fbpx

itenfrdees

Promos Ricerche è un Consorzio senza fini di lucro. SCOPO: La promozione e l’introduzione dell’innovazione in qualsiasi forma e settore. Scopri di più.

News

Sabatini per l’agricoltura: cumulabile con i fondi del Piano Sviluppo Rurale

Sabatini per l’agricoltura: cumulabile con i fondi del Piano Sviluppo Rurale

Ancora disponibili i fondi per la nuova Sabatini, l’agevolazione per l’accesso al credito messa a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico a favore delle Pmi anche nei settori agricoltura e pesca. Si tratta di 194 milioni euro sui 943 totali stanziati nel 2016, per il finanziamento in conto interessi sull’acquisto di macchinari e attrezzature e beni strumentali direttamente collegati all’attività produttiva.

Nel caso del settore agricolo potranno rientrare nel finanziamento tutti i macchinari sia per la produzione primaria, quali trattrici, mietitrebbie, attrezzature per la lavorazione del terreno, quanto i macchinari per la trasformazione dei prodotti, come le attrezzature di cantina, di oleificio, i mulini aziendali. Unico requisito il macchinario da acquistare deve essere nuovo e non di sostituzione; inoltre deve trattarsi di macchine autonome e non di pezzi o parti di esso.

Per la domanda è sufficiente rivolgersi ad una banca o intermediario finanziario che abbia aderito all’addendum del Mise con Abi e Cdp, anche se i maggiori marchi di macchine agricole hanno le loro finanziarie che si occupano direttamente della procedura informatizzata e disponibile sul sito del ministero stesso. L’ammontare del contributo, che è compreso tra un minimo di 20mila euro ed un massimo di 2 milioni di euro, è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, a un tasso di interesse annuo pari al 2,75%. Interessante per il settore agricolo l’aspetto relativo alla cumulabilità con altri finanziamenti: le agevolazioni possono essere cumulate con gli aiuti del Psr e devono essere esclusi dalla cumulabilità solamente gli aiuti de minimis, poco utilizzati in agricoltura.

AdA

fonte Sole24Ore 297/17 RZ

Leggi tutto...
Agricoltura, pubblicato il bando del "Progetto Integrato Giovani"

Agricoltura, pubblicato il bando del "Progetto Integrato Giovani"

La Regione Campania ha approvato, con decreto dirigenziale n. 239 del 13/10/2017, il bando di attuazione del “Progetto Integrato Giovani” nell’ambito del PSR.

Con i 140 milioni di questo bando si intende imprimere un’ulteriore spinta al processo di rinnovamento della nostra agricoltura favorendo l'ingresso di giovani neo-imprenditori e creando le condizioni per garantire la redditività delle aziende al primo insediamento e la loro permanenza nel comparto.

Nel dettaglio, il progetto integrato giovani è riservato ai potenziali beneficiari età non superiore a 40 anni (41 non compiuti) al momento della presentazione della domanda di sostegno ed in possesso di altri requisiti. È prevista l’erogazione di un premio per chi si insedia per la prima volta come capo azienda agricola e la concessione di un sostegno finanziario per la realizzazione di investimenti (costruzioni o miglioramento di beni immobili, acquisti di nuovi macchinari, attrezzature, programmi informatici, brevetti e licenze) necessari a realizzare o migliorare strutture produttive aziendali, ad ammodernare o completare la dotazione tecnologica nonché ad attuare il risparmio energetico.

La dotazione finanziaria del bando è così suddivisa: 90 milioni per la tipologia 4.1.2 e 50 milioni per la tipologia 6.1.1. Il termine ultimo per il rilascio della domanda di sostegno sul portale “Sian” è fissato per il 28 febbraio 2018.

AdA

Scarica il DD 239 del 13/10/2017

Leggi tutto...
Agricoltura, dalla Regione nuovi bandi per 46,5 milioni di euro

Agricoltura, dalla Regione nuovi bandi per 46,5 milioni di euro

La Regione Campania comunica che, con Decreto n. 33 del 18 luglio 2017, ha approvato ulteriori bandi relativi a varie tipologie d’intervento del Programma di Sviluppo Rurale per un importo complessivo di 46,5 milioni di euro nell'ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020.

“L’impegno che stiamo mettendo in campo a favore dell’agricoltura e delle aree rurali è di portata straordinaria, a dimostrazione della loro rilevanza strategica per questa Amministrazione. Stiamo recuperando i ritardi accumulati in passato perché vogliamo che l’agricoltura campana segni una svolta decisiva, con l’eliminazione delle principali criticità strutturali che le hanno impedito di esprimere pienamente tutto il suo enorme potenziale” dichiara Franco Alfieri, consigliere del Presidente per l’Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca.

“Siamo in perfetta sintonia - aggiunge Alfieri - con il bisogno di cambiamento che le associazioni e gli operatori del comparto hanno manifestato nel corso delle numerose occasioni di confronto di questi mesi e che caratterizzano fortemente la nostra azione amministrativa. Siamo convinti che l’agricoltura abbia notevoli margini di crescita e che possa, dunque, tirare la volata all’economia regionale. Grazie ai bandi del PSR stiamo lavorando, su impulso del Presidente, proprio in questa direzione, per costruire un settore primario in grado di coniugare modernità e tradizione e le cui parole d’ordine siano ricambio generazionale, innovazione, cooperazione e competitività”.

Con i bandi emanati - che vanno ad aggiungersi a quelli pubblicati il mese scorso per complessivi 154,5 milioni - la Regione Campania mette in campo 27 milioni per sostenere gli investimenti volti a migliorare, tra l’altro, l’efficienza ecologica degli ecosistemi forestali, la pianificazione di una loro corretta gestione e la valorizzazione in termini di pubblica utilità delle foreste e delle aree boschive. Altri 10 milioni sono destinati ai progetti di imboschimento di superfici agricole e non agricole con l’obiettivo di contribuire, in particolare, alla difesa del territorio e del suolo, alla regimentazione delle acque e alla tutela e conservazione della biodiversità.

Le restanti risorse messe a bando andranno a finanziare:
- gli investimenti che mirano alla riduzione delle emissioni gassose negli allevamenti zootecnici, dei gas serra e dell’ammoniaca;
- le associazioni formate da microimprese che operano nel turismo rurale per favorire la messa in rete di strutture e servizi;
- le forme di cooperazione per la costituzione, lo sviluppo e la promozione di filiere corte e mercati locali per contrastare le debolezze e la frammentazione delle aziende dedite alla piccola agricoltura.

Tutti i bandi possono essere consultati sul portale www.agricoltura.regione.campania.it

Scarica il Decreto n. 33 del 18 luglio 2017

AdA

Leggi tutto...

Agricoltura: PSR Campania nuovo bando da 35 milioni di euro

PSR 14 20Con Decreto Dirigenziale n. 20 del 20 gennaio 2017 è stato approvato il bando di attuazione della tipologia d’intervento 4.2.1 “Trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli nelle aziende agroindustriali” del PSR Campania 2014-2020, con una dotazione finanziaria di 35.000.000,00 di euro.

Possono beneficiare delle agevolazioni previste dalla tipologia d’intervento 4.2.1 le imprese agro-industriali ovvero le imprese che operano nel settore della lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli per perseguire obiettivi di integrazione con il settore agricolo e nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale. Le filiere produttive campane interessate sono: ortofrutticola, florovivaistica, vitivinicola, olivicolo olearia, cerealicola, carne, lattiero casearia, piante medicinali e officinali.

Sono ammissibili a finanziamento, fino ad un investimento massimo ammissibile di 4.000.000,00 di euro le seguenti voci di spesa:

  • l’acquisto/costruzione di nuovi stabilimenti nel tetto massimo di 2.000.000,00 di euro;
  • il miglioramento o l’ampliamento di edifici esistenti nel tetto massimo di 1.000.000,00 di euro;
  • gli investimenti per l’acquisto di macchine, impianti e attrezzature nel tetto massimo di 2.000.000,00 di euro;
  • l’acquisto di beni immateriali e spese generali nel tetto massimo di 400.000,00 euro.

Per tali spese ammissibili il contributo varia a seconda della tipologia di beneficiario con:

  • 50% della spesa massima ammissibile a finanziamento per le imprese che, ai sensi della Raccomandazione 2003/361/CE, sono classificabili come micro, piccole o medie imprese;
  • 25% della spesa massima ammissibile per le imprese che, ai sensi della Raccomandazione 2003/361/CE, non sono classificabili come micro, piccole o medie imprese, ma che occupano meno di 750 addetti o il cui fatturato annuo non supera i 200 milioni di euro (imprese intermedie ai sensi degli Orientamenti Comunitari 2006/C 319/01);
  • 10% della spesa massima ammissibile per le imprese che, ai sensi della Raccomandazione 2003/361/CE, sono classificabili come grandi imprese.

Il contributo per l’acquisto dell’immobile deve corrispondere al massimo al 50% del contributo pubblico ammesso a finanziamento.

AdA

Scarica il Decreto Dirigenziale n. 20 del 20 gennaio 2017

Leggi tutto...

Cipe: al via piano operativo per 400 mln per settore agricolo e agroalimentare

AGRO SOLDIIl Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che il CIPE ha approvato il piano operativo per il settore agricolo e agroalimentare, consentendo l'avvio di investimenti per 400 milioni di euro.
"Aggiungiamo un altro tassello importante - ha commentato il Ministro Martina - per gli investimenti nel comparto. I 400 milioni del CIPE di oggi sono la conferma della centralità dell'agricoltura nelle scelte economiche del governo e rappresentano un punto importante per la crescita.
Puntiamo su infrastrutture irrigue più efficienti, sulla semplificazione burocratica e su un nuovo modello di gestione sostenibile del patrimonio boschivo. I 60 milioni per i contratti di filiera, poi, saranno utili a proseguire il lavoro fatto in questi anni per rafforzare i rapporti tra chi produce e chi trasforma."
I fondi sono ripartiti:

  • 295 milioni per le infrastrutture irrigue. Tali interventi, destinati all'irrigazione collettiva, si inquadrano nell'ambito di una strategia rivolta alla riduzione/contenimento dei processi di desertificazione e salvaguardia degli ecosistemi, adeguamento ai cambiamenti climatici nelle zone agricole a rischio esondazione, di miglioramento della qualità e quantità dei corpi idrici superficiali e sotterranei. Gli interventi sono complementari con quelli previsti Programma di sviluppo rurale nazionale (PSRN), cofinanziato con risorse europee per un importo di 300 milioni di euro.
  • 60 mln per contratti di filiera e di distretto. Questi sono uno strumento agevolativo dedicato al sostegno di investimenti di rilevanza nazionale nel settore agroalimentare e delle agroenergie. Si prevede di finanziare 25-30 contratti di filiera/distretto, 150 imprese agricole e agroalimentari. Il finanziamento si associa a 200 milioni di euro del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI) della Cassa depositi e prestiti per attivare un totale di 300 milioni di investimenti.
  • 5 milione per "Multifunzionalità della foresta e uso sostenibile delle risorse rinnovabili nelle aree rurali". Si tratta di azioni volte a promuovere una corretta gestione delle aree silvo-pastorali di montagna, allo scopo di assicurare la residenzialità in territori altrimenti destinati all'abbandono. Le azioni prevedono la promozione di nuove strutture per la gestione associata delle proprietà forestali e il rafforzamento delle reti di imprese operanti nella filiera forestale.
  • 40 milioni per "Piano Agricoltura 2.0" che comprende un programma di interventi di semplificazione ed innovazione finalizzato all'incremento della capacità amministrativa in agricoltura, compresi nella Strategia per la crescita digitale 2014-2020 - Agenda digitale.

Gli ambiti di intervento sono: innovazione del Sistema informatico agricolo nazionale (SIAN) e configurazione di servizi di innovazione per l'amministrazione e per le imprese.

mb

Fonte MIPAAF

Leggi tutto...

Agricoltura. Aiuti all'imprenditoria "under 40". Pubblicato il Decreto 18 Gennaio 2016

agrogiovaniE’ stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 17/02/2016, il decreto 18 gennaio 2016 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il MIPAAF, concernente le misure in favore dell’imprenditorialità in agricoltura e del ricambio generazionale.
Le agevolazioni si applicano a micro, piccole e medie imprese che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
I progetti, finanziabili con mutui agevolati, non possono prevedere investimenti superiori a 1.500.000 euro, Iva esclusa e devono perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi: miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell'azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzione; miglioramento dell'ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali, purché non si tratti di investimento realizzato per conformarsi alle norme dell'Unione europea; realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all'adeguamento ed alla modernizzazione dell'agricoltura.
Ismea adotterà le istruzioni applicative della misura, previa consultazione con il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e con il ministero dell’Economia e delle finanze.

Leggi il Decreto 18 Gennaio 2016

Fonte Ministero Economia e Finanze

mb

Leggi tutto...

Anche il welfare nel dna delle imprese. In vigore la nuova legge sull’agricoltura sociale

agricoltura-socialeL'azienda agricola allarga ancora il suo perimetro. Non più solo produzione, trasformazione, commercializzazione, ospitalità in campagna, ma anche fornitura di servizi a 360 gradi, anche nel campo del welfare. Con la nuova legge sull'agricoltura sociale (Legge 18 agosto 2015, n. 141), approvata poco più di un mese fa (in vigore dal 23 settembre 2015), si sono aperti nuovi spazi.

«L'agricoltura sociale è il modello globale del futuro - ha affermato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, intervenuto il 21 settembre al convegno promosso all'Expo - microcredito e agricoltura sociale non sono questioni secondarie rispetto ai grandi temi della finanza o alla questione alimentare in generale».

«Con questa legge abbiamo raggiunto un doppio risultato nell'interesse dell'agricoltura, a vantaggio della multifunzionalità e del welfare del Paese - ha aggiunto il viceministro Andrea Olivero - Il tema fondamentale è che le attività svolte nell'ambito dell'agricoltura sociale vengono riconosciute attività agricole a tutti gli effetti con la cosiddetta connessione, godendo dello stesso regime fiscale. La tassazione sarà la stessa senza la necessità di aprire posizioni differenti, rientrando nella normale attività agricola nella logica delle multifunzionalità e questo aiuta moltissimo».

«L'agricoltura sociale è la nuova frontiera delle campagne italiane dove - ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - sono impegnate già oggi oltre mille e cento imprese agricole e cooperative, attorno alle quali gravitano decine di migliaia di rifugiati, detenuti, disabili, tossicodipendenti. Una opportunità che finalmente ha trovato il sostegno di una legge nazionale che definisce una cornice comune, da valorizzare e promuovere anche nei nuovi Psr che accompagneranno lo sviluppo delle aree rurali fino al 2020».

«Questa funzione sociale dell'agricoltura rientra nel concetto di sostenibilità – ha affermato il presidente della Confagricoltura, Mario Guidi – che ogni azienda dovrebbe perseguire, intendendo come tale l'insieme di buone pratiche tese ad uno sviluppo del settore rispettoso dell'ambiente, della collettività ed economicamente valido». Guidi ha anche sottolineato l'impegno delle imprese di Confagricoltura che fanno parte del progetto Ecocloud, la rete delle buona pratiche in cui sono state raccolte, e condivise con le imprese, i consumatori e i trasformatori, esperienze di sostenibilità in campo ambientale, economico e sociale».

«L'azienda agricola non è più sinonimo solo di cibo: oggi - ha detto da parte sua il presidente della Cia, Dino Scanavino - vuol dire anche welfare, uno spazio solidale dove le fasce deboli della popolazione possono costruire nuove relazioni sociali, fare terapia con gli animali o con le piante, ritagliarsi un posto nuovo nel mercato del lavoro. La buona agricoltura svolge da sempre una rilevante funzione sociale: oltre a latte, vino e frutta, produce welfare rigenerativo». L'agricoltura sociale conta oltre mille progetti, con 4 mila addetti e una valore della produzione di 200 milioni. La Cia, è pronta a lanciare nuovi progetti con il sostegno dei fondi dei Psr e lo ha ricordato in un convegno che si è tenuto qualche giorno prima il forum all'Expo. «Tantissime aziende associate alla Cia - ha affermato Scanavino - hanno già avviato e sperimentato questo nuovo modo di fare agricoltura». L'invito è «mettere subito a punto le leggi regionali, prendendo a riferimento le cose buone scritte da quelle Regioni che hanno già legiferato nonché sostenere i vari assessorati regionali a essere i veri protagonisti e non demandare ad altri». La Cia si candida così a un ruolo da protagonista con le Regioni «nella predisposizione dei Psr, nella realizzazione di programmi finalizzati allo sviluppo della multifunzionalità delle imprese agricole».

«La via maestra - secondo il presidente di Fedagri, Giorgio Mercuri - è collaborazione tra chi da sempre svolge attività socio-sanitaria e di assistenza ai soggetti svantaggiati, come ad esempio le numerose cooperative sociali che operano sul nostro territorio, e chi, come l'impresa agricola, ha l'esperienza, la terra e i mezzi per poter mettere una parte della propria azienda al servizio dei più bisognosi».

In casa Confcooperative una critica arriva da Giuseppe Guerini, presidente Federsolidarietà che chiede di «rimettere le mani sulla legge, perché l'effetto paradossale è che l'agricoltura per legge può occupare gli spazi del sociale, mentre il sociale non può fare altrettanto».

AdA

fonte Agricole 24 Set. 01 Ott. 2015

Vai alla Legge 18 agosto 2015, n. 141 (GU Serie Generale n.208 del 8-9-2015) (permalink)

Leggi tutto...

Trattori agricoli e forestali: Istruzioni operative per la formazione degli addetti

trattoreIl Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la Circolare n°34 del 23 dicembre 2014, ha pubblicato le istruzioni operative per lo svolgimento dei moduli pratici dei corsi di formazione per lavoratori addetti alla conduzione di trattori agricoli o forestali.

Le istruzioni operative sono state predisposte ai fini di una coerente ed omogenea applicazione degli obblighi dettati dall’Accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2012, per le attrezzature dell’Allegato VIII dello stesso Accordo.

Tali Istruzioni, la cui applicazione assume carattere volontario, non si sostituiscono a quanto indicato nell’Allegato VIII dell’Accordo sopra citato, rappresentando unicamente un utile atto di indirizzo per i soggetti formatori.

AdA

Scarica la Circolare n. 34 del 23 dicembre 2014

Leggi tutto...

Applicazione della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro in agricoltura

agricolturaÈ disponibile sul sito della Rete Rurale Nazionale il documento “Prevenzione e sicurezza sul lavoro in agricoltura: conoscenze e costi per le aziende agricole” con un questionario sull’applicazione della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro in agricoltura.

La nuova normativa affrontando la problematica della prevenzione dei rischi igienico sanitari e di incidenti sul lavoro in modo “sistemico” e cioè attraverso azioni e responsabilità per i diversi componenti e tipologie di imprese agricole, risulta piuttosto complessa. In particolare prevede una partecipazione diretta del conduttore e delle addetti dell’azienda alle attività di prevenzione. Questo comporta una profonda conoscenza da parte degli operatori dei potenziali rischi ed un loro aggiornamento continuo finalizzata all’acquisizione di capacità e competenze per una gestione in sicurezza delle pratiche produttive. Si tratta quindi di un approccio molto interattivo al problema della sicurezza e della prevenzione a causa della estrema eterogeneità delle aziende e della rilevanza di un percorso personalizzato per ciascuna di queste.

L’Agricoltura rappresenta uno dei settori a maggior rischio per infortuni invalidanti e il primo settore per infortuni mortali. A questo va aggiunto che coloro che lavorano nel settore agricolo sono quelli con maggior rischio di contrarre malattie professionali in quanto il settore ha il primato anche per questo.
La prevenzione e sicurezza sul lavoro costituiscono quindi un aspetto estremamente rilevante nella conduzione di un’azienda agricola. Negli ultimi anni vi è stata una evoluzione della normativa sulla prevenzione e sicurezza sul lavoro che ha tenuto conto delle diverse situazioni, ambienti di lavoro e delle attività svolte nel settore.

Con riferimento al settore agricolo vi è stata una razionalizzazione delle misure di tipo normativo e di accompagnamento finalizzata ad introdurre, nelle imprese e nelle diverse figure che vi operano, una vera e propria “cultura” della prevenzione dei rischi igienico sanitari e le informazioni, conoscenze e competenze per ridurre i rischi di infortuni e di malattie croniche collegate al lavoro agricolo.

A differenza di altre norme, che riguardano la sicurezza alimentare, dell’ambiente e il benessere animale, la normativa sulla sicurezza sul lavoro non è entrata a far parte del “pacchetto” della “condizionalità” previsto dalla Regolamentazione europea per avere accesso ad aiuti diretti e/o alle diverse agevolazioni previste dalla Politica Agricola Comune. Tuttavia, considerata l’importanza dell’argomento molte regioni l’hanno introdotta tra i requisiti per l’accesso ai finanziamenti pubblici comprese quelli previsti dai piani di Sviluppo Rurale. E’ dunque importante una riflessione su questo tema prima dell’avvio della nuova programmazione.

L’attuale normativa si basa sul D.Lvo 81/2008 meglio noto come “Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro” che riguarda tutti i settori e quindi anche l’agricoltura e sui diversi aggiornamenti e circolari che si sono susseguite dalla sua emanazione ad oggi.

AdA

Scarica il documento

 

Leggi tutto...

Riduzione contributiva in agricoltura

contributi agricolturaL’Inail comunica che a partire dal 3 giugno, sono riaperti i termini per la presentazione delle istanze, relative all’annualità 2014, di riduzione dei contributi dovuti per l'assicurazione dei lavoratori agricoli dipendenti dalle imprese agricole in regola con gli obblighi in tema di sicurezza e igiene del lavoro e con gli adempimenti contributivi e assicurativi, che non hanno registrato infortuni nel biennio precedente alla data della richiesta di ammissione al beneficio.

In particolare, l’accesso al beneficio è subordinato al possesso di specifici requisiti, in base ai quali le aziende devono:

  • essere in regola con gli adempimenti contributivi e assicurativi;
  • essere attive da almeno un biennio, intendendo come attive le aziende che, nelle due annualità precedenti, hanno instaurato almeno un rapporto di lavoro, sia a tempo indeterminato che determinato, regolarmente denunciato all'Inps attraverso la dichiarazione trimestrale della manodopera occupata (modello Dmag/Unico);
  • dichiarare di aver rispettato, nei luoghi di lavoro oggetto della domanda, le disposizioni in materia di prevenzione, infortuni e igiene nei luoghi di lavoro, nonché di aver specificamente indicato "il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza" nel documento di valutazione dei rischi ovvero di aver provveduto ai sensi dell'art. 29 comma 5 del D.lgs. 81/08, ad effettuare la valutazione dei rischi disponendo anche l'indicazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;
  • non aver registrato infortuni nel biennio precedente alla annualità di riferimento;
  • non essere state destinatarie di provvedimenti sanzionatori di cui all'art. 14 del D.lgs. 81/2008 o sanzionatori conseguenti alla violazione delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Al fine di fruire della riduzione del premio, le aziende interessate dovranno inviare entro il 3 luglio 2014 ed esclusivamente tramite l’apposito servizio telematico predisposto per la presentazione delle domande, la dichiarazione del possesso dei predetti requisiti.

Scarica l’istruzione operativa

AdA

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS
casibomCasibomataşehir escortcasibomCasibomataşehir escort
poodleköpek ilanlarıpoodleköpek ilanları