fbpx

itenfrdees

Promos Ricerche è un Consorzio senza fini di lucro. SCOPO: La promozione e l’introduzione dell’innovazione in qualsiasi forma e settore. Scopri di più.

Indicazioni operative per le aziende del settore pirotecnico

Indicazioni operative per le aziende del settore pirotecnico

Pubblicato da Inail un nuovo volume contenente “Indicazioni operative per le aziende del settore pirotecnico”; si tratta di uno strumento di semplice e pratica consultazione, di ausilio per prevenire e ridurre i rischi connessi alle attività più critiche del settore pirotecnico.

Il settore dei prodotti pirotecnici, sebbene costituisca un comparto circoscritto in termini di numero di aziende e addetti, rientra tra quelli più rischiosi nel quale si sono verificati incidenti con infortuni quasi sempre mortali, anche plurimi.

L’opuscolo - frutto della collaborazione tra l’Inail, il Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile, la Direzione armamenti terrestri del Segretariato generale della Difesa/DNA e il Dipartimento della Pubblica sicurezza, Ufficio per l’amministrazione generale del Ministero dell’interno - alla luce dell’analisi delle principali criticità, intende dunque fornire alcune indicazioni sulla gestione dei rischi più rilevanti e sull’attuazione degli aspetti normativi in termini di salute e sicurezza dei lavoratori, inclusa l’implementazione delle specifiche norme di prevenzione incendi.

A rendere il quadro più complesso è la peculiarità del settore produttivo, costituito per lo più da piccole imprese artigiane che non sempre hanno una struttura organizzativa adeguata a gestire la complessa e articolata normativa in materia, che include sia gli aspetti di salute e sicurezza sul lavoro che quelli di pubblica sicurezza e di sicurezza antincendi (d.lgs.81/2008 e s.m.i., regio decreto 773 del 18 giugno 1931 e s.m.i - cosiddetto Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza regio decreto 635 del 6 maggio 1940, cosiddetto RETULPS, d.lgs. 151/2011, d.lgs. 105/2015, ecc.).

AdA

Scarica il volume

Leggi tutto...

Il regolamento Ue sostituisce il codice privacy

Il regolamento Ue sostituisce il codice privacy

Nel prossimo futuro la privacy parlerà soprattutto il linguaggio europeo. Il Consiglio dei ministri ieri ha, infatti, approvato in via preliminare un decreto legislativo, messo a punto dal ministero della Giustizia, che manda in soffitta l’attuale codice della riservatezza (il Dlgs 196 del 2003) e lascia campo libero al regolamento Ue 679/2016, che diventerà operativo a partire dal 25 maggio.

Da quella data le nuove regole sulla privacy convivranno con una serie di norme interne ora in vigore e ritenute compatibili con l’impianto europeo. Le disposizioni “sopravvissute” sono state messe in fila dal decreto legislativo approvato ieri. Di fatto, però, dal 25 maggio non ci sarà più un testo unico sulla privacy, ma si dovrà fare riferimento al regolamento e al decreto, nel quale non si può, per i vincoli europei, trasfondere anche il regolamento.

A questo punto ciò che è importante è che si arrivi alla scadenza con la nuova privacy con un quadro legislativo il più possibile chiaro. Il rischio era, infatti, che il regolamento europeo si trovasse fianco a fianco con l’attuale normativa nazionale, parte della quale diventerà obsoleta dopo il 25 maggio.

Proprio per evitare tale confusione, il legislatore italiano ha affidato, con la legge di delegazione europea (la legge 163 del 2017), una delega al Governo per armonizzare le disposizioni nazionali sulla privacy in vigore e quelle europee che verranno. La delega prevedeva l’adozione di uno o più decreti legislativi e, alla fine, è stata scelta la strada di un solo provvedimento attuativo.

Il percorso, però, va completato, perché quello pronunciato ieri da Palazzo Chigi è solo il via libera iniziale, a cui dovranno seguire i pareri del Consiglio di Stato, delle commissioni parlamentari competenti e del Garante della privacy.

L’intero percorso dovrà essere ultimato entro il 19 maggio, perché la delega scade in quella data. A quel punto, tra l’altro, mancheranno pochi giorni al debutto del nuovo sistema della privacy in chiave europea e diventerà opportuno dare agli operatori un tempo congruo per orientarsi con il nuovo quadro legislativo di riferimento.

Sulla procedura pesa, però, la formazione del nuovo Parlamento e delle commissioni permanenti. Sui tempi di costituzione di queste ultime, infatti, non c’è certezza.

AdA

fonte Sole24Ore 80/18 AC

Leggi tutto...

Gas a effetto serra, la nuova disciplina europea

Gas a effetto serra, la nuova disciplina europea

Entra in vigore il prossimo 8 aprile 2018 la direttiva 2018/410/UE che revisiona il funzionamento del sistema per lo scambio delle quote di emissione dei gas a effetto serra (Eu Ets) per il periodo 2021-2030.

Tra le principali novità che la direttiva 2018/410/UE (“Modifica della direttiva 2003/87/Ce per sostenere una riduzione delle emissioni più efficace sotto il profilo dei costi e promuovere investimenti a favore di basse emissioni di carbonio”) presenta rispetto al sistema attualmente vigente, si segnala l’innalzamento del cd. “fattore di riduzione lineare” delle quote di emissioni annualmente messe all’asta (da 1,74% a 2,2%), la riscrittura delle modalità di assegnazione gratuita delle quote, il ritocco al funzionamento della “riserva stabilizzatrice” (dove le quote vengono integrate nel caso di ingente eccedenza sul mercato o svincolate nel caso di ingente disavanzo), l’aggiornamento delle regole per gli impianti “nuovi entranti” e per la concessione di finanziamenti da parte dell’Ue.

Gli Stati membri, in base a quanto stabilito dall’articolo 3 della stessa direttiva, hanno tempo fino al 9 ottobre 2019 per recepire le novità a livello nazionale (sono previste disposizioni transitorie).

AdA

Scarica la direttiva 2018/410/UE

Leggi tutto...

Dal Ministero, le linee guida per la gestione degli stoccaggi negli impianti di rifiuti

Dal Ministero, le linee guida per la gestione degli stoccaggi negli impianti di rifiuti

Pubblicata dal Ministero dell’Ambiente la Circolare Ministeriale “Linee guida per la gestione operativa degli stoccaggi negli impianti di gestione dei rifiuti e per la prevenzione dei rischi”.
Il territorio nazionale è stato recentemente interessato da diffusi e frequenti episodi di incendi in impianti di trattamento di rifiuti, di maggiore o minore gravità.

Tale fenomeno, nel destare forte preoccupazione in tutta la popolazione direttamente ed indirettamente interessata dai predetti episodi, ha reso necessario un confronto tra il Dicastero unitamente al Dipartimento dei vigili del fuoco, alle amministrazioni regionali ed alle agenzie ambientali maggiormente interessate, per individuare in sinergia le più opportune iniziative atte a prevenire, o quanto meno a ridurre, i rischi connessi allo sviluppo di incendi presso impianti che gestiscono rifiuti.
Lo stoccaggio di rifiuti, inteso sia come operazioni di smaltimento sia come operazioni di recupero, può essere eseguito da un impianto autorizzato attraverso l’autorizzazione integrata ambientale, attraverso la procedura ordinaria ai sensi dell’art. 208 del d.lgs. 152/06, ovvero, per la sola operazione di recupero, attraverso la procedura semplificata di cui all’art. 216 del d.lgs. 152/06.

La pluralità delle procedure amministrative previste dal legislatore nazionale, cui conseguono provvedimenti amministrativi espressi o taciti da parte delle differenti autorità competenti, può comportare una disomogenea applicazione, da parte dei gestori degli impianti, delle modalità operative e delle buone pratiche comportamentali per una gestione ottimale e in sicurezza degli impianti ove vengono effettuati stoccaggi di rifiuti.

Circolare Ministeriale e Check list

Fonte Ministero dell’Ambiente

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Iscriviti alla nostra newsletter. Resta aggiornato.NB: Iscrivendoti, accordi il tuo consenso

casibomCasibom