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ISO 26000, concluso l’iter

 

Dopo un lunWe abide by ISO 26000go e intenso lavoro durato cinque anni, la ISO 26000 sulla responsabilità sociale ha terminato con successo il suo complesso iter di elaborazione ed è finalmente pronta per la pubblicazione, come norma tecnica internazionale, il 1° novembre prossimo.
Il Segretario Generale dell’ISO, Robert Steele, ha dichiarato: “La ISO 26000 aiuterà quelle organizzazioni per le quali operare in maniera socialmente responsabile è più che una buona idea ma  un modo efficace per svolgere la propria attività. Sarà quindi un potente strumento per muovere le organizzazioni dall’universo delle ‘buone intenzioni’ a quello delle ‘buone azioni’”.
Indubbiamente la ISO 26000 porta un vento di positiva concretezza. La norma fornirà infatti alle organizzazioni del settore sia pubblico che privato una guida armonizzata e universalmente applicabile alle pratiche di responsabilità sociale.
L’articolo completo sul sito UNI.

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Il decalogo per una guida piu’ rispettosa dell’ambiente

 

Uno stile di guida 20111212031313 NuoveregolepercicliemotociclidallUEche consente di risparmiare carburante e di ridurre le emissioni di anidride carbonica. L’ecodriving, o guida ecologica, come è meglio conosciuta in Italia, sta diventando una prassi piuttosto comune nei paesi europei più attenti alle problematiche connesse con l’ambiente e si sta facendo strada anche in Italia.
Come ricorda la “Guida annuale 2009 sul risparmio di carburanti e sulle emissioni di anidride carbonica delle automobili“,  stilata dal Ministero dello Sviluppo economico, di concerto con i ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture e trasporti, bastano solo dieci regole per adottare uno stile di guida più rispettoso dell’ambiente.
Ecco in breve il decalogo:
1. Accelerare gradualmente;2. Inserire al più presto la marcia superiore;
3. Mantenere una velocità moderata e il più possibile uniforme;
4. Guidare in modo attento e morbido evitando brusche frenate e cambi di marcia inutili;
5. Decelerare gradualmente rilasciando il pedale dell’acceleratore e tenendo la marcia innestata;
6. Spegnere il motore quando si può, ma solo a veicolo fermo;
7. Mantenere la pressione di gonfiaggio degli pneumatici entro i valori raccomandati;
8. Rimuovere porta-sci o portapacchi subito dopo l’uso e trasportare nel bagagliaio solo gli oggetti indispensabili mantenendo il veicolo, per quanto possibile, nel proprio stato originale;
9. Utilizzare i dispositivi elettrici solo per il tempo necessario;
10. Limitare l’uso del climatizzatore.
Secondo uno studio condotto da Euromobility in collaborazione con l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico, CNR, una  adeguata diffusione della cultura dello stile di  guida ecologica in Italia comporterebbe la riduzione delle emissioni di CO2 di almeno 600 000 tonnellate all’anno, per un valore monetario superiore a 12 milioni di Euro. Un cittadino che percorre 15 mila chilometri l’anno seguendo le regole Eco-Drive, risparmierebbe 200 Euro di carburante.
Cifre di non poco conto anche per aziende ed enti che devono gestire una flotta aziendale. Ecco perché si stanno moltiplicando i corsi di ecodriving destinati sia a privati che ad imprese. Molte aziende che aderiscono ad iniziative del genere, non solo sono ispirate dal risparmio in termini economici, ma anche da una cultura della responsabilità sociale che impone l’adozione dei  comportamenti che vanno oltre il semplice rispetto degli obblighi di legge verso un modello gestionale basato su valori condivisi di tipo sociale ed ambientale.
C.E.

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CEO2: il videogioco per la responsabilita’ sociale

 

CEO2 è un Climatevideo Business Game, un videogioco creato dal WWF per suggerire alle imprese il giusto comportamento nel rispetto dell’ambiente e nell’ottica CSR. Un nuovo modo di comunicare alle imprese la mission e le best practices: una avventura di gaming on-line.  Il gioco trasforma i concetti di responsabilità sociale d’impresa in avventure e missioni del personaggio di gioco. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con la compagnia di servizi finanziari Allianz, mentre il gioco è stato creato e sviluppato dall’agenzia di comunicazione di Berlino LGM Interactive.
I navigatori, che prendono parte al gioco gratuitamente, vestono i panni di un amministratore delegato che – come nella realtà – deve fare le scelte giuste per costruire un futuro aziendale mirando alle zero emissioni di carbonio ma ovviamente anche al profitto. Le scelte aziendali prese in ambito chimico, automobilistico, dei servizi e della finanza, comportano dei risultati che sono immediatamente visibili. Un aspetto molto interessante del gioco è la possibilità di fare investimenti virtuali sulle energie rinnovabili ma soprattutto la possibilità di ottenere spiegazioni più dettagliate su ogni possibilità di scelta.
Lo scopo è quello di educare e sensibilizzare a meccanismi non semplici: conciliare economia ed ecologia.

 

CEO2 lo trovate qui.

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Il Louvre e la politica di risparmio energetico

 

Fra i musei del molouvrendo più visitati c’è il Louvre di Parigi, che entro il 2010, grazie ad un accordo con la Toshiba Corporation sostituirà 4500 punti luce che lo illuminano oggi, con lampadine LED. Una svolta all’insegna della sostenibilità, quella del museo francese. Queste lampadine LED avranno un consumo fino a 5-6 volte inferiore rispetto alle lampadine tradizionali.
Il gruppo giapponese Toshiba Corporation, leader nel settore, fornirà le apparecchiature per le lampadine LED e sosterrà le spese necessarie. Il Louvre è forse il più celebre ma non il primo a passare alle lampadine LED, ma ci sono dei precedenti: il nuovo Museo Magritte di Bruxelles inaugurato nel 2009.

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Un percorso per la competitività

 

compet: Un percorso per la competitività. Grande l’impegno profuso dalle Istituzioni europee per l’attestazione della Rsi. Di Attilio Montefusco, direttore Consorzio Promos Ricerche e Lucia Briamonte, ricercatrice Inea – Istituto Nazionale di Economia Agraria.
Che la responsabilità sociale d’impresa, (Rsi o Corporate Social Responsibility, Csr) costituisca “la strada maestra” per la competitività delle imprese è ormai opinione diffusa. A questo hanno contribuito sia lo sforzo iniziale delle Istituzioni europee, sia una letteratura economica sempre più estesa quantitativamente e qualitativamente; l’ultima tendenza è l’evoluzione naturale da Responsabilità Sociale d’Impresa a Responsabilità Sociale d’Organizzazione, come riportato nel D.lgs. 81/08 come ” l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle aziende e organizzazioni nelle loro attività commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate” estendendo, così l’area d’interesse a qualsivoglia sistema socio-economico.
L’impresa socialmente responsabile si manifesta attraverso comportamenti improntati al rispetto dell’ambiente e dei lavoratori, offrendo un contesto lavorativo più sicuro e motivante, assicurando una riduzione dei rischi aziendali e garantendo un elevato standard qualitativo dei propri processi e prodotti.
La RSI nell’Agricoltura
Quello della responsabilità sociale d’impresa (Rsi) è un tema che, negli ultimi anni, ha interessato in modo crescente il sistema agroalimentare.
Da sempre, quest’ultimo manifesta una vocazione naturale e un elevato grado di sensibilità rispetto alle tematiche della salute, sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente e del territorio.
Nello stesso tempo, i consumatori iniziano a richiedere maggiori informazioni sul prodotto, sviluppando una crescente sensibilità verso produzioni socialmente responsabili, sostenibili sotto il profilo ambientale, ma soprattutto caratterizzate da livelli crescenti di sicurezza e salubrità. Questa nuova attitudine da parte dei consumatori ha portato al riconoscimento del valore della tipicità delle produzioni e alla conseguente tutela delle produzioni locali e del territorio.
In breve, i temi della responsabilità sociale costituiscono un’opportunità di crescita aziendale, che alcune imprese nel settore agroalimentare hanno cercato di cogliere rispondendo alla crescente domanda dei consumatori e adottando, nell’ambito delle proprie strategie e attività, pratiche di responsabilità sociale. La RSI consente all’impresa agroalimentare di differenziare il proprio prodotto attraverso l’acquisizione di caratteristiche distintive riconosciute e richieste dal consumatore, sebbene le buone pratiche in questo senso presentino talvolta difficoltà di implementazione.
Nonostante ciò, l’adozione di pratiche socialmente responsabili non appare ancora consolidata nell’ambito di una visione strutturale e strategica nell’azione dell’impresa agroindustriale. Tale comportamento, infatti, incontra difficoltà da ricondursi prevalentamente alla struttura produttiva del settore, composta in prevalenza da imprese di piccola e media dimensione.
Seppure la responsabilità sociale costituisca un tema importante, l’adozione di comportamenti socialmente responsabili sembra dipendere ancora da dimensioni soggettive, dalle sensibilità e dalle esperienze individuali dei singoli imprenditori. In altri termini, il sistema agroalimentare italiano offre esempi di eccellenza sia tra le grandi che le tra piccole imprese, ma la RSI non risulta essere adottata su scala ampia o in modo pienamente consapevole da tutte.
Inoltre, alcuni degli strumenti tradizionali che si inseriscono in un processo di responsabilità sociale, quali il bilancio sociale, il bilancio ambientale e il bilancio di sostenibilità, sono maggiormente indicati per realtà imprenditoriali di maggiori dimensioni e non tengono conto delle specificità del settore agroalimentare.
Viceversa per le piccole e medie imprese un approccio più realistico può essere orientato all’attivazione di sistemi gestionali proiettati a superare il mero rispetto delle leggi, delle prescrizioni minime e degli obblighi giuridici, al fine di dare una più esaustiva risposta alle esigenze dei vari “stakeholder” (portatori di interesse nei confronti delle imprese) utilizzando gli strumenti normativi disponibili:
- Sa 8000, standard di certificazione riguardante: lavoro infantile, salute e sicurezza sul lavoro, libertà di associazione e rappresentanza sindacale, oltre a salvaguardare tutti i diritti dei lavoratori.
- Iso 26000, linea guida che integra un comportamento socialmente responsabile nelle strategie, nei sistemi, nelle pratiche e nei processi di un organizzazione.
- Uni En Iso 9001, Sistema di Gestione della Qualità, che dimostra la capacità di un Organizzazione di fornire prodotti e servizi conformi a determinati standard e finalizzato ad accrescere la soddisfazione del cliente.
- Uni En Iso 14001, Sistema di Gestione Ambientale, in grado di dimostrare l’impegno nel minimizzare l’impatto ambientale dei processi, prodotti e servizi, attestandone l’affidabilità.
- BS OHSAS 18001, Sistema di Gestione Salute e Sicurezza, per rispondere alle normative vigenti ed aiutare le aziende a formulare politiche di prevenzione e salvaguardia della Salute dei Lavoratori;
- Iso 22000 Sistemi di Gestione della Sicurezza nel settore agroalimentare, che consente a tutte le aziende coinvolte nella filiera di identificare i rischi cui sono esposte e di gestirli in modo efficace. La certificazione secondo tale norma fornisce efficaci strumenti per comunicare con gli stakeholder; si tratta di un elemento particolarmente importante per dimostrare l’impegno di un’azienda nei confronti della sicurezza alimentare nel pieno rispetto dei requisiti di Corporate Governance, Responsabilità Sociale d’Impresa e Bilancio di Sostenibilità.
Il percorso dell’INEA
In tale contesto, l’Inea ha portato avanti, sin dal 2005, alcuni progetti finalizzati allo studio della responsabilità sociale e alla sua diffusione nel sistema agroalimentare. Il raggiungimento dei traguardi fissati dall’Inea ha permesso di creare una solida piattaforma conoscitiva sulla responsabilità sociale nel sistema agroalimentare. Gli studi condotti hanno portato all’elaborazione di tre volumi sulla Rsi nel settore agricolo e agroindustriale, nonché un modello di percorso di responsabilità sociale in grado di cogliere le specificità del sistema e della dimensione delle singole imprese.
Le specificità del settore, allo sviluppo nella prima fase dell’attività, alla messa a punto da parte dell’Inea, di un insieme articolato di strumenti a favore delle imprese e degli operatori del settore:
- le Linee Guida “Promuovere la responsabilità sociale delle imprese agricole e agroalimentari”;
- i casi studio “Le esperienze italiane sulla responsabilità sociale”;
- il volume “La responsabilità sociale per le imprese del settore agricolo e agroalimentare”;
- un sito internet dedicato (www.agres.inea.it);
- un’attività di divulgazione a livello nazionale e internazionale.
In particolare, l’attività svolta ha portato alla realizzazione delle linee guida di settore a favore delle imprese e degli operatori del settore, con lo scopo di favorire l’adozione di procedure socialmente responsabili per le imprese del sistema agroalimentare. L’elaborazione delle linee guida ha tenuto conto della complessità del sistema agroalimentare e, in particolare, della pluralità degli ambiti di intervento, della tipologia produttiva, delle differenti classi dimensionali delle imprese (micro, piccola, media e grande) e dei diversi gradi di concentrazione (cooperative, consorzi, associazioni, ecc.). Le specificità del sistema agroalimentare sono attualmente oggetto di ulteriore analisi con riferimento a tre temi nodali: i rapporti di filiera, il consumo responsabile e i metodi di produzione sostenibile.
Il Consorzio Promos
La Camera di Commercio IAA di Napoli, impegnata a promuovere il potenziamento della struttura imprenditoriale locale, ha aderito al progetto CSR di Unioncamere dal 2005, attuando un progetto di sensibilizzazione delle PMI con l’attivazione di un servizio di informazione e di assistenza per la promozione della Rs per dare alle imprese ulteriori opportunità di sviluppo. La realizzazione e attivazione dello sportello è stata affidata al Consorzio Promos Ricerche, che in collaborazione con gli Enti Normatori UNI e CEI, sta sviluppando un puntuale servizio informativo.
Partenariati
Alla luce di tali considerazioni e dell’impegno del Consorzio Promos Ricerche nell’attività di sensibilizzazione e assistenza alle imprese sul territorio, diviene naturale e concreta la volontà di promuovere in maniera più strutturata la diffusione della cultura della responsabilità sociale nel sistema agroalimentare campano. In particolare, questa volontà si traduce nella formulazione di due obiettivi generali:
1.dotare le imprese campane dei requisiti di “qualità” del prodotto e, di conseguenza, di un vantaggio competitivo;
2.effettuare degli studi che consentano di individuare le tendenze evolutive del settore, le specificità di filiera dei comparti più significativi per l’economia campana e le possibili difficoltà nella diffusione delle buone pratiche di RSI.
In questo senso, gli obiettivi appena formulati saranno facilmente raggiungibili attraverso un partenariato che vede: l’INEA provvedere a un’attività di accompagnamento delle imprese del settore nella comprensione e nell’applicazione di metodologie e strumenti della RSI adatti alla propria realtà produttiva attraverso l’applicazione delle sue linee guida e il Consorzio Promos Ricerche mettere a disposizione la sua conoscenza inerente all’implementazione di Sistemi di Gestione delle imprese del territorio regionale acquisita attraverso il lavoro svolto in questi anni.
Questo connubio, infatti, va visto come una buona opportunità per trasferire alle imprese del tessuto locale concetti e metodologie orientate a un percorso che porti a una crescente attenzione per gli aspetti salutistici, sociali ed ecocompatibili delle produzioni agricole.

 

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Le prospettive della Responsabilità Sociale in Italia

 

L’impegno delle immondoprese per un futuro sostenibile. E’ questo il tema del Sodalitas Day che si svolgera’ a Milano, presso l’Auditorium Assolombarda, il prossimo 26 aprile, in occasione del 15esimo anniversario della Fondazione Sodalitas.
Per l’occasione la Fondazione presentera’ i risultati inediti della Ricerca ‘Le prospettive della Responsabilita’ Sociale in Italia’, realizzata con Gfk Eurisko. Si tratta della prima indagine sul tema condotta intervistando individualmente i Top Manager delle piu’ importanti imprese che operano nel nostro Paese.
Per la prima volta i trend di sviluppo della Csr e della Sostenibilita’ vengono tracciati da una prospettiva privilegiata: quella delle imprese leader del mercato italiano, piccole e grandi, italiane e multinazionali, di ogni settore di mercato, impegnate ogni giorno a fare della Sostenibilita’ una leva fondamentale per essere competitive.
Tra gli aspetti approfonditi dall’indagine anche l’impatto della crisi sulle strategie di responsabilità sociale, l’impatto economico della Sostenibilità, le specificità del mercato italiano. Il quadro emerso dall’Indagine sarà un punto di riferimento per le sempre più numerose imprese che decideranno di fare della Sostenibilità una scelta strategica.
Tutti i risultati della ricerca saranno commentati da protagonisti del mondo dell’impresa (Diana Bracco, Giorgina Gallo, Pietro Guindani, Alessandro Laterza, Gerlando Lauricella, Corrado Passera, Marco Tronchetti Provera) e del sistema confindustriale (Emma Marcegaglia, Alberto Meomartini, Alessandro Laterza), con la partecipazione di autorevoli rappresentanti delle Istituzioni (Letizia Moratti, Maurizio Sacconi, Stefano Zamagni) e degli stakeholders maggiormente sensibili alla Csr.
Nel pomeriggio sono invece previste quattro sessioni di approfondimento dedicate alle principali sfide che le imprese dovranno affrontare nei prossimi anni per lo sviluppo sostenibile.

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Imprese “socialmente responsabili

 

 

Le imprese devono esserPresentazione2e “responsabili” verso tutta una serie di attori nei confronti dei quali agiscono direttamente o indirettamente. Le aziende devono tutelare e garantire i lavoratori che offrono la loro forza lavoro. Lo fanno anche sviluppando le pari opportunità, assicurando la formazione dei singoli.
Hanno obblighi nei confronti dei clienti, ai quali spetta qualità e sicurezza nei prodotti e dei servizi offerti. Ma le imprese devono essere responsabili anche nei confronti dell’ambiente – affrontando, con interventi mirati, le problematiche energetiche, la tutela dell’ambiente e del patrimonio socio-culturale – e della comunità, dimostrando concreta sensibilità e disponibilità.
Ancora le aziende devono essere responsabili nei confronti dei fornitori, della Pubblica Amministrazione, dei Partner finanziari, dei Soci/azionisti, e molti altri.
Per l’impresa agire in maniera responsabile costituisce un importante variabile strategica, in grado di migliorare le performance finanziarie, i processi di coesione interna e la gestione operativa, nonché, dal punto di vista del marketing, è una nuova via di posizionamento del prodotto e del marchio.
La Camera di Commercio IAA di Napoli, ha aderito al progetto CSR di Unioncamere, attivando un servizio di informazione e di assistenza per la promozione della RSI per dare alle imprese ulteriori opportunità di sviluppo. Questo sportello è attivo presso il Consorzio Promos Ricerche.

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