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Professioni non regolamentate. Dall'UNI una norma per i professionisti della comunicazione

logo uniAnche dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'attesa legge 4/2013 sulle attività professionali non organizzate, i lavori di normazione proseguono e le attività di elaborazione dei documenti tecnici si susseguono.

La UNI 11483Attività professionali non regolamentate - Figura professionale del comunicatore - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza” appena pubblicata, è un ulteriore passo verso un quadro generale di qualificazione delle professioni che faccia perno sulla normazione tecnica volontaria.

Augusto Ancillotti, coordinatore del gruppo di lavoro che in seno alla commissione tecnica Attività professionali non regolamentate ha elaborato la norma sui comunicatori professionali, esprime piena soddisfazione per l'attività svolta e per le prospettive che si aprono per tutto il settore: "Lo scopo della norma UNI è fare in modo che sul mercato possano operare delle persone che si qualifichino come comunicatori professionali. Se la comunicazione in sé è un fatto puramente umano, è ovvio che quando l'attività di comunicazione si configura come una prestazione professionale nasce la necessità di una regolamentazione, per quanto su base assolutamente volontaria."

Il mercato attualmente si presenta molto variegato e non tutti gli operatori del settore si presentano con le stesse abilità e competenze tecniche.

"Il problema è che il cliente, ad oggi, non sa distinguere le attività di comunicazione professionali da quelle che non lo sono. Vi è dunque la necessità di operare delle distinzioni in base a regole codificate. Le norme UNI e la legge 4/2013 appena pubblicata forniscono una prima garanzia in questo senso".

La proposta di norma nasce quasi due anni e mezzo fa. Un lungo e approfondito iter di elaborazione ora giunto felicemente a conclusione e che può portare subito benèfici effetti non solo per chi opera nel settore ma anche per l'utente, che ora avrà uno strumento in più per distinguere tra le varie offerte sul mercato della comunicazione.

"Quello che conta di più è che piano piano si sta diffondendo una vera cultura della qualificazione delle professioni, anche perché in qualche modo spinti in tal senso dal sistema europeo e dallo schema EQF (European Qualifications Framework, n.d.r.). Ad ogni modo sul mercato questi valori si affermeranno per necessità di cose. E i professionisti della comunicazione, con la norma UNI 11483 e la relativa certificazione di conformità, avranno così un'ottima freccia al loro arco per stare efficacemente sul libero mercato ed essere pienamente competitivi".

 

Fonte: UNI

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Assistenza residenziale agli anziani

ANZIANI"Massimo stato di benessere raggiungibile in rapporto alle condizioni di autonomia funzionale esistente, rispetto alle esigenze fisiche, psichiche e sociali": viene così definito il concetto di "salute" nella nuova UNI 10881:2013 in tema di assistenza residenziale per le persone anziane.
La norma, che sostituisce la precedente edizione del 2000, si applica ai servizi residenziali per anziani che perseguono finalità assistenziali o socio-sanitarie, definiti in modo unificato su tutto il territorio nazionale; il documento, che considera gli obblighi previsti dalla normativa cogente in vigore, è complementare alla UNI EN ISO 9001:2008 che rappresenta il riferimento per l'attuazione e la gestione di un sistema di gestione per la qualità aziendale.
La UNI 10881:2013 "Servizi – Assistenza residenziale agli anziani – Requisiti del servizio", elaborata dalla commissione tecnica Commercio, definisce i requisiti per le seguenti tipologie residenziali:

  • residenza specializzata per gravità e condizione degli anziani (mono-struttura)
  • residenza articolata in nuclei per anziani con diversa gravità ed esigenze (struttura polifunzionale).

Si riferisce cioè sia a strutture con alto intervento sanitario, che accolgono utenti anziani non autosufficienti e con patologie senili, sia a strutture con basso intervento sanitario e prettamente assistenziale, che ospitano anziani autosufficienti o semi-autosufficienti.
Queste strutture comprendono gli istituti per anziani (ex ospizi), le case di riposo ma anche le case-albergo per anziani.
La struttura erogatrice deve offrire servizi che favoriscano il recupero o il mantenimento dell'autonomia della persona e garantire il controllo qualitativo e quantitativo dei processi socio sanitari assistenziali.
I requisiti del servizio riportati nella UNI 10881 riguardano: la mission e le politiche della struttura, l'individuazione dei risultati attesi nei confronti dell'utente, l'informazione, le fasi di ammissione, inserimento e il piano personalizzato per ciascun utente, la realizzazione dei servizi e la verifica dei risultati, le attività comuni finalizzate alla socializzazione, la soddisfazione degli utenti, ruoli, requisiti e responsabilità del personale, ecc..

Fonte: UNI

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Costruzioni stradali. Allo studio una nuova norma UNI

logo uniDal 22 febbraio al 23 aprile fase di inchiesta pubblica finale per un progetto di norma nazionale di interesse della commissione Costruzioni stradali ed opere civili delle infrastrutture. Si tratta del progetto U71002010 "Geosintetici con funzione barriera - Geosintetici polimerici a base di poliolefine (TPO-FPO) - Caratteristiche e limiti di accettazione", che vede come co-autore la commissione Ingegneria strutturale.
Il progetto stabilisce le proprietà caratteristiche, i metodi di prova, i limiti di accettazione e il relativo grado di significatività per geosintetici polimerici con funzione barriera a base di poliolefine (TPO - FPO), in particolare sia geomembrane con entrambe le facce lisce, sia geocompositi formati dall'accoppiamento di geomembrane con geotessili nontessuti o altri tipi di geosintetici.
Entro il 23 aprile tutti i soggetti interessati possono scaricare liberamente il testo del progetto di norma, in formato PDF, dalle pagine del sito UNI e inviare i propri commenti.

Fonte UNI

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Formazione specialistica a Caserta

FORM ASIPSSono aperte le iscrizioni al percorso formativo per Lead Auditor nei settori della Qualità, Ambiente e Sicurezza, finalizzati alla formazione di imprenditori e dirigenti d'impresa, organizzato dall’Asips, - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Caserta -  in collaborazione con il Consorzio Promos Ricerche e con Sogea-RINA. I corsi si svolgeranno presso la sede operativa dell’ASIPS in P.zza S.Anna nei mesi di aprile e maggio 2013. Le iscrizioni dovranno pervenire, così come previsto dal Bando, entro il termine improrogabile del 28 marzo 2013.

Scarica il Bando

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Impianti termici centralizzati. Nuova edizione della UNI 10200

condominio-2Da sempre il riscaldamento rappresenta una delle voci più “pesanti” del bilancio familiare, a maggior ragione in tempi, come questi, di grave difficoltà economica per le famiglie. Risparmiare, dunque, è necessario ma può essere difficile se si abita in un condominio dotato di impianto di riscaldamento centralizzato. La soluzione però esiste ed è quella di adottare sistemi per la contabilizzazione e la termoregolazione del calore che permettono di gestire in modo autonomo il riscaldamento della propria abitazione, pur vivendo in un condominio.
Una risposta a queste esigenze arriva dalla norma UNI 10200, "Impianti termici centralizzati di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria - Criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale ed acqua calda sanitaria" edizione 2013, mirata  proprio a stabilire i principi per una corretta ed equa ripartizione delle spese di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria in edifici di tipo condominiale, provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione dell’energia termica, distinguendo i consumi volontari di energia delle singole unità immobiliari da tutti gli altri consumi.
Mediante l’installazione di particolari dispositivi, infatti, è possibile regolare la temperatura del proprio appartamento (termoregolazione) pagando solo il calore effettivamente consumato (contabilizzazione). Oltre a contenere i costi, questo sistema  garantisce anche maggiore  comfort abitativo, mantenendo costante ed equilibrata la temperatura di casa.
La nuova edizione della norma UNI 10200 fornisce indicazioni per la ripartizione delle spese in proporzione ai consumi volontari dei singoli appartamenti al fine di ridurre gli sprechi, salvaguardando comunque la qualità della vita.
La riduzione dei consumi viene garantita dal sistema di contabilizzazione e termoregolazione che deve essere realizzato secondo determinati principi di progettazione. In tal senso la UNI 10200fornisce una linea guida per la progettazione e la conduzione dell'impianto, oltre a dare indicazioni su quale sia il sistema di contabilizzazione più indicato per un determinato tipo di impianto di distribuzione (a colonne montanti o ad anello) e per un determinato tipo di terminale di emissione (radiatore, termoconvettore, pannello radiante a pavimento, a parete, a soffitto e bocchette di aria calda).
Un’altra norma recentemente aggiornata - e che viene espressamente richiamata dalla UNI 10200 - è la UNI 9019 che rientra nel quadro normativo nazionale in materia di contabilizzazione del calore e di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale.
Il documento descrive una metodologia di calcolo indiretto dell’energia termica erogata all’unità immobiliare, che consiste nell’evoluzione del metodo dei “gradi-giorno”, già in uso nella versione precedente della norma. I metodi di contabilizzazione indiretta, a differenza di quella diretta, non danno la misura del calore utilizzato nelle unità immobiliari ma un conteggio proporzionale a questo; tali conteggi sono quindi utilizzati per una corretta ripartizione delle spese di riscaldamento.
Il metodo di calcolo dei consumi descritto dalla UNI 9019 deriva dal tradizionale metodo del contatore, ormai non più utilizzabile, introducendo la compensazione del tempo di inserzione dei corpi scaldanti. Grazie alla  formula di conteggio migliorata ed evidenziata nella nuova edizione della norma, si ottengono le precisioni  richieste dalle legislazioni nazionali e regionali vigenti.

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Asseverazione nel settore delle costruzioni. Dall'UNI nuova Prassi di Riferimento

COSTRUZIONIPubblicata la nuova Prassi di riferimento che UNI ha prodotto in collaborazione con la rete dei Comitati Paritetici Territoriali (CPT) e che stabilisce gli “Indirizzi operativi per l’asseverazione nel settore delle costruzioni edili e di ingegneria civile” (UNI/PdR 2:2013).
Questo documento fornisce gli indirizzi operativi per il rilascio della asseverazione prevista dall’art. 51 del D.Lgs 81/08 e si applica al servizio di asseverazione erogato appunto dai CPT cioè dagli organismi bilaterali che si occupano di salute e sicurezza sul lavoro nel settore edilizia e che – concretamente – si recano sul luogo di lavoro e interloquiscono direttamente con azienda e lavoratori. L’asseverazione è un processo particolare mediante il quale si garantisce che i modelli di organizzazione e gestione della sicurezza siano effettivamente attuati e applicati dall’azienda stessa.
“Dopo aver elaborato un primo documento al suo interno – spiega Ruggero Lensi, Direttore Relazioni esterne sviluppo e innovazione dell’UNI – la CNCPT (Commissione nazionale per la prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro) ha voluto inquadrarlo in modo corretto e coerente. Per questo motivo ha chiesto la nostra collaborazione e in pochi mesi siamo riusciti a definire un documento che identifica le fasi di verifica, le relative modalità operative e le competenze delle figure professionali incaricate del processo di asseverazione”.
“Abbiamo deciso – spiega il presidente CNCPT, Marco Garantola – di approfondire gli aspetti connessi alla asseverazione costruendo una procedura, fissata in un documento, valida per l’intero territorio nazionale, in grado di fornire indicazioni omogenee a garanzia di tutte le imprese edili che vorranno fare asseverare i propri modelli di organizzazione e gestione della sicurezza. Per questo – conclude Garantola – ci siamo rivolti all’UNI affinché si giungesse all’elaborazione di una ‘prassi di riferimento’, un documento che ha una durata limitata (cinque anni) ma che rispetto alla classica “norma tecnica” ha il vantaggio di essere più snella, fornendo al contempo tutte le garanzie di trasparenza che deve avere il mercato”.
Il processo di asseverazione, che prende avvio con la richiesta da parte dell’impresa edile al CPT, prevede sostanzialmente tre fasi: una fase Istruttoria, caratterizzata dalla richiesta di asseverazione e dalla verifica dei pre-requisiti di accesso al servizio di asseverazione dell’impresa richiedente, una fase di Verifica durante la quale si effettua appunto la verifica e l’analisi di tutti gli obblighi documentali e un‘ultima fase, Valutativa, caratterizzata dalla valutazione del rapporto di verifica e dal rilascio dell’asseverazione.

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Fonte UNI

 

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Gestione Ambientale. Allo studio una norma per la valutazione dei requisiti degli audit

logo uniE' in fase di inchiesta pubblica preliminare sino al 2 marzo 2013, il progetto di specifica tecnica U64000742 "Valutazione della conformità - Requisiti per gli organismi che forniscono audit e certificazione di sistemi di gestione - Parte 2: Requisiti di competenza per gli audit e la certificazione dei sistemi di gestione ambientale".
Il documento, adozione della norma ISO/IEC TS 17021-2 del 2012, definisce i requisiti di conoscenza aggiuntivi per il personale coinvolto nei processi di audit e certificazione di sistemi di gestione ambientale (EMS) e integra i requisiti di cui alla ISO/IEC 17021. Di competenza della commissione UNI-CEI Valutazione della conformità, il progetto vede come co-autori la commissione tecnica UNI Ambiente e il CEI-Comitato Elettrotecnico Italiano.
La specifica tecnica è complementare alla UNI CEI EN ISO/IEC 17021:2011 ai fini dell'esecuzione di audit di terza parte di sistemi di gestione ambientale e rappresenta un supporto al corpus normativo sulla valutazione della conformità.
Chi fosse interessato può inviare i propri commenti a UNI attraverso le pagine web dell'Inchiesta pubblica preliminare.

Fonte: UNI

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Materiali da pneumatici fuori uso. Tre progetti di norma in fase di studio

logo uniDi competenza della commissione Ambiente, tre progetti dal titolo generale "Pneumatici fuori uso - Materiali in gomma vulcanizzata ottenuti dal recupero di PFU" - al momento in inchiesta preliminare - si rivelano di utilità al mercato nazionale.
Il primo progetto U53002901 "Parte 1: Classificazione dei granulati" specifica i requisiti per la classificazione e specificazione dei granulati ottenuti dalle operazioni di recupero effettuate su pneumatici fuori uso, determinando una precisa classe per ogni tipo di materiale granulato che l'industria utilizza per la produzione di miscele di materiali e/o di manufatti.
"Parte 2: Classificazione dei polverini" è il titolo del secondo documento (progetto U53002902) che specifica i requisiti per la classificazione e specificazione dei polverini ottenuti dalle operazioni di recupero effettuate su pneumatici fuori uso, determinando una precisa classe per ogni tipo di polverino che l'industria utilizza per la produzione di miscele di materiali e/o di manufatti.
Il terzo progetto "Parte 3: Marcatura ed etichettatura" (U53002903) specifica e definisce infine il tipo di etichettatura e la codifica dei materiali ottenuti da operazioni di recupero effettuate su pneumatici fuori uso per i quali è stata definita una specifica classificazione e specificazione merceologica.
I tre progetti termineranno la fase di inchiesta pubblica preliminare il 2 marzo 2013. Fino a quella data sarà possibile consultare i documenti e inoltrare i propri commenti utilizzando l'apposito form a disposizione sul sito internet dell’UNI

Fonte: UNI

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Sistema nazionale di certificazione delle competenze

LPSA breve la pubblicazione del Decreto legislativo in Gazzetta Ufficiale
Disciplinare organicamente, nell’ordinamento giuridico italiano, una serie di istituti innovativi, quali l’apprendimento permanente e la validazione e certificazione delle competenze acquisite in percorsi non formali o informali, con l’obiettivo di allineare i servizi pubblici centrali e territoriali di istruzione, formazione e lavoro agli orientamenti e indirizzi comunitari nonché alle regolamentazioni già introdotte, in materia, dagli altri paesi europei. È questo l'obiettivo del Decreto legislativo sul Sistema nazionale di certificazione delle competenze approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri nella seduta dell’11 gennaio, dopo aver ottenuto lo scorso 20 dicembre il via libera della Conferenza unificata.
Il provvedimento, in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, viene adottato su proposta dei Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con gli altri Ministri competenti, in attuazione della riforma del mercato del lavoro per la crescita (legge n. 92 del 2012, articolo 4, commi da 58 a 61 e commi 67 e 68).
L’esigenza è far emergere e far crescere il grande capitale umano rappresentato dalle competenze, finora scarsamente valorizzate, acquisite in tutti i contesti: sul lavoro, nella vita quotidiana e nel tempo libero. Un sistema rigoroso e coordinato a livello nazionale di riconoscimento delle competenze, comunque acquisite, promuove infatti la mobilità geografica e professionale, favorisce l’incontro tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, accresce la trasparenza degli apprendimenti e dei fabbisogni e l’ampia spendibilità delle certificazioni in ambito nazionale ed europeo.
Il sistema nazionale di certificazione delle competenze costituisce, pertanto, una fondamentale infrastruttura di raccordo tra le politiche di istruzione, formazione, lavoro, competitività, cittadinanza attiva e welfare in sintonia con le dinamiche e gli indirizzi di crescita e sviluppo dell’Unione europea.

Fonte: Ministero Lavoro e Politiche Sociali

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Professioni non regolamentate. Pubblicate le prime norme UNI

logo uniPubblicate le norme UNI 11476 "Figure professionali operanti nel campo della fotografia e comunicazione visiva correlata - Requisiti di conoscenza, abilità, competenza" e UNI 11477 "Patrocinatore stragiudiziale professionista del risarcimento del danno - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza", a compimento dei lavori della commissione tecnica "Attività professionali non regolamentate".
Le norme definiscono i requisiti relativi alle specifiche attività professionali (ossia l'esperto di risarcimento del danno che opera stragiudizialmente e il professionista nel campo della comunicazione visiva per immagini fotografiche fisse o in movimento nelle sue differenti declinazioni).
I requisiti sono specificati, a partire dai compiti e attività specifiche identificate, in termini di conoscenza, abilità e competenza in conformità al Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualifications Framework - EQF) e sono espressi in maniera tale da agevolare i processi di valutazione e convalida dei risultati dell’apprendimento.
Entrambe le norme operano in sinergia con la legge 4/2013 "Disposizioni in materia di professioni non organizzate", in particolare sono la piena applicazione dell'art. 9.1 "Le associazioni professionali di cui all’art. 2 e le forme aggregative di cui all’art. 3 collaborano all’elaborazione della normativa tecnica UNI relativa alle singole attività professionali, attraverso la partecipazione ai lavori degli specifici organi tecnici o inviando all’ente di normazione i propri contributi nella fase dell’inchiesta pubblica, al fine di garantire la massima consensualità, democraticità e trasparenza. Le medesime associazioni possono promuovere la costituzione di organismi di certificazione della conformità per i settori di competenza, nel rispetto dei requisiti di indipendenza, imparzialità e professionalità previsti per tali organismi dalla normativa vigente e garantiti dall’accreditamento di cui al comma 2", e dell'art. 6.2 e 6.3 "La qualificazione della prestazione professionale si basa sulla conformità della medesima a norme tecniche UNI ISO, UNI EN ISO, UNI EN e UNI, di seguito denominate «normativa tecnica UNI», di cui alla direttiva 98/34/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 giugno 1998, e sulla base delle linee guida CEN 14 del 2010. I requisiti, le competenze, le modalità di esercizio dell’attività e le modalità di comunicazione verso l’utente individuate dalla normativa tecnica UNI costituiscono principi e criteri generali che disciplinano l’esercizio autoregolamentato della singola attività professionale e ne assicurano la qualificazione."

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