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Agenda Digitale. Pubblicato un nuovo dossier UNI

D agendaPubblicato sul numero di gennaio di Unificazione & Certificazione, il dossier dedicato a uno dei temi di più stretta attualità del mondo della normazione: l'Agenda Digitale.
In particolare, il tema della Crescita Digitale rappresenta una leva trasversale che coinvolge diversi ambiti di intervento e che va adeguatamente supportata finanziariamente per la crescita del Paese. Si tratta di investimenti strategici che non possono risultare slegati, proprio a causa della forte connotazione innovativa e del sostanziale coinvolgimento della pubblica amministrazione, dallo strumento della normazione tecnica.
Il Dossier, a cura di UNINFO, illustra come il sovrapporsi dell’Agenda Digitale con le esigenze del mercato dell’ICT rendono fondamentale una collaborazione tra privati, settore pubblico ed enti di normazione.

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN).

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mb

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Arredo ecosostenibile. L’UNI pubblica un Dossier

arredo ecosostPubblicato sul numero di novembre/dicembre della rivista U&C  il Dossier, dal titolo "Progettare l'arredo eco sostenibile". Si parla dell'opera di l’armonizzazione delle caratteristiche di compatibilità ambientale dei mobili. L’industria del settore e tutte le parti interessate stanno infatti sempre più prendendo coscienza della necessità di farsi parte attiva per superare le difficoltà alla circolazione dei prodotti causate dai diversi requisiti ambientali.
Negli Stati Uniti l'associazione nordamericana che si occupa di mobili non domestici (BIFMA) ha già da tempo a disposizione uno schema di rating e certificazione per la valutazione del grado di sostenibilità ambientale e sociale dei mobili dal nome "LEVEL". Ma anche la Federazione Europea di produttori di arredo per ufficio ha definito un proprio schema di rating che riadatta quello americano alle esigenze della realtà europea. L'obiettivo primario è quello di varare un marchio europeo parallelo a quello americano ed eventualmente ottenere un accordo di mutuo riconoscimento con lo schema USA.

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN, DIN, BSI, AFNOR, ecc.).

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mb

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Razionalizzazione dei metodi di prova in ambito microbiologico

micro alimÈ in inchiesta pubblica preliminare, fase fondamentale per vagliare preventivamente le concrete esigenze del mercato, un progetto di norma nazionale di competenza dell’Ente federato UNICHIM. La necessità rilevata è quella di razionalizzazione dei metodi di prova di ambito microbiologico nelle delicate fasi orientate alla incubazione dei microrganismi sui substrati di crescita specificamente individuati per il loro sviluppo o per la effettuazione delle prove di identificazione.

Il progetto “Microbiologia alimentare ed ambientale - Variazione di crescite batteriche a differente temperatura di incubazione” – futuro rapporto tecnico – fornisce indicazioni applicative di notevole rilevanza finalizzate alla razionalizzazione dei metodi di prova basati su procedure di tipo colturale. Trova applicazione su batteri sia Gram-positivi che Gram-negativi. Nella sperimentazione descritta, stipiti di Enterobacter aerogenes NCTC 10006 e di Enterococcus faecalis NCTC 775 sono stati posti a incubare a temperature variabili rispettivamente tra 34 e 36° C e tra 43 e 45° C.

All’interno di tali intervalli la variabilità dei risultati è da ritenere trascurabile rispetto a quella dovuta al modo di operare dei laboratori.

 

mb

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Conservazione dei beni culturali. Pubblicata la UNI EN 15758

BENI CULTURALII beni culturali, per la delicatezza e la vulnerabilità dei materiali di cui sono composti, richiedono particolari attenzioni e strumenti per misurarne la temperatura.
La UNI EN 15758Conservazione dei beni culturali - Procedure e strumenti per misurare la temperatura dell’aria e quella della superficie degli oggetti” specifica come va misurata la temperatura dell’aria ai fini conservativi, e soprattutto come va misurata la temperatura della superficie degli oggetti che costituiscono il patrimonio culturale tangibile. Il documento sviluppa in campo europeo i concetti base introdotti dalla UNI 11120, ritirata per evitare sovrapposizioni. La UNI EN 15758:2010 è un po’ più ricca di particolari avendo giovato del più recente progresso della ricerca e della tecnologia e del più vasto contesto europeo: la parte delicata e innovativa sta nel come debba esser rilevata la temperatura della superficie di un bene culturale, qualunque esso sia, senza alcun rischio di danneggiarlo e, possibilmente, senza nemmeno sfiorarlo.
La conoscenza e il controllo della temperatura sono essenziali al fine della conservazione, sia ai fini diagnostici sia ai fini di realizzare le condizioni microclimatiche necessarie alla conservazione. Una volta stabilito il microclima desiderato, ci si può avvalere di due norme specifiche che indicano come vanno misurate le variabili in gioco a partire dalla temperatura (UNI EN 15758:2010) e dall’UR (UNI EN 16242:2012).
Per la misurazione della temperatura, tre sono le metodologie possibili: con termometri con sensori a contatto, con termometri che si basano sulla radiazione infrarossa (IR) emessa dall’oggetto in esame e permettono misurazioni a distanza, con termometri a quasi-contatto che raccolgono la radiazione totale (diretta e diffusa) IR emessa dall’oggetto in esame.

mb

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Sostenibilità ambientale nelle costruzioni. Presto dall'UNI una nuova Prassi di Riferimento

SOST EDILIZIARecentemente approvato il progetto di prassi di riferimento UNI dal titolo “Sostenibilità ambientale nelle costruzioni – Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità”.
Il documento, frutto della collaborazione tra UNI e ITACA, l’Istituto per l’Innovazione e Trasparenza degli Appalti e Compatibilità Ambientale, illustra - nella Sezione 0 di inquadramento generale - i principi metodologici e procedurali che sottendono al sistema di analisi multicriteria per la valutazione della sostenibilità ambientale, ai fini della classificazione degli edifici attraverso l’attribuzione di un punteggio di prestazione.
La Sezione 1 della prassi di riferimento specifica invece i criteri per la valutazione di sostenibilità ambientale e il calcolo del punteggio di prestazione degli edifici residenziali. Output dell’attività condotta per il calcolo del punteggio di prestazione è la “relazione di valutazione”, effettuata su un singolo edificio e la sua area esterna di pertinenza e contenente gli esiti della valutazione rispetto ai criteri presi in considerazione.
L’attività di elaborazione della prassi di riferimento, coordinata da UNI, ha visto il contributo degli esperti di ITACA, attraverso i rappresentanti delle Regioni, iiSBE Italia, CTI, Politecnico di Torino, Politecnico delle Marche e Sapienza Università di Roma; il progetto è ora sottoposto alla fase di consultazione pubblica, con scadenza 19 novembre, al fine di raccogliere osservazioni da parte del mercato.
Il processo di valutazione definito dalla prassi di riferimento si fonda sul Protocollo ITACA, uno strumento per la valutazione e certificazione del livello di sostenibilità ambientale di edifici di diverse destinazioni d’uso. Il Protocollo è promosso dalle Regioni Italiane e gestito da uno specifico comitato di gestione che oltre, a rappresentanti di queste ultime e di ITACA, ha visto la partecipazione di iiSBE Italia e di ITC-CNR. Si ricorda che il Protocollo ITACA si fonda sullo strumento SBTool, sviluppato nell’ambito del processo di ricerca Green Building Challenge, coordinato dall’organizzazione no profit iiSBE (International iniziative for a Sustainable Built Environment), e scelto nel 2002 come riferimento dalle Regioni Italiane.
La prassi di riferimento per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici è sviluppata coerentemente con le norme europee sulla valutazione della sostenibilità nelle costruzioni, in particolare con le norme predisposte dal Comitato Tecnico CEN/TC 350 che ha elaborato una serie di norme a livello sia di edificio sia di prodotto edilizio.
Si ricorda che le prassi di rifermento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretta ai soli autori, e costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento.

mb

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Requisiti delle figure professionali che operano sugli impianti a gas. Pubblicata la UNI/PdR 11:2014

impianti-gasCome avevamo anticipato in settembre, UNI ha pubblicato la prassi di riferimento "Raccomandazioni per la valutazione di conformità di parte terza ai requisiti definiti dalla UNI 11554 'Attività professionali non regolamentate - Figure professionali operanti sugli impianti a gas di tipo civile alimentati da reti di distribuzione - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza'.

Il documento, frutto della collaborazione tra UNI, CIG – Comitato Italiano Gas e ACCREDIA, fornisce raccomandazioni per la valutazione di conformità di parte terza (certificazione) ai requisiti delle figure professionali che operano sugli impianti a gas di tipo civile alimentati da reti di distribuzione, ossia che:

  • progettano, installano, rimuovono, ispezionano, sottopongono a collaudo, prova o verifica, mettono in servizio, mantengono in stato di sicuro funzionamento gli impianti alimentati a gas;
  • scelgono, installano, rimuovono, sottopongono a prova o verifica, mettono in servizio, manutengono gli apparecchi a gas e loro componenti, secondo quanto definito nella UNI 11554.

La prassi di riferimento è stata elaborata per fornire una serie di indicazioni di carattere applicativo in relazione alla norma UNI 11554:2014, elaborata nel quadro della Legge n.4/2013, e in considerazione della necessità di garantire delle pratiche di certificazione che diano assicurazione della validità degli interventi sul mercato a tutela del sistema della distribuzione del gas e dell’utenza.

Il documento specifica in modo puntuale degli elementi comuni per la trasparenza e l’uniformità dei processi di certificazione del personale (volontari) secondo la UNI CEI EN ISO/IEC 17024.

La UNI/PdR è stata strutturata in modo analogo alla norma UNI di riferimento, evidenziando gli aspetti operativi tipici del percorso di certificazione con dettagli relativi ai requisiti di accesso, alle procedure di esame (prova scritta, prova pratica e simulazione di situazioni reali operative) e al mantenimento e rinnovo della certificazione dei professionisti – che secondo la UNI 11554 sono distinti in tre differenti profili specialistici: Responsabile tecnico (Profilo A); Installatore (Profilo B) e Manutentore (Profilo C). Con riferimento alla certificazione del profilo professionale, la UNI/PdR 11:2014 specifica che il soggetto interessato può richiedere la certificazione di più profili professionali previsti dalla norma UNI 11554 (per esempio A+B, A+C, A+B+C, B+C).

Si ricorda che le prassi di riferimento non sono norme ma documenti, al servizio della normazione stessa e del mercato, che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di elaborazione ristretta ai soli autori, sotto la conduzione operativa di UNI.

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN, DIN, BSI, AFNOR, ecc.).

AdA

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Sistemi tubazioni multistrato. Pubblicata la UNI 11344

tubi multistratoÈ stata recentemente pubblicata la norma UNI 11344Sistemi di tubazioni multistrato metallo-plastici e raccordi per il trasporto di combustibili gassosi per impianti interni”, che specifica le caratteristiche delle tubazioni multistrato e raccordi idonei alla realizzazione di impianti interni per il trasporto di combustibili gassosi alimentati da reti di distribuzione, con pressione massima di esercizio di 0,5 bar e temperatura di esercizio da -20 °C a 70 °C.
Con questa norma l’Italia fornisce un valido riferimento e risulta essere all’avanguardia nel settore dei sistemi multistrato. Tali sistemi, sconosciuti dal punto di vista normativo fino al 2000, si pongono all’attenzione di un mercato in cerca di alternative ai materiali tradizionalmente utilizzati e lo fanno formalmente nel modo più corretto, con la legittimazione normativa, fondata sulla migliore esperienza tecnica di tutto il settore, a tutto vantaggio della sicurezza dei prodotti stessi e quindi degli utenti.
Dal punto di vista dei contenuti la UNI 11344 è basata sulla precedente UNI 10954; fin dall’inizio l’intento fu infatti quello di prendere il meglio dal punto di vista tecnico dalla norma esistente per i sistemi destinati ad uso acqua e aggiungere altri requisiti allo scopo di garantire l’idoneità e la sicurezza del sistema per l’utilizzo gas.
Le caratteristiche fisiche meccaniche richieste per i tubi e il sistema gas sono le stesse richieste in precedenza per il sistema acqua; sono state quindi aggiunte prove di resistenza a contatto con i gas e di resistenza al range di temperatura tipico di funzionamento del sistema, nonché requisiti specifici per le guarnizioni di tenuta eventualmente presenti nei raccordi.

mb

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Sicurezza. Nuova norma UNI sulle porte tagliafuoco/fumo

porte tagliafuocoIl Gruppo di lavoro UNISerramenti apribili resistenti al fuoco e a tenuta di fumo” ha prodotto un pacchetto di norme che regolamentano l’attività di manutenzione e posa in opera di porte tagliafuoco e per il controllo della dispersione di fumo.
La norma UNI 11473 "Porte e finestre apribili resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo” è suddivisa in tre parti. La recentissima UNI 11473-2 "Requisiti dell’organizzazione che eroga il servizio di posa in opera e manutenzione" e la futura UNI 11473-3 “Requisiti di conoscenza, abilità e competenza dell’installatore e del manutentore” (ancora in via di definizione) vanno a completare la regolamentazione del settore iniziata con la UNI 11473-1Requisiti per l'erogazione del servizio di posa in opera e manutenzione” del 2013 che tratta gli aspetti legati ai requisiti per l’erogazione del servizio di posa e manutenzione delle porte tagliafuoco e per il controllo della dispersione di fumo.
Per la definizione del pacchetto normativo si è tenuto conto delle modalità operative riferite alle attività di posa in opera e attività di manutenzione e di gestione della relativa documentazione; si sono esaminati l’insieme dei processi che costituiscono il servizio di posa e/o manutenzione, descrivendo le attività preliminari di programmazione, organizzative e di complemento alla attività di cantiere; infine si sono considerati i requisiti di conoscenza, abilità e competenza dei posatori e manutentori.
Una volta definiti i requisiti del servizio di posa e manutenzione (UNI 11473 Parte 1), diventa conseguenziale regolamentare l’azienda che li eroga. La Parte 2 descrive le caratteristiche e i requisiti richiesti a una azienda che esegue il servizio di posa e manutenzione periodica delle porte tagliafuoco e a controllo fumo. La Parte 3 tratta in maniera specifica l’addestramento del personale che esegue il servizio, definendo i requisiti di conoscenza, abilità e competenza - in conformità all’EQF - relativi all’attività professionale dell’installatore e del manutentore di porte resistenti al fuoco e/o a controllo della dispersione del fumo.
Quando l’iter normativo sarà concluso, potremo vantare una regolamentazione del settore legato alle chiusure tagliafuoco che non ha precedenti nell’ambito normativo europeo; se l’Italia è arrivata prima, lo si deve probabilmente alle esigenze degli organi di controllo (VVFF) e alla necessità del settore di elevare il livello professionale delle aziende e degli operatori, che hanno determinato l’accelerazione necessaria per raggiungere l’obiettivo.

mb

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Nuovo approccio per progettare e costruire. Nuovo dossier dall'UNI

BIMIl dossier vuole mettere in luce il nuovo approccio per progettare e costruire conosciuto con l'acronimo BIM. Il concetto di Building Information Modeling (BIM) risale agli anni ’70 ma deve la propria popolarità a due pubblicazioni del 1992 e del 2003. Si tratta di un processo che comprende rappresentazioni digitali delle caratteristiche fisiche e di funzionamento di un’opera, che genera modelli a supporto degli operatori della filiera delle costruzioni nella gestione di tutte le fasi del ciclo di vita dell’opera stessa.
Una rivoluzione culturale che vede UNI in prima linea fin dagli albori di tale cambiamento, fin dalla pubblicazione della norma UNI 11337 nel 2009, all'elaborazione delle sue specifiche tecniche attualmente in atto.
E' prevista altresì l'elaborazione di una specifica tecnica sui criteri applicativi di denominazione dei prodotti da costruzione, nonché la revisione della UNI 11337 sui criteri di codificazione di opere e prodotti da costruzione, attività e risorse - Identificazione, descrizione e interoperabilità.
Il BIM non è solo presente e futuro, ha un passato che risale all'immediato Dopoguerra, che basandosi sull'aspirazione di coniugare Architettura e Industria, ha coinciso con una idea processuale del Costruire.
La sua storia normativa, invece, risale alla seconda metà degli anni ’80 nel comitato di formazione internazionale per l’automazione industriale, in particolare nel settore dello scambio dei dati fra diversi sistemi CAD per la progettazione di parti e prodotti meccanici. Nonostante le prime difficoltà, il percorso normativo è proseguito a ondate fino ai giorni nostri, quando praticamente l’intero mondo manifatturiero adotta la norma ISO 10303 per la comunicazione delle informazioni di progetto.
Problemi simili a quelli riscontrati nei settori manifatturieri più avanzati hanno spinto a fondare un consorzio al quale hanno aderito da subito dodici aziende gravitanti nel settore delle costruzioni con il mandato di sviluppare un product model, simile a quello sviluppato dall'ISO/TC 184, specifico per il settore delle costruzioni, utile per gli operatori in tutto il ciclo di vita delle costruzioni dall’ideazione alla costruzione, dalla gestione alla ristrutturazione e/o dismissione.
Il protocollo nato è diventato nel 2013 la norma tecnica ISO 16739 Industry Foundation Classes (IFC) for data sharing in the construction and facility management industries.
E' a fronte del quadro normativo esistente sopra descritto che si sono sviluppati l'ISO/TC 59/SC13 e il nuovo CEN/BT/WG 215.
Al fine di mettere a regime il metodo di gestione dell’informazione nel settore è stata redatta la specifica norma UNI 11337:2009 Edilizia e opere di ingegneria civile. Criteri di codificazione di opere e prodotti da costruzione, attività e risorse. Identificazione, descrizione e interoperabilità, che può essere considerata in ambito nazionale il primo tentativo di uniformare le regole e i criteri da adottare per l’identificazione e la descrizione di soggetti, oggetti e azioni impiegati nella realizzazione di un’opera.

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Siglato un accordo quadro tra UNI e CNR

nicolais torretta firma2014UNI e CNR insieme per arricchire e implementare i contenuti della normazione tecnica. E' questo lo scopo dell'accordo quadro firmato oggi presso la sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche. I presidenti dell'UNI Piero Torretta e del CNR Luigi Nicolais siglano un’intesa che porterà un significativo valore aggiunto all'elaborazione delle norme tecniche e delle prassi di riferimento UNI
Questo accordo - che avrà una durata di cinque anni - adempie a una delle richieste del Regolamento UE 1025/2012 che, all'articolo 5 comma 2, richiede che "…le organizzazioni europee di normazione incoraggiano e facilitano un'adeguata rappresentanza, a livello tecnico, di imprese, centri di ricerca, di università….".
L'accordo quadro tra UNI e CNR ha l'obiettivo principale di aumentare il potenziale di innovazione della normazione. Le norme tecniche volontarie hanno infatti l'indiscutibile vantaggio di mettere in contatto il mondo della ricerca con quello delle imprese, favorendo il trasferimento tecnologico verso le microimprese e le PMI che altrimenti avrebbero maggiori difficoltà a "fare innovazione". Spesso infatti l'utilizzo delle norme tecniche rappresenta la prima forma di innovazione delle imprese più piccole. Il ruolo delle norme tecniche si consolida quindi non solo come strumento di garanzia di qualità, sicurezza e rispetto dell’ambiente di prodotti, processi e servizi ma anche come promotore dell’innovazione.
L'accordo, inoltre, potrà creare sinergie significative a livello di sviluppo economico: il contributo della normazione tecnica all'aumento del PIL nei Paesi in cui l'applicazione è più diffusa e consolidata è stato infatti quantificato tra lo 0,3% e lo 0,8%, per un valore di oltre 17 miliardi di euro in Germania.
Le iniziative e i programmi congiunti che saranno avviati dalle due istituzioni riguarderanno in particolare:

  • lo sviluppo di attività di ricerca pre-normativa e normativa,
  • la divulgazione di conoscenze tecnico-scientifiche e della cultura della normazione,
  • lo scambio di informazioni, di idee e di esperienze,
  • la promozione ed il coordinamento della partecipazione, anche a livello europeo ed internazionale, del personale tecnico-scientifico del CNR alle attività di ricerca pre-normativa e a quelle di normazione.

Per realizzare queste iniziative e per concretizzare la sinergia tra le due organizzazioni, nasce un Comitato ad hoc all'interno del CNR, con il compito di scegliere il personale tecnico-scientifico che partecipa alle attività di normazione svolte dall’UNI, sia nell’ambito delle commissioni tecniche nazionali che a livello europeo nel CEN e internazionale nell’ISO. Il Comitato è composto dai due rappresentanti CNR già presenti nel Consiglio Direttivo UNI, da un rappresentante della Direzione Centrale Supporto alla Rete Scientifica e Infrastrutture (DCSRSI), da un rappresentante del Dipartimento di Ingegneria, ICT e Tecnologie per l'Energia e i Trasporti (DIITET).

mb

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