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Edilizia sostenibile. Parte la quarta edizione dell'Holcim Awards

EDIL SOSTAperto il bando per la quarta edizione degli Holcim Awards, uno dei concorsi di maggior rilevanza internazionale nell'ambito dell'edilizia sostenibile, che mette in palio premi per un totale di 2 milioni di dollari. Il format del concorso prevede da un lato i progetti di punta di professionisti e dall'altro le visioni della  Next Generation, in un range di ambiti applicativi che spazia dall’architettura all’ingegneria civile, dal paesaggio alla progettazione urbana, fino all'ideazione dei materiali da costruzione e delle nuove tecnologie, sempre sotto il segno della sostenibilità.
La categoria principale degli Holcim Awards è destinata, nello specifico, ad architetti, progettisti, ingegneri, costruttori e imprese di costruzione che abbiano sviluppato risposte sostenibili agli aspetti tecnologici, ambientali, socio-economici e culturali connessi all’edilizia e alle costruzioni. I progetti devono essere ad uno stadio avanzato di progettazione, avere un’alta probabilità di realizzazione, e non devono aver avviato la fase costruttiva prima del 1 Luglio 2013.
Per quanto riguarda il formato “Next Generation”, destinato a studenti e giovani professionisti d'età non superiore ai 30 anni, il concorso premierà le idee più coraggiose e i progetti più visionari, a patto che essi non siano entrati nella fase costruttiva prima del 1 Luglio 2013.
Promosso da Holcim Foundation for Sustainable Construction con sede in Svizzera, il concorso si svolgerà in parallelo in cinque regioni del mondo nel 2013/2014, a cui seguirà una fase globale nel 2015. I vincitori a livello regionale saranno annunciati nelle cerimonie Holcim Awards che si terranno nell’autunno 2014 a Mosca (Regione Europa), Toronto (Regione Nord America), Medellín (Regione America Latina), Beirut (Regione Africa Middle East) e Jakarta (Regione Asia Pacific).
Le candidature per entrambe le categorie dovranno essere presentate online sul sito ufficiale del concorso, entro il 24 Marzo 2014. Sul sito sono disponibili ulteriori informazioni su bando, giurie, premi.

Vai alla Guida Step-by-step

Fonte: Holcim Foundation

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Al Suor Orsola Benincasa la conferenza internazionele: Leadership and Management in Sustainable Tourism.

TURISMO SOSTPromosso dall’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, il convegno si propone come occasione internazionale di studio e confronto sulla capacità di programmazione dei territori e sulla  modalità di gestione dei finanziamenti dedicati al turismo in una prospettiva di sostenibilità.
Si presenteranno, inoltre, ricerche dedicate ai migliori casi di studio sul Management nel settore del Turismo, con i grandi esperti mondiali del turismo sostenibile e rappresentanti delle istituzioni europee. Si concorderà, infine, la Dichiarazione di Napoli su “La gestione efficace dei progetti e degli eventi per il turismo”.
L’incontro si inserisce all’interno della International Summer School, che nasce per professionisti del management, politici, docenti e imprenditori per avviare la nuova metodologia e qualifica “PM4SD – Project Management per lo Sviluppo Sostenibile”

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Tecnologie green per le PMI. Domande entro il 5 settembre 2013

Tecno greenLa DG Ambiente della Commissione Europea ha pubblicato il bando 2013 relativo all’iniziativa Eco-Innovation. Le risorse finanziarie messe a disposizione ammontano complessivamente a  31,6 milioni di Euro.  
La scadenza per l’invio delle idee progettuali è il  5 settembre.
L’obiettivo generale dell’invito e di cofinanziare prodotti, tecniche, servizi e processi eco-innovativi che  mirano  a prevenire o ridurre l'impatto ambientale oppure a contribuire a un uso ottimale delle risorse.
Le priorità  del bando 2013 sono:

  1. Riciclaggio dei materiali
  2. Prodotti sostenibili per la costruzione
  3. Alimenti e bevande
  4. Acqua
  5. Imprese verdi

Le proposte di progetto devono avere come conseguenza benefici ambientali ed economici e devono contribuire all’innovazione delle PMI
Il contributo a fondo perduto copre fino al 50% delle spese sostenute.
Al bando possono partecipare tutte le persone legali stabilite nel territorio dell’Unione Europea, Norvegia, Islanda, Liechtenstein, Albania, Croazia, Macedonia, Israele, Montenegro, Serbia e Turchia, ma verranno privilegiati i progetti candidate da PMI (in forma singola o con latri partner).  In particolare possono fare domanda di finanziamento le PMI che hanno sviluppato un prodotto, un processo o un servizio ecologico innovativo che stenta ancora a collocarsi sul mercato .
Il bando e la documentazione per candidare un’ idea progettuale sono scaricabili al link: http://ec.europa.eu/environment/eco-innovation/apply-funds/application-pack/index_en.htm

Fonte Il Denaro

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Settimana europea della mobilità sostenibile 2013

SETT MOBPromossa dalla Commissione Europea, la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, la cui edizione 2013 si svolgerà dal 16 al 22 settembre, è diventata negli anni un appuntamento internazionale che ha l’obiettivo di incoraggiare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata per gli spostamenti quotidiani. Gli spostamenti effettuati a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici, infatti, rappresentano modalità di trasporto sostenibile che, oltre a ridurre le emissioni di gas climalteranti, l’inquinamento acustico e la congestione, possono giocare un ruolo importante per il benessere fisico e mentale di tutti.
Diminuendo e rendendo ecocompatibili le modalità di spostamento, le città europee possono migliorare il bilancio energetico e le prestazioni ambientali del sistema dei trasporti e allo stesso tempo rendere la vita dei cittadini più sana e sicura. Il contesto urbano, infatti, rappresenta una grande sfida per la sostenibilità in Europa e la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, contribuendo a sensibilizzare i cittadini e gli amministratori, è un chiaro esempio di come le iniziative a livello europeo possano incoraggiare e agevolare l’azione a livello locale.
La Settimana rappresenta un’occasione per i Comuni, le istituzioni, le organizzazioni e le associazioni di tutta Europa per promuovere obiettivi quali l’incremento di forme di mobilità sostenibile e la qualità della vita, per accrescere la consapevolezza della cittadinanza in merito alle tematiche ambientali collegate alla mobilità e per presentare proposte alternative e sostenibili per i cittadini e ottenere da questi un utile feedback.
Per ciascuna edizione della Settimana Europea della Mobilità è scelto un particolare argomento in materia di mobilità sostenibile, il cosiddetto “focal theme”, sulla cui base gli enti locali aderenti sono invitati ad organizzare attività per la cittadinanza. Gli enti aderenti, inoltre, sono invitati a lanciare e promuovere misure permanenti che supportino il tema scelto per l’anno in corso.
Lo slogan scelto per il 2013, “Clean air! It’s your move”, mira a sensibilizzare la cittadinanza sul legame tra il traffico motorizzato e l'inquinamento atmosferico nelle aree urbane, evidenziando il ruolo attivo che ciascun  cittadino può avere nel miglioramento della qualità dell'aria attraverso le proprie scelte di mobilità.
Ricerche e analisi statistiche dimostrano ormai chiaramente il legame tra mobilità urbana, inquinamento atmosferico e salute dei cittadini. Attraverso lo slogan proposto, quindi, le città europee sono incoraggiate a stimolare cambiamenti nelle modalità di spostamento individuali, a gestire al meglio la domanda di mobilità e  individuare strumenti di pianificazione urbana che consentano un più ampio impiego di mezzi di trasporto ecocompatibili.

Continua sul sito del Ministero Ambiente

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Conto Termico. Fino al 1° agosto è possibile richiedere il contributo

conto termicoDal  3 giugno fino al 1° agosto 2013, è possibile iscriversi ai registri del conto termico per usufruire degli incentivi per gli interventi destinati alla produzione di energia termica e per l'efficientamento energetico di edifici esistenti.
Si parte con la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica e con la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentato da biomassa.
Il Gestore dei Servizi Energetici informa che le richieste dovranno essere trasmesse esclusivamente per via telematica, attraverso l’applicazione informatica Portaltermico, che verrà messa a disposizione del GSE nel corso delle prossime settimane anche per la trasmissione delle richieste di prenotazione, riservate alla PA, e di accesso diretto agli incentivi.
Come già anticipato, il conto energia avrà un duplice compito. Da una parte dovrà infatti favorire la diffusione di sistemi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili tra cui: riscaldamento a biomassa, pompe di calore, solare termico e solar cooling. Dall'altra dovrà puntare ad accelerare i progetti di riqualificazione energetica degli edifici pubblici.
Va inoltre ricordato che il sistema di incentivi è destinato ai soggetti esclusi dalle detrazioni fiscali del 55 e del 50% (ora del 65 e del 50%), poiché non soggetti a IRPEF o IRAP, ossia le amministrazioni pubbliche e i soggetti che, avendo redditi limitati, non avevano i requisiti per avere le detrazioni. Per i privati, ossia persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito d’impresa o di reddito agrario, l'incentivo riguarderà solo gli interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza.
Dopo il 1° agosto, il Gse formerà le graduatorie sulla base dei dati dichiarati dai Soggetti Responsabili.

Vai al sito GSE

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Semplificazioni per le PMI. Dal 13 giugno 2013 attiva l'Autorizzazione Unica Ambientale (AUA)

AUAPubblicato il Dpr 59/2013 che, con l’introduzione dell’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), semplifica gli adempimenti gravanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti non soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), consentendo un risparmio annuo pari a 700 milioni di euro.
L'Autorizzazione Unica Ambientale, in base a quanto stabilito dalla Legge 35/2012 sulla semplificazione e lo sviluppo, prevede una sola autorizzazione per le Pmi e gli impianti che non hanno dimensioni tali da richiedere l’AIA.
L’AUA può sostituire fino a sette autorizzazioni. Si tratta dell’autorizzazione sugli scarichi, la comunicazione per l’utilizzo delle acque reflue, l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, la documentazione previsionale di impatto acustico, l’autorizzazione all’uso dei fanghi di depurazione e la comunicazione sullo smaltimento e il recupero dei rifiuti.
L’AUA va richiesta con un'unica domanda allo Sportello Unico per le Attività Produttive. Il rilascio avviene solitamente entro 90 giorni, ma sono ammessi tempi più lunghi nel caso in cui sia necessaria la convocazione della Conferenza di Servizi. Quando sostituisce i titoli abilitativi per i quali la conclusione del procedimento è fissata in un termine inferiore o pari a 90 giorni, l’autorità competente adotta il provvedimento e lo trasmette immediatamente allo Sportello Unico per le Attività Produttive.
Se invece sostituisce i titoli abilitativi per i quali almeno uno dei termini di conclusione del procedimento è superiore a 90 giorni, lo Sportello Unico per le attività produttive indice entro 30 giorni la conferenza di servizi  e l’autorità competente adotta l’Autorizzazione Unica Ambientale entro 120 giorni dal ricevimento della domanda. Nel caso in cui vengano richiesti dei documenti integrativi, l’AUA è rilasciata entro 150 giorni.
La nuova procedura semplificata, che entrerà in vigore il 13 giugno 2013, assicura tempi certi. Decorsi inutilmente i termini per la conclusione dei procedimenti entrano infatti in campo i poteri sostitutivi del Ministero dell’Ambiente.

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Certificatori energetici. Presto nuove regole

cert energL'entrata in vigore delle nuove regole è vicina, ma non pare destinata a risolvere tutti i dubbi dei professionisti. A febbraio il Governo ha approvato l'ultimo tassello della normativa sulla certificazione energetica, che detta i requisiti per l'abilitazione al rilascio dell'Ace. Ma il Dpr, firmato dal Presidente della Repubblica lo scorso 16 aprile, sarà pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» solo tra qualche giorno. Mentre è alta l'attesa di professionisti e tecnici che ambiscono al riconoscimento ufficiale di certificatori.
Il fatto è che sulla materia della certificazione energetica le regole su chi è abilitato a compilare il certificato arrivano quando il rilascio dell'Ace è da tempo obbligatorio, sia in caso di nuova costruzione o ristrutturazione integrale, sia in caso di trasferimento a titolo oneroso di una singola unità abitativa. Pertanto, nei mesi passati e sui territori dove non sono intervenute le Regioni a normare il vuoto lasciato dallo Stato (colmato solo da alcune indicazioni transitorie contenute nell'allegato III del Dlgs 115/2008), i certificatori hanno operato sulla base di qualifiche accettate in una sorta di deregulation. Il tutto è complicato da un testo normativo che, anche se molto dettagliato, non si può definire immediato né privo di contraddizioni. Soprattutto per ciò che riguarda i titoli di studio che abilitano al rilascio dell'Ace, con o senza una formazione aggiuntiva necessaria.
Il Dpr in arrivo attua, con otto anni di ritardo, il Dlgs 192/2005, che a sua volta ha recepito la direttiva europea 2002/91/Ce. Con estremo dettaglio, definisce come si diventa certificatori. La qualifica innanzitutto è aperta non solo alle persone fisiche, ma anche alle Esco e alle società (così non accade nella maggior parte dei sistemi regionali). I certificatori devono inoltre essere liberi da conflitti d'interesse rispetto all'immobile da esaminare.
I titoli di studio ammessi sono, in estrema sintesi, tutte le lauree tecniche del vecchio e del nuovo ordinamento più i diplomi. Fra gli ammessi ci sono matematici, fisici, scienziati agrari e forestali. Per l'abilitazione è inoltre necessario essere iscritti a un ordine o collegio professionale, ma ovviamente solo per quelle categorie che hanno un ordine o collegio: altra differenza tutt'altro che trascurabile. È inoltre indispensabile ottenere il rilascio di un certificato che attesti l'esperienza nella progettazione di edifici e impianti.
Per chi non può comprovare le proprie capacità o per chi ha un titolo di studio contemplato dal Dpr, ma che non abilita automaticamente alla certificazione, è necessario tornare a scuola. Il corso previsto è di 64 ore con superamento di esame finale. Ed è proprio qui che, sulla base di quanto già accaduto con le norme regionali, si prefigura il caos. In più di un caso, infatti, il tentativo delle amministrazioni locali di imporre la formazione obbligatoria è finito in tribunale. Dalla Liguria alla Puglia, dal Piemonte alle Marche. Con risultati che spesso hanno costretto al dietrofront il legislatore.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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Plastiche biodegradabili. Disponibile la norma UNI

PLAST BIODEGI materiali plastici biodegradabili sono da tempo una realtà commerciale. Nel settore agricolo le plastiche tradizionali (polietilene, polipropilene ecc.) sono utilizzate in svariate applicazioni quali i film plastici per la copertura del suolo per ridurre la presenza di erbe infestanti, i legacci e fermagli per sostenere le piante durante la crescita, i vasi per la vivaistica. Tutti prodotti che semplificano il lavoro quotidiano e talvolta favoriscono le produzioni ma che, al termine del loro uso, devono essere raccolti per evitare inquinamenti del terreno.
La norma UNI 11462 "Materiali plastici biodegradabili in suolo - Tipi, requisiti e metodi di prova" definisce le caratteristiche dei materiali plastici impiegati per preparare manufatti da utilizzare per lo più in campo agricolo che, a fine uso, possono essere lasciati sul o nel suolo e in questo ambiente biodegradati senza lasciare residui tossici.
Secondo la norma, i materiali plastici devono essere sottoposti a una serie di prove con le quali determinarne il contenuto di metalli pesanti, mostrare una biodegradazione almeno del 90%, mostrare che il materiale non rilascia sostanze tossiche nel suolo attraverso prove di ecotossicità.
La UNI 11462 si muove quindi in due direzioni: sul materiale, con la valutazione della biodegradabilità e il controllo dei metalli pesanti; sul suolo, dopo degradazione del materiale, per verificare eventuali effetti ecotossici.
La norma permette di caratterizzare in modo quantitativo le proprietà di biodegradazione in suolo delle plastiche, creando i presupposti per una verifica delle asserzioni riguardanti tali proprietà.

Fonte UNI

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Dall'ISPRA una Guida per la valutazione del dissesto idrogeologico

LG ISPRALe Linee Guida sono il frutto di un’iniziativa congiunta promossa dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAAF) e dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) finalizzata alla definizione di misure ed interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico in aree agricole e forestali. Le attività agro-forestali, attraverso pratiche di gestione sostenibile, possono infatti incidere positivamente sul presidio del territorio e sulla prevenzione dei fenomeni di dissesto, tenuto conto che buona parte del Paese è tuttora rurale.
Le Linee Guida propongono indirizzi e metodologie che, sulla base dell’integrazione di banche dati territoriali dei comparti ambiente e agricoltura, consentono l’individuazione, su tutto il territorio nazionale, delle aree prioritarie di intervento e delle misure di mitigazione più idonee, in aree agro-forestali sia attive sia abbandonate.
Gli interventi proposti, essendo di tipo estensivo, rientrano a pieno titolo nella manutenzione ordinaria del territorio e hanno l’obiettivo di contrastare il degrado dei suoli e l’abbandono delle aree rurali e montane e di contenere i fenomeni di dissesto, quali erosione e frane superficiali, e i costi ad essi associati. Tali misure apportano ulteriori benefici, in termini di sviluppo socio-economico e turistico locale anche legato alle produzioni di qualità (DOP, IGP, IGT, DOC, DOCG, agricoltura biologica) e alla produzione energetica rinnovabile da biomassa, di tutela dei paesaggi agricoli tradizionali, di mantenimento dei servizi ecosistemici come la conservazione della biodiversità, la protezione delle acque dall’inquinamento e l’incremento della capacità di assorbimento della CO2.
Il volume presenta un quadro del dissesto a scala nazionale e raccoglie lo “stato della pratica” nella pianificazione, progettazione e gestione agro-forestale adottata da Amministrazioni pubbliche, quali Regioni, Enti Parco, Autorità di Bacino, ecc. Propone inoltre un sistema integrato di monitoraggio e controllo

Scarica le Linee Guida

Fonte ISPRA

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Calcolo fabbisogno energetico. Sarà revisionata la UNI/TS 11300-2

FABB ENERGÈ stimata per il prossimo autunno la data di pubblicazione della nuova versione della UNI/TS 11300-2, la specifica tecnica che fornisce il metodo di calcolo del fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale, per la produzione di acqua calda sanitaria e per altri due servizi, ventilazione e illuminazione, inclusi nel campo di applicazione della norma proprio in quest'ultima revisione.
Il pacchetto delle UNI/TS 11300 è composto da quattro parti: la Parte 1 si occupa del calcolo del fabbisogno di energia termica utile del fabbricato, sia per il riscaldamento sia per il raffrescamento. Essa è quindi incentrata sullo studio del comportamento dell'edificio senza considerare gli impianti in esso installati.
Le parti 2, 3 e 4 trattano invece i sistemi impiantistici e calcolano le perdite di energia termica dei diversi sottosistemi, arrivando quindi a determinare il fabbisogno energetico degli impianti per il soddisfacimento delle richieste dell'edificio.
Quali sono le principali novità inserite nella UNI/TS 11300-2 e quali le interazioni con le altre norme della stessa serie?
Riguardo il servizio di illuminazione, nella nuova edizione si fa riferimento alla norma europea UNI EN 15193: l'approccio che si è scelto di adottare è stato quello di una valutazione semplificata dei fabbisogni di illuminazione artificiale, in accordo con lo spirito e le finalità delle certificazioni energetiche.
Per quanto concerne invece il servizio di ventilazione, il calcolo dell'energia termica necessaria per la compensazione delle dispersioni dovute al ricambio dell'aria - al fine di garantire un adeguato livello di qualità dell'aria negli ambienti - è incluso nel fabbisogno per la climatizzazione invernale o estiva.
Nell'impostazione generale della UNI/TS 11300 si è infatti deciso di considerare nel fabbisogno energetico per ventilazione solamente quello dovuto alla movimentazione dell'aria nel caso di impianto di pura ventilazione senza trattamenti a carico di unità dedicata o altri generatori di calore, siano essi centralizzati o localizzati.
Qualora vi sia quindi un trattamento d'aria, l'impianto è considerato di climatizzazione. Nella revisione della UNI/TS 11300-2, con l'aggiunta del calcolo delle perdite e dei fabbisogni degli impianti di climatizzazione invernale con fluido termo-vettore aria, si è inoltre evidenziata la connessione tra i fabbisogni del fabbricato e i carichi assegnati ai sistemi impiantistici che, nella generalità dei casi, possono comprendere più reti e circuiti, sia idronici sia aeraulici.
Alcune migliorie apportate alla futura UNI/TS 11300-2 riguardano i sottosistemi di distribuzione di riscaldamento e di acqua calda sanitaria, sono state inserite precisazioni nel caso di reti di ricircolo dell'acqua calda sanitaria, sono state aggiunte diverse note sui regimi di funzionamento per i generatori di calore combinati per il riscaldamento e l'acqua calda sanitaria.

Fonte UNI

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