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Radiazioni Ionizzanti di Origine Naturale, nuova sezione PAF

Radiazioni Ionizzanti di Origine Naturale, nuova sezione PAF

È disponibile on line sul Portale Agenti Fisici (PAF) la nuova sezione dedicata alla tutela dei lavoratori da esposizione a radiazioni ionizzanti di origine Naturale

Nella nuova sezione si forniscono elementi utili alla valutazione del rischio dovuto all’esposizione al radon nei luoghi di lavoro, alla presenza di radionuclidi nei materiali da costruzione, così come nelle materie prime, nei sottoprodotti e nei residui connessi ad alcuni processi industriali (le cosiddette attività NORM).

Le radiazioni ionizzanti sono da sempre presenti nell’ambiente terrestre, poiché il nostro pianeta è composto da elementi costituiti in gran parte da nuclidi instabili (isotopi radioattivi). Gli elementi radioattivi sono quindi presenti ovunque: nelle rocce, nel terreno, in aria e in acqua (radioattività naturale). La radioattività naturale pertanto può essere considerata la sorgente principale di radiazioni cui l’uomo è normalmente esposto.

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Radiazioni ottiche emesse nella saldatura, nuovo calcolatore per la valutazione del rischio

Radiazioni ottiche emesse nella saldatura, nuovo calcolatore per la valutazione del rischio

Disponibile on line sul Portale Agenti Fisici (PAF) la nuova versione dell’applicativo “Calcolo Dispositivi di Protezione per saldature in funzione di tipologia e corrente di saldatura” che consente di stimare il rischio da esposizione a radiazioni ottiche artificiali dei lavoratori che operano in prossimità delle aree ove si effettuano saldature ad arco in relazione alla tipologia di saldatura effettuata (es. MIG, TIG etc.) e alla corrente di saldatura utilizzata.

Il calcolatore consente inoltre di valutare l’efficienza dei di DPI oculari da fornire ai lavoratori che operino in prossimità dell’area di saldatura in funzione delle caratteristiche dei DPI scelti e delle distanze dall’area di saldatura selezionati dall’utente.

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Valutazione del rischio chimico in ambito portuale

Valutazione del rischio chimico in ambito portuale

L'inail ha realizzato, con la collaborazione dell’Università di Bologna, dello SPSAL di Ravenna, di tutte le aziende portuali, del Coordinamento RSPP e degli RLS di sito e dei Chimici del Porto di Ravenna, un manuale per la valutazione del rischio chimico nei porti

L’intendimento è stato quello di fornire un significativo contributo alla conoscenza del rischio chimico, attraverso una migliore valutazione dei rischi associati alle operazioni di sbarco delle merci, in modo da prevenire gli incidenti che in questi casi possono essere molto pericolosi.

Con la pubblicazione si intende mettere il modello a disposizione delle realtà portuali che svolgono attività analoghe, nella convinzione che la diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro anche in queste ambito possa contribuire all’incremento dei livelli di salute e sicurezza a garanzia dei lavoratori.

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Valutazione del rischio. Nuova norma UNI su concentrazioni ambientali di agenti chimici

Valutazione del rischio. Nuova norma UNI su concentrazioni ambientali di agenti chimici

Nel processo di valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, le misurazioni delle concentrazioni ambientali degli agenti chimici si rendono necessarie qualora non si riesca a dimostrare con altri mezzi il conseguimento di un adeguato livello di prevenzione o del rispetto dei limiti di esposizione.
Sul tema la Commissione Tecnica dell’UNI “Ambienti di lavoro”, ha pubblicato una nuova edizione della norma UNI EN 689:2018 - Atmosfera nell'ambiente di lavoro – Misura dell'esposizione per inalazione agli agenti chimici – Strategia per la verifica della conformità coi valori limite di esposizione occupazionale (OELVs).
La nuova UNI EN 689, di applicazione obbligatoria ai sensi del D.Lgs. 81/2008 rappresenta un valido strumento per igienisti industriali, responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, medici competenti, esperti di valutazione e gestione dei rischi negli ambienti di lavoro.
La norma non è applicabile a OELVs con periodi di riferimento inferiori ai 15 minuti.

mb
Fonte UNI

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Calcolatore del tempo di riverbero, online la nuova versione

Calcolatore del tempo di riverbero, online la nuova versione

Disponibile on line sul Portale Agenti Fisici (PAF) la nuova versione del calcolatore del tempo di riverbero che consente la stima del tempo di riverbero ed il confronto con i limiti normativi per differenti tipologie di ambienti confinati:

  • Aule scolastiche
  • Mense
  • Palestre
  • Piscine

Il Tempo di riverbero è uno dei requisiti acustici principali che concorre al benessere degli occupanti di un ambiente, in particolare per tutti gli ambienti di lavoro ove è richiesto ascolto e comunicazione verbale.

In un campo riverberante, se una sorgente sonora cessa istantaneamente di emettere, il suono non cessa altrettanto istantaneamente ma prosegue, grazie alle riflessioni sulle superfici (echi riflessi), per un certo tempo.

Il tempo di decadimento, detto “tempo di riverbero”, dipende dalla velocità del suono, dalla distanza fra le pareti e dal numero e dalla qualità delle superfici riflettenti e quindi dalla capacità di assorbimento del suono delle stesse.

Il “tempo di riverbero”, è definito come quel tempo necessario per ottenere un decadimento di 60 dB del livello sonoro a partire dall’istante di interruzione della sorgente sonora.

In ambienti con pareti molto riflettenti, come le aule o le mense non trattate con materiali fonoassorbenti, il tempo di riverbero è lungo, mentre in ambienti con pareti rivestite con materiali fortemente fonoassorbente, il tempo di riverbero si riduce. È importante che il tempo di riverbero sia adeguato all’uso cui è destinato l’ambiente. Un tempo di riverbero molto lungo causa perdite di intelligibilità della parola e incrementa il rumore di fondo.

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Rischio CEM apparecchiature a radiofrequenza ad uso estetico

Rischio CEM apparecchiature a radiofrequenza ad uso estetico

Pubblicato dal Portale Agenti Fisici (PAF) il documento “Valutazione del rischio da esposizione a campi elettromagnetici emessi delle apparecchiature a radiofrequenza per uso estetico”. Il PAF è realizzato dal Laboratorio Agenti Fisici del Dipartimento di Prevenzione dell'USL 7 Siena e sviluppato con la collaborazione dell’INAIL e dell’USL di Modena.

Il documento, elaborato dal Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Azienda USL Toscana Sud Est, analizza i risultati relativi alle apparecchiature a radiofrequenza per uso estetico.

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Salute e sicurezza sul lavoro: adozione della circolare OiRA per la valutazione dei rischi

Salute e sicurezza sul lavoro: adozione della circolare OiRA per la valutazione dei rischi

È stata emanata la circolare congiunta n. 13 del 25 luglio 2018 del Direttore Generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Direttore Generale dell'Inail relativa allo strumento di supporto, rivolto alle micro, piccole e medie imprese, per la valutazione dei rischi sviluppato secondo il prototipo europeo OiRA, dedicato al settore "Uffici".

Lo strumento ha l'obiettivo primario di supportare, attraverso un percorso guidato, il datore di lavoro nella valutazione dei rischi per le attività di ufficio attraverso l'identificazione dei pericoli e l'individuazione delle misure di prevenzione e protezione, a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, per giungere alla redazione del Documento di valutazione dei rischi (DVR), valido ai sensi degli articoli 17 e 28 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.

Esso è reso disponibile gratuitamente, a decorrere dalla data di emanazione della circolare, accedendo tramite collegamento al sito internet dell'Agenzia europea per la salute e sicurezza sul lavoro (EU-OSHA), al link "tool uffici", secondo le indicazioni fornite nel sito stesso.

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Rischio caduta dall’alto: nuova legge in Campania

Rischio caduta dall’alto: nuova legge in Campania

In vigore dal 21 novembre, la Legge della Regione Campania n. 31 del 20 novembre 2017 (Burc n. 84 del 20 novembre) recante “Disposizioni in materia di prevenzione e protezione dei rischi di cadute dall’alto nelle attività in quota su edifici”, modifica la legge regionale 27 febbraio 2007, n. 3 “Disciplina dei lavori pubblici, dei servizi e delle forniture in Campania”.

La nuova legge regionale aggiunge, dopo l’articolo 53 della Lr n. 3/2007, n. 3, l’art. 53 bis Tipologie di interventi e misure di prevenzione e protezione. In base al tale novella, i progetti relativi ad interventi edilizi soggetti a permesso di costruire o a segnalazione certificata di inizio attività (Scia) riguardanti le coperture piane e inclinate di edifici nuovi o esistenti:

  1. devono contenere l’applicazione di misure di prevenzione e protezione, quali ad esempio sistemi di ancoraggio permanenti, che consentono lo svolgimento di attività in quota, il transito e l’accesso in condizioni di sicurezza;
  2. sono integrati da un elaborato tecnico della copertura che, con riferimento alle misure di prevenzione e protezione, contiene le indicazioni progettuali, le prescrizioni tecniche, le certificazioni di conformità e quant’altro necessario ai fini della prevenzione e protezione dei rischi di caduta dall’alto.

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Scarica la legge della Regione Campania n. 31 del 20 novembre 2017

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Rischio laser: procedura On Line per la valutazione

Rischio laser: procedura On Line per la valutazione

È stata pubblicata ed è disponibile on line sul Portale Agenti Fisici (PAF) una procedura guidata per la valutazione del rischio nell’impiego di apparati LASER.

L’obiettivo principale della procedura è guidare al corretto impiego e alla corretta gestione ai fini della sicurezza delle apparecchiature LASER appartenenti alle differenti classi, nei diversi ambiti di utilizzo, al fine di prevenire il rischio derivante dall’esposizione alla radiazione emessa dall’apparato LASER sia per gli operatori che per tutte le categorie di persone potenzialmente esposte. L'Art. 216 del D.lgvo 81/08 prescrive che per quanto riguarda le radiazioni LASER la metodologia seguita nella valutazione, nella misurazione e/o nel calcolo deve rispettare le norme della Commissione elettrotecnica internazionale IEC, recepite in Italia dalle norme CEI. Il riferimento normativo principale sui LASER è la norma tecnica quadro CEI EN 60825-1, norma che il costruttore è tenuto a rispettare ai fini della marcatura CE.

La procedura si basa su tale norma e consente l’individuazione da parte dell’esercente o di un operatore privo di conoscenze specifiche in materia LASER, delle corrette condizioni di impiego ed installazione dell’apparato LASER; essa consente nel contempo l’individuazione di situazioni di utilizzo non conformi o inappropriate in piena autonomia, senza l’ausilio di personale tecnico specializzato; tale procedura facilita anche l’acquisto e la scelta di nuovi macchinari, prendendo in considerazione anche i requisiti per i locali d’installazione, in relazione alla tipologia di LASER che verrà installato.

La procedura è mirata soprattutto ai LASER di classe 3b e 4, in considerazione della maggiore pericolosità e complessità di gestione del rischio associato a tali apparati.

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Valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche nell’uso professionale di motocicli.

motocicli poliziaPubblicato sul Portale Agenti Fisici il documento “Valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni trasmesse al Corpo Intero (WBV) nell’impiego professionale di motocicli” a cura del Laboratorio Agenti Fisici della USL di Siena.

Nel documento è stato affrontato il problema della valutazione del rischio di esposizione professionale alle vibrazioni meccaniche trasmesse al corpo intero (WBV), a cui sono sottoposti gli operatori che svolgono la loro abituale attività lavorativa con utilizzo di motocicli. Si tratta di un rischio comune ad un numero rilevante di lavoratori, tipicamente impiegati nella logistica, recapito postale, nei settori della sicurezza stradale e vigilanza urbana.

Sebbene il motociclo sia utilizzato tipicamente per brevi tragitti in ambito urbano, molti lavoratori utilizzano il motociclo come principale mezzo di trasporto durante l’attività lavorativa. Lo studio riguarda un problema trasversale che coinvolge un numero elevato di esposti in diverse categorie lavorative su tutto il territorio nazionale.

Nell’ambito del lavoro svolto è stata eseguita una valutazione dell’entità del rischio WBV in condizioni standardizzate ed opportunamente monitorate, idonee a caratterizzare le condizioni lavorative differenti, riscontrabili in ambito urbano ed extraurbano, a bordo dei motocicli e ciclomotori utilizzati sul territorio della Regione Toscana.

I risultati ottenuti nell’ambito dello studio possono essere estesi a condizioni occupazionali analoghe riscontrabili sul territorio nazionale per differenti condizioni espositive.

A tal fine i risultati dello studio condotto saranno resi disponibili alla conoscenza del pubblico attraverso la banca Dati Nazionale Vibrazioni del Portale Agenti Fisici, per poter essere fruibili nella valutazione del rischio nelle differenti attività lavorative.

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Scarica il documento “Valutazione del Rischio da esposizione a vibrazioni trasmesse al Corpo Intero (WBV) nell’impiego professionale di motocicli”

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