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Sicurezza sul lavoro. Lo stress lavoro-correlato al centro della nuova campagna dell’Eu-Osha

slc euoshaGestione dello stress e dei rischi psicosociali sul lavoro. È questo il tema al centro della nuova campagna biennale Ambienti di lavoro sani e sicuri 2014-2015 dell’Eu-Osha, che prenderà ufficialmente il via il prossimo 7 aprile con l’obiettivo di promuovere in tutti i Paesi europei una maggiore conoscenza di questi fenomeni e contrastare le loro ricadute negative sulla salute dei lavoratori e sul benessere delle aziende. Nel continente, infatti, lo stress è la seconda causa più frequente dei problemi di salute lavoro-correlati e si stima che sia, insieme ad altri rischi psicosociali, il motivo all’origine di più della metà dei giorni di assenza per malattia.

Un fenomeno da non sottovalutare. Come sottolineato nella guida già disponibile sul sito della campagna, una gestione efficace della salute e della sicurezza sul lavoro offre dunque potenziali benefici sia per i lavoratori, sia per le aziende e anche per la società nel suo insieme. Tanto più in un periodo di incertezza economica come quello attuale, in cui l’esigenza di mantenere un elevato livello di produttività spinge spesso a lavorare sotto pressione per rispettare le scadenze. Liquidare queste questioni come un mero obbligo amministrativo invece di affrontarle, sottolinea l’Agenzia di Bilbao, è controproducente. Ridurre i rischi psicosociali sul posto di lavoro, infatti, significa anche contribuire al miglioramento delle performance aziendali. Di qui la decisione di fornire nel prossimo biennio un sostegno a imprese e lavoratori per riconoscerli e gestirli in modo efficace, promuovendo l’uso di strumenti pratici.

Ne soffre fino a una persona su sei. La necessità di un sostegno di questo tipo emerge anche dai risultati della European survey of enterprises on new and emerging risks (Esener), che ha rilevato che più del 40% dei datori di lavoro considera i rischi psicosociali più complessi da gestire rispetto a quelli tradizionali, sia a causa della delicatezza della materia, che tocca una sfera molto personale, sia per mancanza di esperienza. Da un’altra indagine condotta tra i senior manager di alcune imprese, emerge inoltre la tendenza a sottovalutare la questione. Quasi la metà degli intervistati, infatti, ritiene che nessuno dei propri lavoratori soffrirà mai di disturbi mentali, mentre in realtà fino a uno su sei avrà problemi di questo tipo nel corso della sua vita lavorativa.

Tante le cause, dalla mancanza di tempo alle molestie. Lo stress lavoro-correlato, si legge nella guida dell’Eu-Osha, si verifica solitamente quando il lavoratore si trova nella condizione di non riuscire a gestire un carico di lavoro eccessivo e può trasformarsi, se prolungato nel tempo, in seri problemi di salute a livello fisico e psichico. Le cause all’origine dei rischi psicosociali sono molteplici e includono la mancanza di tempo, richieste sproporzionate o contraddittorie, la distribuzione iniqua di premi, promozioni e opportunità professionali, le molestie psicologiche e sessuali, la poca chiarezza rispetto al ruolo del lavoratore in ambito aziendale, così come la discrepanza tra il lavoro che è chiamato a svolgere e le sue effettive competenze. Anche una persona molto qualificata, infatti, può finire vittima dello stress se le sue capacità non sono adeguatamente valorizzate dalle mansioni che le sono affidate.

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Fonte: INAIL

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Salute e sicurezza nell’utilizzo di prodotti chimici sul lavoro

prodotti chimiciLa produzione e l’uso di prodotti chimici nei posti di lavoro di tutto il mondo rappresenta una delle sfide più significative dei programmi di protezione dei posti di lavoro. I prodotti chimici sono indispensabili alla vita e i loro benefici sono diffusi e ampiamente riconosciuti. Dai pesticidi che migliorano la portata e la quantità della produzione alimentare, ai prodotti farmaceutici che curano le malattie, ai prodotti per la pulizia che contribuiscono a migliorare le condizioni igieniche, i prodotti chimici sono fondamentali per una vita sana e per la comodità del mondo moderno.

Questi prodotti rappresentano altresì una parte fondamentale di molti processi industriali finalizzati a sviluppare prodotti importanti per il tenore di vita globale. Tuttavia, il controllo dell’esposizione a questi prodotti chimici sul luogo di lavoro e la limitazione delle emissioni nell’ambiente rappresentano sfide che i governi, i datori di lavoro e i lavoratori si sforzano continuamente di affrontare.

Il problema principale è rappresentato dai rischi connessi all’esposizione a questi prodotti. I pesticidi utilizzati ai fini alimentari per migliorare la qualità e quantità dei raccolti possono essere la causa di effetti nocivi per la salute dei lavoratori che si occupano di produrre tali pesticidi, per quelli che li usano sui campi o che vengono esposti ai loro residui. I residui della produzione dei pesticidi e del loro utilizzo possono anche provocare effetti ecologici nocivi per l’ambiente, che persistono per molti anni dopo l’utilizzo. I prodotti farmaceutici, grazie ai quali si può salvare la vita di un paziente con seri problemi di salute, possono essere la causa di effetti nocivi per la salute dei lavoratori che li producono o che li gestiscono. Anche i prodotti per la pulizia che migliorano l’igiene possono avere effetti negativi su quanti li utilizzano o ne sono quotidianamente esposti. I prodotti chimici possono causare un’ampia gamma di effetti nocivi potenziali, che vanno dai pericoli per la salute, come la carcinogenicità, e quelli fisici, come l’infiammabilità, a quelli per l’ambiente, come la contaminazione e la tossicità diffuse all’ambiente acquatico. Molti incendi, esplosioni e altre catastrofi sono la conseguenza del controllo inadeguato dei pericoli fisici di questi prodotti.

Nel corso degli anni, la sicurezza dei prodotti chimici ha rappresentato uno dei settori in cui si è lavorato maggiormente nell’ambito della sicurezza e della salute sul lavoro (SSL). Tuttavia, anche se negli ultimi anni sono stati compiuti dei progressi considerevoli per quanto riguarda la regolamentazione e la gestione dei prodotti chimici e governi, datori di lavoro e lavoratori continuano i loro sforzi per ridurre al minimo gli effetti nocivi derivanti dall’uso di sostanze pericolose a livello nazionale e internazionale, tutto ciò è ancora insufficiente. Continuano a verificarsi incidenti gravi e persistono gli effetti nocivi sulla salute dell’uomo e sull’ambiente. I lavoratori esposti in maniera diretta alle sostanze pericolose dovrebbero avere il diritto di lavorare in un ambiente sano e sicuro e di essere adeguatamente informati, formati e protetti.

È necessaria una risposta globale coerente al progresso scientifico e tecnologico continuo, alla crescita globale nella produzione dei prodotti chimici e ai cambiamenti nell’organizzazione del lavoro. Analogamente, è importante continuare a sviluppare nuovi mezzi per disporre più prontamente di informazioni sui rischi derivanti dai prodotti chimici e sulle relative misure di protezione, nonché organizzare e utilizzare queste informazioni per strutturare un approccio sistematico per la salute e la sicurezza nell’uso dei prodotti chimici sul luogo di lavoro.

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Modelli di organizzazione e gestione nelle piccole e medie imprese. Pubblicato il decreto con le procedure semplificate

231Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2014 il Decreto Ministeriale del 13 febbraio 2014 che recepisce le “procedure semplificate per l'adozione dei modelli di organizzazione e gestione nelle piccole e medie imprese” approvate dalla Commissione Consultiva.

Nelle aziende di piccolissime, piccole e medie dimensioni sarà più semplice l’adozione di un sistema di gestione della salute e sicurezza. Sulla Gazzetta ufficiale, infatti, è stato pubblicato il decreto emanato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che semplifica le procedure per le piccole e medie imprese che decidano volontariamente di adottare un modello di organizzazione e gestione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (MOG), idoneo ai fini dell’efficacia esimente nei confronti dei reati previsti dall’articolo 25 septies del decreto legislativo 231/2001 (omicidio colposo o lesioni colpose gravi e gravissime derivanti dalla violazione delle norme antinfortunistiche).

Con il decreto ministeriale sono state recepite le procedure semplificate per l’adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e di gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese, ai sensi dell'art. 30, comma 5-bis, del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
Il documento, approvato dalla Commissione Consultiva nella seduta del 27 novembre 2013, ha lo scopo di fornire alle piccole e medie imprese, che decidano di adottare un modello di organizzazione e gestione della salute e sicurezza, indicazioni organizzative semplificate, di natura operativa, utili alla predisposizione e alla efficace attuazione di un sistema aziendale idoneo a prevenire le conseguenze dei reati previsti dall'art. 25-septies, del D.Lgs. 231/01.

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Indicazioni operative sull'applicazione del D.Lgs. 81/08 sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici

rischio-vibrazioniPubblicato l'aggiornamento delle Indicazioni operative del Coordinamento Tecnico Regioni - Inail sull'applicazione del Decreto Legislativo 81/2008 Titolo VIII, Capo I, II, III, IV e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro.

L'aggiornamento punta a risolvere i più comuni quesiti che vengono proposti ai tecnici del settore. In alcuni casi il dibattito tecnico e la produzione normativa sono ancora in corso o appena avviati per cui vengono fornite anche indicazioni temporanee, ma sempre con l’obiettivo di indicare percorsi legislativamente corretti e tecnicamente attuabili.

Le indicazioni  riportate nel nuovo testo  riguardano tutti i rischi previsti dal Titolo VIII del DLgs.81/2008 e s.m.i, riprendendo e aggiornando i precedenti testi ai provvedimenti normativi e legislativi successivi sino, da ultimi, alla Direttiva 2013/35/UE e al “decreto del fare”.

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Fonte: Portale Agenti Fisici

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Corsi CEI a Napoli con lo sconto del 25%. Aperte le iscrizioni ai corsi di abilitazione al personale tecnico nei lavori elettrici (PES e PAV).

pes-pavSono aperte le iscrizioni al corso di formazione specialistica, che si terrà presso la Camera di Commercio di Napoli il 18 e 19 febbraio 2014, rivolto agli installatori, ai manutentori e a quanti svolgono un’attività per la quale è necessario eseguire lavori su impianti elettrici, o in prossimità di essi, sia fuori tensione che sotto tensione (PES e PAV) al prezzo eccezionalmente scontato, rispetto al listino CEI, del 25% pari a € 265,00 (oltre IVA) invece di € 350,00 (oltre IVA).

Il Consorzio Promos Ricerche, quale Sportello camerale della Responsabilità Sociale d’Impresa, in collaborazione con il CEI – Comitato Elettrotecnico Italiano, ha organizzato il corso per venire incontro alle esigenze delle imprese del settore, che numerose hanno partecipato al seminario del 12 dicembre 2013 sulla norma CEI 11-27.

Questa iniziativa è la prima di una serie di incontri organizzati nell'ambito del programma definito “Aperitivo Normativo”, che saranno realizzati mensilmente con gli enti normatori UNI e CEI per tutto il 2014; inoltre, in tutte le edizioni del programma verrà offerta la possibilità di acquistare, a prezzi particolarmente scontati, i prodotti disponibili nei rispettivi cataloghi UNI e CEI sui temi connessi a quelli illustrati nell’incontro.

Il corso fornisce all'operatore le conoscenze teoriche propedeutiche alla nomina, da parte del datore di lavoro, ai sensi della Norma CEI EN 50110-1 e CEI 11-27, di Persona Esperta (PES), di Persona Avvertita (PAV) ed Idonea ai lavori elettrici sotto tensione (PEI), nonché l’attestazione della "Idoneità" a svolgere lavori su parti in tensione in conformità al Testo Unico sulla Sicurezza sui Luoghi di Lavoro (Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81) che ha reso obbligatorio (art. 82) che l'esecuzione di lavori su parti in tensione sia affidata a lavoratori abilitati dal datore di lavoro.

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Il D.L. 145/2013 aumenta del 30% le sanzioni previste dal D.Lgs. 81/2008

logo GazzettaCon lo scopo di rafforzare e contrastare il ricorso del lavoro sommerso e irregolare, il D.L. 23 dicembre 2013 n° 145, entrato in vigore il 24/12/2013 e pubblicato sulla G.U. n. 300 del 23/12/2013, all’art. 14 stabilisce un aumento delle sanzioni previste dal D.Lgs. 81/08 e delle somme aggiuntive previste dall’art. 14 comma 4 del D.L. 12/2012.

In particolare le disposizioni destinatarie dell’aumento sono:

  • aumento del 30% per la revoca del provvedimento di sospensione dei lavori di cui all’art. 14, comma 4, lettera c) del D.Lgs. 81/2008 (impiego lavoratori irregolari oltre il 20% nonché gravi e reiterate violazioni materia di salute e sicurezza sul lavoro);
  • gli importi delle sanzioni amministrative di cui ai commi 3 e 4 dell’articolo 18-bis del D.Lgs. 8 aprile 2003, n. 66, con esclusione delle sanzioni previste dall’articolo 10, comma 1, del medesimo D.Lgs., sono decuplicate (violazioni in materia di lavoro irregolare o di orario di lavoro).

Il Ministero del Lavoro, con la lettera Circolare n. 22277 del 27 dicembre 2013, chiarisce che l’aumento degli importi delle sanzioni per le violazioni riferite al regime degli orari e dei riposi, al lavoro nero e alla sospensione dell’attività imprenditoriale trovano una diversa decorrenza rispetto all’entrata in vigore del D.L. 145/2013 avvenuta il 24 dicembre, indicando che l’applicazione delle sanzioni avverrà decorsi 90 giorni dalla definizione del verbale ispettivo.

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Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro

81  08Disponibile on line il testo coordinato nell'edizione dicembre 2013 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro con tutte le disposizioni integrative e correttive.
Novità in questa versione:

  • inserita la circolare 41 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;
  • inserita la modifica all'art. 71, comma 11 introdotta dalla Legge 30 ottobre 2013, n. 125 di conversione in legge, con modificazioni, del Decreto-Legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. (GU n.255 del 30/10/2013);
  • inseriti gli interpelli dal n. 8 al n. 15 del 24/10/2013.

mb

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Fonte: Ministero Lavoro e Politiche Sociali

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Gli obblighi formativi in caso di trasferimento e cambio mansioni

formazioneIl Ministero del Lavoro chiarisce, con la nota n. 20791 del 27 novembre 2013, sulla necessità o meno di provvedere alla formazione di lavoratori in caso di trasferimento o di cambio mansione.

La Direzione Generale per l'Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro, con la nota n. 20791 del 27 novembre 2013, ha fornito alcuni chiarimenti in ordine agli obblighi formativi del datore di lavoro in caso di trasferimento del lavoratore da un reparto all’altro della stessa azienda, mantenendo le stesse mansioni lavorative.

La nota del Ministero prende in esame la lettera b) “trasferimento o cambiamento di mansioni” (art. 37 del D.lgs. 81/08) e chiarisce che “la necessità di integrare la formazione del lavoratore nel caso in cui lo stesso venga trasferito nell’ambito della stessa azienda andrà dunque valutata in considerazione della prestazione di lavoro nel nuovo servizio (reparto o ufficio) al quale è trasferito, che potrebbe esporre il lavoratore a rischi sui quali non è stato precedentemente formato (ad es. nuove procedure operative e di emergenza da seguire), avendo riferimento anche al luogo in cui essa è ubicata”.

Pertanto, ai sensi del comma 4 dell’art. 37 del D.lgs. 81/08, se il lavoratore viene destinato a mansioni diverse da quelle precedenti, dovrà essere formato sui rischi specifici della nuova attività lavorativa. Invece, nel caso in cui il lavoratore venga destinato alla medesima mansione, l’aggiornamento formativo riguarderà esclusivamente le differenze sostanziali della nuova postazione di lavoro (per esempio in merito all’ubicazione della uscite di emergenza) e delle relative attrezzature da lavoro, e qualsiasi altro caso in cui sussista una effettiva esigenza di adeguamento formativo.

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Fonte: Ministero del Lavoro

Scarica la Nota n. 20791 del 27 novembre 2013 – Nozione di “trasferimento” ex art. 37, comma 4, lett. B), D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii.

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3 aprile 2014. Seminario "La sicurezza elettrica nella prevenzione incendi"

logo consultaIl 3 aprile 2014, a Città della Scienza di Napoli, si è tenuto il seminario informativo su "La sicurezza elettrica nella prevenzione incendi" organizzato dal C.I.P.I. Consulta Interistituzionale per la Prevenzione Incendi.

L'evento è stato patrocinato dal Consorzio Promos Ricerche, quale Sportello camerale della Responsabilità Sociale d’Impresa.

Nell’ambito dell’aggiornamento per la prevenzione incendi, si è ritenuto opportuno prevedere un seminario nel quale affrontare alcuni casi tra i più frequenti nel settore: innanzi tutto, per individuare l’incidenza statistica delle cause elettriche di innesco di un incendio e, successivamente, per approfondire alcuni aspetti di prevenzione.

Gli aspetti considerati si sono focalizzati sulla corretta scelta delle protezioni e delle condutture negli impianti elettrici, nonché sulla più opportuna protezione degli edifici dalle scariche atmosferiche. Una attenzione particolare si ritiene utile rivolgere anche alla installazione degli impianti fotovoltaici, dal momento che, purtroppo, negli ultimi tempi, incendi significativi hanno interessato anche tali nuove fonti di energie rinnovabili.

Hanno introdotto i lavori Vittorio Silvestrini, Presidente della Fondazione Idis-Città della Scienza e Andrea Tomasi, Presidente della Fondazione Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti. Il coordinamento è stato affidato a Monica Summa, componente sottocomitato UNI - Consulente Promos Ricerche. Sono intervenuti Guido Parisi, Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco della Campania e Giovanni Fricano, Comandante dei Vigili del Fuoco di Napoli.

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28 gennaio 2014. Seminario "La sicurezza e la prevenzione antincendio nei cantieri temporanei e mobili"

rischio incendioIl 28 gennaio 2014, presso la sede del Comitato Paritetico Territoriale di Napoli, si è tenuto il seminario su "La sicurezza e la prevenzione antincendio nei cantieri temporanei e mobili".

L'evento, patrocinato dal Consorzio Promos Ricerche, quale Sportello camerale della Responsabilità Sociale d’Impresa, nasce da una corretta e specifica analisi della valutazione del rischio incendio propria dei cantieri temporanei e mobili.

La gestione della sicurezza nei cantieri temporanei e mobili, così come definita nel decreto legislativo 81/08, in particolare nel titolo IV, rileva che il cantiere è un settore sostanzialmente diverso da quello industriale, commerciale e amministrativo

Hanno introdotto i lavori Paola Marone, Presidente del Comitato Paritetico Territoriale, Emidio Silenzi, Direttore Regionale dell'INAIL Campania, Guido Parisi, Comandante regionale dei VV.F di Napoli e Ferdinando Flagiello, Amministratore Delegato del Consorzio Promos Ricerche.

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