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Sicurezza domestica. Corretto utilizzo del gas

GAS CUCINAUNI e CIG (Comitato Italiano Gas) vogliono sensibilizzare i cittadini sulle disposizioni e gli eventuali problemi riguardanti gli impianti a gas e gli apparecchi di utilizzazione, nel caso specifico le caldaie.
L'utilizzo del gas in ambiti domestici richiede infatti il rispetto delle norme e delle leggi vigenti ma soprattutto buonsenso e responsabilità da parte degli utenti. Anche nell’utilizzo del gas bisogna rispettare alcune buone abitudini: semplici azioni quotidiane che, debitamente e regolarmente eseguite, si dimostrano utili per la sicurezza propria e altrui.

Prima di uscire di casa
Quando si esce di casa, anche per brevi periodi, è consigliabile chiudere la valvola del contatore o quella di ingresso della tubazione di alimentazione del gas nei locali di abitazione o quella della bombola, quando non si utilizzano gli apparecchi.

In cucina
Acquistare piani di cottura provvisti del dispositivo di sicurezza (la cosiddetta termocoppia). Non allontanarsi dalla cucina lasciando cibi in cottura sul fuoco. Evitare di riempire troppo le pentole. La fuoriuscita di liquidi in ebollizione, infatti, può causare lo spegnimento della fiamma ed originare gravi incidenti.

Per accendere un bruciatore del piano di cottura, qualora non equipaggiato con un dispositivo apposito, è consigliata la procedura seguente:
1. accendere il fiammifero;
2. accostare il fiammifero acceso al bruciatore;
3. aprire il rubinetto del gas.
Se, infatti, si eseguono le operazioni in ordine inverso, è possibile che, dopo aver aperto il rubinetto, intervenga qualche elemento di distrazione (es. squilla il telefono o suonano alla porta), cosicché la successiva accensione del fiammifero può produrre gravi conseguenze.

L'impiego di un rilevatore di gas, installato secondo la norma UNI 11522, può contribuire, con funzioni aggiuntive ma non sostitutive, alla sicurezza di impiego del gas combustibile, mediante una funzione di rivelamento e segnalazione ottica/acustica della presenza di gas. Tutti gli apparecchi di utilizzazione devono essere dotati di dispositivi di sorveglianza di fiamma per bloccare la fuoriuscita del gas in caso di spegnimento della stessa.

Cosa fare se si avverte odore di gas
Il gas viene odorizzato come prevede la legge, in conformità alle specifiche norme tecniche UNI, affinché sia possibile individuare prontamente le dispersioni e consentire le opportune azioni di pronto intervento. In caso si avverta odore di gas, bisogna prontamente chiamare, da un telefono esterno all’abitazione dove si avverte l’odore, l'Azienda preposta alla distribuzione del gas combustibile (si consiglia di tenere in evidenza il numero del pronto intervento), evitando di accendere luci o azionare macchinari alimentati elettricamente. Successivamente, se del caso, si deve predisporre per un'immediata verifica del proprio impianto chiamando un tecnico abilitato.
I numeri di pronto intervento dell'Azienda di distribuzione sono riportati sulla bolletta che la Società di vendita del gas manda ai clienti. Nel caso si abbia coscienza di una dispersione importante, si consiglia di chiamare anche i Vigili del Fuoco.

Gli apparecchi alimentati a gas e i loro accessori devono obbligatoriamente recare la marcatura "CE", apposta sotto responsabilità del fabbricante. Solo così si avrà la certezza di acquistare apparecchi sicuri e che oltre a rispettare ambiente e salute, garantiscono le condizioni di sicurezza nel loro utilizzo e il corretto rendimento in termini di prestazioni.

E inoltre: Continua sul sito dell'UNI

mb

Fonte UNI

 

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La Normativa tecnica della vita quotidiana

norme tecnicheDiffondere la conoscenza delle norme tecniche volontarie e la consapevolezza del loro ruolo nella vita quotidiana: è con questo intendimento che si è svolto giovedì 11 aprile l’incontro con il MOICA, il Movimento italiano casalinghe, l’associazione che da più di 30 anni (è stata infatti fondata nel 1982) opera per “dare voce” e rappresentanza alle donne che lavorano in famiglia a tempo pieno.
Il rapporto di UNI con il MOICA si è consolidato nel tempo, tanto da vedere il Movimento partecipare ad iniziative importanti, quali ad esempio il prossimo progetto pilota di educazione finanziaria, uno dei temi più nuovi e significativi della normazione tecnica.
L’evento della scorsa settimana appartiene a quel ciclo di incontri di alfabetizzazione che vedono l’UNI impegnato in prima linea, al fine di diffondere quella cosiddetta “cultura della normazione” che spesso ancora fa difetto nel nostro Paese.
Nonostante la norma tecnica sia infatti ancora per molti ancora una sorta di oggetto misterioso, essa è presente pressoché in ogni aspetto della nostra vita. E’ un fatto ormai riconosciuto: le norme ci sono ma spesso non si vedono.
“L’incontro con UNI”, dichiara con soddisfazione Tina Leonzi, presidente nazionale del MOICA, “ha avuto un significato importante. Spesso si parla di certificazione ma la normazione, che ne è la base imprescindibile, non è adeguatamente conosciuta. Conoscere la realtà della normazione è invece veramente fondamentale.”
L’importanza della normazione tecnica volontaria è duplice: risiede sia nei contenuti che essa tratta (prodotti, processi, servizi) sia nella forma stessa attraverso cui questa viene elaborata e che è riassunta nei quattro principi cardine della volontarietà, della democraticità, della consensualità e della trasparenza.
"Per questo", ricorda Piero Torretta, presidente UNI, "l’attività dell’UNI, in quanto sintesi degli interessi di tutti i soggetti coinvolti nel processo di normazione, è per sua natura superpartes.”
Non è un dettaglio irrilevante, perché è da questo processo dinamico che nascono le norme che garantiscono tutti gli attori del mercato: produttori, fornitori, acquirenti, consumatori.
“Un corretto rapporto tra acquirente e fornitore”, dice ancora Tina Gallinari Leonzi, “è alla base di ogni transazione commerciale. La definirei una questione di fiducia. Ecco: le norme rispondono efficacemente a questa esigenza.”

Continua sul sito dell'UNI

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