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Legge 231. Sanzioni «leggere» per la vigilanza composta da esterni

Legge 231. Sanzioni «leggere» per la vigilanza composta da esterni

Tra le principali novità introdotte dal Dlgs 231/2001 ci sono quelle relative all'organismo di vigilanza (Odv). Come chiarisce la relazione illustrativa al decreto, l’Odv è una struttura interna all'ente fornito di responsabilità giuridica (il che giustifica l'imputazione della sanzione in capo a quest'ultimo), dotata di autonomia, indipendenza, onorabilità e professionalità tali da garantire la effettiva applicazione del modello organizzativo.

Si tratta dunque di un organismo per certi versi assimilabile al collegio sindacale (come dimostra il fatto che nelle società di capitali le relative funzioni possono essere demandate a tale organo), al quale sono attribuiti compiti specifici, che può essere composto sia da personale interno sia da soggetti esterni. In assenza di prescrizioni legislative, la nomina dei componenti non spetta all'assemblea dei soci ma all'organo amministrativo della società, in quanto deputato all'adozione del modello organizzativo su cui l'Odv è chiamato a vigilare.

Ciò nonostante i componenti dell'Odv devono essere indipendenti dall'organo amministrativo della società, come ha rimarcato la Corte di cassazione, che ha giudicato non idoneo a esimere dalla responsabilità da reato il modello organizzativo di una holding il cui Odv era presieduto da un componente del cda di una società partecipata e da soggetti legati da rapporti fiduciari con gli amministratori della stessa controllante (sentenza 52316/2016).

La disciplina dell'Odv è meno compiuta di quella del collegio sindacale e presenta varie lacune, nel senso che non sono ancora espressamente regolamentate:

  • le situazioni di ineleggibilità, incompatibilità e decadenza;
  • la composizione (monocratica o collegiale) dell'Odv;
  • la determinazione dei compensi spettanti a coloro che ne fanno parte, alla scadenza e alla rinuncia dell'incarico;
  • l'eventuale revoca dei componenti. Come ha evidenziato l'Istituto di ricerca dei dottori commercialisti e degli esperti contabili nelle «Linee Guida» diffuse nel 2013, secondo un'autorevole corrente di pensiero l'organo amministrativo dispone di tale potere di revoca, ma ciò finisce per ridurre l'autonomia dell'organismo di vigilanza e per limitarne l'efficacia;
    la formulazione di istanze da parte dei soci per acquisire informazioni o la presentazione di denunce direttamente ai componenti dell'Odv;
  • la redazione di relazioni annuali da comunicare ai terzi;
  • le sanzioni per l'omessa o insufficiente osservanza dei compiti affidati all'Odv.

Una delle questioni più dibattute concerne proprio quest'ultimo aspetto e, precisamente, la possibilità di esercitare, nei confronti dei componenti dell'Odv, l'azione di responsabilità secondo le medesime modalità che sorreggono tale azione quando è promossa nei confronti degli amministratori, dei sindaci, della società di revisione o del revisore legale.

A tale interrogativo si dovrebbe rispondere in termini positivi se l'Odv fosse qualificabile come organo sociale, al pari di quelli testé menzionati. La risposta dovrebbe essere invece negativa qualora si ritenessero i componenti dell'Odv legati all'ente da un rapporto di natura squisitamente contrattuale, per effetto di un contratto d'opera intellettuale o di un appalto di servizi, in ragione delle differenze prima evidenziate e dall'assenza, nello statuto sociale, di norme riferite a tale organismo. In questa seconda ipotesi, nei confronti di questi ultimi sarebbe promuovibile un’ordinaria azione di risarcimento del danno discendente dalle inadempienze dell’Odv.

AdA

fonte Sole24Ore 344/17 GA e AT

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CHIUSO - 10 giugno 2014. Ad Avellino seminario gratuito su "Responsabilità Amministrativa d’Impresa, Sistemi di Gestione e Modello 231/01".

D Lgs 231Come annunciato nel corso della Giornata del Safety-Day tenutasi ad Avellino il 29 maggio 2014, è partita la fase formativa prevista dal Programma Regionale “Dalla Responsabilità Sociale a quella Amministrativa d’Impresa - Dai Sistemi di Gestione della Sicurezza al Modello 231/01", che il Consorzio Promos Ricerche svolge in diretta collaborazione con Unioncamere Campania, INAIL Campania, e Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco.

Il primo incontro della fase formativa di Avellino si terrà il 10 giugno 2014 presso il Circolo della Stampa di Avellino sito presso il Palazzo della Prefettura al Corso Vittorio Emanuele n° 6, ed avrà come tema la "Responsabilità Amministrativa d’Impresa, Sistemi di Gestione e Modelli 231" così come previsto dal D.Lgs. 231/01.

Il seminario è rivolto ai Responsabili e addetti delle funzioni Internal Audit, Affari Legali, Risorse Umane e Organizzazione, Sistemi di Gestione, Consulenti di Organizzazione ed a quanti  in azienda sono coinvolti  nella gestione degli appalti pubblici.

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20 maggio 2014. "Responsabilità Amministrativa d’Impresa, Sistemi di Gestione e Modello 231/01". A Benevento seminario gratuito

D Lgs 231Come annunciato nel corso della Giornata del Safety-Day tenutasi a Benevento il 15 aprile 2014, è partita la fase formativa prevista dal Programma Regionale “Dalla Responsabilità Sociale a quella Amministrativa d’Impresa - Dai Sistemi di Gestione della Sicurezza al Modello 231/01", che il Consorzio Promos Ricerche svolge in diretta collaborazione con Unioncamere Campania, INAIL Campania, e Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco.

Il primo incontro della fase formativa di Benevento si è tenuto il 20 maggio 2014 presso la Camera di Commercio di Benevento, ed ha avuto come tema la "Responsabilità Amministrativa d’Impresa, Sistemi di Gestione e Modelli 231" così come previsto dal D.Lgs. 231/01.

Il seminario si è rivolto ai Responsabili e addetti delle funzioni Internal Audit, Affari Legali, Risorse Umane e Organizzazione, Sistemi di Gestione, Consulenti di Organizzazione ed a quanti  in azienda sono coinvolti  nella gestione degli appalti pubblici.

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8 aprile 2014. "Responsabilità Amministrativa d’Impresa, Sistemi di Gestione e Modello 231/01". A Caserta seminario gratuito

D Lgs 231Come annunciato nel corso della Giornata del Safety-Day tenutasi a Caserta il 10 marzo 2014, è partita la fase formativa prevista dal Programma Regionale “Dalla Responsabilità Sociale a quella Amministrativa d’Impresa - Dai Sistemi di Gestione della Sicurezza al Modello 231/01", che il Consorzio Promos Ricerche svolge in diretta collaborazione con Unioncamere Campania, INAIL Campania, e Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco.

Il primo incontro della fase formativa di Caserta si è tenuto l'8 aprile 2014 presso l'ASIPS Azienda Speciale della Camera di Commercio di Caserta sita in Piazza S. Anna - Palazzo Era, ed ha avuto come tema la "Responsabilità Amministrativa d’Impresa, Sistemi di Gestione e Modelli 231" così come previsto dal D.Lgs. 231/01.

Il seminario si è rivolto ai Responsabili e addetti delle funzioni Internal Audit, Affari Legali, Risorse Umane e Organizzazione, Sistemi di Gestione, Consulenti di Organizzazione ed a quanti  in azienda sono coinvolti  nella gestione degli appalti pubblici.

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18 marzo 2014. Seminario gratuito su Responsabilità Amministrativa d’Impresa, Sistemi di Gestione e Modello 231/01

231 biaCome annunciato nel corso della Giornata del Safety-Day tenutasi a Roccapiemonte (SA) il 6 marzo 2014, è partita la fase formativa prevista dal Programma Regionale “Dalla Responsabilità Sociale a quella Amministrativa d’Impresa - Dai Sistemi di Gestione della Sicurezza al Modello 231/01", che il Consorzio Promos Ricerche svolge in diretta collaborazione con Unioncamere Campania, INAIL Campania, e Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco.

Il primo incontro della fase formativa di Salerno si è tenuto ill 18 marzo 2014 a Salerno presso la Sala Auditorium del Centro Congressi Internazionale "Salerno Incontra", ed ha avuto come tema la "Responsabilità Amministrativa d’Impresa, Sistemi di Gestione e Modelli 231" così come previsto dal D.Lgs. 231/01.

Il seminario si è rivolto ai Responsabili e addetti delle funzioni Internal Audit, Affari Legali, Risorse Umane e Organizzazione, Sistemi di Gestione, Consulenti di Organizzazione ed a quanti  in azienda sono coinvolti  nella gestione degli appalti pubblici.

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23 gennaio 2014. Seminario gratuito su Responsabilità Amministrativa d’Impresa, Sistemi di Gestione e Modello 231/01

231 biaCome annunciato nel corso della Giornata del Safety-day del 16 dicembre 2013, è partita la fase formativa prevista dal Programma Regionale “Dalla Responsabilità Sociale a quella Amministrativa d’Impresa - Dai Sistemi di Gestione della Sicurezza al Modello 231/01", che il Consorzio Promos Ricerche svolge, in diretta collaborazione con Unioncamere Campania, INAIL Campania, e Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco e che si svilupperà in tutte le Camere di Commercio della Campania.

Il primo incontro della fase formativa di Napoli si è tenuto il 23 gennaio 2014 presso la Camera di Commercio di Napoli ed ha avuto come tema la Responsabilità Amministrativa d’Impresa e l’adozione di modelli di gestione così come previsto dal D.Lgs. 231/01.

Il seminario si è rivolto ai Responsabili e addetti delle funzioni Internal Audit, Affari Legali, Risorse Umane e Organizzazione, Sistemi di Gestione, Consulenti di Organizzazione ed a quanti  in azienda sono coinvolti  nella gestione degli appalti pubblici.

L'incontro si è svolto nell'ambito delle attività dello Sportello RSI della Camera di Commercio di Napoli.

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23 gennaio 2014. Seminario gratuito su Responsabilità Amministrativa d’Impresa, Sistemi di Gestione e Modello 231/01

231 biaCome annunciato nel corso della Giornata del Safety-day del 16 dicembre 2013, è partita la fase formativa prevista dal Programma Regionale “Dalla Responsabilità Sociale a quella Amministrativa d’Impresa” - Dai Sistemi di Gestione della Sicurezza al Modello 231/01, che il Consorzio Promos Ricerche svolge, in diretta collaborazione con Unioncamere Campania, INAIL Campania, e Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco e che si svilupperà in tutte le Camere di Commercio della Campania.

Il primo incontro della fase formativa di Napoli si è tenuto il 23 gennaio 2014 presso la Camera di Commercio di Napoli ed ha avuto come tema la Responsabilità Amministrativa d’Impresa e l’adozione di modelli di gestione così come previsto dal D.Lgs. 231/01.

Il seminario si è rivolto ai Responsabili e addetti delle funzioni Internal Audit, Affari Legali, Risorse Umane e Organizzazione, Sistemi di Gestione, Consulenti di Organizzazione ed a quanti  in azienda sono coinvolti  nella gestione degli appalti pubblici.

L'incontro si è svolto nell'ambito delle attività dello Sportello RSI della Camera di Commercio di Napoli.

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Sanzioni da "231" per le imprese che impiegano lavoratori irregolari

 

LAVORATORIDal 9 agosto previste nuove sanzioni per le persone giuridiche che impiegano cittadini stranieri il cui soggiorno in Italia è irregolare. Entra infatti in vigore il decreto legislativo 16 luglio 2012, n. 109 che amplia i reati presupposto che fanno scattare il regime di responsabilità amministrativa previsto del decreto 231/2001. In base all'articolo 2 di questo provvedimento, la responsabilità prevista dal Dlgs 231/2001 è estesa anche in presenza delle fattispecie penali disciplinate dall'articolo 2, comma 12 bis del testo unico sull'immigrazione.
Si tratta, in buona sostanza, delle ipotesi aggravate del reato che riguarda il datore di lavoro che occupa, alle proprie dipendenze, lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno, ovvero con permesso scaduto – e del quale non sia stato chiesto, nei termini di legge, il rinnovo – revocato o annullato.
Le aggravanti, a fronte delle quali scatterà anche la sanzione ex dlgs 231/2001, riguardano le ipotesi in cui i lavoratori occupati:

  • sono in numero superiore a tre;
  • sono minori in età non lavorativa;
  • sono esposti a situazioni di grave pericolo, avuto riguardo alle caratteristiche delle prestazioni da svolgere e delle condizioni di lavoro.

In presenza dell'accertamento di una di queste violazioni costituenti reato, oltre al procedimento penale cui andrà incontro il datore di lavoro persona fisica (la responsabilità è infatti personale), da oggi troverà applicazione anche una sanzione nei confronti della società da 100 a 200 quote, tenendo presente che il valore di ogni quota varia da un minimo di circa 258 euro a un massimo di circa 1.549 euro, entro il limite di 150mila euro.
È evidente che per un'impresa di piccole e medie dimensioni si tratterà di un onere particolarmente significativo.
Sarà pertanto opportuno assumere tutte le cautele previste onde evitare che, in presenza delle citate violazioni penali nei confronti del datore, anche la società debba corrispondere una sanzione così alta.

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Leggi il Decreto Legislativo n. 106/2012

Vai al sito del Ministero Lavoro e Politiche Sociali

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Decreto 231 anche per gli studi professionali

 

Il decreto 231 si applica a231nche agli studi professionali. A sancirlo è una sentenza della Cassazione, la n. 4703 della Seconda sezione penale depositata ieri, che ha infatti considerato legittima l'applicazione della sanzione dell'interdizione dall'esercizio dell'attività per la durata di un anno nei confronti di un ambulatorio odontoiatrico strutturato in forma di società in accomandita semplice.
La pronuncia acquista una rilevanza particolare sia per la novità, visto che si tratta della prima sentenza della Corte che affronta il tema dello studio professionale, sia per i potenziali sviluppi. Con la legge di stabilità, infatti, la possibilità di fare ricorso a società professionali è stata notevolmente incentivata: da giugno si allargano le maglie per la costituzione di società tra professionisti anche per l'esercizio di più attività professionali e con la partecipazione di soci di capitale per prestazioni tecniche o finalità di investimento.

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La responsabilità d’impresa

regnounito

Dal 1° luglio anche il Regno Unito avrà l’equivalente della nostra «231». Per chi ha da sempre giudicato il Dlgs 231 come un costoso impiccio non molto utile e che in più mette le nostre imprese in una situazione di svantaggio rispetto ai concorrenti esteri, l’emanazione del Bribery Act 2010 è quindi una buona notizia.
La mossa del legislatore britannico evidenzia infatti un movimento sempre più diffuso a livello internazionale di lotta alla criminalità di impresa e in particolar modo alla corruzione, giudicata a ragione come una pratica distorsiva del corretto funzionamento del mercato. Ovviamente, quanti più Paesi impongono standard di comportamento alle proprie imprese, tanto più i costi e gli oneri sopportati da quelle italiane diventano un fattore che mette meno a rischio la loro competitività nei confronti degli stranieri.
Ma qual è il contenuto del Bribery Act e che importanza può la sua entrata in vigore avere per le aziende italiane?
La legge britannica ridefinisce il concetto di corruzione (naturalmente già presente nella legislazione d’Oltremanica) e recepisce la convenzione internazionale Ocse sugli illeciti pagamenti a funzionari stranieri. A livello locale il concetto di “bribery” è inteso come la concessione di un vantaggio a un altro soggetto affinché questi abbia un comportamento “inappropriato” (“improper”). Due le differenze che si notano rispetto alla normativa italiana: la prima è che laddove da noi la corruzione sussiste pure in caso di pagamenti a un pubblico ufficiale per indurlo a compiere il proprio dovere, quest’ipotesi rientra in ciò che gli inglesi chiamano “facilitation payments”, che diventano illegali solo quando il pagamento sia tale da far presumere che chi l’ha ricevuto violi i suoi doveri di imparzialità e buona fede. Mentre da un lato c’è quindi una minor severità resa possibile dalla flessibilità dell’interpretazione, la seconda differenza va nella direzione opposta, in quanto secondo in Gran Bretagna si ha “bribery” sia quando il soggetto corrotto è pubblico sia quando è privato. Vige insomma il reato di corruzione privata che avrebbe dovuto essere attuato in Italia da ormai un paio di anni.

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