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Agroalimentare. Disponibile un Dossier dell'UNI.

copertina sett2014Sulla rivista U&C di Settembre si parla di normazione nel settore agroalimentare.
In questo ambito la rapidissima evoluzione delle tecnologie di produzione, la nascita di nuovi prodotti, la diffusione di nuove tecniche analitiche, la valorizzazione di alcune materie prime nonché la crescente rilevanza di alcune tematiche quali la sicurezza alimentare e la sostenibilità dei processi produttivi impongono continui e rapidi cambi di scenario, di cui le norme tecniche devono tenere debito conto.
Il dossier pubblicato su questo numero della rivista ("Il futuro dell'agroalimentare è internazionale") dà conto delle novità del settore, delineando nel campo di attività di normazione volontaria uno spostamento dell'asse da un piano prettamente nazionale a uno internazionale europeo (CEN) ed ancor più mondiale (ISO).
Tra gli altri temi trattati nella rivista segnaliamo: "Esecuzione di strutture di calcestruzzo: requisiti, controllo di qualità e sicurezza", "La misura dell’umidità relativa nel campo dei beni culturali", "Criteri generali di progettazione strutturale secondo l’Eurocodice UNI EN 1990", "La ricarica dei veicoli elettrici: interoperabilità e sicurezza".

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mb

Fonte UNI

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Agroalimentare. Dall'UNI presto nuove norme

agroUNIDalla lettura del Programma di Normazione Nazionale aggiornato al 24 luglio (contenente l’elenco delle norme nazionali, delle specifiche tecniche e dei rapporti tecnici in fase di elaborazione presso l’UNI), emerge che sono tre i progetti allo studio. Questi gli argomenti:

“Servizi di ristorazione - Requisiti minimi per la progettazione e la realizzazione di menu” (U59008360).
La norma specifica i requisiti minimi per progettare e realizzare menu destinati alla ristorazione fuori casa. La norma definisce i criteri che devono essere considerati per la predisposizione di un menu quali: aspetti nutrizionali, garanzia nutrizionale in base alle tipologie di utenza, aspetti gastronomici, preparazione del pasto, soddisfazione del consumatore, sostenibilità, praticabilità (qualità degli alimenti e loro reale reperibilità), educazione alimentare, informazione al consumatore. Inoltre definisce le figure professionali responsabili della redazione dei menù e le aree di interazione tra le diverse competenze.

“Condizionamento alimentare - Requisiti degli imballaggi primari di PET destinati a contenere le bevande” (U59528800).
La norma specifica i requisiti degli imballaggi primari di PET destinati a contenere le bevande imbottigliate a temperatura ambiente. Si applica alle acque e alle bevande piatte, addizionate di anidride carbonica, aromatizzate e a base di succo ed al latte fresco pastorizzato. La norma non si applica agli imballaggi primari destinati a contenere latte e bevande alcoliche.

“Attività professionali non regolamentate - Cuoco Professionista - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza” (U59008990).
La norma definisce i requisiti relativi all’attività professionale del Cuoco Professionista o Chef, ossia la figura professionale operante nel settore alimentare addetto alla manipolazione e trasformazione di alimenti, elaborazione e preparazione dei pasti, realizzazione di pietanze, ricette e menù attraverso distinte tecniche di approvvigionamento, conservazione, cottura, abbinamento e presentazione dei cibi.
Detti requisiti sono specificati, a partire dai compiti e attività specifiche identificati, in termini di conoscenza, abilità e competenza in conformità al Quadro europeo delle qualifiche (European Qualifications Framework ? EQF) e sono espressi in maniera tale da agevolare i processi di valutazione e convalida dei risultati dell’apprendimento.

mb

Fonte UNI

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Ogm, la UE delega gli Stati

ogmToccherà all'Italia, presidente di turno dell'Unione europea da luglio in poi, negoziare con il Parlamento l'accettazione dell'accordo raggiunto ieri tra i Ventotto sul tema controverso degli organismi geneticamente modificati (Ogm). Dopo una lunga trattativa, i governi hanno trovato un compromesso. La Commissione potrà autorizzare l'uso di specifici Ogm in Europa, ma i singoli paesi potranno a loro volta bloccarne la coltivazione sul loro territorio nazionale. «Le questioni relative alla vendita e all'importazione degli Ogm continueranno a essere regolate a livello europeo», si legge in un comunicato del Consiglio dopo l'accordo raggiunto ieri a Lussemburgo.
«La coltivazione, tuttavia, potrebbe richiedere maggiore flessibilità in alcuni casi poiché il tema ha forti dimensioni nazionali, regionali e locali». Il mercato mondiale dei semi che producono organismi geneticamente modificati ha avuto nel 2013 un valore di 16 miliardi di dollari.
Molti paesi europei sono favorevoli agli Ogm. Attenta a un settore agricolo nazionale particolarmente forte e influente, la Francia invece è stata il capofila di un gruppo di stati membri che in questi anni ha bloccato un accordo, e chiesto nei fatti la possibilità di opt-out. L'intesa prevede che i paesi membri possano chiedere alla società di adattare «la portata geografica» della sua autorizzazione fino a impedire la coltivazione «in parte o nell'insieme del suo territorio».
Inoltre, il singolo paese potrà decidere «sulla base di nuove e obiettive circostanze» di introdurre limiti fino a due anni dopo la concessione dell'autorizzazione da parte della Commissione europea. L'esecutivo comunitario continuerà infatti a dare il benestare per la coltivazione a livello europeo. Già ieri Bruxelles ha preannunciato che intende autorizzare la coltivazione del mais transgenico TC1507, del gruppo Pioneer, anche se non ha precisato da quando.
Dinanzi ai timori di molti, dal 2004 non vi è stata più alcuna autorizzazione alla coltivazione di Ogm in Europa. Solo l'importazione di prodotti Ogm è stata consentita. Attualmente, l'unico prodotto Ogm coltivato nell'Unione è un tipo di grano messo a punto da Monsanto. L'accordo di ieri è stato permesso dal benestare della Francia e della Germania che hanno apprezzato il margine di flessibilità, tanto che Berlino ha già annunciato che intende bloccare l'uso di Ogm sul suo territorio.
In Italia, l'associazione di categoria Assobiotec ha criticato il compromesso raggiunto a Lussemburgo: «Siamo di fronte ad un accordo assurdo - ha detto il presidente di Assobiotec Alessandro Sidoli -. Mi domando che senso abbia dotarsi della normativa più severa al mondo, che richiede di fornire accurati dossier scientifici, e poi lasciare agli Stati membri la possibilità di decidere su basi di fatto non oggettive».
Coldiretti e la Confederazione italiana agricoltori hanno invece approvato l'intesa.
La partita ora passa al Parlamento perché la materia è soggetta a procedura di codecisione. Toccherà alla prossima presidenza italiana dell'Unione, negoziare con l'assemblea di Strasburgo una intesa definitiva.
Nel luglio 2011, il Parlamento europeo aveva dato il suo benestare di principio al compromesso di opt-out presentato a suo tempo dalla Commissione europea, ma già ieri gli ambientalisti hanno preannunciato battaglia per modificare un'intesa di cui sono critici.

Autore: Romano Beda

Fonte: Il Sole 24 Ore

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Etichettatura degli alimenti. Un opuscolo dal Ministero della Salute.

etic alimLa scelta di alimenti e bevande condiziona la nostra dieta in termini di apporti ed equilibrio nutrizionale. Leggere e comprendere le etichette degli alimenti è importante perchè ci consente di fare scelte più sane e consapevoli.
L’etichetta riporta informazioni sul contenuto nutrizionale del prodotto e fornisce una serie di indicazioni per comprendere come i diversi alimenti concorrono ad una dieta corretta ed equilibrata.
Il Regolamento (UE) 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori aggiorna e semplifica le norme precedenti sull’etichettatura degli alimenti.
Lo scopo di tale innovazione è quello di tutelare ulteriormente la salute dei consumatori e assicurare un’informazione chiara e trasparente. Il Regolamento introduce alcune importanti novità.Altro aspetto importante dell’etichettatura degli alimenti sono le indicazioni nutrizionali e sulla salute (claims), disciplinate dal Regolamento (CE) 1924/2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari.
Il Ministero della Salute con questo opuscolo desidera fornire uno strumento che permetta al consumatore di comprendere le “nuove” etichette e di fare scelte informate.

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Fonte: Ministero della Salute

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Sicurezza alimentare. Prevista la revisione della ISO 22000

iso 22000La norma UNI EN ISO 22000 sui sistemi di gestione per la sicurezza alimentare è stata pubblicata nel 2005. In nove anni le esigenze del mercato sono senza dubbio molto mutate, sia dal punto di vista dei soggetti che in questo ambito lavorano che da quello del cittadino/consumatore sempre più sensibile ai temi della alimentazione.
Per questo in settembre dovrebbe avviarsi il programmato percorso di revisione della norma che – è bene ricordarlo - ha avuto un enorme impatto nel settore, testimoniato dal vastissimo numero di certificazioni di conformità in tutto il mondo.
Le certificazioni secondo la norma ISO 22000 hanno infatti fatto registrare un costante incremento in questi anni (del 20% tra il 2011 e il 2012, in ben 142 Paesi) e, se si dovesse stilare una classifica, esse si situerebbero al terzo posto per diffusione, precedute solo dai “mostri sacri” rappresentati dalle certificazioni ISO 9001 e ISO 14001 (anch’esse tra l’altro in fase di revisione).
Proprio in vista dell’avvio di questa attività di aggiornamento e di rivisitazione, che verrà sviluppata dall’ISO/TC 34/SC/17 (“Management systems for food safety”), l’ISO chiede a tutti i portatori di interesse – e a chiunque abbia usato, adottato o fatto riferimento alla norma - di far giungere i propri commenti e le proprie considerazioni: un modo concreto per metterne in luce i punti di forza e quelli di debolezza e avere dunque un pratico riscontro da parte degli utilizzatori.
In quasi dieci anni di applicazione la norma ISO 22000 ha avuto modo di dispiegare il suo potenziale.
Per questo l’attività dell’ISO/TC 34/SC 17, che ha programmato sino metà giugno questa sorta di indagine sullo stato di salute della norma sentendo l’opinione di coloro che la utilizzano e ne usufruiscono, è un punto di partenza molto utile in vista dell’avvio dei lavori di revisione previsto a settembre.
Qualsiasi organizzazione attiva in campo alimentare può dunque far sentire la propria voce; eventuali commenti possono essere inviate:

•    a UNI, scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
•    all’ISO/TC 34/SC 17, scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Fonte UNI

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Certificazione e Sicurezza Alimentare. Pubblicata la nuova ISO/TS 22003

CERTIF ALIMSecondo le tempistiche annunciate, nel dicembre scorso è stata pubblicata la nuova edizione della specifica tecnica ISO/TS 22003 (“Food safety management systems - Requirements for bodies providing audit and certification of food safety management systems”).
Il documento tratta dei sistemi di gestione per la sicurezza alimentare e si pone l’ambizioso obiettivo di migliorare il modo in cui gli organismi che effettuano audit e certificazioni operano in questo delicato ambito.
La sicurezza alimentare è infatti un elemento unanimemente considerato di particolare importanza per la salute pubblica. Le conseguenze di una sua non corretta gestione possono essere gravi e le norme della serie ISO 22000 – che data la sua crescente diffusione si accinge a diventare il principale riferimento internazionale in tema di sicurezza alimentare - aiutano le organizzazioni a identificare e controllare questi pericoli potenziali.

mb

Approfondisci sul sito dell'UNI

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La normazione per l’agroalimentare: seminario a Milano

agroUNIGiovedì 28 novembre  presso la sede UNI di via Sannio 2 a Milano  si terrà un seminario dal titolo:
La normazione per l’agroalimentare: sicurezza, garanzia, qualità
L'incontro sarà l'occasione per presentare - alle imprese di allevamento e coltivazione, di trasformazione, di distribuzione e somministrazione; ai consulenti; alle istituzioni di controllo; agli enti di promozione e a tutti i soggetti interessati - le principali e più recenti attività tecniche, nonché quelle in corso e gli obiettivi di medio e lungo periodo della normazione tecnica in questo delicato settore.
Sono oltre mille (di cui il 75% ancora in vigore) le norme elaborate dalla Commissione tecnica UNI "Agroalimentare" in 25 anni di attività. Un intenso lavoro che ha contribuito a definire lo stato dell’arte dei metodi di analisi, delle specifiche di prodotto, delle caratteristiche dei processi e delle filiere, degli imballaggi e della sicurezza e igiene dei macchinari, il tutto a tutela del consumatore, a garanzia della sicurezza e dell’igiene del prodotto e a beneficio del Made in Italy.
In questo quadro si ritiene che le norme prodotte dalla Commissione – nazionali, europee ed internazionali – possano esprimere un potenziale di gran lunga superiore se solo più approfonditamente conosciute ed applicate sistematicamente da tutti i soggetti interessati.
La partecipazione è gratuita, previa iscrizione da effettuarsi - entro il 22 novembre - attraverso l'apposito form online.
Le richieste saranno accolte fino al raggiungimento della capienza della sala.

mb

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Fonte: UNI

 

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Start up, dall’Ict al biotech: domande entro venerdì 25 ottobre

start-130710144801 mediumBiotecnologie, nuovi materiali, information&communication technology, osservazione dell’ambiente e sicurezza delle infrastrutture, beni culturali e turismo, salute e agroalimentare, energia, logistica, trasporti, automotive e aerospazio. C’è tempo fino a venerdì prossimo 25 ottobre per partecipare alla seconda edizione di Creative Factory, l'avviso promosso da Campania Innovazione, Agenzia regionale per la promozione della ricerca e dell’innovazione. Il progetto punta a valorizzare l’economia creativa in termini di capacità di innovazione nella produzione di beni e servizi e nella creazione di “nuova occupazione” (intesa come nuovi posti di lavoro) e di “occupazione nuova” (in termini di nuove professionalità), sia nei settori hi-tech, sia nei comparti tradizionali e nella pubblica amministrazione. Il nuovo bando seleziona proposte progettuali riferibili a progetti di start-up d’impresa e a programmi comuni di sviluppo imprenditoriale. Le proposte dovranno in particolare essere caratterizzate da elevata innovatività, concretezza e sostenibilità sul piano tecnico, normativo, economico-finanziario, ambientale, sociale con potenziali ricadute a livello occupazionale e di sviluppo del territorio campano. È incoraggiata la presentazione di progetti per i quali siano stati già realizzati prototipi, modelli o prove.

Beneficiari
Ma a chi si rivolge questo nuovo avviso? Possono accedere al bando persone giuridiche o soggetti che esercitano attività di impresa da non più di due anni alla data della presentazione della domanda; consorzi, società consortili e reti d’imprese. E’ necessario, però, in entrambi i casi che la sede operativa della start-up, del consorzio, della società consortile, della rete d’impresa sia localizzata sul territorio della regione Campania. Ogni soggetto non potrà presentare più di una candidatura né singolarmente né partecipando ad altri raggruppamenti. Non possono, inoltre, partecipare all’avviso i componenti degli organi direttivi e i dipendenti, anche con contratto a termine, di Campania Innovazione.

Requisiti
Alla data di presentazione della domanda, i candidati dovranno essere in possesso di precisi requisiti, a pena di esclusione. Per le persone fisiche: nazionalità italiana o di uno dei Paesi membri del l’Unione Europea; non essere destinatarie di misura interdittiva nel contrattare con la Pubblica Amministrazione; possesso, in ogni caso, dei requisiti prescritti per legge necessari per la partecipazione a procedure concorsuali indette dalla pubblica Amministrazione. Per le persone giuridiche requisiti indispensabili sono la regolarità nei pagamenti contributivi, assicurativi e previdenziali; l’essere in regola con la normativa antimafia; non trovarsi in stato di fallimento, liquidazione coatta, di concordato preventivo, nonché in una delle condizioni di difficoltà previste dagli “orientamenti comunitari sugli aiuti di stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese indifficoltà”.Tutoraggio, innovation design, workshop creativi, finanza, supporto tecnologico, coachingmentoring, networking e promozione gli strumenti messi a disposizione dei finalisti.

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AdA

Fonte: Il Denaro

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Sicurezza alimentare: UNI adotta le specifiche della serie ISO TS 22002

SIC ALIM 22000Si è appena conclusa la fase di inchiesta pubblica preliminare relativa all'adozione delle parti 2 e 3 della ISO TS 22002 sul tema della sicurezza alimentare. In particolare le due specifiche tecniche – che saranno a breve adottate dall'UNI – trattano i programmi di prerequisiti sulla sicurezza alimentare e si applicano rispettivamente al settore della ristorazione e a quello dell'agricoltura.

"Le ISO TS 22002 – spiega Gianni Di Falco  (coordinatore del gruppo di lavoro "Sistemi di gestione per la sicurezza alimentare") – rappresentano lo sforzo fatto dall'ISO per cercare di fornire elementi di specificità su quelli che sono gli elementi e le procedure fondamentali che devono essere un prerequisito all'interno dei sistemi di sicurezza".

Queste due norme avranno sicuramente un impatto importante nel nostro Paese sia dal punto di vista della conoscenza, in quanto – come si è detto – definiscono i requisiti di base della sicurezza alimentare comuni a tutti i tipi di aziende, sia perché vanno a impattare su due ambiti rilevanti: il vasto mondo della ristorazione (sia commerciale che collettiva) e dell'agricoltura che – dal punto di vista della sicurezza alimentare – è sempre stato un settore poco normato.

 

mb

 

Fonte UNI

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Per un'agricoltura più equa e più verde

Agricoltura equaAccordo raggiunto sulla riforma della politica agricola dell'UE a partire dal 2014: sostegno all'agricoltura sostenibile, più aiuti ai nuovi agricoltori e distribuzione più uniforme dei finanziamenti fra i paesi UE.
La politica agricola dell'UE, nota come politica agricola comune, si prefigge di garantire agli agricoltori un tenore di vita decente e agli europei prodotti alimentari in quantità sufficienti e a prezzi accessibili.
Le finalità di questa politica sono:

  • sostenere il reddito degli agricoltori, a condizione che rispettino criteri rigorosi in materia di sicurezza alimentare, protezione dell'ambiente e salute e benessere degli animali (pari al 70% del bilancio dell'UE per l'agricoltura)
  • stabilizzare il mercato quando il settore è colpito da maltempo o epidemie (circa il 10% dei fondi stanziati)
  • finanziare la modernizzazione delle imprese agricole per renderle più competitive (20% dei finanziamenti dell'UE, integrati da quelli nazionali).

A seguito dell'accordo raggiunto, alcune regole cambieranno da gennaio 2014. Per esempio, per ottenere un sostegno al reddito, gli agricoltori dovranno adottare pratiche sostenibili per promuovere la qualità del suolo, favorire la biodiversità, diversificare le colture e mantenere pascoli sani.
Inoltre, con la riforma la distribuzione dei fondi sarà più equa: entro il 2019 nessun paese membro dovrebbe ricevere meno del 75% della media UE.
I leader politici hanno approvato anche modifiche per aiutare i giovani agricoltori. Attualmente, il 30% dei 12 milioni di agricoltori ha più di 65 anni, mentre solo il 6% ne ha meno di 35.
Per i primi cinque anni di attività i nuovi agricoltori riceveranno il 25% in più rispetto agli aiuti esistenti.
Le nuove regole andranno a rafforzare la posizione di negoziazione degli agricoltori in determinati settori: le organizzazioni di categoria potranno infatti concludere accordi di vendita per loro conto.
La riforma entrerà in vigore a gennaio 2014. Gli ultimi punti saranno definiti nel corso dei negoziati sul bilancio UE 2014-2020.
Nell'Unione europea sono circa 12 milioni gli agricoltori a tempo pieno. Insieme, l'agricoltura e il settore agro-alimentare rappresentano il 6% del PIL dell'UE e danno lavoro a 46 milioni di persone.

AdA

Fonte: Commissione europea

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