  • inquinamento acustico
  • emissioni in atmosfera,
  • risorse idriche e suolo
  • terre e rocce da scavo
  • depositi e gestione dei materiali
  • rifiuti
  • ripristino dei luoghi.

Gli argomenti vengono trattati con taglio generale, così da essere applicabile in più situazioni, e forniscono indicazioni di massima sugli aspetti che ARPAT ritiene debbano essere trattati nella documentazione e nella gestione dei cantieri di opere sottoposte a VIA/Verifica di assoggettabilità a VIA.

L'edizione 2018 contengono la revisione e l’aggiornamento delle Linee guida alle normative vigenti - in particolare alla nuova disciplina in materia di terre e rocce da scavo - del documento già proposto in passato da ARPAT quale riferimento tecnico nelle procedure di VIA/Verifica di assoggettabilità a VIA.

AdA

Scarica le linee guida

Leggi tutto...
Fondimpresa, bando da 15 milioni su ambiente e territorio

Fondimpresa, bando da 15 milioni su ambiente e territorio

Con l’Avviso n. 1/2018 – “Formazione connessa alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio" Fondimpresa finanzia piani condivisi per la formazione dei lavoratori delle aziende aderenti al Fondo operanti nei campi della prevenzione del rischio sismico e idrogeologico e per lo sviluppo delle competenze connesse all’efficienza energetica e all’uso di fonti integrative e rinnovabili, ai materiali e alle soluzioni per la sostenibilità ambientale.

Possono presentare la domanda di finanziamento e realizzare i Piani formativi, a pena di esclusione dalla procedura, esclusivamente i seguenti soggetti:

  • le imprese beneficiarie dell’attività di formazione oggetto del Piano per i propri dipendenti, aderenti a Fondimpresa alla data di presentazione della domanda di finanziamento e già registrate sull’«Area Associati» del sito web fondimpresa.it; 
  • gli enti già iscritti, alla data di presentazione della domanda di finanziamento, nell'Elenco dei Soggetti qualificati da Fondimpresa per la categoria II dell’art. 5.2 del “Regolamento istitutivo del sistema di qualificazione dei Soggetti Proponenti” - Formazione sulle tematiche dell'ambiente e della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro rivolta a lavoratori appartenenti ad imprese di tutti i settori, nel limite della classe di importo e dell’ambito territoriale di iscrizione, che deve comprendere tutte le regioni a cui appartengono le aziende beneficiarie del Piano.

La dotazione finanziaria stanziata è di 15.000.000€.

Le dichiarazioni aziendali di partecipazione al Piano dovranno essere compilate, sottoscritte ed inviate direttamente on line, tramite il sistema informatico di Fondimpresa, con le modalità specificate nell’Avviso.

Le domande di finanziamento dovranno pervenire, a pena di inammissibilità, a partire dalle ore 9.00 del 12 marzo 2018 fino alle ore 13.00 dell’11 giugno 2018.

La concessione dei finanziamenti è subordinata alla interrogazione del Registro nazionale degli aiuti di Stato e alla registrazione del finanziamento, alle condizioni e con le modalità previste dall’art. 52 della L. 24 dicembre 2012, n. 234 e s.m.i e dalle disposizioni attuative.

Scarica l’Avviso n.1/2018

Leggi tutto...
Premio EMAS Italia 2018: pubblicazione del bando di partecipazione

Premio EMAS Italia 2018: pubblicazione del bando di partecipazione

Il Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit e l’ISPRA, in occasione delle celebrazioni per i venti anni di EMAS in Italia, anche quest’anno intendono dare riconoscimento e visibilità alle organizzazioni registrate EMAS premiando quelle che hanno meglio interpretato ed applicato i principi ispiratori dello schema europeo: a tal fine anche per il 2018 viene indetto il concorso per l’assegnazione del Premio EMAS Italia, importante iniziativa a livello nazionale nell’ambito della comunicazione ambientale.

L’impegno in ambito EMAS, in tal senso, verrà valorizzato sia in termini di comunicazione sia in termini di efficacia delle azioni volte al coinvolgimento di tutte le parti interessate ed è per questo che verranno premiate quelle realtà che sono riuscite a raggiungere i migliori risultati nell’efficacia della comunicazione e sono riusciti a organizzare iniziative che hanno ottenuto un efficace coinvolgimento di tutti i destinatari cui erano dirette.

È possibile candidarsi al Premio EMAS Italia 2018 per tre categorie di partecipazione:

  • CATEGORIA 1 - Dichiarazione ambientale comunicativamente più efficace
  • CATEGORIA 2 - Iniziativa promozionale o evento in ambito EMAS che abbia coinvolto in maniera più efficace i propri destinatari
  • CATEGORIA 3 - Contenuto multimediale comunicativamente più efficace

Tutte le informazioni concernenti ammissibilità, validità della partecipazione, motivi di esclusione, categorie dei premi e criteri di valutazione sono contenute all’interno del Bando di concorso. Il termine ultimo per la presentazione delle domande di partecipazione, da compilare e inoltrare secondo le modalità indicate nel bando, scade improrogabilmente il 23 marzo 2018.

AdA

Scarica il bando di concorso

Leggi tutto...
EMAS: integrate le linee guida europee per l'adesione al sistema

EMAS: integrate le linee guida europee per l'adesione al sistema

La Commissione europea con Decisione 2017/2285 del 6 dicembre ha modificato le linee guida per l'utente che illustrano le misure necessarie per aderire a EMAS (introdotte con Decisione della Commissione, del 4 marzo 2013).

EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) è uno strumento volontario messo a disposizione di qualsiasi organizzazione operante in qualsiasi settore economico che intenda assumersi una responsabilità ambientale ed economica, migliorare le proprie prestazioni ambientali, e fornire al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni sulla propria gestione ambientale (c.d. dichiarazione ambientale). Per ottenere e mantenere la registrazione EMAS (vedi Regolamento 1221/2009), le organizzazioni devono sottoporre il proprio sistema di gestione ambientale ad una valutazione di conformità da parte di un verificatore accreditato, al quale inoltre deve essere sottoposta la dichiarazione ambientale per la relativa convalida.

La politica ambientale dell'Unione europea annovera tra i propri obiettivi quello di incoraggiare le organizzazioni di ogni tipo a utilizzare sistemi di gestione ambientale per ridurre il proprio impatto ambientale. In quest’ottica i sistemi di gestione ambientale rappresentano uno degli strumenti con cui imprese e altre organizzazioni possono migliorare le proprie prestazioni ambientali, risparmiando contemporaneamente energia e altre risorse. Con le Linee guida contenute nella Decisione 2285/2017, la Commissione UE intende incoraggiare l’adesione al Sistema di ecogestione e audit (EMAS) fornendo una guida semplice e chiara per le organizzazioni interessate a questo sistema per migliorarne la comprensione generale, indicando gli obblighi e le modalità per aderirvi ed applicarlo, offrendo esempi e istruzioni da seguire fase per fase.

Al fine di incentivare le organizzazioni ad aderire al sistema EMAS, le linee guida mostrano in primo luogo i benefici che ne derivano:

  • maggiori risparmi in termini di efficienza;
  • minor numero di incidenti negativi;
  • miglioramento delle relazioni con le parti interessate;
  • maggiori opportunità di mercato, semplificazione degli obblighi.

Con particolare riferimento alle maggiori opportunità di mercato, le Linee guida chiariscono che:

  • la registrazione a EMAS può giovare all'attività imprenditoriale (può infatti servire a conservare i clienti esistenti ed espandere la propria attività);
  • nel caso di un appalto pubblico, disporre del sistema di gestione ambientale EMAS può costituire un vantaggio in quanto le imprese registrate possono avvalersi della registrazione stessa per dimostrare di possedere i mezzi tecnici per soddisfare i requisiti di gestione ambientale previsti per contratto.

Inoltre, le organizzazioni possono incoraggiare i propri fornitori a dotarsi di un sistema di gestione ambientale nel quadro della propria politica ambientale. La registrazione a EMAS può agevolare, per entrambe le parti, le procedure interne tra impresa e impresa.

AdA

Scarica la Decisione (UE) 2017/2285 del 6 dicembre 2017

Leggi tutto...
Pubblicata la Legge europea 2017 con le disposizioni in materia ambientale

Pubblicata la Legge europea 2017 con le disposizioni in materia ambientale

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 20 novembre 2017, n. 167 "Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2017".

Con la pubblicazione sulla Gu della legge 167/2017 (“Legge europea 2017”) arrivano modifiche al Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale" in tema di emissioni industriali e su alcuni aspetti della disciplina sull'autorizzazione integrata ambientale (AIA) e regole più stringenti per i limiti di emissione delle acque reflue urbane e per il monitoraggio degli inquinanti nelle acque sotterranee.

In particolare, la legge interviene sulla disciplina relativa ai limiti di emissione per gli impianti di acque reflue urbane recapitanti in aree sensibili, stabilendo che gli stessi limiti devono essere monitorati e rispettati non in relazione alla potenzialità dell'impianto ma, più in generale, al carico inquinante generato dall'agglomerato urbano. Viene escluso che tali ulteriori attività di monitoraggio e controllo comportino nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e a carico della tariffa del servizio idrico integrato per le attività svolte dal gestore unico del servizio.

Dalle disposizioni dell'articolo non derivano effetti su quanto disposto dall'articolo 92 del D.Lgs. 152/2006, che disciplina le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola, e sulla sua applicazione in relazione ai limiti di utilizzo delle materie agricole contenenti azoto nelle medesime aree.

Il successivo articolo 18 modifica in più punti le norme che, nell'ambito del Codice dell'ambiente di cui al D.Lgs. 152/2006, sono volte ad attuare le disposizioni in materia di emissioni industriali e di autorizzazione integrata ambientale (AIA) dettate dalla direttiva 2010/75/UE. La finalità delle modifiche è quella di pervenire ad un recepimento completo della Direttiva e, conseguentemente, superare le censure mosse dalla Commissione europea.

Le modifiche operate investono quattro gruppi diversi di disposizioni:
1) la disciplina dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA), dettata dalla parte seconda del Codice;
2) le disposizioni sugli impianti di incenerimento e coincenerimento dei rifiuti contenute nel Titolo III-bis della parte quarta del Codice;
3) le norme in materia di emissioni di composti organici volatili (COV) e di grandi impianti di combustione, contenute nella parte quinta del Codice;
4) la disciplina relativa alle installazioni e agli stabilimenti che producono biossido di titanio e solfati di calcio, contenuta nella parte quinta-bis del Codice.

AdA

Scarica la Legge 20 novembre 2017, n. 167

Leggi tutto...
Strategia nazionale per lo Sviluppo Sostenibile

Strategia nazionale per lo Sviluppo Sostenibile

Il 2 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile. Il documento, frutto di un lungo processo di consultazione e di lavoro condiviso con le amministrazioni centrali, le Regioni, la società civile, il mondo della ricerca e della conoscenza, intende offrire un quadro di riferimento comune al Paese su una visione di sviluppo orientata alla sostenibilità. Individua per questo cinque aree di intervento: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace, Partnership.

La Strategia prende le mosse dall’aggiornamento della precedente “Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia 2002-2010″, ma ne amplia la prospettiva, facendo proprio il messaggio e i contenuti dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata nel 2015 alle Nazioni Unite a livello di Capi di Stato e di Governo, in linea con l’Accordo raggiunto nel 2015 in occasione della “Conferenza delle Parti” di Parigi sul contrasto ai cambiamenti climatici.

L’approvazione della Strategia rappresenta il primo passo per declinare e calibrare gli obiettivi dell’Agenda 2030 nell’ambito della propria programmazione economica, sociale e ambientale. A questa approvazione seguirà una seconda fase, coordinata dalla Presidenza del Consiglio, per la definizione e quantificazione degli obiettivi da associare agli obiettivi di sviluppo sostenibile che la Strategia stabilisce, nonché l’individuazione di metodi condivisi per il loro monitoraggio e per la valutazione del contributo delle politiche attuali e future al loro raggiungimento.

AdA

Scarica il testo della SNSvS

Scarica gli obiettivi strategici nazionali e gli SDGs

Leggi tutto...
Autorizzazione paesaggistica con valutazione preventiva

Autorizzazione paesaggistica con valutazione preventiva

La direzione generale archeologia del ministero dei Beni culturali, con circolare n. 42 del 21 luglio scorso, stabilisce che la Regione o l’ente da essa delegato al quale viene presentata la richiesta è obbligato a indicare, a chi deve realizzare l’intervento, se è necessaria l’autorizzazione paesaggistica ordinaria, quella semplificata oppure se ne è del tutto esentato. Insieme alla nota di aprile dello stesso ministero, la circolare fornisce i chiarimenti per venire a capo dei dubbi interpretativi emersi nei primi mesi di applicazione del Dpr 31/2017.

Questo decreto individua gli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica e quelli soggetti ad autorizzazione semplificata. Si tratta di lavori che hanno un impatto scarsamente percettibile sul versante paesaggistico, oppure di quelli per i quali è sufficiente l’autorizzazione in forma semplificata, poiché hanno un impatto di lieve entità.

Con il nuovo regolamento alcune opere per le quali in precedenza occorreva l’autorizzazione semplificata sono state liberalizzate e altre sono passate dal regime ordinario a quello semplificato.
Gli allegati al regolamento riportano la descrizione dei singoli interventi realizzabili con ognuno dei due regimi. Ma la loro necessaria sinteticità ha creato qualche problema interpretativo per gli uffici quando hanno iniziato a istruire le prime pratiche con il nuovo regime. Le difficoltà sono emerse soprattutto per gli interventi esentati dall’autorizzazione paesaggistica. Ora le due circolari applicative emanate dal Mibact consentono di individuare in dettaglio le caratteristiche che devono possedere quegli interventi. Nelle schede a fianco sono riportati i principali interventi (con la numerazione riportata nell’allegato A al Dpr 31) per i quali la circolare fornisce istruzioni sulle condizioni che rendono possibile l’esonero dall’autorizzazione paesaggistica.

In ogni caso, per avere la sicurezza che l’intervento possa essere realizzato senza alcuna autorizzazione l’interessato può chiedere una verifica preliminare. E la circolare 42 ricorda, appunto, che l’ente competente in materia deve obbligatoriamente rispondere. Conviene interpellare gli uffici (in genere lo sportello unico dell’edilizia) quando c’è qualche incertezza sulla classificazione dell’intervento, per evitare di incorrere nelle sanzioni previste per la realizzazione senza autorizzazione di opere per le quali invece occorre. Nella circolare di luglio scorso si sottolinea come la norma del regolamento che dà facoltà di chiedere la verifica preliminare, non preveda nessuna sanzione specifica, né per l’amministrazione né per il responsabile del procedimento, nel caso in cui essa non sia applicata, ma, «potrebbero trovare applicazione i titoli comuni dell’azione disciplinare».

Le circolari ministeriali danno anche un importante contributo chiarificatore sui termini delle procedure e sulle conseguenze del loro mancato rispetto. I tempi previsti dal regolamento sono questi:

  • entro dieci giorni dal ricevimento dall’istanza, l’amministrazione pubblica può chiedere, a chi l’ha presentata, una sola volta, un’integrazione della documentazione;
  • la richiesta deve essere soddisfatta in dieci giorni;
  • l’amministrazione deve completare l’istruttoria entro 20 giorni e trasmettere alla soprintendenza la documentazione, accompagnata da una proposta di accoglimento;
    anche la soprintendenza ha venti giorni per esprimersi;
  • se il giudizio è positivo l’amministrazione procedente ha dieci giorni per dare l’autorizzazione.

Nel complesso, dunque, in caso di esito positivo, l’iter amministrativo dovrebbe concludersi in 60-70 giorni. La durata del procedimento si allunga nel caso di valutazione negativa da parte dell’amministrazione che fa la prima istruttoria o di diniego da parte della sovrintendenza. Ma in ogni caso non c’è nessuna certezza che i tempi previsti per i singoli passaggi del percorso amministrativo siano rispettati. La circolare chiarisce, infatti, che i termini intermedi non sono perentori, e che lo è solo quello finale di venti giorni assegnati alla soprintendenza per la propria valutazione. È solo la mancata espressione del parere vincolante della soprintendenza nei termini previsti che fa scattare il silenzio assenso e costringe l’amministrazione competente a rilasciare l’autorizzazione. Il mancato rispetto di tutti gli altri termini non rende, invece, illegittimo il parere finale.

Maggiore chiarezza viene fatta dalla circolare anche sull’individuazione del regime da applicare alle pratiche già avviate, ma non ancora concluse, al momento dell’entrata in vigore del Dpr 31/2017.
Si applica la regola secondo cui ogni decisione deve essere adottata in base alla normativa vigente nel momento in cui si esegue l’istruttoria. Per cui, per esempio, la richiesta di autorizzazione relativa a un intervento che il regolamento ha liberalizzato deve essere semplicemente archiviata e ne deve essere data notizia alla sovrintendenza e all’interessato.

AdA

fonte Sole24Ore 272/17 RL

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS