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News - Sicurezza sul Lavoro

News - Sicurezza sul Lavoro (467)

Antincendio. Nuova Guida Tecnica dai Vigili del Fuoco

guida vvffIl Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco ha pubblicato online l’aggiornamento della guida tecnica “Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili”. Il documento intende fornire indicazioni tecniche su materiali, norme e procedure da adottare per limitare la probabilità di propagazione di un incendio originato sia all’interno che all’esterno dell’edificio e prevenire la caduta di parti di facciata.
Nello specifico, la guida ha lo scopo di: “limitare la probabilità di propagazione di un incendio originato all’interno dell’edificio, a causa di fiamme o fumi caldi che fuoriescono da vani, aperture, cavità verticali della facciata, interstizi eventualmente presenti tra la testa del solaio e la facciata o tra la testa di una parete di separazione antincendio e la facciata, con conseguente coinvolgimento di altri compartimenti sia che essi si sviluppino in senso orizzontale che verticale, all’interno della costruzione e inizialmente non interessati dall’incendio”; “limitare la probabilità di incendio di una facciata e la sua successiva propagazione, a causa di un fuoco avente origine esterna (incendio in edificio adiacente oppure incendio a livello stradale o alla base dell’edificio)”.
Infine, la Guida tecnica ha l’obiettivo di “evitare o limitare, in caso d’incendio, la caduta di parti di facciata (frammenti di vetri o di altre parti comunque disgregate o incendiate) che possono compromettere l’esodo in sicurezza degli occupanti l’edificio e l’intervento in sicurezza delle squadre di soccorso”.
Il documento definisce diverse tipologie di facciata - semplici e curtain walls, facciate a doppia parete ventilate non ispezionabili e facciate a doppia parete ventilate ispezionabili - e ne determina i “requisiti di resistenza al fuoco e compartimentazione”, specificando la classe che deve presentare ogni elemento costruttivo per poter conservare la resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco, non lasciar passare, né produrre fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto e operare quale isolante termico.

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"Farmamenù". Guida su cosa non mangiare quando si assumono farmaci

FARMAMENUSi chiama ''FarmaMenu'' la guida on line che permette di scoprire circa cinquantamila interazioni tra farmaci, alimenti e piante medicinali, ovvero di scoprire cosa non mangiare quando si assume un farmaco. FarmaMenù è uno strumento innovativo attraverso il quale, consultando un semplice motore di ricerca e digitando il nome di un farmaco, o del suo principio attivo, si riesce a scoprire quali alimenti o piante non e' opportuno associare ad un determinato farmaco al fine di non rischiare di ridurne l'efficacia o aumentarne la tossicità.
A realizzare la guida, dopo circa cinque anni di continue ed assidue ricerche, è stato Diego Di Novella, giovane farmacista di Sala Consilina, in provincia di Salerno, il quale propone in un database tutti i farmaci in commercio in Italia (oltre tremila) ed oltre cinquantamila interazioni. 'FarmaMenu' e' stata valutata ed approvata dal Dipartimento di Chimica delle Sostanze Naturali dell'Universita' di Napoli Federico II. E così', soltanto per fare qualche esempio, ''Farma Menu'' evidenzia che la cipolla potenzia l'effetto dei farmaci utilizzati per il diabete esponendo a rischiose crisi ipoglicemiche, l'ananas aggrava il rischio di emorragie dei farmaci antiinfiammatori, il pompelmo potenzia gli effetti collaterali dei farmaci contro il colesterolo, il latte diminuisce l'efficacia di alcuni antibiotici, la lattuga rende pericolosi i farmaci anticoagulanti. ''FarmaMenu'', patrocinato dalla Provincia di Salerno, dall'Ordine dei Farmacisti e dall'Ordine dei Medici di Salerno, è consultabile gratuitamente sul sito www.farmamenu.it

Fonte ANSA

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Procedure standardizzate per la valutazione dei rischi

LPSIl Ministero del lavoro e delle politiche sociali sottolinea come a far data dal 1° giugno 2013 verrà meno la possibilità, per le aziende fino a 10 lavoratori, di autocertificare l’avvenuta effettuazione della valutazione dei rischi.
E’ necessario, quindi, che le aziende che fino ad oggi si siano avvalse della facoltà di “auto dichiarare” la valutazione dei rischi si muniscano di un vero e proprio documento di valutazione dei rischi.
A tale riguardo, è possibile utilizzare – quale strumento di ausilio ad un corretto adempimento degli obblighi di legge – le procedure di cui all’articolo 29, comma 5, del d.lgs. n. 81/2008.

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Segnaletica stradale per attività lavorative svolte in presenza di traffico veicolare

logo GazzettaCon Decreto Interministeriale del 4 marzo 2013, pubblicato in G.U. n. 67 del 20 marzo u.s..sono individuati, ai sensi dell’articolo 161, comma 2-bis, del decreto legislativo n. 81/2008, i criteri generali di sicurezza relativi alle procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare. L'applicazione dei criteri di cui al presente decreto non preclude l'utilizzo di altre metodologie di consolidata validità.

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Fonte: Ministero Lavoro e Politiche Sociali

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Nuova edizione della guida INAIL "La Sicurezza in Ospedale"

logo inailL’Inail mette a disposizione, in formato cartaceo e digitale, i 10 fascicoli della nuova edizione de “La sicurezza in ospedale”, la pubblicazione curata dalla Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp) che fornisce a datori di lavoro, servizi di prevenzione e protezione, medici competenti, uffici tecnici, esperti qualificati e manutentori gli strumenti per monitorare le condizioni di igiene e sicurezza sul lavoro e individuare i pericoli presenti.
La seconda edizione della guida – pubblicata la prima volta nel 2007 e vincitrice nello stesso anno del premio qualità del Com-Pa, il Salone europeo della comunicazione pubblica, dei servizi al cittadino e alle imprese – è stata presentata nel corso di un convegno che si è svolto a Roma, presso la sede centrale dell’Istituto di piazzale Pastore. “La nuova edizione tiene conto delle novità intervenute nel frattempo sul piano normativo – spiega la responsabile del progetto, Clara Resconi – In particolare, l’emanazione del Testo unico sulla sicurezza sul lavoro del 2008, con le successive modifiche e integrazioni, e l’evoluzione delle norme tecniche Cei e Uni, come quelle che riguardano le apparecchiature elettromedicali e gli impianti elettrici e antincendio. Rispetto alla prima edizione, inoltre, abbiamo dato spazio anche ai rischi emergenti, come lo stress lavoro-correlato”.
In Italia gli addetti del comparto sanità sono 800mila e circa la metà lavorano in oltre 1.300 tra ospedali, case di cura, istituti, cliniche e policlinici universitari pubblici e privati, di cui ogni anno usufruiscono 10 milioni di persone. Gli infortuni denunciati all’Inail nei servizi ospedalieri nel 2010 sono stati 15.417, in calo del 2,5% rispetto all’anno precedente. Le denunce relative agli infortuni in itinere, avvenuti cioè nel tragitto tra la casa e il lavoro, sono stati invece 2.873, il 18,6% del totale.
Le professioni che hanno fatto registrare il maggior numero di denunce di infortunio sono quelle proprie del comparto: in primo luogo gli infermieri (46%), seguiti da portantini (22%), medici (poco meno del 6%), impiegati, operatori di riabilitazione, assistenti delle persone con disabilità e inservienti. Nello stesso anno le malattie professionali nel settore sono state 542, il 25% in più rispetto al 2009, e nel 40% dei casi si è trattato di patologie relative ad affezioni dei dischi intervertebrali.

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Apparecchi di sollevamento. In arrivo novità normative

sollevamentoSi è tenuta nei giorni scorsi la riunione plenaria della commissione Apparecchi di sollevamento e relativi accessori, presieduta da Roberto Cianotti, durante la quale si è innanzitutto concordata la posizione italiana da portare ai tavoli di lavoro europei del CEN/TC 147 "Cranes – Safety" che si riunirà a nel prossimo mese e poi all'assemblea plenaria dell'ISO/TC 96.
"Per tutte le norme di tipo 'C' relative a vari tipi di apparecchio di sollevamento – spiega Cianotti – è stata avanzata la proposta di prevedere un allegato specifico per il sollevamento delle persone. Si tratta di una novità assoluta nel senso che sino ad ora queste norme si erano occupate esclusivamente del sollevamento materiali; in realtà esistono delle attrezzature intercambiabili (piattaforme) che possono essere montate sulle gru e che servono a sollevare le persone. A questo scopo il CEN ha costituito uno specifico gruppo di lavoro che intende definire i requisiti di sicurezza a partire dalla costruzione di queste macchine".
Nel corso della riunione è stata anche discussa la proposta avanzata da CUNA con l'appoggio di UNACOMA (la Federazione nazionale dei costruttori di macchine per l'agricoltura) di chiedere al comitato europeo CEN/TC 98 "Lifting platforms" che si occupa delle macchine per il sollevamento delle persone di poter creare un allegato tecnico alla norma EN 280 che riguardi specificamente le macchine per la raccolta della frutta. Tra l'altro una nuova versione di questa norma è già in via di definizione e la sua pubblicazione è prevista per la prossima estate.
"Sia la UNI EN 280 – conclude Cianotti – sia la recente UNI EN 12999 sulle gru caricatrici sono norme che introducono molte novità interessanti per i costruttori per quanto riguarda i requisiti di sicurezza, novità che vanno proprio nella direzione della realizzazione di apparecchi di sollevamento sempre più sicuri".
L'argomento di punta della riunione è stato comunque il nuovo progetto finalizzato alla realizzazione di un Rapporto tecnico UNI sui controlli degli apparecchi di sollevamento materiali e persone che è in fase di definizione da parte del gruppo di lavoro 5. Si tratta di una vera e propria raccolta di riferimenti normativi messa a punto con l'obiettivo di agevolare il datore di lavoro in quelli che sono gli adempimenti previsti dal decreto legge 81/2008, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare per quanto riguarda l'articolo 71 Comma 8 relativo agli obblighi cui il datore di lavoro deve adempiere e ai controlli cui deve sottoporre le proprie attrezzature.

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Ministero della Salute. Presentato il Piano Nazionale Amianto

Piano amiantoIl Ministro della salute Renato Balduzzi ha presentato a Casale Monferrato il Piano nazionale amianto -  Linee di intervento per un’azione coordinata delle amministrazioni statali e territoriali.
"E' una risposta operativa ad una vicenda sulla quale a livello nazionale era sceso l'oblio - ha detto il Ministro Balduzzi - Il governo Monti ha riportato una triste vicenda all'attenzione non solo nazionale, ma anche internazionale in Europa.  L'Italia è diventata punto di riferimento dell'Unione per l'organizzazione di una rete europea per la lotta alle malattie correlate all'amianto".
Il Ministro Balduzzi ha sottolineato tuttavia che "l'amianto è anche un grande problema a livello mondiale: l'Italia ne ha bandito la produzione, ma non è così in molte altre parti del mondo e di amianto si continua a morire".
Riguardo alle risorse il Ministro Balduzzi ha rilevato che esse "devono essere utilizzate in modo coordinato. Ciò è indispensabile soprattutto per vincere la partita della ricerca. Negli ultimi decenni non si sono fatti molti passi avanti nella lotta alle malattie asbesto-correlate e occorre una svolta. Ma per arrivare al risultato bisogna far lavorare insieme tutti coloro che sono competenti in materia, naturalmente non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, attraverso più approfondite ricerche di prospettiva sia per quanto  riguarda la diagnosi, sia per quanto riguarda la terapia".
Il Piano è stato elaborato dai Ministeri della Salute, dell’Ambiente e del Lavoro. Approvato dal Governo il 21 marzo scorso, attualmente è all’esame della Conferenza Stato-Regioni. Scaturisce dalla II Conferenza governativa sulle patologie asbesto-correlate, che si è tenuta a Venezia dal 22 al 24 novembre 2012, a distanza di tredici anni dalla prima. La Conferenza ha riaperto il dibattito su quella che oggi è riconosciuta come una vera emergenza nazionale e internazionale e ha dato il via alla realizzazione del Piano nazionale amianto, un documento che testimonia l’impegno a vedere realizzate, con precise priorità, un serie di azioni risolutive.
Il Piano è stato presentato proprio nella città di Casale Monferrato, che ha trasformato la triste vicenda del caso Eternit in una svolta epocale nella lotta all’amianto e alle patologie ad esso correlate nel nostro Paese. Nel Piano viene, peraltro, anche riconosciuta la dimensione internazionale del problema, resa esplicita con l’intenzione di favorire la partecipazione a un European reference network in campo clinico-terapeutico.
Non a caso all’Italia è stato dato incarico di fornire un modello europeo per coordinare azioni di ricerca a vasto raggio, sulla base di quelle individuate negli obiettivi del Piano nazionale, che è supportato da appositi finanziamenti, dei quali il Ministero della Salute si è fatto promotore attraverso i fondi della ricerca finalizzata e i progetti del Centro di controllo delle malattie (Ccm).
In particolare, i settori di intervento della macroarea “tutela della salute” del Piano hanno come obiettivi:

  • migliorare la conoscenza epidemiologica dei fenomeni e delle loro dimensioni sul territorio nazionale, anche coinvolgendo gli altri Paesi dell’Unione europea, con la creazione di appositi network
  • migliorare la qualità di valutazione del rischio e la sorveglianza sanitaria
  • migliorare la conoscenza della suscettibilità individuale alle diverse patologie asbesto-correlate e le capacità di diagnosi precoce, anche con la costituzione di banche di campioni biologici e l'identificazione di marcatori biologici di diagnosi precoce, mettendo in rete le risorse scientifiche disponibili nei diversi Stati membri
  • attivare percorsi di cura e riabilitazione, anche mirati al sostegno psicologico.

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Fonte: Ministero Salute

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Bando INAIL 2012. Presentati 15.000 progetti

INAILSono oltre 15mila i progetti presentati dalle imprese nell’ambito della terza tranche dell’operazione incentivi dell’Inail, che dopo i 60 milioni di euro stanziati nel 2010 e i 205 milioni del 2011, con il bilancio 2012 ha messo a disposizione del sistema produttivo italiano 155,35 milioni, ripartiti in budget regionali, per sostenere la realizzazione di interventi in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, come l’acquisto di macchinari e attrezzature, e l’adozione di modelli organizzativi e gestionali orientati alla sicurezza. L’incentivo è costituito da un contributo in conto capitale, destinato a coprire fino al 50% dei costi del progetto, fino a un massimo di 100mila euro.

La prima fase della procedura di assegnazione dei fondi, che ricalca quella varata lo scorso anno, è partita il 15 gennaio e si è conclusa il 14 marzo. Nell’arco di questi due mesi, le aziende hanno inserito sul portale Inail i propri progetti, che per accedere alla fase successiva hanno dovuto superare una valutazione, effettuata in maniera automatica dal sistema informatico sulla base di una griglia di parametri predeterminati, che premiano caratteristiche come la dimensione aziendale, le percentuali di lavoratori beneficiari, l’efficacia dell’intervento, il settore produttivo più rilevante a livello regionale e la maggiore gravità della causa di infortunio (o fattore di rischio per le malattie professionali) che mirano a eliminare o a prevenire.

Dall’analisi degli oltre 15mila progetti inseriti online emerge che nell’83% dei casi si tratta di investimenti per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, per i quali il bando 2012 mette a disposizione 146,25 milioni di euro, mentre il restante 17% riguarda l’adozione di modelli organizzativi di gestione della sicurezza, alla quale sono destinati 9,1 milioni trasferiti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, come stabilito dal Testo unico sulla sicurezza. Le richieste di incentivo, inoltre, ammontano complessivamente a quasi 666 milioni di euro, il quadruplo delle risorse messe a disposizione dall’Inail.

Tutte le imprese la cui domanda abbia raggiunto o superato la soglia minima per l’ammissione potranno scaricare dal sito dell’Istituto un codice che le identificherà in maniera univoca e che dovrà essere utilizzato per l’inoltro telematico delle domande, salvate e non più modificabili, nel corso della seconda fase dell’operazione. Come già avvenuto nelle edizioni precedenti, il criterio previsto dal bando per l’attribuzione del finanziamento è quello della priorità cronologica dell’arrivo delle domande nei giorni di apertura dello sportello informatico, che saranno pubblicati sul portale Inail a partire dall’8 aprile.

Una volta conclusa la procedura di presentazione dei progetti, gli elenchi in ordine cronologico di tutte le domande saranno pubblicati sul sito dell’Istituto, con la segnalazione di quelle collocate in posizione utile per l’accesso del contributo, fino all’esaurimento della dotazione finanziaria. Entro 30 giorni, a decorrere dal settimo giorno successivo alla conclusione delle operazioni di inoltro online della domanda, le imprese dovranno trasmettere all’Inail tutta la documentazione prevista utilizzando la posta elettronica certificata e, in caso di ammissione all’incentivo, avranno un termine massimo di 12 mesi per realizzare e rendicontare il progetto. L’Inail, in caso di esito positivo delle verifiche, predisporrà quanto è necessario per l’erogazione del contributo entro 90 giorni dal ricevimento della rendicontazione. Per i progetti che comportano contributi superiori a 30mila euro, però, è possibile chiedere un anticipo pari al 50%.

 

Fonte INAIL

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Premio Imprese per la Sicurezza 2013

bannerPremioSicurezza2013Confindustria e Inail lanciano la seconda edizione del Premio Imprese per la Sicurezza, con la collaborazione tecnica dell’Associazione Premio Qualità Italia (APQI) e di Accredia, ente italiano di accreditamento. L’iniziativa vuole valorizzare le migliori pratiche sulla sicurezza realizzate dal sistema produttivo italiano. Scopo del Premio è quello di diffondere cultura di impresa in tema di salute e sicurezza, premiando le imprese che si distinguono per l’impegno concreto e per i risultati gestionali conseguiti verso il miglioramento continuo dei livelli di sicurezza. Obiettivo, interiorizzare la cultura della prevenzione, affinché questa si affermi sempre più come leva fondamentale per ogni strategia di crescita competitiva delle imprese e del Paese.
Il Premio, che verrà consegnato ad ottobre nel corso di uno speciale evento, è aperto a tutte le imprese - anche quelle non aderenti al sistema Confindustria – e verrà assegnato a categorie di aziende distinte per tipologia di rischio (alto o medio-basso) e per dimensione (numero di dipendenti minore o uguale a 50, compreso tra 51 e 250, oltre 250). Saranno assegnate anche menzioni speciali per le aziende che hanno sviluppato progetti specifici, ad esempio, in tema di formazione/informazione dei lavoratori, gestione degli appalti/subappalti, o progetti innovativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Le imprese che intendono aderire all’iniziativa possono farlo attraverso il sito Confindustria (www.confindustria.it), cliccando sul banner “Premio imprese per la sicurezza 2013” dove sono disponibili il regolamento ed il modulo di registrazione, da compilare prima di procedere con il questionario on-line.

Il bando scade il prossimo 22 marzo.

Approfondisci sul Sito Confindustria

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Fonte: Confindustria

 

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Sicurezza dei prodotti. La Commissione europea razionalizzerà la normativa

BAND EURUna efficace politica di sicurezza dei prodotti è alla base di un Mercato Unico europeo in cui consumatori e fabbricanti possano sentirsi adeguatamente tutelati.
Attualmente tuttavia la normativa UE in materia di sicurezza dei prodotti di consumo e di vigilanza del mercato è cresciuta in maniera frammentata: nel tempo si sono sviluppati diversi testi legislativi, in un quadro generale non sempre coerente che ha lasciato spazio a lacune e doppioni.
Ora la Commissione europea ha avanzato nuove proposte volte a razionalizzare la materia, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza dei prodotti di consumo che circolano nel mercato unico e potenziare la vigilanza del mercato
“Per cogliere tutti i benefici del mercato unico” – ha dichiarato Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario per l’Industria e l’imprenditoria – “abbiamo bisogno di norme di alta qualità sulla sicurezza dei prodotti e di un sistema di attuazione ben coordinato che lo sostenga.”
Un miglior coordinamento dei controlli è in grado di “eliminare la concorrenza sleale di operatori scorretti, disonesti o criminali”.
Maggiori condizioni di sicurezza per i consumatori, dunque, e maggiori condizioni di parità per le imprese, questi i punti sottolineati da Tonio Borg, Commissario europeo per la Salute e la politica dei consumatori: “Il pacchetto di proposte che la Commissione ha adottato mira a soddisfare queste aspettative. Consumatori, imprese, autorità nazionali trarranno grandi benefici da norme chiare e coerenti in tutto il mercato unico, da una vigilanza del mercato più efficace e da una migliore tracciabilità dei prodotti.”
Le principali modifiche che il pacchetto presentato dalla Commissione intende apportare sono: responsabilità più chiare per fabbricanti, importatori e distributori; strumenti più efficaci per far rispettare le prescrizioni di sicurezza; miglioramento della tracciabilità dei prodotti lungo tutta la catena di fornitura (con indicazione del paese d’origine); procedura semplificata per la notifica dei prodotti pericolosi (con sinergie tra sistema RAPEX e ICSMS).
Le proposte della Commissione saranno discusse in sede di Parlamento europeo e di Consiglio.
L’entrata in vigore della nuova normativa è prevista per il 2015.

Fonte: UNI

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