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Sacchi a pelo. Nuova norma UNI

 

sacco“Requisiti per sacchi a pelo” è il titolo della nuova norma UNI EN 13537:2012 - che sostituisce l’edizione del 2005 – che specifica i requisiti, i metodi di prova e le disposizioni per l’etichettatura di sacchi a pelo per adulti, utilizzati per lo sport e le attività di tempo libero.
La norma fornisce le definizioni e specifica i requisiti generali e le caratteristiche di comfort e sicurezza dei sacchi a pelo “a mummia” con cappuccio unito al sacco oppure “a coperta” rettangolare con cerniera laterale.
Oltre ad aspetti quali la funzionalità, l’idoneità, il peso, il volume e la durabilità, nell’acquisto di un sacco a pelo il consumatore si aspetta di trovare sul prodotto tutte le informazioni necessarie relative alle fasce di temperatura per cui il prodotto è dichiarato “adatto”.
La UNI EN 13537 descrive un metodo per la valutazione della performance - in condizioni normali di utilizzo - di un sacco a pelo prestando particolare attenzione alla protezione contro il freddo: un fattore importante da valutare nella fase di acquisto, tenendo ben presenti le zone e i periodi dell’anno in cui si intende utilizzare.
Su ogni sacco a pelo deve sempre comparire la “temperatura di comfort” e le due temperature estreme, minima e massima, entro le quali è consigliato il suo utilizzo.
Per alcune caratteristiche e per i metodi di prova necessari a verificare i requisiti dei tessuti utilizzati per questi prodotti, la norma UNI EN 13537 rimanda a specifiche norme di settore, ad esempio per la determinazione della tenuta dei tessuti alle piume e ai piumini, della solidità del colore e della resistenza alla lacerazione e allo sfregamento.

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Verifica della Sicurezza degli impianti a gas

 

logo uniIl 20 settembre scorso è stata pubblicata la seconda edizione della UNI 10738.
La norma, elaborata dal CIG - Comitato Italiano Gas, è uno strumento di servizio di estrema importanza per tutti coloro che a vario titolo sono chiamati ad effettuare verifiche sugli impianti alimentati a gas. La norma fornisce infatti delle linee guida per la verifica dello stato/livello di sicurezza degli impianti domestici esistenti alimentati a gas, in esercizio o da riattivare.
Le diversità di impostazione tra la prima e la seconda edizione della norma sono significative. A differenza degli obiettivi a cui mirava la "vecchia" UNI 10738, infatti, cioè l’adeguamento degli impianti, la nuova UNI 10738 mira a verificare la sussistenza o meno dei requisiti essenziali di sicurezza. Gli eventuali adeguamenti dovranno essere realizzati in conformità alle normative di installazione vigenti, ad esempio secondo la serie UNI 7129 ("Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione - Progettazione e installazione").
La nuova UNI 10738 consente agli operatori del settore di valutare lo stato di sicurezza degli impianti esistenti indipendentemente dall’anno di costruzione, cioè senza tenere in riferimento la norma d’installazione in vigore all’epoca della realizzazione dell’impianto stesso che va verificato. La nuova norma è anche uno strumento pratico per valutare la condizione degli impianti durante le operazioni di manutenzione degli apparecchi, quindi i manutentori che normalmente redigono l’allegato “G” potranno esprimere un loro parere nel merito.
Le figure professionali che possono essere interessate ad utilizzare la norma sono installatori di impianti gas, manutentori, professionisti, tecnici che effettuano controlli in generale (USL, ecc.).

Fonte UNI

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La Manutenzione, da costo a investimento

 

MANUE’ questo il concetto fondamentale – che dovrebbe essere fatto proprio dalle imprese – emerso con forza durante la riunione plenaria che la Commissione Manutenzione dell’UNI ha tenuto il 18 settembre scorso per fare il punto su quanto è stato fatto finora e per verificare se l’attuale struttura della commissione sia ancora in grado di rispondere e rispecchiare le esigenze di un mercato in continua crescita. La manutenzione è infatti un’ attività che nel nostro Paese riveste un ruolo di primaria importanza nelle industrie e nei servizi, per il grande impatto che ha sulla funzionalità degli impianti, sulla sicurezza sul lavoro, sulla qualità e sul costo del prodotto.
Manutenzione – infatti – non significa solo conservare nel miglior modo possibile beni e impianti nel tempo ma, anche, mettere in atto tutte quelle azioni necessarie per prevenire gli infortuni all’uomo, all’ambiente e allungare la vita dei beni fisici.
 “Spingere su tutti questi aspetti della manutenzione – ha dichiarato Claudio Molinari del Politecnico di Milano e Presidente della Sottocommissione ‘Manutenzione dei patrimoni immobiliari’ – vuol dire per le aziende non solo risparmiare ma anche investire per il futuro!”.
A testimonianza della notevole mole di lavoro che la Commissione sta portando avanti dal 1989, anno in cui fu costituita, vi è un nutrito elenco di norme tecniche pubblicate sinora sull’argomento.
Solo per citarne alcune tra le più recenti: la UNI 11447 sui servizi di facility management urbano che specifica le linee guida per l’impostazione e la programmazione degli appalti (tra l’altro già applicata con successo dal Comune di Bologna), la UNI EN 15331 sui criteri di progettazione, gestione e controllo dei servizi di manutenzione degli immobili, la UNI 11454 sulla manutenzione nella progettazione di un bene fisico. Ricordiamo anche la UNI 11420 sulla qualifica del personale di manutenzione che definisce, nell’ambito della manutenzione, quali sono le conoscenze, le abilità, le competenze e i requisiti formativi necessari per acquisire un livello specifico di qualifica professionale che consenta di ricoprire un determinato ruolo all’interno dell’organizzazione e la UNI 11414 che fornisce le linee guida per la qualificazione del sistema di manutenzione.

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Fonte UNI

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Requisiti generali dei collettori solari

 

COLLETTORE SOLAREIn Europa ben il 49% dei consumi finali si riferisce all’energia termica, di questi, il 34% riguarda il solo calore alle basse temperature. Per quanto concerne la climatizzazione, in riferimento ai parametri fissati dalla 2009/28/CE - Promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili - meglio nota come «RED - Renewable Energy Directive», l’industria europea del solare termico potrà dare un contributo significativo per il raggiungimento dell’obiettivo di una quota pari al 20% di utilizzo di energie rinnovabili sul consumo finale entro il 2020.
Ad oggi in tutta l’Europa sono installati in totale più di 27 milioni di metri quadri di collettori solari termici (19,1 GWth), di cui circa il 50% in Germania.
Da uno studio dell’ENEA1 emerge che l’industria italiana del solare termico ha un grado di dipendenza dall’estero non trascurabile: la domanda di collettori solari nel 2006 è stata coperta per il 77% dalle importazioni europee ed extraeuropee e solo per il 23% dalla produzione nazionale (la quale, comunque esporta il 16% dei propri prodotti all’estero).
La diffusione sempre crescente di questa tecnologia ha reso necessaria la definizione di standard specifici, alcuni dei quali sono stati sviluppati a livello europeo proprio per omogeneizzare le differenze presenti tra Paesi, inmodo da garantire un livello minimo di qualità per tutti i prodotti solari realizzati e/o distribuiti in Europa.
In quest’ottica è stata pubblicata a giugno 2011 la versione aggiornata della norma UNI EN 12975-1 «Impianti solari termici e loro componenti - Collettori solari - Parte 1: Requisiti generali». La norma, ai cui lavori hanno partecipato anche esperti italiani di uno specifico mirror group, creato in seno al Comitato Termotecnico Italiano - Ente federato all'UNI, specifica i requisiti di durabilità (inclusa la resistenza meccanica), affidabilità e sicurezza dei collettori solari a riscaldamento di liquido e comprende le disposizioni per la valutazione di conformità dei requisiti specificati.
La nuova versione è stata integrata per renderla sostanzialmente applicabile anche ai collettori a concentrazione, a differenza della versione 2006. La norma tuttavia non è applicabile ai collettori, in cui l’unità di accumulo termico è parte integrante del collettore, nella misura in cui il processo di captazione non può essere separato da quello di accumulo ai fini della quantificazione dei due. La verifica delle prestazioni termiche riportate nella EN 12975-2:2006 «Impianti solari termici e loro componenti - Collettori solari - Parte 2: Metodi di prova» (condizioni di prova quasi - dinamiche), trova attuazione anche per buona parte dei collettori a concentrazione.
I collettori assemblati su misura (collettori incorporati, integrati nelle coperture che non comprendono moduli ottenuti in fabbrica e che sono direttamente assemblati sul luogo di installazione) invece non possono essere sottoposti alle prove di durata, affidabilità e prestazione termica secondo norma.

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Fonte UNI

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Sistemi informativi per la sanità

 

SANITALo scopo della norma UNI EN ISO 12967 Health Informatics – Service Architecture (HISA) è di identificare da una parte una metodologia per descrivere i sistemi informativi sanitari attraverso un linguaggio che permetta una corretta pianificazione e confronto tra sistemi e dall’altra specificare un’architettura per l’implementazione di sistemi aperti, integrati e interoperabili. L’architettura è stata pensata sia per lavorare con sistemi esistenti che come punto di partenza per la pianificazione, costruzione e integrazione di nuovi sistemi informativi.
HISA risponde ad una necessità fondamentale delle strutture sanitarie: fornisce delle norme su come integrare e rendere disponibile il patrimonio informativo di un’azienda, facilitando l’interoperabilità delle applicazioni. Specifica un’architettura unificata e integrata basata su un middleware di servizi informativi indipendenti da applicazioni o tecnologie proprietarie e in grado d’integrare i dati e le funzionalità comuni. I servizi sono disponibili a tutte le applicazioni indipendentemente dal fornitore. Tutti gli aspetti clinici, organizzativi e manageriali della struttura sanitaria sono supportati dall’architettura, inclusi i flussi informativi tra processi organizzativi, che pur soddisfacendo tutti i requisiti deve rimanere indipendente dalle specifiche esigenze di ogni singolo dominio applicativo e dai requisiti temporanei relativi a tecnologie specifiche.
Anziché soffermarci sulla descrizione dettagliata della norma che può essere consultata richiedendola all'UNI, è più utile analizzarne gli obiettivi e la soluzione proposta rispetto alle innumerevoli sfide che le aziende sanitarie si trovano ad affrontare in questo periodo storico.
Tra queste c’è quella dell’ottimizzazione dei servizi socio-sanitari migliorando allo stesso tempo il benessere generale e la qualità della vita. Le modifiche del tessuto sociale, le evoluzioni legislative e le aspettative della pubblica opinione in tutta Europa impongono al sistema sanitario un crescente impegno per il miglioramento dei servizi assistenziali erogati ai cittadini. La spesa sanitaria va qualificata, se non contenuta, per i limiti imposti dalle politiche di bilancio.
Di pari passo, la necessità di ridurre i costi, di aumentare l’efficacia delle prestazioni e di assicurare l’appropriatezza dei ricoveri incentiva anche la de-ospedalizzazione con l’identificazione di regimi alternativi al ricovero e, in definitiva, un aumento del numero degli episodi assistenziali nel percorso di cura del singolo paziente. D’altro canto, questo aumento del numero degli episodi di cura distribuiti sul territorio fra ospedali e presidi diversi aggrava la già esistente frammentazione dei processi e dei dati clinici che spesso fanno capo a sistemi informativi isolati e incompatibili, scarsamente integrati tra loro, con il rischio di non raggiungere la sinergia necessaria fra le diverse attività assistenziali.
Questa frammentazione porta conseguenze sia per la salute del paziente che per il servizio sanitario (in termini di costi aggiuntivi), a causa di indisponibilità o ritardi nell’ottenere informazioni e per la ripetizione di attività, esami ed accertamenti già effettuati. Le strutture sanitarie sono quindi chiamate ad una vera e propria sfida: mentre si devono integrare con nuove presenze sul territorio, devono anche imporsi una continua evoluzione culturale e un aggiornamento delle logiche di governo verso principi e metodologie di gestione aziendale tenendo sempre al centro dell’attenzione la particolare missione sociale ed etica del servizio sanitario.

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Fonte UNI

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Allo studio quattro nuove norme UNI

 

logo uniSono nella fase di inchiesta pubblica preliminare quattro nuovi progetti di norma.
Il primo riguarda un nuovo filone di cui si intende occupare la commissione tecnica “Attività professionali non regolamentate”. Al centro dei lavori vi sono ora le figure professionali che operano nel campo della traduzione e dell’interpretariato, definendone requisiti, competenze, abilità. Il progetto di norma che si vuole sviluppare ha dunque lo scopo di definire i profili professionali di traduttori, interpreti e interpreti di conferenza.
Il secondo progetto di norma è di competenza della commissione “Ambiente” e si tratta della adozione del CEN/TR 15463 in tema di caratterizzazione dei fanghi. Il Rapporto CEN “Consistenza fisica” deriva dagli Studi “Proprietà fisiche – Fluidità” (Rapporto No. 21 [60]) e “Proprietà fisiche – Solidità - Comportamento tixotropico e nella disposizione in cumuli” (Rapporto No. 22 [61]) sviluppati nell’ambito del progetto “Horizontal”, che ha l’obiettivo di sviluppare metodi europei orizzontali e armonizzati nel campo di fanghi, rifiuti organici trattati e suolo.
Il rapporto tecnico CEN è richiamato nella norma UNI 10802, la cui revisione è ora in via di pubblicazione.
Gli altri due progetti vedono coinvolta la commissione “Macchine utensili” e riguardano l’adozione delle parti 1 e 4 della norma ISO 13041.
Si tratta in questo caso di prescrizioni di collaudo per torni e centri di tornitura a controllo numerico. L'obiettivo è di completare il corpus normativo generale sull’accuratezza geometrica delle macchine utensili descritto dalla norma UNI ISO 230-1:2003.
I quattro progetti resteranno in fase di inchiesta pubblica preliminare sino a martedì 18 settembre.
Tutti i soggetti interessati possono far pervenire a UNI i propri commenti o segnalare – dove possibile – il proprio interesse a partecipare ai lavori normativi.

Fonte UNI

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Verifica e ripristino della tenuta di impianti a gas

 

logo uniI requisiti di tenuta di un impianto interno a gas, le circostanze che richiedono una verifica dei requisiti di tenuta, i metodi e i procedimenti di verifica sono alcuni aspetti trattati dalla nuova edizione della UNI 11137:2012 “Impianti a gas per uso domestico e similare - Linee guida per la verifica e per il ripristino della tenuta di impianti interni - Prescrizioni generali e requisiti per i gas della II e III famiglia”, che sostituisce la precedente edizione del 2004.
Accertare la tenuta di un impianto interno consente di attestare le condizioni di sicurezza e la eventuale presenza di dispersioni di gas combustibile negli ambienti. La norma descrive i metodi per la verifica dell’impianto, operazione che deve sempre essere eseguita da personale tecnico competente con strumenti idonei.
La nuova norma si applica agli impianti domestici e similari in servizio, da attivare e riattivare (a seguito di un nuovo contratto di fornitura, ad una modifica delle condizioni contrattuali, di subentro ad una fornitura preesistente …), alimentati a gas naturale e GPL; non si applica al collaudo degli impianti di nuova realizzazione, per i quali si rimanda alla UNI 7129-1.

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Barbecue… a norma UNI

 

barbecuePubblicata la norma UNI EN 498:2012 “Prescrizioni per apparecchi funzionanti esclusivamente a gas di petrolio liquefatto (GPL) - Barbecues per uso all'aperto che utilizzano grill” -che sostituisce l’edizione del 2000- definisce le caratteristiche costruttive e le prestazioni, le specifiche di sicurezza, i metodi di prova e la marcatura di barbecues alimentati a gas di petrolio liquefatto (GPL).
Si applica a tali apparecchi (anche a quelli progettati per l’incasso) e alle loro parti funzionali, siano queste ultime indipendenti o incorporate in un assieme.

Di competenza del Comitato Italiano Gas-CIG, la norma europea riguarda i barbecues (definiti al punto 3.6 come “apparecchi principalmente concepiti per arrostire e/o grigliare derrate alimentari”) e la griglia di contatto (come definita al punto 3.8), da utilizzare all’aperto, funzionanti a GPL, dotati di almeno un dispositivo di cottura.

Tra le caratteristiche costruttive del barbecue, la norma definisce la possibile conversione a gas differenti, i materiali (che non si devono alterare con l’utilizzo), la facilità di pulizia dell’apparecchio (tutte le sue parti devono essere facilmente accessibili senza l’utilizzo di strumenti per lo smontaggio), la resistenza – in normali condizioni di utilizzo – alla rimozione di parti del barbecue, alla distorsione e al deterioramento, l’assemblaggio delle apparecchiature del circuito a gas e la stabilità…

Tra le indicazioni che devono essere riportate nella marcatura ci sono il nome del fabbricante, i tipi di gas che possono essere utilizzati e la corrispondente pressione di fornitura, il nome dell’apparecchio e la sua categoria, il tipo di fornitura elettrica (se applicabile), oltre ad alcune indicazioni di utilizzo del tipo “Utilizzare solo all’aperto”, “Leggere le istruzioni prima dell’utilizzo dell’apparecchio” e “ATTENZIONE: alcune parti possono raggiungere temperature elevate. Tenere lontano i bambini”.

Fonte: UNI

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Opere di difesa per la caduta massi. Nuova norma dall'UNI

 

rete-di-protezione-caduta-massiFrequentemente i bollettini sul traffico riportano di strade interrotte per caduta massi, di chiusure temporanee per lavori di messa in sicurezza e di incidenti provocati dal distacco di massi. I crolli da pareti rocciose, i processi erosivi e le frane rappresentano una rilevante minaccia alla sicurezza stradale: sono frequenti e statisticamente rappresentano un rischio molto elevato.

Una delle più comuni strategie d’intervento è il rivestimento dei versanti con reti metalliche.
Per individuarne le prestazioni fondamentali offrendo il supporto alla loro progettazione è stata recentemente pubblicata la norma UNI 11437:2012 “Opere di difesa dalla caduta massi - Prove su reti per rivestimento di versanti”.

Il primo strumento per la progettazione è arrivato con la serie delle UNI 11211 "Opere di difesa dalla caduta massi", che riguarda la terminologia, il programma di intervento redatto dal committente, il progetto preliminare, definitivo ed esecutivo. Pur essendo ampia e articolata, la UNI 11211 non definisce le proprietà delle reti che pure sono un elemento fondamentale per la progettazione. La UNI 11473 colma questo vuoto. La difficoltà maggiore per il gruppo di lavoro che ha elaborato la norma è stata quella di identificare le prove che potessero essere utili dal punto di vista progettuale e rappresentative di un ampio spettro di prodotti, oltre alla descrizione delle proprietà delle reti.

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Settima edizione per la CEI 64-8 - Impianti elettrici

 

64-8cut 2012E' stata pubblicata nel mese di luglio la settima edizione della “Norma CEI 64-8 - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”. Questa norma costituisce il riferimento normativo per la realizzazione degli impianti elettrici secondo la regola dell’arte, seguendo quanto espressamente previsto dalla Legge 186/68 e dal DM 37/08 in merito alla sicurezza degli impianti tecnici degli edifici.

Il contenuto tecnico della Norma risulta aggiornato, in tutte le sue parti, ai più recenti documenti normativi internazionali e agli sviluppi tecnologici degli ultimi anni in questo settore. In questa settima edizione, sono presenti prescrizioni e raccomandazioni sulle misure di protezione da adottare contro le interferenze elettromagnetiche, sul dimensionamento delle condutture in presenza di armoniche, sulle terre di fondazione, sui dispersori per gli impianti di terra, sui circuiti di sicurezza.

Rilevanti aggiornamenti riguardano anche la Parte 7 relativa gli impianti elettrici in ambienti particolari quali: locali bagno, piscine, fontane, aree da campeggio e ambienti a maggior rischio in caso di incendio.

Nella nuova edizione si sono aggiunte Nuove Sezioni con contenuti dedicati agli impianti elettrici nelle darsene, agli impianti elettrici a bordo di camper e caravan e dedicati alla protezione dai contatti diretti nei passaggi di servizio e manutenzione.

Come nella precedente edizione del 2007, anche la nuova è suddivisa in 7 Parti, ciascuna delle quali è sviluppata in un fascicolo separato. Le modifiche apportate nella nuova norma sono indicate nelle premesse di ognuna delle parti, nonché da una linea verticale a margine dei testi interessati dalle variazioni.

Il volume è disponibile presso tutti i  Punti Vendita CEI  e  CEI WebStore.

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