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Qualità dei fornitori dei servizi di welfare. Dall'UNI una Prassi di Riferimento

Qualità dei fornitori dei servizi di welfare. Dall'UNI una Prassi di Riferimento

Pubblicata la Prassi di Riferimento UNI/PdR 58:2019 in materia welfare aziendale; il documento è stato elaborato dal Tavolo "Servizi alla persona nel welfare aziendale”.
L’obiettivo della Prassi di Riferimento è quello di fornire delle linee guida sui requisiti per la qualifica dei fornitori dei servizi alla persona offerti ai lavoratori dai datori di lavoro attraverso piani di welfare aziendale gestiti direttamente dal datore di lavoro o mediante provider di welfare aziendale, con o senza il supporto di piattaforme informatiche.
Nel documento sono individuati alcuni esempi di servizi di welfare aziendale, classificati secondo cinque diversi ambiti di attività riconducibili alla sfera familiare, del benessere e della salute, della qualità della vita, dell’abitazione e di intermediazione (servizi finanziari/assicurativi/assistenza fiscale, ecc.).
Sono inoltre definiti i requisiti essenziali che i fornitori dei servizi alla persona devono avere sia in termini di requisiti giuridico-amministrativo che economico-finanziari, ed infine sono individuate le autorizzazioni amministrative e le procedure essenziali per il rilevamento della qualità dei servizi offerti, nonché gli elementi tecnico-professionali per l’erogazione del servizio stesso.
Si ricorda che le prassi di riferimento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretta ai soli autori, e costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento.

Scarica la Prassi

mb
Fonte UNI

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Antincendio. Nuova norma UNI sui rivelatori di fumo

Antincendio. Nuova norma UNI sui rivelatori di fumo

Pubblicata, a cura della Commissione “Protezione attiva contro gli incendi”, la norma UNI EN 54-7:2018 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 7: Rivelatori di fumo - Rivelatori puntiformi di fumo funzionanti secondo il principio della diffusione della luce, della trasmissione della luce o della ionizzazione.
Il documento specifica i requisiti, i metodi di prova e i criteri prestazionali per rivelatori puntuali di fumo funzionanti secondo il principio della diffusione della luce, della trasmissione della luce o della ionizzazione da utilizzare per i sistemi di rivelazione e di segnalazione di incendio installati all'interno o intorno all'edificio. La norma contiene le disposizioni per l'AVCP e la marcatura CE dei prodotti.
La norma può essere utilizzata come linea guida per gli altri tipi di rivelatori di fumo o i rivelatori di fumo che funzionano secondo principi differenti. Rivelatori di fumo con caratteristiche speciali e sviluppati per rischi specifici non sono trattati dalla norma.
I rivelatori di fumo descritti nella norma sono il tipo chiuso cioè quel rivelatore ottico o a ionizzazione con il/i volume/i di rivelazione all'interno dell'involucro oppure aperto cioè quel rivelatore ottico con il/i volume/i di rivelazione al di fuori dell'involucro.
All’interno della norma sono riportati i seguenti riferimenti normativi:

  • EN 54-1 Fire detection and fire alarm systems - Part 1: lntroduction;
  • EN 50130-4 Alarm systems - Part 4: Electromagnetic compatibility – Product family standard: lmmunity requirements for components of fire, intruder, hold up, CCTV, access control and social alarm systems;
  • EN 60068-1 Environmental testing - Part 1: General and guidance;
  • EN 60068-2-1 Environmental testing - Part 2-1: Tests - Test A: Cold;
  • EN 60068-2-6 Environmental testing - Part 2-6: Tests - Test Fc: Vibration sinusoidal;
  • EN 60068-2-27 Environmental testing - Part 2-27: Tests - Test Ea and guidance: Shock;
  • EN 60068-2-42 Environmental testing - Part 2-42: Tests - Test Kc: Sulphur dioxide test for contacts and connections;
  • EN 60068-2-78 Environmental testing - Part 2-78: Tests - Test Cab: Damp heat, steady state;
  • ISO 209 Aluminium and aluminium alloys - Chemical composition.

mb
Fonte UNI

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Valutazione della conformità. Pubblicata la UNI CEI EN ISO/IEC 17021-2:2019

Valutazione della conformità. Pubblicata la UNI CEI EN ISO/IEC 17021-2:2019

Per svolgere al meglio l’attività di audit è necessario “seguire” dei requisiti fondamentali; requisiti che si differenziano e/o si adattano alla situazione da valutare.
Al riguardo, l’UNI ha recentemente recepito la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021-2:2019Valutazione della conformità - Requisiti per gli organismi che forniscono audit e certificazione di sistemi di gestione - Parte 2: Requisiti di competenza per le attività di audit e la certificazione di sistemi di gestione ambientale”.
Questo documento definisce i requisiti di conoscenza aggiuntivi per il personale coinvolto nei processi di audit e di certificazione di sistemi di gestione ambientale - EMS - Environmental Management Systems - ed integra gli attuali requisiti della ISO/IEC 17021-1.
Gli organismi di certificazione sono responsabili verso le parti interessate, compresi i loro clienti ed i clienti delle organizzazioni i cui sistemi di gestione sono certificati, di assicurare che solo quegli auditor che dimostrano una competenza adeguata siano abilitati alla conduzione di audit di sistemi di gestione ambientale (EMS - Environmental Management System). Tutti gli auditor di EMS dovrebbero possedere le competenze generali descritte nella ISO/IEC 17021-1, così come le conoscenze specifiche relative ai EMS descritte nel presente documento.
Inoltre, gli organismi di certificazione sono chiamati ad identificare la competenza specifica del gruppo di audit richiesta dal campo di applicazione di ciascun audit di EMS. La selezione di un gruppo di audit di EMS è funzione di vari fattori, compresi l'area tecnica del EMS medesimo, il contesto dell'organizzazione, i relativi aspetti ambientali e il sito correlato a tali aspetti.
Sono inoltre descritti i requisiti di competenza per l'altro personale coinvolto nelle attività di certificazione.
Nel presente documento sono utilizzate le seguenti forme verbali:

  • "deve" indica un requisito;
  • "dovrebbe" indica una raccomandazione;
  • "può" indica un permesso (may), una possibilità o capacità (can).

All’interno della norma è citata la ISO/IEC 17021-1 Conformity assessment - Requirements for bodies providing audit and certification of management systems - Part 1: Requirements come riferimento normativo.
Per valutazione della conformità s’intende la “dimostrazione che requisiti specificati relativi ad un prodotto, processo, sistema, persona od organismo, sono soddisfatti”.

mb

Fonte UNI

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Efficienza Energetica dell’illuminazione. Una nuova guida dal CEI

Efficienza Energetica dell’illuminazione. Una nuova guida dal CEI

Pubblicata recentemente la nuova Guida CEI 315-16Guida all’efficienza energetica degli impianti di illuminazione d’interni: aspetti generali”. Questa Guida tecnica è stata pensata per fornire uno strumento di valutazione della prestazione energetica di un impianto di illuminazione dal punto di vista sia qualitativo sia quantitativo e per assistere i progettisti elettrici nella loro attività di identificazione e scelta delle migliori soluzioni dal punto di vista energetico.
La Guida si rivolge a tutti coloro che, seppur non completamente specialisti del settore, si trovino ad operare su sistemi più o meno complessi di illuminazione degli ambienti interni non residenziali. Le informazioni riportate possono essere utilizzate per la progettazione di nuovi impianti e di interventi di riqualificazione di impianti esistenti.
In considerazione della velocità di innovazione tecnologica e della revisione in atto a livello normativo europeo, si segnala che alcuni riferimenti legislativi e normativi delle linee guida potranno subire aggiornamenti in tempi relativamente brevi in considerazione del fatto che i regolamenti europei Ecodesign e di Etichettatura Energetica sono in fase di revisione da parte della Commissione EU (in pubblicazione nell’anno in corso, se ne prevede l’applicazione a partire dal 2021) ed i fattori di manutenzione (contenuti nel par. 3-7) sono attualmente in revisione a livello ISO/TS 22012, anche se, chiaramente, queste modifiche non inficiano i concetti fondamentali alla base delle strategie di ottimizzazione della prestazione energetica degli impianti di illuminazione contenuti nella Guida.

mb

Fonte CEI

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Progettista sociale. Le linee guida dall’UNI

Progettista sociale. Le linee guida dall’UNI

La Commissione Servizi dell’UNI, volendo dare delle linee guida per definire l’ambito di competenza degli operatori interessati, ha curato la realizzazione della norma a tema UNI 11746:2019Attività professionali non regolamentate - Progettista sociale - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza
La norma definisce i requisiti relativi all’attività professionale del progettista sociale, ossia la figura professionale che sviluppa e concorre alla realizzazione di progetti sociali, assumendosene la responsabilità di processo. Detti requisiti sono specificati, a partire dai compiti e attività specifiche identificati, in termini di conoscenza, abilità e competenza in conformità al Quadro europeo delle qualifiche (European Qualifications Framework - EQF) e sono espressi in maniera tale da agevolare i processi di valutazione e convalida dei risultati dell’apprendimento.
Il progetto sociale è un intervento sistemico e organizzato, partecipato da più soggetti, orientato a produrre risultati apprezzabili e direttamente finalizzato all'interesse generale.
I progetti sociali riguardano principalmente 3 aree specifiche:

  • progettazione di interventi di welfare nell'ambito dell'assistenza, della salute e della cultura;
  • progettazione di interventi di formazione;
  • progettazione di interventi di cooperazione internazionale allo sviluppo.

Inoltre, il progetto sociale offre un valore aggiunto alla società, in quanto effettua la ricognizione, l'attivazione e la messa in sinergia di risorse, capacità e disponibilità potenzialmente presenti, per sviluppare iniziative civiche, solidaristiche e di utilità sociale, in vista del perseguimento dell'interesse generale.
In quest’ambito, il progettista sociale è un operatore specializzato che sviluppa e concorre alla realizzazione di progetti sociali, assumendosene la responsabilità di processo dall’ideazione, alla pianificazione, all’esecuzione, al controllo e monitoraggio e alla chiusura.
All’interno della norma UNI 11746 sono citati i seguenti riferimenti normativi:

  • UNI CEI EN ISO/IEC 17024 Valutazione della conformità - Requisiti generali per organismi che eseguono la certificazione di persone;
  • UNI 11648 Attività professionali non regolamentate - Project manager - Definizione dei requisiti di conoscenza, abilità e competenza.

mb

Fonte UNI

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Tecnologie biomediche e diagnostiche. Pubblicata una nuova norma UNI

Tecnologie biomediche e diagnostiche. Pubblicata una nuova norma UNI

Pubblicata a cura della Commissione "Tecnologie Biomediche e Diagnostiche" la norma UNI EN ISO 8637-2:2018 “Sistemi extracorporei per la purificazione del sangue - Parte 2: Circuiti sanguigni extracorporei per emodializzatori, emodiafiltri ed emofiltri”
La norma specifica i requisiti per i circuiti sanguigni utilizzati nelle terapie di filtrazione extracorporea del sangue, quali tra le altre, l'emodialisi, l'emodiafiltrazione e l'emofiltrazione e per i protettori dei trasduttori destinati ad essere utilizzati in tali circuiti.
Non si applica a:

  • emodializzatori, emodiafiltri o emofiltri;
  • plasmafiltri;
  • dispositivi per emoperfusione;
  • dispositivi per accesso vascolare:
  • pompe sanguigne;
  • misuratori di pressione per il circuito sanguigno extracorporeo;
  • dispositivi di rilevamento d'aria;
  • sistemi per la preparazione, il mantenimento o il controllo del liquido di dialisi;
  • sistemi o attrezzature destinati ad effettuare emodialisi, emodiafiltrazione, emofiltrazione;
  • emoconcentrazione.

I requisiti specificati nella norma per il circuito sanguigno extracorporeo aiutano ad assicurarne un funzionamento sicuro e soddisfacente. Non si è ritenuto praticabile specificare i materiali di costruzione; pertanto è richiesto che i materiali siano stati sottoposti a prova e che i metodi e i risultati siano messi a disposizione su richiesta.
Le dimensioni dei connettori destinati al collegamento del circuito sanguigno extracorporeo sono state riviste e specificate per assicurarne la compatibilità con questi dispositivi, come specificato nella ISO 8637-1. La progettazione e le dimensioni sono state selezionate per ridurre al minimo il rischio di perdite di sangue e la penetrazione d'aria. Sono permessi connettori con manicotti di fissaggio fissi o rimovibili.

È importante sottolineare che la norma riflette il consenso di medici, fabbricanti ed altre parti interessate per dispositivi approvati per l'utilizzo clinico.Nella norma vengono riportati i seguenti riferimenti normativi:

  • ISO 7864 Sterile hypodermic needles for single use - Requirements and test methods;
  • ISO 10993-1 Biological evaluation of medical devices - Part 1: Evaluation and testing within a risk management process;
  • ISO 10993-4 Biological evaluation of medical devices - Part 4: Selection of tests for interactions with blood;
  • ISO 10993-7 Biological evaluation of medical devices - Part 7: Ethylene oxide sterilization residuals;
  • ISO 10993-11 Biological evaluation of medical devices - Part 11: Tests for systemic toxicity;
  • ISO 80369-7 Small-bore connectors for liquids and gases in healthcare applications - Part 7: Connectors fintravascular or hypodermic applications.

Le norme UNI sono disponibili sia in formato elettronico sia in formato cartaceo.

mb

Fonte UNI

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Pre-allarme e allarme antincendio. Pubblicata la norma UNI 11744

Pre-allarme e allarme antincendio. Pubblicata la norma UNI 11744

La sicurezza antincendio delle attività e degli edifici si completa con una corretta progettazione del sistema di segnalazione degli allarmi affinché, una volta diffuso l’allarme incendio, gli occupanti possano evacuare l’edificio o l’area interessata.
A tal proposito, la commissione Protezione attiva contro gli incendi ha di recente curato la realizzazione della UNI 11744 “ Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d’incendio – Caratteristica del segnale acustico unificato di pre-allarme e allarme incendio”.
La norma fornisce le caratteristiche del segnale acustico unificato di allarme incendio, in termini di segnale di preallarme e segnale di allarme evacuazione, utilizzato sui dispositivi acustici dei sistemi fissi automatici di rivelazione incendio.
Definisce inoltre due parametri del segnale acustico di allarme: il pattern e il livello di pressione sonora richiesto e udibile in tutte le aree dell’edificio.
Il segnale acustico, attivato in seguito ad un preallarme e/o allarme evacuazione, ha lo scopo di indicare senza ambiguità e a tutti gli occupanti all’interno dell’area, che sussiste una situazione di avviso e/o emergenza tale da richiedere l’evacuazione.
Il segnale acustico specificato è inteso da utilizzarsi in edifici indipendentemente dalla loro destinazione d’uso quali, ad esempio, scuole, hotel, edifici residenziali, luoghi di lavoro, edifici di tipo commerciale, ecc.
Può essere utilizzata per aree esterne proprie e adiacenti all’edificio e tratta solo le segnalazioni acustiche di allarme incendio e/o facenti parte dei sistemi previsti nella UNI 9795. Tutte le altre segnalazioni acustiche non sono trattate. I dispositivi utilizzati per la generazione del segnale acustico sono in conformità alla UNI EN 54-3.
Nella progettazione dei sistemi di segnalazione acustica degli allarmi in emergenza devono essere considerate le caratteristiche audio e i rumori di fondo degli ambienti da proteggere, individuando sia livelli adeguati di pressione sonora sia frequenze appropriate che possano attirare l’attenzione degli occupanti ed indirizzarli all’esodo dell’edificio.
Oltre le prestazioni audio, la diffusione di un tono univoco rispettivamente per il segnale di pre-allarme e per il segnale di allarme evacuazione consente di poter ridurre il tempo di ricognizione e di attività prima che gli occupanti inizino il processo di esodo con un beneficio in termini di tempo di esodo in condizioni di sicurezza.

mb

Fonte UNI

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Protettori auricolari. Pubblicate due norme UNI

Protettori auricolari. Pubblicate due norme UNI

Pubblicate, a cura della commissione Acustica e vibrazioni dell’UNI, le norme UNI EN ISO 4869-1 “Acustica - Protettori auricolari - Parte 1: Metodo soggettivo per la misura dell'attenuazione sonora e UNI EN ISO 4869-2 “Acustica - Protettori auricolari - Parte 2: Stima dei livelli di pressione sonora ponderati A quando i protettori auricolari sono indossati”.

La UNI EN ISO 4869-1 definisce un metodo soggettivo per la misurazione dell'attenuazione sonora offerta dai protettori auricolari. Il metodo di laboratorio descritto consente di ottenere valori prossimi all'attenuazione massima, che non vengono normalmente ottenuti in condizioni di campo.
Con questo metodo di prova, i risultati sono ottenuti a livelli di pressione sonora bassi (prossimi alla soglia uditiva). Essi sono tuttavia rappresentativi dei valori dell'attenuazione garantiti dai protettori auricolari a livelli di pressione sonora più elevati, tranne nel caso di protettori auricolari con caratteristiche variabili in funzione dell'ampiezza, ossia quando i livelli di pressione sonora sono superiori alla soglia oltre la quale queste caratteristiche diventano effettive. A questi livelli di pressione sonora, il metodo definito nel presente documento diventa inapplicabile, in quanto tende abitualmente a sottovalutare l'attenuazione offerta dai dispositivi di questo tipo.
Alle frequenze minori di 500 Hz, l'attenuazione può essere sopravvalutata di alcuni decibel a seguito del mascheramento dovuto al rumore fisiologico nelle prove della soglia uditiva dell'orecchio occluso.
Nella norma sono citati i seguenti riferimenti normativi:

  • ISO 8253-2 Acoustics - Audiometric test methods - Part 2: Sound field audiometry with pure-Ione and narrow-band test signals;
  • IEC 60263 Scales and sizes for plotting frequency characteristics and polar diagrams;
  • IEC 61260-1 Electroacoustics - Octave-band and fractional-octave-band filters - Part 1: Specifications.

La seconda parte della UNI EN ISO 4869, descrive tre metodi (il metodo per banda di ottava, il metodo HML e il metodo SNR) per la valutazione dei livelli effettivi di pressione sonora ponderati A quando si indossano i protettori auricolari. Questi metodi sono validi per il livello di pressione sonora o per il livello continuo equivalente di pressione sonora del rumore. Sebbene siano concepiti in primo luogo per l'esposizione al rumore stazionario, questi metodi sono anche validi per i rumori che comprendono componenti impulsive. È possibile che possano non essere adatti per l'utilizzo nelle misurazioni del livello di pressione sonora di picco. I valori di banda di ottava, H, M, L o SNR sono adatti a stabilire criteri di attenuazione sonora per selezionare o confrontare i protettori auricolari e/o per definire requisiti accettabili minimi di attenuazione sonora.
All’interno della norma sono riportati i seguenti riferimenti normativi:

  • ISO 4869-1 Acoustics - Hearing protectors - Part 1: Subjective method for the measurement of sound attenuation;
  • ISO 9612 Acoustics - Determination of occupational noise exposure - Engineering method;
  • IEC 61672-1 Electroacoustics - Sound level meters - Part 1: Specifications.

Le norme UNI sono disponibili sia in formato elettronico sia in formato cartaceo.

mb

Fonte UNI

 

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Dispositivi antisismici. Pubblicata una nuova norma UNI

Dispositivi antisismici. Pubblicata una nuova norma UNI

La Commissione "Ingegneria strutturale" dell’UNI ha curato il recepimento e la pubblicazione della norma UNI EN 15129 “Dispositivi antisismici”
L’antisismica è un argomento fondamentale in edilizia soprattutto per un paese come l’Italia che ha sul proprio territorio un’alta percentuale di criticità a livello geologico.
La norma riguarda la progettazione dei dispositivi antisismici, inclusi nelle strutture con lo scopo di modificarne la risposta all'azione sismica.
Specifica i requisiti funzionali e le regole generali di progettazione in situazioni sismiche e non sismiche, le caratteristiche dei materiali, i requisiti di fabbricazione e di esecuzione delle prove, nonché i criteri per la valutazione e verifica di costanza della prestazione, di installazione e di manutenzione. Fornisce anche i criteri per la marcatura CE.
L’analisi sismica ed il progetto del sistema d'isolamento di un'Intera struttura sono regolati dalla EN 1998-1, con i requisiti specifici per edifici con riferimento alla EN 1998-1 e per ponti con riferimento alla EN 1998-2. Nell'analisi sismica del sistema d'isolamento di un'intera struttura, gli effetti delle azioni di progetto sui singoli componenti, inclusi i dispositivi antisismici, sono valutati sulla base dell'azione sismica di progetto derivata dall'analisi strutturale sismica.
La norma entra ancor più nello specifico indicando ad esempio i requisiti che devono avere i dispositivi antisismici ed i loro collegamenti ciascuno con un adeguato grado di affidabilità; eccoli qui di seguito:

  1. Non collasso:
    I dispositivi antisismici ed i loro collegamenti alla struttura devono essere progettati e costruiti in modo da resistere agli effetti -delle azioni sismiche definiti nella EN 1998-1 per edifici o nella EN 1998-2 per ponti senza cedimenti locali o globali, quindi mantenendo una resistenza meccanica residua dopo l'evento sismico, compresa, se ciò fosse pertinente, una capacità residua di sopportare carichi. Il requisito di non collasso riguarda la struttura nel suo complesso ed eventualmente il dispositivo ed il suo collegamento alla struttura. Non riguarda invece i vincoli a fusibile. Si prevede che questi ultimi siano soggetti a danno nel citato evento e possano pertanto richiedere la loro riparazione o sostituzione.
  2. Limitazione del danno:
    I dispositivi antisismici ed i loro collegamenti alla struttura devono essere progettati e costruiti in modo da resistere ad un'azione sismica avente una probabilità di verificarsi maggiore di quella dell'azione sismica di progetto, senza che si verifichino danni e conseguenti limitazioni d'impiego, i costi dei quali sarebbero sproporzionati rispetto al valore della struttura stessa. Ci si attende che in questo evento il dispositivo non patisca danni o che questi siano molto limitati, tali da non richiedere la sua sostituzione.

È prevista la conformità con gli Eurocodici strutturali.

mb
Fonte UNI

 

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Sistemi di gestione della conoscenza

Sistemi di gestione della conoscenza

Pubblicata a cura della Commissione Responsabilità sociale delle organizzazioni la norma UNI ISO 30401:2019 “Sistemi di gestione della conoscenza – Requisiti
La gestione della conoscenza è una disciplina focalizzata sui modi in cui le organizzazioni creano e utilizzano la conoscenza; non ha una definizione unica accettata e non vi sono norme globali antecedenti alla norma UNI ISO 30401.
L’intento della norma è quello di fissare dei principi e requisiti solidi di gestione della conoscenza:

  1. come guida per organizzazioni che mirano ad essere competenti nell'ottimizzare il valore della conoscenza organizzativa;
  2. come base per svolgere attività di audit, certificare, valutare e riconoscere tali organizzazioni competenti da parte di organismi di auditing interni ed esterni riconosciuti.

Esistono numerosi e ben noti ostacoli a una gestione della conoscenza di successo che occorre ancora superare, molta confusione con altre discipline quali la gestione delle informazioni, e molte idee errate su come effettuare la gestione della conoscenza, per esempio la convinzione che il semplice acquisto di un sistema tecnologico sia sufficiente a far sì che la gestione della conoscenza aggiunga valore.
Ciascuna organizzazione costruisce un approccio di gestione della conoscenza, in relazione al proprio ambiente di business e operativo, che riflette le proprie specifiche esigenze e gli esiti desiderati.
La norma stabilisce i requisiti e fornisce le linee guida per stabilire, attuare, mantenere, riesaminare e migliorare un sistema efficace di gestione per la gestione della conoscenza nelle organizzazioni.
Tutti i requisiti trattati sono applicabili a qualsiasi organizzazione, indipendentemente dal tipo o dalla dimensione, o dai prodotti e servizi forniti.

mb
Fonte UNI

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