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Fotovoltaico. Dal CEI una Guida Pratica

 

fotovoltaico-nel-tettoPubblicato dal Comitato Elettrotecnico Italiano il Volume “Impianti Fotovoltaici: Guida Pratica” che rientra nella collana editoriale di manuali tecnici a supporto, integrazione e approfondimento dell’interpretazione e applicazione delle Norme e delle Guide tecniche vigenti. E’ dedicato a progettisti e installatori, al mondo accademico e studentesco e a un pubblico più ampio interessato ad approfondire il tema specifico.
Il settore fotovoltaico, in Italia, ha conosciuto una fase di forte espansione negli ultimi anni, grazie soprattutto all’avvicendarsi di diversi programmi di incentivazione. Attualmente, è in vigore il Quinto Conto Energia introdotto dal Decreto Ministeriale 5 luglio 2012. Inoltre, l’evoluzione tecnologica ha portato alla disponibilità di moduli fotovoltaici e inverter aventi costi e prestazioni impensabili fino a pochissimi anni fa. Questo aspetto, con il contemporaneo aumento del prezzo del kWh nelle fatture di fornitura elettrica, motiva, sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista finanziario, l’installazione di impianti fotovoltaici collegati direttamente alle utenze.
Il Volume “Impianti Fotovoltaici: Guida Pratica” vuole fornire agli operatori del settore una guida aggiornata, che favorisca un’analisi a 360° degli aspetti legati ad un impianto fotovoltaico: autorizzazioni e iter burocratici, aspetti tecnici legati alla progettazione e realizzazione degli impianti di produzione e di connessione alla rete, accesso agli incentivi, aspetti finanziari e tassazione degli utili. Il tutto presentato dal punto di osservazione di un progettista, collaudatore di impianti. Sono presenti anche numerosi esempi di applicazione delle Norme CEI correlate.
Il Volume sarà, a brevissimo disponibile,  presso tutti i punti vendita CEI.

Fonte: CEI

Per informazioni:

Consorzio Promos Ricerche
Tel. 081-4109140
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Prodotti da costruzione. Norma UNI EN sulla reazione al fuoco

resistenza fuocoElaborata dal comitato europeo CEN/TC 127 "Sicurezza contro l'incendio in edilizia" a supporto del secondo requisito essenziale della direttiva Prodotti da Costruzione (89/106/CEE), la norma UNI EN 13501-1 "Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione - Parte 1: Classificazione in base ai risultati delle prove di reazione al fuoco" fornisce la procedura di classificazione di reazione al fuoco di tutti i prodotti da costruzione, inclusi i prodotti incorporati negli elementi da costruzione.
I prodotti sono considerati in relazione alla loro condizione di applicazione finale e vengono suddivisi in tre categorie:

  • prodotti da costruzione esclusi i pavimenti e i materiali di forma lineare destinati all'isolamento termico delle condutture;
  • pavimenti;
  • materiali di forma lineare destinati all'isolamento termico delle condutture.

La norma, ora disponibile in versione bilingue italiano-inglese, intende definire un procedimento armonizzato, valido in tutti i paesi membri della Comunità europea, per la classificazione di reazione al fuoco dei materiali che la norma stessa definisce prodotti da costruzione, cioè prodotti fabbricati al fine di essere permanentemente incorporati in opere di costruzione, le quali comprendono gli edifici e le opere di ingegneria civile.
La classificazione dei materiali, basata su metodi di prova armonizzati, è suddivisa in sei classi. La classe A1 (che identifica il materiale con il migliore comportamento al fuoco), e poi, in ordine decrescente rispetto al loro comportamento al fuoco le classi A2, B, C, D, E, F (peggior comportamento al fuoco).

Fonte: UNI

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Norme UNI per la caratterizzazione dei cuoi da pelletteria

 

cuoioAlla fine degli anni '90 il settore conciario e quello degli utilizzatori del cuoio hanno prodotto una serie di documenti normativi nei quali veniva introdotto il concetto di "idoneità all'uso" per i differenti campi di applicazione, stabilendo un livello qualitativo minimo del prodotto "cuoio" che, se non rispettato, si sarebbe potuto ripercuotere sulla qualità dei prodotti offerti al consumatore finale.
Queste norme sono risultate così efficaci da diventare la base delle specifiche di prodotto di grandi aziende, di istituti di certificazione, di strutture appartenenti alla Pubblica Amministrazione, nonché lo strumento tecnico principale per la risoluzione delle contestazioni tra fornitori e utilizzatori. Esse hanno coperto tutte le destinazioni merceologiche del cuoio e hanno imposto un livello di qualità del prodotto con requisiti restrittivi e rispondenti alla destinazione d'uso finale.
Per il settore della pelletteria il documento di riferimento è la UNI 10826 "Cuoio - Caratteristiche e requisiti dei cuoi destinati all'industria della pelletteria e degli accessori", ora revisionata e totalmente rinnovata. La valutazione delle performance del cuoio per destinazione d'uso, riportata nella norma, è stata possibile grazie alla UNI 11287 "Pelletteria - Glossario".
Per garantire una valutazione più oggettiva dell'idoneità all'uso del cuoio, nella nuova versione della UNI 10826 sono state introdotte numerose indicazioni sulle modalità di campionamento, di condizionamento e di esecuzione delle singole prove di laboratorio.
La UNI 10826:2012 è un valido strumento per la gestione e regolamentazione dei contratti di approvvigionamento, per la risoluzione delle contestazioni nonché le specifiche necessarie ai laboratori di prova per una caratterizzazione "univoca" del prodotto cuoio.

Fonte: UNI

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Distributori automatici di bevande calde. Nuova norma UNI

CAFFELa pausa-caffè è irrinunciabile per molti, ma fatta "in sicurezza" è ancora meglio. Il nostro rito quotidiano, infatti, può nascondere qualche brutta sorpresa se le macchine utilizzate per la preparazione del caffè, presenti sui luoghi di lavoro o al bar, non rispettano tutti i requisiti previsti da una recente norma UNI.
Il documento stabilisce i metodi di prova per verificare i limiti oltre i quali la presenza di piombo e nichel negli apparecchi destinati alla preparazione e distribuzione di bevande calde può presentare rischi di tossicità. I metalli pesanti possono "migrare" non solo nel caffè, ma anche nel the, nel cappuccino o nella cioccolata calda. La norma UNI 11460, il cui studio è stato avviato a seguito della proposta di Assofoodtec/UCIMAC, associazione di categoria che raggruppa le principali aziende italiane produttrici di macchine professionali per caffè, si applica ai distributori automatici e alle macchine utilizzate negli uffici o negli esercizi commerciali.
Le apparecchiature possono essere dotate di servizi complementari come riscaldamento dei liquidi, erogazione di acqua calda e generatori di vapore. Proprio in questi "passaggi" si nasconde il rischio della migrazione di piombo e nichel. Una tabella, compresa nel documento, definisce i limiti oltre i quali i prodotti possono diventare tossici.
La norma, oltre a salvaguardare la salute del consumatore, può rappresentare un criterio di distinzione tra produzioni rispettose di tutte le norme di sicurezza e altre più ingannevoli o elusive delle regole. Il documento UNI potrebbe essere, inoltre, una buona base di partenza per una futura norma europea in materia.

Fonte: UNI

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Valutazione del rischio rumore nei call center. Rapporto tecnico dall'UNI

 

call-centerIl panorama tecnico italiano riguardante l'esposizione professionale al rumore si è arricchito di una importante novità: il rapporto tecnico UNI/TR 11450:2012 "Acustica – Valutazione dell'esposizione a rumore nei luoghi di lavoro per lavoratori che utilizzano sorgenti sonore situate in prossimità dell'orecchio".
Esso descrive i metodi per la misurazione dei livelli di pressione sonora, continui equivalenti e di picco, e delle relative incertezze, ai quali risulta esposto un lavoratore che opera utilizzando sorgenti sonore poste in prossimità dell'orecchio o all'interno del condotto uditivo, quali cuffie e auricolari, oppure cuffie di protezione con sistemi di comunicazione audio. Il documento è applicabile per i call center, il settore musicale, le attività ricreative.
Il rapporto integra le UNI EN ISO 9612 "Acustica - Determinazione dell'esposizione al rumore negli ambienti di lavoro - Metodo tecnico progettuale" e UNI 9432 "Acustica - Determinazione del livello di esposizione personale al rumore nell ambiente di lavoro", che escludono espressamente dal loro campo di applicazione l'esposizione a sorgenti poste in prossimità dell'orecchio o all'interno del condotto uditivo, ma rimanda a queste per il calcolo del livello di esposizione giornaliero (LEX,8h) o settimanale (LEX,w) e della relativa incertezza.

Fonte: UNI

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Pubblicato in GUUE il Regolamento del Parlamento europeo sulla normazione

 

PARLAM EURIl 14 novembre u.s. è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (GUUE L 316/12), il Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla normazione europea
Il provvedimento, volto alla modernizzazione e al miglioramento del sistema europeo di normazione tecnica, entrerà in vigore il 4 dicembre prossimo e si applicherà a decorrere dal 1° gennaio 2013.
Il Regolamento, adottato in prima lettura dall'Europarlamento e dal Consiglio lo scorso ottobre, adatta e semplifica l’attuale quadro legislativo, contribuirà a ridurre i tempi di normazione, faciliterà la partecipazione delle parti interessate “più deboli” storicamente (micro e PMI, consumatori, organizzazioni sociali) e terrà maggiormente in conto temi quali l’impatto ambientale del ciclo di vita di prodotti e dei servizi, nonché l’uso efficiente delle risorse.
Il provvedimento ora ufficialmente pubblicato va a comporre quel “pacchetto normazione” elaborato dalla Commissione Europea per la revisione complessiva del sistema di normazione tecnica.

Leggi il Regolamento

Il pacchetto normazione

Fonte: UNI

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Tecnologie informatiche. Gestione del Servizio

 

TEC INFORMPubblicata in lingua italiana la UNI CEI ISO/IEC 20000-1:2012 "Tecnologie informatiche - Gestione del servizio - Parte 1: Requisiti per un sistema di gestione del servizio", che specifica i requisiti per il fornitore di servizi IT che voglia pianificare, stabilire, attuare, condurre, monitorare, riesaminare e tenere aggiornato e migliorare un sistema di gestione dei servizi (SGS). Tali requisiti includono la progettazione, la transizione, l'erogazione e il miglioramento dei servizi per soddisfare i requisiti del servizio.
Le origini della norma risalgono ad un progetto britannico finalizzato ad individuare e diffondere le "migliori pratiche" per la gestione dei servizi IT. I risultati dell'iniziativa sono oggi ampiamente noti sotto l'acronimo ITIL (Information Technology Infrastructure Library) e costituiscono il più importante riferimento per i fornitori di servizi informatici.
La UNI CEI ISO/IEC 20000-1 specifica i requisiti per un sistema di gestione dei servizi IT coprendo gli elementi classici dei sistemi di gestione e allineandosi con i requisiti e la terminologia di altri sistemi quali la ISO 9001 (Sistema di Gestione per la Qualità) e la ISO/IEC 27001 (Sistema di Gestione per la Sicurezza delle Informazioni) con cui si integra perfettamente.

Fonte: UNI

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Segnaletica stradale verticale. Allo studio una Linea Guida dall'UNI

segnaletica stradaleIn queste settimane il progetto U71011670 "Linea guida per la definizione di requisiti tecnico-funzionali della segnaletica verticale (permanente) in applicazione alla UNI EN 12899-1:2008" è sottoposto ad inchiesta pubblica finale.
Il progetto,  sviluppato dalla commissione Costruzioni stradali ed opere civili delle infrastrutture, ha per oggetto la definizione di requisiti tecnico-funzionali della segnaletica verticale (permanente) e , contiene le raccomandazioni, valide a livello nazionale, per definire il livello minimo della segnaletica stradale verticale permanente per il traffico stradale in ambito urbano, extraurbano e autostradale.
La linea guida è redatta al fine di mettere gli Enti gestori delle strade in condizioni di poter redigere un capitolato (tecnico) per la sezione della segnaletica verticale nel rispetto delle norme e per permettere l'applicazione delle norme stesse nel rispetto del Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada, dei decreti applicativi, delle circolari e nella recente normativa UNI e UNI EN in materia di sicurezza stradale.
La futura norma specifica i requisiti per i segnali completi, per i segnali (pannelli incluse le facce a vista), per i pannelli (escluse le facce a vista) e per altri componenti (pellicole retroriflettenti). Essa:

  • può essere utilizzata per implementare prove di tipo e prove di certificazione;
  • deriva da metodi di prova e requisiti delle prestazioni pubblicati nei documenti UNI, CEN,CENELEC, CIE e ISO unitamente alle norme degli organismi membri del CEN;
  • non richiede la sostituzione dei segnali già esistenti;
  • tratta i requisiti delle prestazioni ed i metodi di prova;
  • definisce i limiti delle prestazioni ed una gamma di classi prestazionali.

Sono inoltre specificate le proprietà colorimetriche e fotometriche così come quelle relative alla luminanza.

Fonte: UNI

 

 

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Professioni non regolamentate. Al Senato la legge

 

senatoLo scorso 6 novembre la X Commissione del Senato (Industria, Commercio e turismo) ha licenziato per la votazione in Aula il ddl 3270 in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi, già approvato dalla Camera dei Deputati, dando mandato alla relatrice Fioroni a riferire favorevolmente in Assemblea con relazione orale.
Al testo sono stati apportati alcuni emendamenti che non modificano l’impostazione originaria ma che rendono necessario – dopo l’approvazione da parte del Senato – un ritorno alla Camera: oltre che la qualificazione delle professioni non regolamentate, la finalità preminente del DDL è la garanzia e la tutela degli utenti, sia tramite l’attivazione di appositi sportelli di riferimento presso le specifiche organizzazioni professionali, sia promuovendo l’autoregolamentazione volontaria basata sul rispetto delle norme UNI.
Gli emendamenti riguardano gli articoli:

  • 1, dove si specifica ulteriormente che la disciplina non si applica alle professioni sanitarie regolamentate e dove viene introdotto l’obbligo di specificare su ogni documento a supporto del rapporto con i clienti che si tratta di “professione non organizzata in ordini o collegi”;
  • 2, dove si specifica che le associazioni professionali hanno anche lo scopo di garantire il rispetto delle regole deontologico;
  • 4, dove è introdotta la possibilità che le associazioni professionali costituiscano comitati di indirizzo e sorveglianza sui criteri di valutazione e rilascio dei sistemi di qualificazione e competenza professionali.

Relazione della X Commissione del Senato

Fonte: UNI

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Sistemi ed Impianti di allarme antintrusione. Nuovo volume del CEI

 

CEIPubblicato il volume “Sistemi ed Impianti di allarme intrusione” che raccoglie le due norme fondamentali di riferimento, la nuova edizione della Norma CEI 79-3 “Prescrizioni particolari per gli impianti di allarme intrusione”, la Norma CEI EN 50131-1 “Sistemi di allarme intrusione e rapina. Parte 1: Prescrizioni di sistema” e il foglio di interpretazione CEI EN 50131-1/IS2.
Gli impianti di allarme intrusione e rapina costituiscono uno dei presidi fondamentali per la sicurezza dei beni e delle persone. Progettare, installare e manutenere a regola d’arte è quindi una necessità sempre più sentita, ma anche un preciso obbligo ai sensi della L. 186/68 e del DM 37/08.
Progettare un impianto di allarme intrusione e rapina significa innanzitutto analizzare il rischio ossia acquisire la conoscenza dei pericoli che incombono, per poter dirigere sforzi e risorse a difesa delle aree più vulnerabili e scegliere le contromisure più adatte a contrastare le minacce previste con le risorse disponibili.
Per realizzare questo tipo di impianto a regola d’arte è necessario, inoltre, scegliere, coordinare ed installare prodotti con caratteristiche tali da assicurare che il sistema, nel suo complesso, garantisca il livello di prestazione richiesto e, al contempo, riduca al minimo gli allarmi indesiderati.
Per questi motivi il CEI ha voluto raccogliere in un unico volume la Norma CEI 79-3 che rappresenta il riferimento per la progettazione, realizzazione, verifica e manutenzione degli impianti di allarme intrusione, la Norma CEI EN 50131-1 che specifica i requisiti funzionali e prestazionali e le classi ambientali dei sistemi di allarme, per costituire un utile strumento di approfondimento sulla progettazione di questi impianti e familiarizzare con i concetti fondamentali delle norme del CT79 sui Sistemi di allarme, insieme al foglio di interpretazione CEI EN 50131-1/IS2.

Fonte: CEI

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