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Tracciabilità dell'olio d'oliva: nuove sanzioni amministrative

Olive-oil-600x420Approvato in via definitiva lo schema di decreto legislativo che completa il quadro normativo per il contrasto alle frodi.
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro della giustizia Andrea Orlando, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo recante disposizioni sanzionatorie per la violazione del Regolamento (UE) n. 29/2012 della Commissione, del 13 gennaio 2012, relativo alle norme di commercializzazione dell’olio d’oliva e del Regolamento (CEE) n. 2568/91 relativo alle caratteristiche degli oli d’oliva e degli oli di sansa d’oliva, nonché ai metodi ad essi attinenti.
Nello specifico, con l’intervento, che si affianca a quello già realizzato con la legge 9 del 14 gennaio 2013, sono state inserite le sanzioni amministrative riguardanti l’indicazione obbligatoria dell’origine, nonché quelle relative alla leggibilità delle informazioni in etichetta (origine e denominazione di vendita). Tali informazioni, infatti, devono comparire nell’imballaggio in modo tale che siano facilmente visibili, comprensibili ed apposte in uno stesso campo visivo.
Inoltre, sono state previste sanzioni, sempre amministrative, per la mancata istituzione ed irregolare tenuta del registro di carico e scarico degli oli, obbligatorio per tutti coloro che detengono o commercializzano oli ai fini commerciali.
L’ambito dell’intervento sanzionatorio amministrativo è comunque confinato negli spazi non coperti dalla norma penale a cui è riservata la repressione di ogni tipo di frode alimentare.
La competenza all’irrogazione delle sanzioni, previste nel decreto, è affidata al Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con le procedure previste dalla legge n. 689 del 1981.
Restano ferme le competenze spettanti, ai sensi della normativa vigente, agli organi preposti all’accertamento delle violazioni.
Con questo decreto si completa il dispositivo normativo che dà attuazione alla tracciabilità dell’olio, sistema indispensabile per il contrasto alle frodi nel settore oleario.

mb

Fonte: Consiglio dei Ministri

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Riso: pubblicata in italiano la UNI EN ISO 6647

risoPubblicate in lingua italiana le due parti della norma UNI EN ISO 6647 sulla determinazione del contenuto di amilosio nel riso: la prima si occupa del metodo di riferimento; la seconda, invece, è relativa ai metodi di routine.
La norma UNI EN ISO 6647-1 specifica un metodo di riferimento per la determinazione di valori di riferimento per gli standard da utilizzare per costruire una curva di taratura per la quantificazione del contenuto di amilosio nel riso lavorato, non-parboiled, nell'intervallo di contenuto di amilosio tra 0% e 30%.
La norma UNI EN ISO 6647-2, invece, specifica un metodo di routine semplificato per la determinazione del contenuto di amilosio del riso lavorato, non-parboiled, in un intervallo dall' 1% al 30%. Per generare la curva di calibrazione sono usati come materiali di riferimento campioni di riso per i quali il contenuto di amilosio è stato determinato con il metodo di riferimento basato sulla cromatografia per esclusione dimensionale (SEC).
Le norme, disponibili sia in formato elettronico sia in formato cartaceo, sono di competenza della Commissione Tecnica Agroalimentare.

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN).

mb

Fonte UNI

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Probiotici per il settore lattiero-caseario. Pubblicata la ISO 19344

probioticiIl Lactobacillus e il Bifidobacterium sono probiotici presenti nello yogurt e in tanti altri prodotti caseari, conosciuti anche come “batteri amici” perché aiutano a mantenere sano l’apparato digerente.
La nuova norma ISO 19344 (“Milk and milk products - Starter cultures, probiotics and fermented products - Quantification of lactic acid bacteria by flow cytometry”), risultato del lavoro congiunto dell’ISO e della IDF (International Dairy Federation), intende fornire un metodo per la quantificazione dei batteri lattici in prodotti fermentati, colture starter e probiotici utilizzati nei prodotti lattiero-caseari mediante citometria a flusso.
La quantificazione dei batteri lattici (LAB, Lactic Acid Bacteria) è importante nella valutazione della qualità di colture starter, dei probiotici e dei prodotti lattiero-caseari fermentati, ed esistono diversi metodi per studiare i LAB, ma tra le tecniche più recenti e innovative c’è sicuramente la citometria a flusso (CFM).
I vantaggi di questa metodo - che permette la misurazione e la caratterizzazione di cellule sospese in un mezzo fluido, n.d.r. - sono spiegati da Sandra Casani, responsabile del progetto ISO/IDF: ”fra i benefici dell’uso della citometria a flusso vi sono la precisione, la riduzione dei tempi di test, la differenziazione tra cellule attive e cellule totali e la possibilità di una accurata analisi complessiva. La capacità di discriminare le cellule vive da quelle totali, inoltre, è molto importante per alcune applicazioni, così come nell’ottimizzazione dei processi produttivi e nella valutazione di stabilità del prodotto entro la sua data di scadenza”.
Al progetto congiunto hanno lavorato produttori e utilizzatori di LAB, nonché esperti di citometria a flusso provenienti sia dal mondo industriale che da quello accademico. Questo garantisce che la norma sia riconosciuta da parte dell’industria, così come la metodologia proposta venga accolta dai vari organismi di regolamentazione.

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN).

mb

Fonte UNI

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Agroalimentare. Allo studio una norma UNI sul latte fermentato.

latte fermentatoÈ entrato nella fase dell’inchiesta pubblica finale il progetto dal titolo “Latte fermentato e latte fermentato con aggiunta di altri ingredienti alimentari - Definizione, composizione e caratteristiche"
Il latte fermentato è: "il Prodotto ottenuto per coagulazione acida o acido-alcoolica del latte, senza successiva sottrazione del siero, per azione esclusiva del processo di fermentazione dovuto a microrganismi specifici in miscela o in associazione. La caratteristica essenziale del latte fermentato è costituta dalla presenza, fino all'atto del consumo, dei suddetti microrganismi vivi e vitali…”.
Questa la definizione del latte fermentato riportata nel progetto di norma U59099690 di interesse della Commissione tecnica Agroalimentare; il documento definisce la loro composizione e le caratteristiche al momento del consumo.
Il latte fermentato può essere ottenuto per cofermentazione di microorganismi di generi e specie diversi oppure per miscelazione di latti fermentati diversi. La sottrazione del siero dopo fermentazione è consentita unicamente nel caso di prodotti tradizionali quali per esempio, lo yogurt di tipo greco denominato yogurt sgocciolato o yogurt colato.
Sino al 18 febbraio 2016 è possibile inviare i propri commenti attraverso la pagina web dedicata.
Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN).

mb

Fonte UNI

 

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Produzione integrata. Pubblicate le Linee guida nazionali 2016

SVQA Dicembre 2015 sono state approvate dall'Organismo Tecnico Scientifico  le procedure di adesione, gestione e controllo del Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata  e le relative Linee guida nazionali per la redazione dei disciplinari regionali di produzione integrata e dei relativi piani di controllo.
Da Gennaio 2016 sarà possibile certificare le produzioni ottenute nell'ambito del Sistema di Qualità SQPNI.
Il Sistema di Qualità di Produzione Integrata costituisce un ulteriore passo in avanti verso un modello di agricoltura sostenibile che promuove alimenti di alta qualità con standard di produzione più elevati rispetto alle norme ordinarie  di tutela ambientale e della salute umana.
Ai sensi del Piano Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, gli agricoltori che aderiranno al SQNPI, potranno beneficiare, in quanto trattasi di un’adesione facoltativa ad un disciplinare di produzione più restrittivo,  di specifici aiuti nell’ambito dei PSR, mentre non sarà sostenuta la difesa integrata obbligatoria alla quale, sono tenute a convertirsi tutte le imprese agricole convenzionali, come stabilito dalla dir. 2009/128/CE.

Scarica le "Linee guida nazionali di produzione integrata 2016"

Scarica il documento "SQNPI - Adesione Gestione e Controllo - 2016"

mb

Fonte: MIPAAF

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Tecniche di analisi: pubblicata in italiano la UNI EN ISO 12966-4. Metodo gascromatografico

gascromaLa norma UNI EN ISO 12966-4 tratta nello specifico di gascromatografia di esteri metilici di acidi grassi e ritira e sostituisce la norma UNI EN ISO 15304:2002.
La norma specifica un metodo per la determinazione mediante gascromatografica capillare (GLC) di esteri metilici di acidi grassi derivati da transesterificazione o esterificazione da grassi, oli e acidi grassi. Il metodo si applica a grassi greggi, raffinati, parzialmente idrogenati o totalmente idrogenati, oli e acidi grassi derivati da fonti di origine animale e vegetale.
Il presente modulo non è idoneo per l’analisi di grassi e oli lattiero-caseari di origine animale o di prodotti integrati con acido linoleico coniugato (CLA). Il latte e i prodotti del latte (o il grasso ottenuto dal latte e dai prodotti del latte) sono esclusi dallo scopo della norma.
La norma UNI EN ISO 12966-4 è di competenza della Commissione Tecnica Agroalimentare.

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN).
mb
Fonte UNI

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Dal MIPAAF incentivi all'e-commerce del settore Agroalimentare

e commerceSecondo i dati elaborati dall'Osservatorio eCommerce B2C Netcomm  del  Politecnico di Milano gli acquisti di cibo e bevande (vino compreso) rappresentano oggi il 3% circa delle vendite da siti web italiani ed è uno dei settori più dinamici nel panorama dell'e-commerce retail.  Segnali incoraggianti arrivano anche dal fronte delle esportazioni, i cui volumi in valore nel 2015 hanno messo a segno nel complesso un balzo del 22%, superando quota 3 miliardi di euro: anche in questo caso il settore Food&Beverage è individuato tra quelli che hanno in prospettiva la possibilità di guadagnare fette di mercato sempre più importanti.
Assume, pertanto, particolare rilevanza il sistema di incentivi varati di recente su iniziativa del Ministero delle politiche agricole con il cosiddetto pacchetto "Campo libero"  e dai successivi provvedimenti attuativi emanati dal Mipaaf, che puntano a sostenere i progetti finalizzati al commercio elettronico, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese. La strada scelta è quella del credito di imposta a favore dei progetti che puntano alla realizzazione e l'ampliamento di infrastrutture informatiche, con una dotazione di 3,5 milioni di euro, complessiva per i due anni. Le modalità per la presentazione delle domande, le tipologie degli investimenti ammessi alle agevolazioni, l'intensità degli aiuti e la soglia massima di spesa sono specificate in una  recente circolare del MIPAAF.
Fermo restando il massimale complessivo di 50.000 euro per impresa e del 40% di intensità di aiuto, la misura del credito d'imposta si articola così:

  • per le imprese di produzione agricola primaria: ai sensi del regolamento di esenzione agricolo (n. 702/2014), per le PMI; nei limiti del "de minimis agricolo" di cui al regolamento (UE) n. 1408/2013 (15.000 euro nell'arco di tre esercizi finanziari), indipendentemente dalle dimensioni dell'impresa (PMI/GI);
  • per le imprese che producono prodotti agricoli di prima trasformazione (compresi nell'Allegato 1 del TFUE): ai sensi del regolamento di esenzione agricolo (n. 702/2014), per le PMI; nei limiti del "de minimis generale" di cui al regolamento (UE) n. 1407/2013 (200.000 euro nell'arco di tre esercizi finanziari), indipendentemente dalle dimensioni dell'impresa (PMI/GI);
  • per le imprese della pesca e dell'acquacoltura, che producono prodotti di cui all'articolo 5, lettere a) e b) dell'OCM, nei limiti del "de minimis" di cui al regolamento (UE) n. 717/2014 (30.000 euro nell'arco di tre esercizi finanziari);
  • per le PMI che producono prodotti agroalimentari, della pesca e dell'acquacoltura non compresi nell'Allegato I del TFUE: nei limiti del "de minimis generale" (200.000 euro nell'arco di tre esercizi finanziari); ai sensi del regolamento generale di esenzione di cui al regolamento (UE) n. 651/2014, nella misura del 20% per le piccole imprese e del 10% per le medie imprese.

Leggi la Circolare Mipaaf

Fonte Rete Rurale

mb

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Settore agricolo e agroalimentare. Il MiSE adegua le regole della Sabatini-bis

Sabatini agroalimentareLa Sabatini-bis, l’incentivo istituito dal decreto-legge del Fare (art. 2 decreto-legge n. 69/2013), si applica anche al settore agricolo e agroalimentare: la circolare n. 45998/2015 del Ministero dello Sviluppo Economico ha modificato il punto 2.5 della circolare n. 71299/2014 relativa a “Informazioni utili all’attuazione degli interventi di cui al decreto interministeriale 27 novembre 2013, recante la disciplina dei finanziamenti per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da parte di piccole e medie imprese. Adeguamento ai regolamenti di esenzione (UE) n. 651/2014 e n. 702/2014”.

L’obiettivo è di adeguare le disposizioni attuative della Sabatini-bis ai nuovi regolamenti comunitari di esenzione in vigore dal 1° gennaio 2015, n. 651/2014 (generale) e n. 702/2014 (settori agricolo, forestale e zone rurali). Tra le altre novità la possibilità di acquistare i beni dal giorno successivo all’invio della domanda, con la cancellazione del vincolo di avviare gli investimenti solo successivamente al provvedimento di concessione.

Il MiSE definisce infatti un “mero errore materiale” l’aver lasciato il vincolo di avvio degli investimenti relativi al settore agricolo solo successivamente al provvedimento di concessione degli aiuti, contrariamente a quanto previsto dal regolamento UE n. 702/2014. Rettificando la circolare, vengono allineati i criteri per il settore agricolo e agroalimentare con quelli validi per il settore manifatturiero e dei servizi.

Il comunicato relativo alla rettifica della circolare del 24 dicembre 2014 n. 71299 è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

AdA

Scarica la Circolare n. 45998/2015 del MiSE

Fonte MiSE

 

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Bando Unioncamere Campania. Valorizzazione produzioni agroalimentari. Campania EXPO 2015

expo 2015Si comunica che l’Unioncamere Campania intende coordinare la partecipazione delle Camere di Commercio della Regione ad EXPO 2015, nell’ambito di una collaborazione attivata con EATALY con l’obiettivo di esporre e valorizzare le produzioni agroalimentari campane sotto l’egida di un brand di straordinario successo. La proposta prevede l’articolazione operativa specificata di seguito.

Il calendario espositivo si compone di 2 periodi:
-    dal 21 maggio – al 19  luglio
-    dal 5 settembre – al 22 ottobre

All’interno di questa macro divisione temporale, ciascuna Camera di Commercio avrà a disposizione n. 28 giorni complessivi, non consecutivi, per l’esposizione a rotazione, ogni due giorni, di n° 6 aziende del proprio territorio di vari comparti produttivi. Pertanto, nell’ambito di tale iniziativa, la Camera di Commercio di Napoli offre alle PMI interessate la possibilità di utilizzare lo spazio espositivo per due o quattro giornate consecutive durante le quali sarà possibile accogliere propri clienti ed ospiti, realizzare iniziative di promozione, di divulgazione, di degustazione dei propri prodotti in coerenza con il più ampio tema dell’Expo.

L’Ente camerale stilerà un’apposita graduatoria in base al rigoroso ordine cronologico delle manifestazioni di interesse pervenute via PEC (Posta Elettronica Certificata), secondo le modalità specificate di seguito. Possono presentare istanza di partecipazione le imprese campane con sede legale nella provincia di Napoli.

L’area espositiva, di complessivi mq 100, si compone di due semi-aree:

  • una “vetrina espositiva” dedicata alle 6 aziende, attrezzata con desk espositivo personalizzato, servizi di accoglienza, pulizia e fornitura di tovagliati e stoviglie;
  • l’altra semiarea “lounge” destinata ad eventi, degustazioni, presentazioni di prodotti a giornalisti ed operatori commerciali, anche di tipo personalizzato da concordare con Eataly.

Il costo di partecipazione all’evento, pari ad euro 750,00 + Iva per due giorni di esposizione, dovrà essere versato direttamente ad EATALY o ad un soggetto terzo che sarà indicato in seguito.

È possibile la partecipazione all’evento anche secondo una modalità che prevede n° 4 giorni di esposizione, anziché due, al costo complessivo di euro 1.500,00 + Iva.

Ogni azienda, all’interno dello spazio comune Campania, durante i 2 giorni di presenza   disporrà di un proprio desk espositivo personalizzato, dei servizi di accoglienza, di pulizia e fornitura di tovagliato e stoviglie per presentare i propri prodotti.

Inoltre le aziende, in totale autonomia, potranno chiedere di usufruire della “lounge” per organizzare direttamente proprie degustazioni e presentazione dei loro prodotti a giornalisti, buyer ed operatori del settore da loro invitati.

Pertanto, le aziende interessate a partecipare all’evento dovranno inviare la manifestazione di interesse e la modulistica allegata, tramite posta elettronica certificata (PEC) al seguente indirizzo PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. opzionando la modalità di partecipazione prescelta.

La manifestazione d’interesse, da redigersi sugli appositi moduli sottostanti, dovrà pervenire entro e non oltre le ore 12:00 del 30 Maggio 2015, per via telematica a mezzo PEC. Differenti modalità di trasmissione della manifestazione di interesse saranno causa di esclusione.

L’Ente camerale non risponderà di eventuali danni qualora le istanze trasmesse non dovessero pervenire per qualsiasi ragione nei termini suindicati.

Per maggiori informazioni e per i servizi è possibile contattare gli uffici ai seguenti recapiti – dr.ssa Maria Teresa Giacco – Dr. Francesco Accorinti 081/ 7607432 – 081/7607109.

AdA

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Scarica l'Allegato A “manifestazione interesse”

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10 aprile 2015. Seminario su "Efficienza energetica ed energie rinnovabili: strategie, strumenti e opportunità per le PMI agroalimentari"

EnergyMed 2015Venerdi 10 aprile 2015, nell'ambito della VIII edizione della manifestazione EnergyMed, “la Mostra Convegno sulle Fonti Rinnovabili e l’Efficienza Energetica", alla Mostra d’Oltremare di Napoli – Padiglione 4 Sala Tirreno, si è tenuto il seminario “Efficienza energetica ed energie rinnovabili: strategie, strumenti e opportunità per le PMI agroalimentari” organizzato dal Progetto SINERGIA ed in collaborazione con il Consorzio Promos Ricerche.

Le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica sono sempre più al centro dei piani di azione per la sostenibilità ambientale, tuttavia, la loro diffusione in particolare presso le piccole e medie imprese, italiane, risulta complessa e richiede azioni specifiche di promozione e trasferimento tecnologico.

Il progetto SINERGIA, cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - Programma transnazionale MED, e coordinato da ENEA ha come finalità il trasferimento di modelli di efficienza energetica e la diffusione di tecnologie rinnovabili, che consentano alle PMI del settore agro-alimentare dell’area mediterranea di ridurre i propri consumi energetici e migliorare la propria competitività. Il seminario ha offerto l’opportunità di presentare gli strumenti prodotti nell’ambito del Progetto: un database europeo aperto, relativo alle tecnologie più innovative per l’efficienza energetica applicate ai diversi settori produttivi e alle tipologie di aziende operanti nel comparto agroalimentare. Una piattaforma web, che agisca da Sistema di supporto alle decisioni (DSS-DecisionSupport System) e consenta ad una  impresa di verificare e valutare in maniera autonoma i propri consumi energetici ed identificare ed attuare strategie di intervento mirate  per migliorare l’efficienza energetica.  Un atlante che consenta di identificare geograficamente sia le aziende che hanno già introdotto innovazioni e costituiscono pertanto i migliori esempi, sia la rete degli help-desk locali (camere di commercio, agenzie per l’energia, sportelli per l’innovazione, centri di consulenza pubblici) ove le aziende possano trovare informazioni in merito a  finanziamenti europei per la ricerca e l’innovazione e le soluzioni tecnologiche per il miglioramento delle performance energetiche.

AdA

Scarica il Programma

Scarica il materiale dei relatori:

N. Colonna - ENEA
A. Montefusco - Consorzio Promos Ricerche
F. Ammirati - Enterprise Europe Network
A. Rossi - iCasco
V. Miceli - ENEA
O. Presenti - ENEA
D. Di Santo - FIRE
V. D' Agostino - OmniaEnergia

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