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Bombole gas: riempimento e verifica, aggiornate due norme UNI

Bombole gas: riempimento e verifica, aggiornate due norme UNI

Sono entrate in vigore il 13 luglio la UNI EN 13952:2017 e la UNI EN 1439:2017 entrambe in materia di attrezzature e accessori per GPL: la prima riguarda le procedure di riempimento per bombole per GPL, la seconda le procedure di verifica delle bombole per GPL trasportabili e ricaricabili, prima, durante e dopo il riempimento. Le due norme sostituiscono le versioni precedenti (rispettivamente) del 2006 e del 2008.

La UNI EN 13952:2017 aggiornata sulle esigenze e la competenza in materia di formazione, specifica i requisiti per il funzionamento di un impianto di riempimento delle bombole per garantire che il riempimento delle bombole per GPL sia eseguito in maniera sicura e controllata.  Si applica al riempimento delle bombole conformi al regolamento RID/ADR, compresi sia le bombole con marcatura sia quelle esistenti non RID/ADR. Si applica alle:
- bombole per GPL di acciaio saldato (UNI EN 1442) o brasate (UNI EN 12807), o norma equivalente, con spessore minimo di parete;
- bombole per GPL di acciaio saldato senza spessore minimo di parete specificato (UNI EN 14140), o norma equivalente;
- bombole per GPL di alluminio saldato (UNI EN 13110), o norma equivalente;
- bombole per GPL di materiale composito (UNI EN 14427), o norma equivalente;
- bombole sovrastampate (OMC).
Non tratta i requisiti per il riempimento di bombole per GPL progettate ed equipaggiate per il riempimento da parte dell'utilizzatore.

La UNI EN 1439:2017 aggiornata nel suo contenuto tecnico in modo sostanziale, specifica le procedure da adottare per la verifica delle bombole trasportabili e ricaricabili per GPL prima, durante e dopo il riempimento. La norma si applica alle bombole di capacità d'acqua non maggiore di 150 l e dotato di valvole progettate secondo la EN ISO 14245 e la EN ISO 15995. Non copre i requisiti per il riempimento di bombole per GPL progettate per il riempimento da parte dell'utente. Non si applica alle bombole installate in modo permanente sui veicoli. La norma si applica invece, a:
- bombole per GPL di acciaio saldato o brasato con spessore minimo di parete specificato (UNI EN 1442 e UNI EN 12807), o norma equivalente;
- bombole per GPL di acciaio saldato senza spessore minimo di parete specificato (UNI EN 14140), o norma equivalente;
- bombole per GPL di alluminio saldato (UNI EN 13110), o norma equivalente;
- bombole per GPL di materiale composito (UNI EN 14427), o norma equivalente;
- bombole sovrastampate (OMC).
La norma è destinata ad essere applicata alle bombole conformi al Regolamento RID/ADR e anche alle bombole esistenti non RID/ADR.

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Qualità dell'acqua: guida UNI sul saggio biologico dei campioni

Qualità dell'acqua: guida UNI sul saggio biologico dei campioni

In vigore dal 29 giugno la nuova parte 16 "Guida al saggio biologico di campioni" della UNI EN ISO 5667 "Qualità dell'acqua - Campionamento".

La norma fornisce una guida pratica su campionamento, pretrattamento, prestazioni e valutazione di campioni ambientali mediante saggi biologici. Vengono fornite informazioni per affrontare i problemi relativi ai biosaggi del campione e sulla idoneità della progettazione dei saggi.

Riporta esperienze pratiche sulle precauzioni da adottare e descrive metodi sperimentati con successo per risolvere o eludere alcuni dei problemi di esecuzione dei biosaggi, ad esempio delle acque. I problemi principalmente affrontati sono quelli dipendenti dalle sostanze e concernenti il prelievo ed il pretrattamento di campioni ambientali (ad esempio campioni di acque reflue) per l'esecuzione di biosaggi.

La guida riguarda i saggi ecotossicologici con organismi (biosaggi con una sola specie; in vivo ed in vitro). Alcuni aspetti trattati nel  documento per quanto riguarda il campionamento e la preparazione dei campioni si applicano anche ai biosaggi che utilizzano sistemi monocellulari (saggi biologici in vitro) e studi di biodegradazione. Viene discusso anche il saggio di sostanze nel loro campo di solubilità in acqua. Si è fatto riferimento a Norme internazionali ed a linee guida già esistenti, come pure ad informazioni tratte da lavori pubblicati o da comunicazioni orali.

Il documento è applicabile ai saggi biologici che intendono determinare l'effetto di campioni ambientali, quali reflui acquosi di impianti di trattamento delle acque urbani e industriali, acque sotterranee, acque interne, estratti acquosi (ad esempio percolato ed eluato), acqua interstiziale dei sedimenti e sedimenti interi. Questo documento è applicabile anche alle sostanze chimiche. Il documento non è applicabile per l'esame batteriologico delle acque. I metodi appropriati per gli esami batteriologici sono descritti in altri documenti (vedi ISO 19458).

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Bombole GPL: aggiornata la UNI EN 1442

bombole gplIn vigore dal 15 giugno la UNI EN 1442:2017 su attrezzature e accessori per GPL e Progettazione e costruzione di Recipienti trasportabili e ricaricabili di acciaio saldato per gas di petrolio liquefatto (GPL).

La norma, che sostituisce la versione del 2008 e si applica solo alle bombole con sezione trasversale circolare, è aggiornata per l'inserimento di bombole "over-moulded" e nella pressione minima di esplosione, specifica i requisiti minimi relativi a progettazione, costruzione e prove in fase di fabbricazione dei recipienti trasportabili e ricaricabili di acciaio saldato per gas di petrolio liquefatto (GPL) di capacità d'acqua compresa tra 0,5 l e 150 l.

Le bombole progettate e realizzate secondo i requisiti di questa norma possono essere considerate "over-moulded" come da appendice B.

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DPI: nuova norma UNI per la protezione degli occhi

dpi occhi 1È in vigore dal 28 aprile la UNI EN 207:2017 relativa a “Equipaggiamento di protezione personale degli occhi - Filtri e protettori dell'occhio contro radiazioni laser (protettori dell'occhio per laser)”, redatta dalla Commissione tecnica Sicurezza.

La norma si applica ai protettori dell'occhio utilizzati per la protezione contro l'esposizione accidentale alle radiazioni laser come definite nella CEI EN 60825-1 nel campo spettrale da 180 nm (0,18 µm) a 1 000 µm. Essa definisce i requisiti, i metodi di prova e la marcatura. Nell'appendice B è riportata una guida per la scelta e l'uso.

La norma, inoltre, non si applica ai protettori per esposizione intenzionale a radiazione laser. La UNI EN 208, invece, si applica ai protettori dell'occhio impiegati durante la regolazione laser.

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Classificazione al fuoco degli elementi da costruzione: pubblicata la UNI EN 13501 - 4

classificazionePubblicata la norma  UNI EN 13501-4:2016Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione - Parte 4: Classificazione in base ai risultati delle prove di resistenza al fuoco dei componenti dei sistemi di controllo del fumo” che  specifica il procedimento per la classificazione dei componenti dei sistemi di controllo del fumo in base ai dati delle prove di resistenza al fuoco che rientrano nel campo di applicazione diretta del metodo di prova pertinente; include anche la classificazione in base ai risultati di prova di applicazione estesa.
I prodotti trattati dalla norma sono:

  • condotte per il controllo del fumo;
  • serrande per il controllo del fumo;
  • barriere al fumo;
  • evacuatori forzati di fumo e calore;
  • evacuatori naturali di fumo e calore.

La norma è disponibile sia in formato elettronico sia in formato cartaceo.

mb

Fonte UNI

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Bombole per gas: pubblicata la norma UNI EN 13807

bombPubblicata in italiano la norma  UNI EN 13807:2017Bombole trasportabili per gas - Veicoli batteria e recipienti per gas ad elementi multipli (MEGCs) - Progettazione, fabbricazione, identificazione e prove
La norma,  aggiornata nel suo contenuto tecnico in modo sostanziale, specifica i requisiti di progettazione, fabbricazione, identificazione e prove dei veicoli batteria e dei recipienti per gas ad elementi multipli (MEGCs) contenente bombole, tubi o pacchi di bombole.
La norma si applica a:

  • veicoli batteria e contenenti gas compressi, liquefatti e loro miscele.
  • veicoli batteria per acetilene disciolto.
  • veicoli batteria e MEGCs contenenti pacchi di bombole collegati da un collettore che sono disassemblati dal veicolo batteria e riempiti individualmente.

La norma non è applicabile ai gas tossici con un LC50 minore o uguale a 200 ml/m3.
La norma:

  • non si applica a veicoli batteria e MEGCs contenenti fusti in pressione o serbatoi, o a container per gas a elementi multipli (MEGCs);
  • non specifica i requisiti per il telaio del veicolo o l’unità motrice;
  • non comprende i requisiti per il trasporto via mare.

La norma è destinata principalmente ai gas industriali diversi gas di petrolio liquefatto (GPL). Al momento della pubblicazione della presente norma europea, non vi è alcuna norma europea per veicoli batteria dedicati a GPL.

mb

Fonte UNI

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Diagnosi energetiche nei processi. Allo studio una Linea Guida UNI

diagnosi ENIl Comitato Termotecnico Italiano propone un progetto - futuro TR - che nasce dalla necessità di colmare un vuoto normativo in materia di diagnosi energetiche. “Diagnosi energetiche nei processi - Linee guida” costituisce una linea guida volontaria per facilitare la lettura e l’applicazione delle UNI CEI EN 16247-1 e -3. Il progetto intende quindi fornire un utile strumento, a supporto di tali diagnosi, basandosi sulle singole attività definite dal diagramma di flusso riportato nell'appendice A della EN 16247-3.
La pubblicazione della serie di norme UNI CEI EN 16247 sulle diagnosi energetiche è coincisa con l'introduzione, nel panorama legislativo nazionale, dell'obbligo di eseguire diagnosi in capo a una serie di soggetti obbligati. In questo contesto si è ritenuto utile fornire un documento volontario a carattere informativo per gli operatori interessati da tale requisito legislativo.
Si ritiene che tale documento possa colmare un vuoto normativo evidente nel pacchetto delle EN 16247 che non dettagliano nella pratica le azioni che il responsabile delle diagnosi deve fare per poter rispettare i requisiti di qualità definiti dalla stessa.

mb

Fonte UNI

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Apparecchi di sollevamento. Il punto in un nuovo Dossier dell'UNI

Mezzi-di-SollevamentoQuesto dossier sugli “Apparecchi di sollevamento” è stato creato e voluto appositamente per approfondire tutto il lavoro che c’e dietro la progettazione, la costruzione e la manutenzione di una gru e dei suoi accessori per garantirne la sicurezza degli operatori e di chi le sta attorno durante la sua attività e nel suo ciclo di vita tenendo conto della funzionalità e considerando i rischi dovuti alle intemperie e all’efficienza dei suoi componenti col passare del tempo.
Non tutti sono a conoscenza di quanto importante sia il collegamento che c’e tra gli apparecchi di sollevamento e la normativa tecnica per fare in modo che grazie all’applicazione delle norme, i prodotti che costituiscono gli apparecchi di sollevamento possano essere più sicuri e garantire nel tempo la qualità dei loro componenti.
La Commissione Tecnica UNI/CT 5 Apparecchi di sollevamento è stata appositamente costituita per seguire l’attività normativa a livello Nazionale Italiano UNI, Europeo CEN e Mondiale ISO.
La UNI/CT 5 è composta da più di 50 esperti che sono i rappresentanti di società produttrici e utilizzatrici di gru, di apparecchi di sollevamento e dei loro accessori, ma composta anche da rappresentanti di INAIL, ASL, Associazione di categoria, Liberi professionisti, Organismi notificati,
CUNA, e altri organismi interessati e competenti nell’argomento, riuniti in UNI con lo scopo di votare, recepire, adottare, pubblicare, le norme UNI, CEN, ISO. La Commissione, seguendo le regole del CEN, ha il compito di recepire in inglese come da regolamento tutte le norme EN e valutare di volta in volta quali far tradurre in italiano. In riferimento al fatto che le macchine afferenti alla CT 5 risultano soggette a verifiche obbligatorie in relazione al comma 11 Art. 71 del D.Lgs 81/2008 tutte le norme CEN armonizzate sono tradotte in italiano. Inoltre, sempre seguendo le regole del CEN, la CT 5 adotta le norme ISO se non c’è una norma europea corrispondente.

mb

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Fonte UNI

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Cadute dall’alto. Da UNI nuovi progetti di norma lavori su fune

dpi cadute altoLa Commissione Sicurezza (CT 042/SC 02/GL 01 “Dispositivi di protezione contro le cadute dall'alto”) invia all’inchiesta preliminare due progetti che costituiscono il riferimento tecnico più aggiornato relativo ai codici di buona pratica relativi ai lavori su fune.

I progetti intendono aumentare il livello di sicurezza dei lavori su fune nei diversi settori di attività quali edifici, torri eoliche, ambienti confinati, pareti d’arrampicata artificiali e naturali, percorsi acrobatici, allestimento “vie ferrate” e strutture per concerti e spettacoli.

Il progetto UNI1602904Dispositivi individuali per la protezione contro le cadute - Sistemi di accesso su fune - Parte 1: Principi fondamentali per il sistema di lavoro” (adozione ISO 22846-1:2003) fornisce i principi fondamentali per l'uso dei metodi di accesso e posizionamento in funi durante i lavori in quota.

Il progetto UNI1602905Dispositivi individuali per la protezione contro le cadute - Sistemi di accesso su fune - Parte 2: Codice di buona pratica” (adozione ISO 22846-2:2012) fornisce invece le raccomandazioni e le linee guida per l'uso di metodi di accesso e posizionamento su funi durante i lavori in quota e approfondisce i principi fondamentali di cui alla parte 1, unitamente alla quale si applica.

Le due parti della norma sono applicabili ai lavori svolti con sistemi di accesso e posizionamento su funi su edifici e altre strutture (anche strutture in mare aperto) o siti naturali (come per esempio pareti rocciose), durante i quali le funi sono collegate a una struttura o elemento naturale. Sono destinate a situazioni in cui le funi sono utilizzate come mezzo principale di accesso, supporto e uscita o come mezzo primario di protezione contro la caduta.

L’inchiesta preliminare terminerà il 28 marzo prossimo.

AdA

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Nuove norme UNI per i DPI: guanti di protezione ed indumenti ad alta visibilità

guanti dpiDal 2 febbraio sono in vigore due norme UNI in materia di DPI: la prima riguarda i guanti di protezione contro i rischi meccanici, la seconda i Metodi di prova e requisiti degli indumenti ad alta visibilità.

La UNI EN 388:2017, che sostituisce la precedente versione del 2014, specifica i requisiti, i metodi di prova, la marcatura e le informazioni fornite dal fabbricante per i guanti di protezione contro rischi meccanici da abrasione, taglio da lama, lacerazione, perforazione e, se applicabile, urto.  La norma si applica unitamente alla UNI EN 420 ed i metodi di prova sviluppati possono essere applicati anche ai protettori delle braccia.

La UNI EN ISO 20471:2017, che sostituisce la precedente versione del 2013, specifica i requisiti per gli indumenti ad alta visibilità in grado di segnalare visivamente la presenza dell'utilizzatore. Recepisce diversi standard: EN ISO 20471:2013 ed EN ISO 20471:2013/A1:2016.

AdA

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