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Etichettatura energetica: pubblicato il decreto legislativo di recepimento della direttiva europea

 

ETIC PRODOrientare il consumatore alla scelta di prodotti connessi al consumo di energia che comportino un minor consumo, attraverso etichette e informazioni uniformi, è uno tra i principali obiettivi della direttiva 2010/30/UE relativa all’indicazione del consumo di energia sulle etichette dei prodotti connessi al consumo di energia, attuata su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico con il decreto legislativo 28 giugno 2012, n.104, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20 luglio 2012, n. 168.
La nuova norma rappresenta un'evoluzione del sistema di etichettatura perché estende l’obbligo dell’etichetta energetica a tutti i prodotti che sono correlati al consumo di energia, che abbiano un impatto diretto o indiretto significativo sul consumo di energia durante il loro uso, come ad esempio il consumo di corrente elettrica tra le fonti più importanti.
Si tratta di una direttiva quadro che prevede l’adozione di successivi provvedimenti di esecuzione, delegati alla Commissione europea, per l’individuazione dei prodotti per i quali le relative disposizioni trovano effettiva applicazione contestualmente all’individuazione delle specifiche relative all’etichetta ed alle schede per ciascun tipo di prodotto.
Attualmente, gli apparecchi con la nuova etichetta e le tre classi A+, A++  e A+++ , di maggiore efficienza energetica, che si aggiungono alle tradizionali classi A, B, C e D, sono frigoriferi e congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, televisori e condizionatori d’aria.

Il decreto prevede l’obbligo per :

  • i fornitori che immettono sul mercato o che mettono in servizio i prodotti coperti da una misura di implementazione, di fornire un’etichetta e una scheda di prodotto;
  • i distributori di esporre le etichette, in maniera visibile e leggibile, nonché di presentare la scheda nell’opuscolo del prodotto o in ogni altra documentazione che correda i prodotti quando sono venduti.

Viene, inoltre, stabilito che quando i prodotti sono posti in vendita, affitto o locazione finanziaria, per corrispondenza, su catalogo, via internet, tramite televendita o in qualsiasi altra forma per cui il potenziale utilizzatore finale non può prendere visione del prodotto esposto, i distributori devono fornire ai loro clienti le necessarie informazioni come previsto dalle specifiche misure di implementazione.

 

Leggi il Decreto 104 del 28/06/12

Leggi la Direttiva UE 2010/30

Vai al sito del Ministero Sviluppo Economico

 

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Fonti rinnovabili. Il fotovoltaico supera l'eolico

 

FOTOVOLTAICOII sole batte il vento e dà energia a tutto il Sud Italia. II sorpasso storico del fotovoltaico italiano sull'eolico è senza paragoni nel mondo ed è già avvenuto da qualche mese: in febbraio la produzione elettrica del sole è stata di 10.678 gigawattora contro i 10.568 del vento, in base a uno studio di Confartigianato. A maggio la distanza era ancora più marcata: 14.490 gigawattora contro 11.541.
In pratica, il fotovoltaico diventa la prima fonte energetica rinnovabile d'Italia, ad eccezione dell'idroelettrico, e può soddisfare completamente la domanda delle famiglie di tutto il Sud, che a maggio è stata di 14.451 gigawattora.
Un risultato raggiunto grazie al boom dell'ultimo anno, che ha portato la produzione fotovoltaica a un balzo del 343%, dai 3.270 gigawattora del maggio 2011 ai 14.490 del maggio 2012, mentre l'eolico cresceva «solo» del 27% nello stesso periodo. E crollata, invece, la produzione termica di origine fossile: da maggio 2011 a maggio 2012, le fonti tradizionali hanno prodotto 12.373 gigawattora in meno, sia per il calo complessivo dei consumi elettrici a causa della crisi, sia perché la produzione elettrica da rinnovabili ha sempre la precedenza, per legge, sul mercato dell'energia.
Ma investire nelle rinnovabili non porta vantaggi soltanto in termini ambientali. II parco fotovoltaico italiano sfiora ormai i 390 mila impianti, arrivando a coinvolgere oltre 100 mila imprese specializzate, con quasi 370 mila addetti nel primo trimestre di quest'anno.
II boom ha fatto registrare un aumento dell'occupazione dell'11,9% nel settore dei lavori di costruzione specializzata tra il 2010 e il 2011, secondo l'ufficio studi di Confartigianato. Un dato settoriale straordinario nell'attuale congiuntura, che ha permesso all'Italia di conquistare il primo posto nel confronto con le altre principali economie europee. Soltanto la Germania ha registrato un aumento dell'occupazione nel settore ( 1,2%), che cala invece in Francia (-1%), Gran Bretagna (-4,2%) e Spagna (-9,8%). Questa crescita, però, è costata molto cara ai consumatori italiani: nel 2011 il Gse ha distribuito ai produttori di energia da fonti rinnovabili 11 miliardi di incentivi, che quest'anno lieviteranno a oltre 14, andando a incidere pesantemente sulle bollette. La parte più ricca - 3,2 miliardi, che diventeranno 5,9 quest'anno - è toccata appunto agli impianti fotovoltaici, seguiti dal Cip 6 (fonti rinnovabili e «assimilate») che hanno intascato 3,5 miliardi, invariati nel 2012, e poi dai produttori che hanno venduto energia verde in Borsa elettrica, con un vantaggio di 1,4 miliardi, che saliranno a 1,8 quest'anno.
Di qui, i tagli agli incentivi, formalizzati nei giorni scorsi dal governo con il varo dei nuovi decreti, che stanno scatenando aspre polemiche nel settore. Nonostante la corsa del sole e del vento, comunque, le energie rinnovabili coprono solo il 26,2% della produzione energetica italiana, contro il 73,8% del termico. Ma continueranno a crescere. In base alle previsioni dell' International Energy Agency, che ha appena pubblicato il suo primo rapporto dedicato interamente alle fonti rinnovabili, la produzione di energia verde in Italia dovrebbe crescere di 34 terawattora nei prossimi 5 anni, fin quasi a 120 terawattora nel 2017, rispetto agli 85 del 2011.
A dispetto dei tagli generalizzati degli incentivi alle fonti pulite, è un futuro decisamente roseo quello tracciato dall'agenzia di Parigi, che prevede nei prossimi cinque anni una crescita globale della produzione elettrica da fonti pulite di oltre il 40%, fino a quasi 6.400 terawattora nel 2017, dai 4.500 del 2011. La produzione, sottolinea però I'Iea, si sposterà gradualmente dai Paesi Ocse verso quelli emergenti, che rappresenteranno i due terzi della crescita. Dei 710 gigawatt di nuova capacità installata previsti nei prossimi 5 anni, il 40% sarà realizzato in Cina e significativi sviluppi si registreranno in India e Brasile. Nell'Ocse, invece, i mercati guida saranno gli Stati Uniti e la Germania, con una crescita della capacità installata di 56 e 32 gigawatt, grazie al significativo calo dei costi delle nuove tecnologie energetiche.

Di Elena Comelli

Fonte: Corriere della Sera

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Bioliquidi per usi energetici

 

BIOLIQUIDILa specifica tecnica UNI/TS 11446:2012 “Bioliquidi pirolitici - Classificazione e specifiche ai fini dell'utilizzo energetico”, elaborata dal GL 905 “Bioliquidi per uso energetico” del Comitato Termotecnico Italiano (Ente federato UNI), definisce la classificazione dei bioliquidi pirolitici ottenuti con processi termochimici di pirolisi e destinati alla produzione di energia. Il documento stabilisce inoltre le specifiche dei bioliquidi pirolitici prodotti esclusivamente da matrici ligno-cellulosiche, da matrici provenienti dall'intera filiera degli oli e grassi vegetali e loro materie prime, dai soli oli e grassi animali, dal materiale algale, dalle loro miscele e miscugli.
Considerata la variabilità delle caratteristiche chimico-fisiche dei bioliquidi pirolitici, le specifiche fornite per le matrici indicate possono costituire solo un riferimento indicativo per bioliquidi ottenuti da altre matrici. Sono esclusi dal campo di applicazione della specifica tecnica i bioliquidi pirolitici ottenuti da processi termochimici di pirolisi su matrici non esclusivamente costituite da biomassa, così come sono esclusi i bioliquidi pirolitici per usi diversi (autotrazione, usi alimentari, industria chimica, ecc.) dall'impiego energetico.
La UNI/TS 11446 si aggiunge ad altre norme nazionali ed europee che classificano i biocombustibili. Si ricorda, ad esempio, il pacchetto delle 6 parti della UNI EN 14961 che caratterizza i biocombustibili solidi come pellet, legna, bricchette e cippato, oppure la UNI/TS 11163 “Biocombustibili liquidi. Oli e grassi animali e vegetali, loro intermedi e derivati. Classificazione e specifiche ai fini dell’impiego energetico”.

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Diagnosi energetiche di qualità

 

Diagnosi energeticaLe diagnosi energetiche di qualità sono uno dei principali strumenti, definiti dal legislatore, per perseguire gli obiettivi al 2020 di miglioramento dell’efficienza energetica del nostro Paese: la UNI CEI/TR 11428:2011 “Gestione dell'energia - Diagnosi energetiche - Requisiti generali del servizio di diagnosi energetica” rappresenta uno dei primi passi concreti in questa direzione.

La direttiva 2006/32/CE sull'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici afferma “perché sia raggiunto un livello elevato di competenza tecnica, di obiettività e di attendibilità, gli Stati membri assicurano, laddove lo ritengano necessario, la disponibilità di sistemi appropriati di qualificazione, accreditamento e/o certificazione per i fornitori di servizi energetici, di diagnosi energetiche e delle misure di miglioramento dell'efficienza energetica…”. Il suo decreto di recepimento (DLgs 115/08) stabilisce che “allo scopo di promuovere un processo di incremento del livello di obiettività e di attendibilità per le misure e i sistemi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica”, con uno o più decreti del MSE venga approvata “a seguito dell’adozione di apposita norma tecnica UNI-CEI, una procedura di certificazione […] per le diagnosi energetiche”.

La richiesta del legislatore è semplice: la diagnosi energetica è lo strumento adatto per individuare soluzioni e misure di miglioramento dell’efficienza energetica di un sistema che usa e consuma energia, quindi gli Stati Membri e il mercato dovrebbero dotarsi di regole comuni per uniformare sia la qualifica dei fornitori di tali servizi sia le modalità da seguire per la loro esecuzione al fine di garantire uniformità e trasparenza.

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Fotovoltaico. Cresce in Italia la capacità installata

 

 

GSE FOTOA fine 2011 sono in esercizio in Italia circa 330.200 impianti per 12.780 MW installati ed 11 TWh prodotti.
L’anno si è arricchito di 174.220 nuove unità per una potenza aggiuntiva di 9.300 MW, quasi tre volte la potenza esistente al 31 dicembre 2010. Il balzo risente, in primis, della graduale entrata in esercizio di oltre 3.700 MW del cosiddetto Decreto “Salva Alcoa” nel primo semestre e dell’accelerata connessione d’impianti per godere, entro il mese di agosto, delle migliori condizioni del Terzo Conto Energia rispetto all’entrante Quarto Conto.
La rapida diffusione della tecnologia ne testimonia anche il buon grado di accettazione. Almeno un impianto è presente nel 95% dei comuni italiani (7.730 su 8.094 nel 2011; 876 nel 2006) ed il 95% degli impianti esistenti è collegato in bassa tensione con una taglia media di 11 kW.
L’Italia si colloca nel 2011 al secondo posto nel mondo per capacità fotovoltaica totale in esercizio alle spalle della Germania e al primo posto, davanti alla stessa Germania, per nuova capacità installata nell’anno.
E’ il risultato di una rincorsa che dal 2007 ha visto ogni anno più che raddoppiare il numero degli impianti esistenti a fine anno precedente e più che triplicare la potenza in esercizio.
Il parco fotovoltaico è ormai rilevante. Stagionalità, diurnalità, intermittenza, ubiquità, concentrazione sui livelli di tensione inferiori portano a riconsiderare la gestione del sistema elettrico nazionale in termini di generazione distribuita.
Il GSE, soggetto attuatore dei meccanismi di sostegno delle energie rinnovabili e responsabile del Sistema Italiano di Monitoraggio delle Fonti Rinnovabili (SIMERI), compartecipa con Terna alla rilevazione statistica TER 00001 e fa parte del Sistan dal 2009. Con il DM del 14.01.2012 è diventato ufficialmente responsabile della rilevazione di tutti gli impianti fotovoltaici e di tutti gli altri impianti a fonte rinnovabile fino a 200 kW.
Il Rapporto statistico 2011, riporta come di consueto, dopo una breve descrizione della tecnologia fotovoltaica, la disponibilità nell’anno della fonte solare, lo stato del parco fotovoltaico (numero e potenza). Seguono i dati di produzione, le ore di utilizzazione, gli incentivi e i servizi erogati dal GSE a favore degli impianti fotovoltaici.
Confronti internazionali illustrano infine la situazione nei principali Paesi europei per incentivo preminente e lo stato del fotovoltaico a fine 2011 nei Paesi del mondo più attivi. Mappe, grafici e tabelle aiutano il lettore a comprendere i fenomeni descritti. La pubblicazione è corredata da un compendio statistico che fornisce dati puntuali sullo sviluppo del fotovoltaico nelle regioni e province.

Rapporto Statistico 2011 Solare fotovoltaico

Fonte: Gestore Servizi Energetici

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L'attività normativa come supporto alle Fonti Energetiche Rinnovabili

 

RINNOVABILILa direttiva 2009/28/CE introduce un obiettivo vincolante di penetrazione delle fonti rinnovabili sui consumi di energia primaria dell'Unione pari al 20%, da raggiungersi entro l'anno 2020. Tale obiettivo viene declinato a livello di Stati membri, attribuendo così all'Italia un target nazionale del 17% di produzione di rinnovabili sui consumi di energia primaria entro il 2020, a cui si accompagna in subordine un obbligo di raggiungimento di uno share del 10% di uso di biocarburanti sul totale dei consumi imputabili al settore trasporti.

Le principali norme tecniche del Comitato elettrotecnico italiano d'interesse per il settore delle rinnovabili riguardano sostanzialmente due ambiti: uno trasversale, relativo alle regole tecniche per la connessione degli impianti di produzione alle reti dei distributori di energia elettrica; uno specifico di ciascuna tecnologia, che tratta gli aspetti di sicurezza, prestazioni e qualificazione dei vari componenti.

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Settimana Europea dell'Energia

 

logo-eusew 2012A Bruxelles, dal 18 al 22 giugno 2012, si terrà l’edizione 2012 della Settimana Europea dell’Energia (Eusew).
Organizzata dall’Agenzia Europea per la Competitività e l’innovazione, in collaborazione con la DG Energia della Commissione Europea, si rivolge alle autorità locali e regionali, ma anche alle aziende ed alle loro associazioni, fino alle associazioni di
consumatori, gruppi di cittadini, centri di ricerca e atenei.
Centinaia gli eventi organizzati in tutte le parti d’Europa per mostrare, promuovere, discutere e celebrare l’efficienza energetica e l’energia rinnovabile. Ogni città, inoltre, avrà la possibilità di organizzare un proprio Energy Day nell’ambito di Eusew 2012, in modo da promuovere la sensibilizzazione dei cittadini all’uso delle energie rinnovabili, e dell’efficienza energetica con mostre, conferenze, eventi online e attività quali visite guidate, eventi a porte aperte, seminari, campagne di comunicazione, concerti e molto altro.
Per partecipare alla EUSEW; bisogna registrasi sull’ Energy Day sul sito web EUSEW. È sufficiente creare un account online EUSEW,
quindi registrare i dettagli della vostra attività di Energy Day.

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Certificazione energetica degli edifici. Forum nazionale a Milano

 

forum certif energNell’ambito della manifestazione fieristica Mostra Convegno Expocomfort, si svolgerà a Milano il prossimo 27 marzo la seconda edizione del “Forum nazionale sulla certificazione energetica degli edifici”.
L’incontro rappresenta un’occasione di aggiornamento sia legislativo che normativo, oltre che un punto di incontro per tutti coloro che trattano, direttamente o indirettamente, il tema della certificazione energetica degli edifici.
Punto di partenza della manifestazione sarà la presentazione del “Rapporto 2012”, lo studio aggiornato, elaborato dal CTI - Ente federato UNI - che offre un quadro di riferimento ufficiale sull’applicazione della certificazione energetica degli edifici a livello nazionale.
La direttiva 2002/91/CE, ufficialmente abrogata con effetto dal 1° febbraio 2012, ha dato avvio in Europa e in Italia alla certificazione energetica. Tale direttiva, ormai in pensione, lascia spazio alla nuova 2010/31/UE, la cui applicazione richiede la revisione dell'intero pacchetto di norme tecniche EN attualmente vigente e finalizzato alla determinazione delle prestazioni energetiche degli edifici.
La materia farà da premessa alla questione concernente lo stato dell’arte della legislazione e della normativa tecnica in Italia. Si sono infatti conclusi i lavori di aggiornamento della UNI/TS 11300 parti 1 e 2 e sarà presto pubblicata la parte 4. Inoltre il Ministero dello Sviluppo Economico sta lavorando all’aggiornamento del D.Lgs 192/05 e, conseguentemente, dei disposti collegati, che ingloberà anche alcune misure relative al recepimento della direttiva 2010/31/UE. Gli interventi saranno mirati alla messa in evidenza di tutte le modifiche apportate nell’iter di revisione.
A completamento di una serie di interventi di aggiornamento normativo è prevista una Tavola rotonda su “Certificazione energetica, congiuntura e necessità di sviluppo”, opportunità di riflessione per acquisire consapevolezza circa le sfide che il settore dovrà affrontare nei prossimi anni, come la lotta ai cambiamenti climatici. In questa prospettiva, efficienza e certificazione energetica ricopriranno un ruolo sempre più importante.

Fonte: Comitato Termotecnico Italiano

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Teleriscaldamento e valorizzazione dell’energia termica

 

CTIIl Comitato Termotecnico Italiano (CTI), Ente federato all’UNI, intende costituire un nuovo Gruppo di Lavoro nell’ambito delle attività del SC 4 “Sistemi e macchine per la produzione di energia”, in materia di teleriscaldamento.
L’intento è quello di sviluppare dei documenti normativi relativi a tali impianti, comprese le metodologie di riferimento per questa tipologia di servizio, in particolare per quanto concerne la determinazione della tariffa.
Al fine di inquadrare meglio il programma di lavoro e definire la costituzione di questo futuro GL, chiunque fosse interessato può partecipare a questo primo incontro di carattere informativo che si terrà venerdì 23 marzo, dalle ore 10.30 alle 13.30, presso la sede del CTI di via Scarlatti 29 a Milano.
Per motivi organizzativi è necessario confermare la partecipazione all’incontro entro il 19 marzo, inviando una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., oppure telefonando al numero 02 2662651.

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Energie rinnovabili. Pubblicata la specifica tecnica UNI/TS 11435

 

Rinnovabili 2E’ stata recentemente pubblicata la specifica tecnica UNI/TS 11435:2012 “Criteri di sostenibilità delle filiere di produzione di energia elettrica, riscaldamento e raffreddamento da biocombustibili solidi e gassosi da biomassa - Calcolo del risparmio di emissione di gas serra” elaborata dal gruppo di lavoro GL 1003 "Criteri di sostenibilità della biomassa - Biocombustibili solidi per applicazioni energetiche" del CTI–Comitato Termotecnico Italiano, Ente federato UNI.

La UNI/TS 11435:2012 definisce un elenco di filiere di produzione di energia da biomasse solide e gassose di significativo interesse nazionale e assegna a ciascuna un indice di emissione standard di gas serra tenendo in considerazione il contesto nazionale. Questi valori standard possono essere impiegati per stabilire delle classifiche di sostenibilità relativamente al criterio del risparmio di emissioni di gas serra rispetto ai combustibili fossili di riferimento.
L'elenco di filiere individuato è da ritenersi non esaustivo. La specifica tecnica definisce inoltre delle linee guida per il calcolo del bilancio reale di emissione di gas serra come metodo alternativo all'utilizzo dei valori standard.

Il documento si rivolge a utilizzatori finali e produttori di biocombustibili che operano nell’ambito delle filiere di produzione di energia elettrica, riscaldamento e raffreddamento da biocombustibili solidi e gassosi da biomassa, nonché al legislatore chiamato a regolare e promuovere tali attività.

La UNI/TS 11435:2012 costituisce, quindi, uno strumento utile da utilizzare per la promozione dell'energia rinnovabile prodotta a partire dalla biomassa solida o gassosa e, al tempo stesso, fornisce agli operatori del settore uno strumento per valutare la sostenibilità in termini di risparmio di emissioni di gas serra, in particolare per alcune filiere significative per la realtà italiana. Questo documento si inserisce infatti in un quadro legislativo ampio, descritto in seguito, che non tiene nella dovuta considerazione le filiere nazionali. Un ulteriore carattere distintivo della specifica tecnica è dato dall’utilizzo delle formule di calcolo dei risparmi di gas serra fornite dalla Commissione Europea e quindi perfettamente in linea con le più diffuse metodologie utilizzate nel settore.

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