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Esposizione alla silice cristallina in ambiente di lavoro: Allo studio due nuome UNI

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silice cristallinaLa misura dell’esposizione dei lavoratori a silice cristallina nella frazione respirabile del particolato aerodisperso è fondamentale per la valutazione del rischio in molti ambienti di lavoro in cui vengono svolte lavorazioni che utilizzano materiali a contenuto siliceo.
Ad oggi nella normativa nazionale non sono presenti metodi per la determinazione analitica della silice cristallina respirabile (quarzo e cristobalite).
Due progetti di norma UNI entrati il 2/1 in inchiesta pubblica preliminare - che adottano le parti 1 e 2 della ISO 16258 del 2015 - descrivono due metodi che rappresentano lo stato dell’arte sull’argomento e consentono l’utilizzo di tutte le tipologie di campionatori personali e substrati di raccolta disponibili sul mercato nazionale e internazionale.
UNI1602556Atmosfere nell’ambiente di lavoro - Analisi della silice cristallina respirabile perdiffrazione dei raggi X - Parte 1: Metodo dell’analisi diretta” descrive un metodo analitico per determinare la silice cristallina respirabile (RCS) in campioni di particolato aerodisperso prelevati su membrane filtranti con diametro di 25 mm e analizzati con tecnica di diffrazione dei raggi X direttamente sul filtro di campionamento. La norma riporta informazioni sui parametri strumentali, sulla sensibilità dei diversi dispositivi di campionamento, sui tipi di membrana filtrante e sulla correzione degli effetti di assorbimento dei raggi X.
UNI1602557Atmosfere nell’ambiente di lavoro - Analisi della silice cristallina respirabile perdiffrazione dei raggi X - Parte 2: Metodo dell’analisi indiretta” descrive invece un metodo analitico per la determinazione della RCS in campioni di particolato aerodisperso prelevati su substrati di raccolta (schiume o membrane filtranti) e analizzati con tecnica di diffrazione dei raggi X dopo un trattamento per il recupero del particolato dal substrato e la sua rideposizione su una membrana filtrante idonea per l’analisi strumentale.
Riporta informazioni sui parametri strumentali, sulla sensibilità dei diversi dispositivi di campionamento, sui tipi di membrana filtrante, sul trattamento del campione per l’eliminazione delle sostanze interferenti e sulla correzione degli effetti di assorbimento dei raggi X.
Nei due progetti il termine RCS siriferisce al quarzo e alla cristobalite, i polimorfi più comuni della silice cristallina.
La competenza è del GL 04 “Qualità dell'aria” (gruppo misto Ambiente/UNICHIM) della Commissione tecnica Ambiente.
L’inchiesta pubblica preliminare per i due progetti è in corso. C’è tempo sino al 16 gennaio per inviare i propri commenti.

mb

Fonte:UNI