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Antisismica, la Campania vara il regolamento

 

“E’ entrato ufficialmente in vigore il Regolamento regionale per le autorizzazioni finalizzate alla prevenzione del rischio sismico in Campania”. Lo rende noto l’assessore alla Protezione civile e ai Lavori pubblici EdoAntisismaardo Cosenza.
Sul BURC n. 14 del 28 febbraio scorso è stato pubblicato il Regolamento regionale n. 2 del 21 febbraio, che integra il Regolamento n.4/2010 per l’espletamento delle attività di autorizzazione e di deposito dei progetti connesse alla prevenzione del rischio sismico in Campania.

L’integrazione emanata – spiega l’assessore Cosenza – consente ai collaudatori in corso d’opera, in deroga temporanea e fino al 31 dicembre 2011, di presentare relazioni tecniche asseverate in base alle quali il dirigente del Genio Civile emette celermente il provvedimento di autorizzazione sismica, decorsi 60 giorni dalla presentazione della richiesta.

Il regolamento integrativo e il contestuale decreto attuativo consentiranno una decisa accelerazione delle attività di autorizzazione sismica dei progetti da parte del Genio Civile. A breve sarà attivata una short list rivolta ad ingegneri ed architetti per supportare gli uffici nell’attuazione di controlli qualificati sulle pratiche presentate. Puntiamo a  verifiche di qualità, non ad approvazioni meramente burocratiche“.

La relazione tecnica asseverata dovrà essere redatta secondo lo schema concertato con gli Ordini Professionali ed approvato con il decreto 42 del 28 febbraio, già diffuso agli Ordini professionali.

Differenziata a regola d’arte

 

differenziata

 

La raccolta differenziata dei rifiuti, a volte, viene vissuta dai cittadini come un fastidio. Infatti, già dentro le mura di casa, occorre trovare un posto per ogni tipologia di rifiuti che l’attività domestica produce. Tuttavia, la selezione domestica rappresenta il primo e fondamentale passo verso il riciclaggio di qualità (frazioni più pulite) e il conseguente minore impatto sul territorio dato dalla riduzione dei flussi avviati a discarica o a termovalorizzazione. Accanto alle frazioni di vetro, plastica, carta, metalli (tipicamente rappresentate dagli imballaggi), in casa si produce anche qualcosa di particolare: il rifiuto biodegradabile, il cosiddetto “umido”, a base di biomassa.
In questa dizione confluiscono tutti i rifiuti di cucina: avanzi crudi o cotti di carne e pesce, dolci, pane, salumi, formaggi, filtri di tè e tisane, fondi di caffè, scarti di frutta e verdura, gusci di uova, pasta, riso, farina, fiori e piantine, piume e capelli. Si aggiungono gli alimenti scaduti. L’umido incide sui rifiuti prodotti in casa in modo considerevole; si stima, infatti, che rappresenti circa un terzo del totale.

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Le norme tecniche UNI al Salone del Risparmio 2011

 

Il 6, 7 e 8 aprile 2011 si terrSaloneà a Milano - presso l’Università Bocconi – la nuova edizione del Salone del Risparmio, il più importante evento italiano interamente dedicato al settore del risparmio gestito.

Un appuntamento annuale in cui si riuniscono tutti gli operatori del settore, oltre ai rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e i media. Il Salone inoltre è aperto gratuitamente anche al pubblico, nella terza e ultima giornata: privati e studenti hanno la possibilità di dialogare con i professionisti del settore, imparare a conoscere i prodotti e raccogliere informazioni utili per operare scelte di investimento consapevoli.

Anche quest’anno UNI sarà presente, per illustrare le più recenti attività della normazione tecnica volontaria nel settore: le nuovissime linee guida UNI TR 11403 per la scelta del pianificatore finanziario-economico-patrimoniale personale “di qualità”.

L’applicazione dei principi della normazione tecnica nel settore finanziario è recente e particolarmente significativa: UNI ha risposto alle esigenze di chiarezza e trasparenza del mercato con la norma UNI ISO 22222 sui requisiti “di qualità” dei pianificatori finanziari ed economico-patrimoniali personali, alla quale è seguita una guida (UNI TS 11348) per l’applicazione alla realtà italiana e una norma (UNI 11402) sui requisiti del servizio di educazione finanziaria del cittadino.

Ora il quadro normativo è solido e ben strutturato, pronto quindi alla sfida dell’utilizzo da parte di un mercato che ha forte bisogno di fiducia e trasparenza.

Il Salone è organizzato da Assogestioni in collaborazione con tutte le associazioni di categoria del settore finanziario ed ha raccolto il patrocinio di numerosissime istituzioni.

L’edizione 2011 del Salone del Risparmio, intitolata “Opportunità d’investimento per il prossimo decennio”, sarà dedicata all’analisi dei cambiamenti in atto nel settore finanziario, per comprendere come l’evoluzione normativa e operativa del mercato, le dinamiche sociali e quelle private dei cittadini potranno influenzare in futuro lo sviluppo dell’industria della gestione del risparmio. Dopo la recente crisi dei mercati, infatti, il rapporto dei risparmiatori con il mondo della finanza e degli investimenti è cambiato in modo radicale, con un innalzamento del livello di avversione al rischio e un allentamento del legame di fiducia tra il risparmiatore e le istituzioni finanziarie.

La partecipazione è gratuita, previa iscrizione.

L’Iter degli scarti all’humus

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Il compostaggio è un processo naturale ove il rifiuto organico si trasforma in terriccio fertile (il compost), da parte di microrganismi aerobi. La raccolta differenziata delle frazioni compostabili riveste un ruolo trainante per lo sviluppo delle raccolte degli altri materiali (metalli, vetro, plastica eccetera). Infatti, questi, privi dell’organico sono “puliti” e più facilmente riciclabili. Certo, come per tutte le frazioni riciclabili, raccogliere non basta, occorre che accanto alla raccolta siano messi in rete gli impianti per la trasformazione industriale. Nel caso dell’umido, si tratta dei compostatori, i quali realizzino le tre fasi del compostaggio, ossia la decomposizione, la trasformazione e la maturazione. Nei primi due mesi (fase di decomposizione) si svolge l’attività dei batteri termofili del terreno che attaccano e sminuzzano le sostanze organiche sviluppando calore. La temperatura sale fino a oltre 60°C e purifica la massa dai microrganismi dannosi e dagli agenti patogeni presenti negli scarti. Poi, fino al quarto mese (fase di trsformazione) la temperatura scende fino a 25°C grazie all’attività di batteri e funghi decompositori. Il volume diminuisce perché evapora l’acqua contenuta nel rifiuto organico. Infine (maturazione), tra il quarto e l’ottavo mese il ciclo si conclude. La temperatura scende ancora e piccoli invertebrati (lombrichi, lumache, centopiedi e alghe azzurre), completano la maturazione del compost riducendolo in humus. Se le Regioni e gli enti locali monitorassero e incoraggiassero davvero il compostaggio, con una pratica regolare di raccolta differenziata e di compostatori, i Comuni (e di conseguenza i cittadini) avrebbero un risparmio pari al prezzo del mancato smaltimento in discarica dei rifiuti organici.

Rogiti con certificato energetico

ROGITO-CON-CERTIFICATO-ENERGETICO 

La certificazione energetica degli edifici potrebbe avere tra breve un nuovo e rilevante capitolo della sua tormentata storia. Nel decreto legislativo attuativo della direttiva 2009/28/CE in tema di promozione dell’uso di energia derivante da fonti rinnovabili varato dal consiglio dei ministri (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri), si dispone (all’articolo 11) una modifica dell’articolo 6 del decreto legislativo 192/2005 e cioè della norma che impone l’obbligo di “dotare” gli edifici oggetto di compravendita dell’attestato di certificazione energetica (Ace).

Tralasciando il caso degli immobili nuovi (che debbono inderogabilmente avere l’Ace), la normativa statale attualmente vigente impone che, se viene trasferita una unità immobiliare non nuova, essa deve essere “dotata” del certificato energetico. Nel testo originario del decreto legislativo 192 la presenza dell’Ace (allora si chiamava Aqe) era prescritta a pena di nullità, ma poi, con il decreto legge 112/2008 (articolo 35, comma 2-bis) la sanzione di nullità venne soppressa e l’obbligo di “dotazione” è stato da allora interpretato come norma derogabile. In altri termini, i contraenti possono accordarsi che sia l’acquirente a farsi carico dell’obbligo di dotare di Ace l’immobile acquistato, con la conseguenza che il continuo rimpallo dell’obbligo di dotazione tra un soggetto e l’altro provoca che l’immobile resta in sostanza privo di Ace se ubicato in regioni diverse da quelle che, come ad esempio la Lombardia e l’Emilia Romagna, abbiano previsto discipline più stringenti di quella statale.

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Nel 2017 acqua calda dalle rinnovabili al 50%

 

Nel decreto sulle rinnovabili non c’è solo il nodo degli incentivi al settore. Ci sono anche norme che impattano in modo sensibile sulle costruzioni. Il decreto legislativo 28, infatti, stabilisce nuovi obiettivi di energia, termica ed elettrica, da raggiungere attraverso un percorso graduale che va da maggio 2012 al 2017 sia per i nuovi edifici che per le ristrutturazioni rilevanti di quelli esistenti.

A introdurre gradualmente gli standard è l’allegato 3. Il primo scaglione partirà dal 31 maggio del 2012 e arriverà fino a dicembre 2013: da allora tutti gli immobili dovranno coprire almeno il 20% del fabbisogno di acqua calda sanitaria con energia rinnovabile. Una percentuale che non è particolarmente onerosa (in molte Regioni già oggi le soglie sono molto maggiori). Dal 2017 che si dovrà centrare l’obiettivo del 50% di acqua calda sanitaria «verde». Analoghi scaglioni – da maggio 2012 al 2017 – sono previsti anche per il fabbisogno di energia elettrica prodotta con le rinnovabili.

Molto complesso sarà il rapporto con gli indici richiesti dalle leggi regionali: il decreto 28, all’articolo 11, infatti da un lato ammette la possibilità che Autonomie e Comuni richiedano valori superiori e, dall’altro, prevede in modo categorico che «gli obblighi previsti da atti normativi regionali» siano adeguati entro 180 giorni, pena la decadenza e l’applicazione dei limiti statali.

L’impresa che riesce a incrementare del 30% i valori minimi di copertura da rinnovabile ottiene un bonus volumetrico del 5% in più. Previste anche nuove sanzioni: il costruttore che installa impianti di energia rinnovabile senza titolo paga in solido una sanzione pecuniaria da 1.000 a 150mila euro nei casi più rilevanti e da 500 a 30mila per quelli domestici.

Fonte: energiaIl Sole 24 Ore

Progetto Conai-Amra, il gas fa la differenza

 

Ventotto grammi di petrolio. Alla fin fine una bottiglia di plastica consiste in ventotto grammi di petrolio. “E precisamente in questo consiste il suo grande pregio”, commenta Giuseppe Rossi, presidente di Corepla, Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica. Sì perché contrariamente a quel che solitamente pensiamo, il fatto che la plastica conservi intatta la sua matrice petrolifera può rappresentare una svolta sul fronte del riciclo e del risparmio energetico. Una incoraggiante sperimentazione in tal senso è stata appena presentata da Conai (Consorzio nazionale per il recupero degli imballaggi) e da Amra (Centro di competenza Regionale per l’Analisi e il Monitoraggio del Rischio Ambientale), che insieme hanno realizzato nella zona industriale di Caserta il primo impianto pilota di gassificazione a letto fluido in Italia.
Si tratta di un innovativo processo per il recupero di energia e materia da rifiuti urbani e di imballaggio. Secondo Umberto Arena, ordinario di Impianti Chimici alla Sun e membro del comitato esecutivo dell’Amra, “questa tecnologia potrebbe contribuire in modo notevole alla riduzione della quota di materiale che finisce in discarica e, soprattutto, servirebbe a recuperare materie ed energie anche dagli scarti di processi di selezione e riciclo di materiale da raccolta differenziata”.
Il progetto è nato nel 2006 da una convenzione tra Conai ed Amra ed è stato finanziato con un contributo di 1.100.000 euro, 600 mila investiti da Conai e 500 mila provenenti dai fondi europei della Regione Campania. Oltre a rappresentare una realtà in netta controtendenza rispetto ai noti problemi della nostra regione in materia di smaltimento e riciclo dei rifiuti, l’impianto di Caserta impatta su un mercato in netta crescita.

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Al debutto la «Dia» per le fonti rinnovabili

 

Nuovi obblighi per le fonti rdiainnovabili e promozione del risparmio energetico. Queste le linee guida del decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011 (pubblicato nel Supplemento Ordinario n. 81 della «Gazzetta Ufficiale» n. 71 del 28 marzo) che è entrato in vigore ieri.
Atteso dal 5 dicembre (quando era scaduto il termine base della delega contenuta nella Comunitaria 2009), il decreto legislativo attua la direttiva per la «promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili» n. 28 del 23 aprile 2009.

L’obiettivo dell’intervento normativo è porre le basi per permettere all’Italia di adempiere entro il 2020 all’obbligo di utilizzo di fonti rinnovabili assegnatole in sede comunitaria, che è pari al 17% del consumo finale lordo di energia (inteso come aggregato dei consumi elettrici, dei trasporti e della climatizzazione).

Il decreto concentra l’intervento su due principali filoni. Da un lato sono stati introdotti nuovi incentivi e obblighi per l’uso delle fonti rinnovabili, quali fonti energetiche primarie per la generazione elettrica e per la climatizzazione degli ambienti, e in relazione ai biocarburanti per il trasporto. Il secondo campo di intervento è la promozione del risparmio energetico finalizzato a ridurre il consumo complessivo sul quale, nel 2020, andrà calcolata la quota nazionale.

Oltre ai temi già ampiamente discussi, quali il passaggio dal terzo al quarto conto energia il 1° giugno 2011 (oggetto di un decreto ministeriale in corso di predisposizione) e la previsione di limiti all’uso delle aree agricole per l’installazione di impianti fotovoltaici, il provvedimento introduce norme di dettaglio di particolare interesse.

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Primo obiettivo: sicurezza sul lavoro

SICUREZZA LAVORO 

Oltre ai già citati accordi di collaborazione con Inail Campania a dimostrare forte attenzione per lo Sportello Rsi è stato l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli, con il quale Promos Ricerche sigla una convenzione per promuovere la cultura della qualità, della sicurezza e igiene del lavoro e della tutela dell’ambiente attraverso convegni, workshop e progetti informativi e formativi per far conoscere obblighi ed opportunità ai professionisti ed alle aziende interessate. Il primo atto, conseguenza dell’accordo, è stata l’attivazione di un servizio settimanale presso la sede dell’Ordine di informazione e di consultazione on-line della normativa tecnica Uni e Cei.

CICLO DI INCONTRI
Nell’ambito di questa convenzione, e in collaborazione anche con Uni e Cei, sono stati realizzati, presso l’Ordine e presso la Camera di Commercio una serie di incontri.
Il primo, dal titolo: “La Sicurezza degli impianti. Dal D. M. 37/08 al D.lgs 81/08”, a giugno 2009 con la partecipazione di diversi componenti della Commissione Sicurezza dell’Ordine, seguito nel successivo novembre da quello sul tema “Inquinamento Indoor: cause e metodologie per il trattamento” cui hanno partecipato anche i responsabili dell’Asl Na 1 del Dipartimento Ispesl di Napoli, oltre a numerose testimonianze di aziende del settore.

ISPESL
Un altro accordo, in prosecuzione delle collaborazioni già avviate, è stato siglato con l’Ispesl, l’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro, oggi, Inail, con cui, tra fine 2009 e fine 2010 sono stati realizzati una serie di incontri.
In particolare, a novembre 2009 si è tenuto il workshop “La gestione della sicurezza in azienda e nelle Pubbliche Amministrazioni”, replicato all’inizio di dicembre 2009 con un’approfondimento sul Duvri – Documento Unico di Valutazione del Rischio da Interferenza; sempre a dicembre 2009 in collaborazione anche con l’Ordine degli Ingegneri di Napoli e l’Uni, in vista dell’entrata in vigore della Nuova Direttiva Macchine (2006/42/CE) si è tenuto il convegno “La nuova Direttiva Macchine: raffronto con la recente normativa europea”. Il programma di incontri si è concluso a febbraio 2010, con il workshop “La gestione in sicurezza delle piattaforme aeree e dei carrelli elevatori: aspetti tecnici, normativi e gestionali”.

SAFETY DAY
Sempre al fine di promuovere l’implementazione Sistemi di Gestione orientati a garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro, sono proseguite le attività sulla base dell’esperienza fatta con l’Unioncamere Campania e l’Inail Campania, realizzando un ciclo di Workshop denominato sinteticamente Safety-day. Gli incontri, di carattere prevalentemente informativo, si sono tenuti, a partire dal 2008, presso le Camere di Commercio di tutte le provincie della Campania ed hanno visto il convolgimento, di volta in volta, di dirigenti, funzionari dell’Inail, dell’Arllas e tecnici della Contarp dell’Inail.
Nel corso del 2010 l’azione informativa è stata affiancata da una vera attività formativa con l’organizzazione, presso le Camere di Commercio di Benevento e Salerno, di un corso per “Auditor di Sistemi di Gestione della Safety”, che, ulteriormente ampliato, sarà realizzato a breve anche a Napoli e presso le altre Camere della regione.

RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA
Con il Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro è stata posta per la prima volta l’attenzione, oltre che alla definizione della Rsi, anche al tema della Responsabilità Amministrativa dell’impresa, così come introdotto dal D. Lgs. n. 231 dell’8 giugno 2001 esteso anche ad Enti ed Organizzazioni, con o senza personalità giuridica.
Le organizzazioni rischiano di dover rispondere, con gravi sanzioni pecuniarie e interdittive, per una rilevante gamma di reati che possono essere compiuti nel loro interesse e vantaggio da qualunque soggetto facente parte della propria struttura: amministratori, dirigenti, dipendenti, ma anche terzi mandatari.
Al fine di annullare le conseguenze derivanti da condotte individuali illecite, le organizzazioni possono adottare un sistema di gestione denominato “Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo”, che costituisce una circostanza esimente prevista dall’art. 6 del D. Lgs. citato.
Tale sistema di gestione deve rispondere all’esigenza di dotare l’azienda di uno strumento di controllo organico e preventivo dei reati previsti e sufficiente ad esonerare l’ente collettivo dalla responsabilità amministrativa introdotta nell’ordinamento.
A novembre 2009 si organizza il convegno su “Modelli Organizzativi 231. Evoluzione della Responsabilità Amministrativa d’Impresa: nuovi reati e prospettive di ulteriore ampliamento”, nel quale grazie alla partecipazione di magistrati, rappresentanti del mondo aziendale ed accademico, è stato ampiamente illustrata la tematica e le possibili ricadute sulle imprese.
TEMA IN EVOLUZIONE
Data la continua evoluzione della legislazione, nel corso del 2011 è stato preventivato dallo Sportello RSI l’organizzazione di un nuovo convegno nazionale per un aggiornamento sulla Responsabilità Amministrativa ed una serie di incontri e workshop su specifiche tematiche attinenti alla salute e sicurezza dei lavoratori come lo stress lavoro – correlato, oltre al già citato corso per Auditor di Sistemi di Gestione della Safety.

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