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News - Sicurezza sul Lavoro

News - Sicurezza sul Lavoro (467)

DUVRI. Pubblicate le nuove linee guida tecniche INAIL

duvri inailPubblicato da Inail Settore Ricerca il volume “L’elaborazione del Duvri, valutazione del rischio di interferenze” a cura di Raffaele Sabatino del Dipartimento processi organizzativi - Spp Ricerca, con la collaborazione di Andrea Cordisco del Dipartimento installazioni di produzione e insediamenti antropici.

Il Duvri rappresenta “il piano di coordinamento delle attività indicante le misure adottate per eliminare o, ove non è possibile, ridurre al minimo i rischi di interferenze dovute alle attività dell’Impresa ovvero delle Imprese coinvolte nell’esecuzione dei lavori. Tale documento attesta inoltre l’avvenuta informazione nei confronti dell’Impresa circa i rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui l’Impresa stessa dovrà operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate”.

Nel volume Inail vengono illustrati i riferimenti normativi su cui si basa l’obbligo di redazione del Documento, affrontate le questioni relative alla classificazione dei rischi da interferenze lavorative e quindi indicate le novità apportate agli adempimenti dal decreto Del fare.

Indicazioni teoriche e pratiche, accompagnate da un modello e da indicazioni per la compilazione, da un diagramma di flusso sulla necessità di elaborazione, quindi i casi riguardanti la PA, i cantieri mobili, il caso particolare della fornitura e scarico del calcestruzzo preconfezionato, i costi.

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Fonte: INAIL

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Sicurezza sul lavoro. Lo stress lavoro-correlato al centro della nuova campagna dell’Eu-Osha

slc euoshaGestione dello stress e dei rischi psicosociali sul lavoro. È questo il tema al centro della nuova campagna biennale Ambienti di lavoro sani e sicuri 2014-2015 dell’Eu-Osha, che prenderà ufficialmente il via il prossimo 7 aprile con l’obiettivo di promuovere in tutti i Paesi europei una maggiore conoscenza di questi fenomeni e contrastare le loro ricadute negative sulla salute dei lavoratori e sul benessere delle aziende. Nel continente, infatti, lo stress è la seconda causa più frequente dei problemi di salute lavoro-correlati e si stima che sia, insieme ad altri rischi psicosociali, il motivo all’origine di più della metà dei giorni di assenza per malattia.

Un fenomeno da non sottovalutare. Come sottolineato nella guida già disponibile sul sito della campagna, una gestione efficace della salute e della sicurezza sul lavoro offre dunque potenziali benefici sia per i lavoratori, sia per le aziende e anche per la società nel suo insieme. Tanto più in un periodo di incertezza economica come quello attuale, in cui l’esigenza di mantenere un elevato livello di produttività spinge spesso a lavorare sotto pressione per rispettare le scadenze. Liquidare queste questioni come un mero obbligo amministrativo invece di affrontarle, sottolinea l’Agenzia di Bilbao, è controproducente. Ridurre i rischi psicosociali sul posto di lavoro, infatti, significa anche contribuire al miglioramento delle performance aziendali. Di qui la decisione di fornire nel prossimo biennio un sostegno a imprese e lavoratori per riconoscerli e gestirli in modo efficace, promuovendo l’uso di strumenti pratici.

Ne soffre fino a una persona su sei. La necessità di un sostegno di questo tipo emerge anche dai risultati della European survey of enterprises on new and emerging risks (Esener), che ha rilevato che più del 40% dei datori di lavoro considera i rischi psicosociali più complessi da gestire rispetto a quelli tradizionali, sia a causa della delicatezza della materia, che tocca una sfera molto personale, sia per mancanza di esperienza. Da un’altra indagine condotta tra i senior manager di alcune imprese, emerge inoltre la tendenza a sottovalutare la questione. Quasi la metà degli intervistati, infatti, ritiene che nessuno dei propri lavoratori soffrirà mai di disturbi mentali, mentre in realtà fino a uno su sei avrà problemi di questo tipo nel corso della sua vita lavorativa.

Tante le cause, dalla mancanza di tempo alle molestie. Lo stress lavoro-correlato, si legge nella guida dell’Eu-Osha, si verifica solitamente quando il lavoratore si trova nella condizione di non riuscire a gestire un carico di lavoro eccessivo e può trasformarsi, se prolungato nel tempo, in seri problemi di salute a livello fisico e psichico. Le cause all’origine dei rischi psicosociali sono molteplici e includono la mancanza di tempo, richieste sproporzionate o contraddittorie, la distribuzione iniqua di premi, promozioni e opportunità professionali, le molestie psicologiche e sessuali, la poca chiarezza rispetto al ruolo del lavoratore in ambito aziendale, così come la discrepanza tra il lavoro che è chiamato a svolgere e le sue effettive competenze. Anche una persona molto qualificata, infatti, può finire vittima dello stress se le sue capacità non sono adeguatamente valorizzate dalle mansioni che le sono affidate.

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Fonte: INAIL

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Salute e sicurezza nell’utilizzo di prodotti chimici sul lavoro

prodotti chimiciLa produzione e l’uso di prodotti chimici nei posti di lavoro di tutto il mondo rappresenta una delle sfide più significative dei programmi di protezione dei posti di lavoro. I prodotti chimici sono indispensabili alla vita e i loro benefici sono diffusi e ampiamente riconosciuti. Dai pesticidi che migliorano la portata e la quantità della produzione alimentare, ai prodotti farmaceutici che curano le malattie, ai prodotti per la pulizia che contribuiscono a migliorare le condizioni igieniche, i prodotti chimici sono fondamentali per una vita sana e per la comodità del mondo moderno.

Questi prodotti rappresentano altresì una parte fondamentale di molti processi industriali finalizzati a sviluppare prodotti importanti per il tenore di vita globale. Tuttavia, il controllo dell’esposizione a questi prodotti chimici sul luogo di lavoro e la limitazione delle emissioni nell’ambiente rappresentano sfide che i governi, i datori di lavoro e i lavoratori si sforzano continuamente di affrontare.

Il problema principale è rappresentato dai rischi connessi all’esposizione a questi prodotti. I pesticidi utilizzati ai fini alimentari per migliorare la qualità e quantità dei raccolti possono essere la causa di effetti nocivi per la salute dei lavoratori che si occupano di produrre tali pesticidi, per quelli che li usano sui campi o che vengono esposti ai loro residui. I residui della produzione dei pesticidi e del loro utilizzo possono anche provocare effetti ecologici nocivi per l’ambiente, che persistono per molti anni dopo l’utilizzo. I prodotti farmaceutici, grazie ai quali si può salvare la vita di un paziente con seri problemi di salute, possono essere la causa di effetti nocivi per la salute dei lavoratori che li producono o che li gestiscono. Anche i prodotti per la pulizia che migliorano l’igiene possono avere effetti negativi su quanti li utilizzano o ne sono quotidianamente esposti. I prodotti chimici possono causare un’ampia gamma di effetti nocivi potenziali, che vanno dai pericoli per la salute, come la carcinogenicità, e quelli fisici, come l’infiammabilità, a quelli per l’ambiente, come la contaminazione e la tossicità diffuse all’ambiente acquatico. Molti incendi, esplosioni e altre catastrofi sono la conseguenza del controllo inadeguato dei pericoli fisici di questi prodotti.

Nel corso degli anni, la sicurezza dei prodotti chimici ha rappresentato uno dei settori in cui si è lavorato maggiormente nell’ambito della sicurezza e della salute sul lavoro (SSL). Tuttavia, anche se negli ultimi anni sono stati compiuti dei progressi considerevoli per quanto riguarda la regolamentazione e la gestione dei prodotti chimici e governi, datori di lavoro e lavoratori continuano i loro sforzi per ridurre al minimo gli effetti nocivi derivanti dall’uso di sostanze pericolose a livello nazionale e internazionale, tutto ciò è ancora insufficiente. Continuano a verificarsi incidenti gravi e persistono gli effetti nocivi sulla salute dell’uomo e sull’ambiente. I lavoratori esposti in maniera diretta alle sostanze pericolose dovrebbero avere il diritto di lavorare in un ambiente sano e sicuro e di essere adeguatamente informati, formati e protetti.

È necessaria una risposta globale coerente al progresso scientifico e tecnologico continuo, alla crescita globale nella produzione dei prodotti chimici e ai cambiamenti nell’organizzazione del lavoro. Analogamente, è importante continuare a sviluppare nuovi mezzi per disporre più prontamente di informazioni sui rischi derivanti dai prodotti chimici e sulle relative misure di protezione, nonché organizzare e utilizzare queste informazioni per strutturare un approccio sistematico per la salute e la sicurezza nell’uso dei prodotti chimici sul luogo di lavoro.

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Modelli di organizzazione e gestione nelle piccole e medie imprese. Pubblicato il decreto con le procedure semplificate

231Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2014 il Decreto Ministeriale del 13 febbraio 2014 che recepisce le “procedure semplificate per l'adozione dei modelli di organizzazione e gestione nelle piccole e medie imprese” approvate dalla Commissione Consultiva.

Nelle aziende di piccolissime, piccole e medie dimensioni sarà più semplice l’adozione di un sistema di gestione della salute e sicurezza. Sulla Gazzetta ufficiale, infatti, è stato pubblicato il decreto emanato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che semplifica le procedure per le piccole e medie imprese che decidano volontariamente di adottare un modello di organizzazione e gestione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (MOG), idoneo ai fini dell’efficacia esimente nei confronti dei reati previsti dall’articolo 25 septies del decreto legislativo 231/2001 (omicidio colposo o lesioni colpose gravi e gravissime derivanti dalla violazione delle norme antinfortunistiche).

Con il decreto ministeriale sono state recepite le procedure semplificate per l’adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e di gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese, ai sensi dell'art. 30, comma 5-bis, del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
Il documento, approvato dalla Commissione Consultiva nella seduta del 27 novembre 2013, ha lo scopo di fornire alle piccole e medie imprese, che decidano di adottare un modello di organizzazione e gestione della salute e sicurezza, indicazioni organizzative semplificate, di natura operativa, utili alla predisposizione e alla efficace attuazione di un sistema aziendale idoneo a prevenire le conseguenze dei reati previsti dall'art. 25-septies, del D.Lgs. 231/01.

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Indicazioni operative sull'applicazione del D.Lgs. 81/08 sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici

rischio-vibrazioniPubblicato l'aggiornamento delle Indicazioni operative del Coordinamento Tecnico Regioni - Inail sull'applicazione del Decreto Legislativo 81/2008 Titolo VIII, Capo I, II, III, IV e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro.

L'aggiornamento punta a risolvere i più comuni quesiti che vengono proposti ai tecnici del settore. In alcuni casi il dibattito tecnico e la produzione normativa sono ancora in corso o appena avviati per cui vengono fornite anche indicazioni temporanee, ma sempre con l’obiettivo di indicare percorsi legislativamente corretti e tecnicamente attuabili.

Le indicazioni  riportate nel nuovo testo  riguardano tutti i rischi previsti dal Titolo VIII del DLgs.81/2008 e s.m.i, riprendendo e aggiornando i precedenti testi ai provvedimenti normativi e legislativi successivi sino, da ultimi, alla Direttiva 2013/35/UE e al “decreto del fare”.

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Fonte: Portale Agenti Fisici

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Lo sconto INAIL anche alle imprese che adottano il defibrillatore

inail scontoTra gli interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro, in aggiunta rispetto a quelli minimi previsti per legge, ritenuti idonei per ottenere lo sconto per prevenzione dell’INAIL, il nuovo modello OT24 ha incluso l’adozione da parte delle aziende di defibrillatori semiautomatici (DAE) e l’organizzazione di corsi BLSD (Basic Life Support Defibrillation) per insegnare ai dipendenti le manovre da compiere in caso di arresto cardiaco, che in molti casi possono fare la differenza tra la vita e la morte.

Per ottenere la riduzione del tasso di premio Inail è sufficiente presentare esclusivamente in modalità telematica, attraverso la sezione servizi online del sito Inail, un’autocertificazione che attesti che l’azienda non rientra tra quelle per cui l’adozione del defibrillatore è obbligatoria per legge.

L’impresa, inoltre, deve essere in possesso della ricevuta di acquisto dei DAE, dell’elenco dei partecipanti al corso BLSD riferito all’anno solare precedente quello di presentazione della domanda, con la copia degli attestati rilasciati, e della documentazione che attesta l’aggiornamento annuale del personale formato e la procedura di controllo dell’efficienza e delle tecniche di intervento per l’uso del defibrillatore.

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Fonte: INAIL

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Comunicazione nominativi dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. Da metà febbraio solo on line

rlsNovità per la trasmissione dei dati relativi ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). Dal 15 febbraio non sarà più possibile effettuare via fax all’INAIL la comunicazione dei nominativi.

Lo stabilisce la circolare 11/2014 dell’INAIL, che chiarisce che potrà essere fatta solo attraverso i servizi on line accessibili dal sito dell’ente.

Come è noto, dall’8 gennaio 2013 la procedura on line relativa alla dichiarazione delle unità produttive è stata scorporata da quella della comunicazione RLS.

Quindi, prima di accedere alla procedura RLS è necessario inserire preliminarmente i dati dell’Unità produttiva. La comunicazione dei nominativi RLS consente di effettuare la prima trasmissione dei dati e le eventuali modifiche e variazioni che facciano seguito a nuove nomine e a designazioni successive. La comunicazione va effettuata per ogni singola azienda, ovvero per ciascuna unità produttiva in cui si articola l’azienda stessa, nella quale operano i rappresentanti.

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Vai alla circolare 11/2014

Fonte: INAIL

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Salute e sicurezza sul lavoro: più semplice l'adozione dei modelli di organizzazione e gestione nelle PMI

231Semplificate le procedure per le piccole e medie imprese che decidano di adottare un modello di organizzazione e gestione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (MOG) per prevenire le conseguenze dei reati commessi con violazione delle norme antinfortunistiche.

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Enrico Giovannini, ha firmato il 18 febbraio il decreto che semplifica l'adempimento degli obblighi giuridici in materia di salute e sicurezza tenendo conto della struttura organizzativa dell'impresa. Il modello di organizzazione e gestione della salute e sicurezza non è infatti obbligatorio e deve essere valutato dalla Direzione aziendale in base alle proprie necessità gestionali ed organizzative.

Dal momento in cui la Gazzetta Ufficiale pubblicherà l'avviso, le piccole e medie imprese potranno utilizzare la modulistica, pubblicata nella sezione "Sicurezza nel lavoro" del sito del Ministero, che potranno modificare e integrare a seconda della complessità organizzativa e tecnica aziendale.

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Fonte: MinLav

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Radiazioni ionizzanti, in Gazzetta Ue la direttiva Euratom 5 dicembre 2013

euratomPubblicata il 17 gennaio 2014 in Gazzetta ufficiale Europea la Direttiva 5 dicembre 2013/59/Euratom che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom.

La scadenza per gli Stati membri affinchè provvedano all’entrata in vigore del provvedimento è stata fissata al 6 febbraio 2018. Contestualmente, ancora dal 6 febbraio 2018, le direttive sopra citate verranno definitivamente abrogate.

“La direttiva fissa le norme fondamentali di sicurezza uniformi relative alla protezione sanitaria delle persone soggette ad esposizione professionale, medica e della popolazione contro i pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti” e si applica in qualsiasi contesto sorga un rischio esposizione a radiazioni ionizzanti. Indipendentemente dal fatto che l’esposizione sia pianificata, esistente o emergente.

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Circolazione su strada dei carrelli elevatori

Carrelli elevatoriPubblicato sulla G.U. n. 28 del 04/02/2014 il D.M. 14/01/2014 recante «Prescrizioni tecniche per l’immissione in circolazione dei carrelli elevatori, trasportatori o trattori, non immatricolati e sprovvisti di carta di circolazione che circolano su strada per brevi e saltuari spostamenti a vuoto o a carico».

Il decreto in commento recepisce il nuovo comma 2-bis dell'art. 114 del D. Leg.vo 30/04/1992, n. 285 (Nuovo Codice della Strada), introdotto dall'art. 13, comma 12, del D.L. 23/12/2013, n. 145, c.d. «Decreto Destinazione Italia».

Il D.M. 14/01/2014 stabilisce che i carrelli di cui all’art. 58, comma 2, lettera c) del D. Leg.vo 285/1992, elevatori, trasportatori o trattori, non immatricolati e sprovvisti di carta di circolazione in quanto destinati ad operare prevalentemente all’interno di stabilimenti, magazzini, depositi ed aree aeroportuali, per poter collegare più reparti dei medesimi ovvero per poter provvedere ad operazioni di carico e scarico, possono effettuare su strada brevi e saltuari spostamenti a vuoto o a pieno carico alle seguenti condizioni:

  • essere muniti di una scheda tecnica sottoscritta in originale dal costruttore contenente i seguenti dati: nome del costruttore, tipo, numero di serie, dimensioni; masse; pneumatici ammessi; anno di costruzione; tipo di motore e alimentazione, con relativi estremi dell'omologazione se di tipo termico;
  • essere muniti dei dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione previsti per le macchine operatrici di cui all'art. 58, comma 2, del D. Leg.vo 285/1992 e del dispositivo supplementare di cui all'art. 266 del D.P.R. 495/1992;
  • essere dotati di pannelli retroriflettenti a strisce bianche e rosse (o di analoghi sistemi) atti a segnalare l'ingombro dei dispositivi di sollevamento ovvero le parti a sbalzo di sezione ridotta;
  • essere muniti di almeno un dispositivo retrovisore collocato sul lato sinistro che consenta la visibilità verso il retro nonché, se munito di cabina con parabrezza, di un dispositivo tergicristallo;
  • essere muniti di un sistema di frenatura, agente su almeno un asse, che consenta il graduale arresto del veicolo;
  • essere muniti delle certificazioni, rilasciate dal costruttore, di rispondenza alla direttiva macchine, alla normativa sulla compatibilità elettromagnetica;
  • essere muniti dello specifico simbolo attestante la rispondenza alla Direttiva 2006/42/CE (direttiva macchine);
  • essere accompagnati da personale a terra, che coadiuvi il conducente; tale obbligo non ricorre quando sono rispettate le prescrizioni di cui ai punti 1.3 e 2.2 dell'allegato tecnico al D.M. 14/06/1985 e l'ingombro trasversale degli oggetti trasportati non eccede di oltre il 50% la larghezza massima del veicolo, nel rispetto comunque della sagoma limite di 2,55 m. I limiti di altezza del carico trasportato che garantiscono il rispetto della visibilità da parte del conducente, come prescritto al citato punto 1.3, dovranno essere indicati sulla scheda tecnica e riprodotti su targhetta applicata in maniera visibile e permanente sul veicolo;
  • i trasferimenti su strada sono consentiti a velocità non superiore a 10 km/h.

L'autorizzazione alla circolazione, avente validità massima di un anno prorogabile, sarà rilasciata dall'Ufficio motorizzazione civile competente per territorio, al quale va presentata la domanda, su un modello conforme al fac-simile allegato al decreto.

Restano in vigore le autorizzazioni alla circolazione già rilasciate in conformità al D.M. 28/12/1989, ed è consentita la proroga della loro validità, con le medesime modalità in vigore all'atto della precedente autorizzazione, purché la stessa non sia scaduta in data antecedente al 31/12/2007

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Fonte: Confartigianato

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