Dall’utilizzo dell’Ict per segnalare, in tempo reale, anomalie, e consentire, quindi, di intervenire sulle macchine prima che si generino problemi di sicurezza; al coinvolgimento di tutto il personale delle linee produttive per “monitorare” l’attività giornaliera, e scongiurare così gli infortuni.
Anno dopo anno aumenta il numero di imprese attente al miglioramento continuo dei livelli di tutela dei propri collaboratori, sfruttando al meglio - anche in questo ambito, particolarmente delicato - i progressi tecnologici, indotti da Industria 4.0: «Innovazione e sicurezza sul lavoro, del resto, sono due fattori di competitività delle aziende, oggi più che mai collegati», ha sottolineato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, parlando ieri, a Roma, nella sede degli industriali di Viale dell’Astronomia, alla quinta edizione del premio Imprese per la sicurezza, organizzato assieme a Inail e con la collaborazione tecnica di Apqi (Associazione premio qualità Italia) e di Accredia (Ente italiano di accreditamento).
Si tratta di riconoscimenti tangibili (in cinque anni hanno partecipato oltre 600 imprese) che «allargano il tema della sicurezza sul lavoro portandolo da una questione culturale interna all’azienda a una questione interna al Paese», ha aggiunto Boccia. È questo anche il senso della «collaborazione con Inail che va avanti e diventa sempre più intensa», ha detto il numero uno dell’Istituto, Massimo De Felice. Il valore di questo premio, a cui il Capo dello Stato ha riconosciuto la medaglia, «è l’aver creato uno strumento di lavoro pratico, da esportare - ha proseguito De Felice -. La partecipazione all’evento impone infatti alle imprese una sorta di autovalutazione, e questo forse può essere uno dei mezzi più diretti che abbiamo per avviare processi di formazione e sensibilizzazione sul tema della sicurezza sul lavoro».
Il punto è che «la prevenzione non è mai troppa, e io preferisco avere un’attenzione in più che una in meno», ha evidenziato il vice presidente di Confindustria per il Lavoro e le relazioni industriali, Maurizio Stirpe. Non a caso il premio (e la valutazione delle aziende partecipanti) è molto rigoroso: ci si basa su un modello innovativo, appositamente sviluppato, per la gestione totale della sicurezza e coinvolge tutti gli attori della prevenzione e e tutti i temi: politiche, strategie, personale, risorse, processi e risultati per la salute e la sicurezza.
Certo, la profonda trasformazione tecnologica e industriale in atto dovrà essere supportata da una legislazione adeguata, con norme chiare e adempimenti certi per i datori: «per esempio sul lavoro agile c’è necessità di conciliare le previsioni, rigide, del Testo unico su salute e sicurezza con il lavoro da remoto», ha spiegato il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi. Un messaggio condiviso dal collega, e presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano: «Le regole ci vogliono. Ma sono d’accordo che bisogna trovare il modo per coniugare salute e sicurezza nelle fabbriche del futuro».
AdA
fonte Sole24Ore 330/17 CT