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Pmi, fondi per l’accesso al credito

cosmeLa Commissione europea ha pubblicato il programma di lavoro per il 2017 di «Cosme», lo strumento mirato a stimolare la competitività delle Pmi, a cui destina un bilancio complessivo di 292 milioni di euro. Di questi, il 60% sarà allocato sugli strumenti finanziari e circa il 20% alle attività che promuovono l’accesso ai mercati per le imprese.

Obiettivi di Cosme per il 2017 sono facilitare l’accesso delle Pmi ai finanziamenti sotto forma di capitale proprio o di debito (tre iniziative per un budget di circa 174 milioni di euro), favorire l’accesso ai mercati in particolare all’interno dell’Ue ma anche a livello globale (nove iniziative per circa 71 milioni), migliorare le condizioni quadro per la competitività e la sostenibilità delle imprese, in particolare le Pmi (11 azioni per 32 milioni), promuovere l’imprenditorialità e la cultura imprenditoriale (tre azioni per 11 milioni).

Fanno parte del programma Cosme - e quindi continueranno ad essere finanziate - alcune iniziative di successo già in atto, come il Centro per la cooperazione industriale Ue – Giappone e il co-finanziamento della «Rete Enterprise Europe» (Een). Con oltre 600 uffici in Europa e nel mondo, Een ha ottenuto risultati tangibili concentrandosi sulla promozione dell’internazionalizzazione delle Pmi, nel mercato interno e al di fuori di esso.

Anche nel 2017 sarà operativa l’iniziativa «Erasmus per giovani imprenditori» un sistema di scambio transfrontaliero per aiutare i nuovi imprenditori - e quelli che vorrebbero diventarlo - ad acquisire le competenze necessarie per gestire ed espandere un’impresa. Il programma offre loro l’opportunità di recarsi in un altro Paese, per un periodo da uno a sei mesi, per lavorare accanto ad un imprenditore esperto. Questo tipo di scambio accresce il know-how e incoraggia il trasferimento transfrontaliero di saperi ed esperienze tra imprenditori.

Il programma di lavoro contiene poi una descrizione dettagliata delle azioni che verranno finanziate, l’indicazione degli importi assegnati a ciascuna azione e un calendario indicativo della pubblicazione degli inviti o dei bandi, nonché l’indicazione degli indicatori che verranno utilizzati per controllare l’efficacia in termini di risultati e realizzazione degli obiettivi fissati.

Sono due gli strumenti finanziari previsti da Cosme per facilitare l’accesso ai finanziamenti delle Pmi orientate alla crescita con circa il 60% del budget complessivo 2017. Il primo è lo strumento di capitale proprio per la crescita (Efg), che si concentra su fondi che forniscono capitale di rischio e finanziamenti mezzanini, come i prestiti subordinati e i prestiti partecipativi, a imprese in fase di crescita ed espansione, in particolare quelle operanti a livello transfrontaliero: si avrà la possibilità di investire in nuove imprese nella prima fase di sviluppo, insieme allo strumento di capitale proprio operativo nel quadro del programma «Horizon 2020». Lo strumento dovrebbe aiutare fino a 560 Pmi a ricevere tali investimenti, per un volume investito complessivo compreso tra i 2,6 e i 4 miliardi di euro.

Il secondo è lo strumento di garanzia dei prestiti (Lgf) che fornirà invece: controgaranzie e altri accordi di condivisione dei rischi per i sistemi di garanzia; garanzie dirette e altri accordi di condivisione dei rischi per altri intermediari finanziari che soddisfano i criteri di ammissibilità. L’Lgf consta di due azioni: la prima azione (finanziamento mediante prestiti o leasing, inclusi il prestito subordinato e il prestito partecipativo) riduce le particolari difficoltà che le Pmi incontrano nell’ottenere crediti, perché gli investimenti sono percepiti più rischiosi o perché le imprese non dispongono di garanzie sufficienti; la seconda azione (cartolarizzazione di portafogli di crediti concessi a Pmi) mobilita risorse supplementari per il finanziamento delle Pmi mediante il prestito, nel quadro di adeguati accordi di condivisione del rischio con le istituzioni in questione.

Si prevede che Cosme consentirà ad un numero di imprese compreso tra 220mila e 330mila di ottenere finanziamenti per un totale compreso tra i 14 e i 21 miliardi di euro. Sono in corso i lanci dei bandi per l’identificazione degli istituti intermediari (banche, istituti di credito, ecc.) che si occuperanno di erogare – nei vari Stati membri – tali strumenti finanziari.

AdA

fonte Sole24Ore 40/17 M.A.C.

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Pmi, dal Mise 163 milioni di euro per il Mezzogiorno

soldi ponAmmontano a 163 milioni di euro le risorse destinate all'acquisto di beni strumentali per le Pmi del Mezzogiorno. Criteri e modalità di assegnazione delle risorse sono contenuti nel decreto 29 luglio 2016 del MISE pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.225 del 26/09/2016, per l’acquisto di beni strumentali nell’ambito della “ Strategia nazionale di specializzazione intelligente

Le risorse, a valere sull'asse III del Pon 2014-2020 Fesr, sono destinate alle imprese che abbiano ricevuto il via libera dall'Agenzia delle Entrate alla fruizione del credito di imposta per i progetti di acquisto di beni strumentali nuovi e sono così suddivise:

  • 123 milioni per le Pmi nelle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia);
  • 40 milioni per le Regioni "in transizione" (Abruzzo, Molise e Sardegna).

Primo criterio per l'accesso agli incentivi è la coerenza del progetto presentato con gli ambiti applicativi della "Strategia nazionale di specializzazione intelligente", tra i quali figurano: l'efficientamento della produzione industriale, water management e waste treatment, mobilità urbana intelligente e tecnologie per lo smart building.

Scarica il DM del MISE

Scarica il Decerto Direttoriale del MISE

mb

Fonte: MISE

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PMI innovative, al via procedura semplificata di accesso al Fondo di garanzia

PMI InnovativeSostanziale ampliamento, in favore delle PMI innovative, della possibilità di accesso al Fondo di garanzia attraverso la procedura "semplificata", già prevista dalle attuali disposizioni operative (parte VI).

La procedura semplificata prevede la possibilità di accesso al Fondo di garanzia per le PMI senza che il gestore del Fondo effettui la valutazione del merito creditizio dell'impresa beneficiaria. Fino ad ora hanno potuto accedere alla procedura semplificata solo le operazioni finanziarie che, oltre a rispettare una serie di requisiti minori, non sono assistite da garanzie reali o fideiussioni bancarie o assicurative e che siano concesse a imprese rientranti, sulla base dei modelli di valutazione riportati nella parte VI delle citate disposizioni operative allegate al decreto interministeriale 27 dicembre 2013, nella "fascia 1" di valutazione.

II decreto interministeriale 23 marzo 2016 prevede, in relazione alle operazioni finanziarie riferite a PMI innovative, che l’accesso al Fondo tramite la procedura semplificata possa avvenire, fermi restando gli altri requisiti previsti dalle disposizioni operative, anche nel caso in cui l'impresa rientri nella "fascia 2" di valutazione.

AdA

Maggiori info sul "Fondo di Garanzia"

Scarica il Decreto interministeriale 23 marzo 2016

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Collegato ambientale: certificazioni e ecolabel negli appalti pubblici

collegatoambientaleGli appalti verdi obbligatori sono una ventata di aria nuova per il mercato italiano: le amministrazioni pubbliche, responsabili di spese e investimenti pari al 18-20% del PIL, dal 2 febbraio 2016 devono introdurre i Criteri Ambientali Minimi (CAM) nelle proprie procedure d’appalto.

Questa è la previsione dell’Articolo 18 della Legge 28 dicembre 2015, n. 221 sulle “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” (pubblicata in Gazzetta Ufficiale 18 gennaio 2016, n. 13, cd. Collegato ambientale) e si traduce in una opportunità di mercato per le imprese virtuose, che siano dotate di certificazioni ambientali o di strumenti equivalenti di prova delle proprie prestazioni ambientali.

In caso di appalto di lavori, per accertare la capacità tecnica dei candidati le stazioni appaltanti utilizzeranno le certificazioni di processo (EMAS, ISO 140001, ISO 50001 o equivalenti): per accertare la capacità tecnica in caso di appalto di servizi le pubbliche amministrazioni potranno anche richiedere Ecolabel sui servizi, beni e lavori (ndr: l'ecolabel è stato recentemente esteso anche ai servizi di ricettività turistica).

Inoltre saranno assegnati punteggi premianti per i prodotti con determinate prestazioni ambientali: la Legge 221/15 (il "Collegato ambientale", appunto) introduce nell’Articolo 83 del Codice Appalti la possibilità di dare punteggi premianti per il possesso della certificazione Ecolabel “in relazione ai beni o servizi oggetto del contratto, in misura pari o superiore al 30 per cento del valore delle forniture o prestazioni oggetto del contratto stesso”.

Più in generale, è ora obbligatorio assegnare punteggi premianti ai prodotti che garantiscono prestazioni pari a quelle descritte nei criteri impiegati per la concessione delle certificazioni di prodotto (uno solo, molti o anche tutti i criteri): il mezzo di prova è l’apposita certificazione (Ecolabel, Nordic Swan, il futuro marchio Made Green in Italy o una certificazione equivalente).

Peraltro, la Legge 221/15 è ricca di agevolazioni per le imprese certificate:

  • Art. 16 è prevista la riduzione delle garanzie richieste in fase di candidatura per una gara per i possessori di certificazioni ambientali e per chi sviluppa un inventario di gas ad effetto serra ai sensi della norma UNI EN ISO 14064-1 o un’impronta climatica (carbon footprint) di prodotto ai sensi della norma UNI ISO/TS 14067;
  • Art. 17 Per l’assegnazione di contributi, agevolazioni e finanziamenti in materia ambientale, nella formulazione delle graduatorie costituiscono elemento di preferenza il possesso di certificazioni ambientali (EMAS, ISO14001, Ecolabel, ISO50001);
  • Art. 20 prevede la nascita di un nuovo strumento certificativo nazionale, il Made Green in Italy, basato sulla metodologia europea per l’impronta ecologica di prodotto (PEF)
  • Art. 43 il riconoscimento dei gestori RAEE prevede il possesso di una certificazione (ISO9000, 1400, EMAS o equivalente).

Per non limitare l’ambito di applicazione dei criteri ambientali negli appalti pubblici, sarà comunque obbligatoria anche l’applicazione dei CAM di prossima emanazione. Infine, per la trasparenza dei dati, è previsto che ciascun soggetto obbligato all’attuazione delle disposizioni presenti nell'articolo, è tenuto a pubblicare sul proprio sito istituzionale i bandi e documenti di gara con le relative clausole contrattuali recanti i relativi criteri ambientali minimi, nonché i soggetti aggiudicatari dell’appalto e i relativi capitolati contenenti il recepimento dei suddetti criteri ambientali minimi. Per il monitoraggio, vengono affidate opportune competenze all’Osservatorio dei contratti pubblici, istituito presso l’Autorità nazionale anticorruzione.

ttuare il GPP (Green Public Procurement, i cosiddetti acquisti verdi della pubblica amministrazione) significa promuovere concretamente i prodotti e i produttori green. Può anche significare, inoltre, spingere altri produttori a convertire i sistemi produttivi verso soluzioni a minor impatto ambientale e innovative, rendendoli più competitivi in Italia e nel mondo.

AdA

Scarica la Legge 28 dicembre 2015, n. 221

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Internazionalizzazione PMI: finanziamenti a fondo perduto

internazionalizzazioneCon decreto direttoriale del 29 dicembre 2015 il Ministero dello Sviluppo Economico ha aperto i termini di presentazione delle domande per il finanziamento di iniziative promozionali proposte dai Consorzi per l’internazionalizzazione di PMI per l’annualità 2016, mediante l’erogazione di contributi a fondo perduto. La misura è dotata di risorse per € 3.000.000.

I Consorzi dovranno possedere i requisiti richiesti in modo continuativo dalla data di domanda fino all’erogazione del contributo; la perdita di anche uno solo di essi comporta la revoca dell’ammissione a contributo.
Sono agevolabili progetti che riguardino le seguenti iniziative:

  • partecipazioni a fiere e saloni internazionali;
  • eventi collaterali alle manifestazioni fieristiche internazionali;
  • show-room temporanei (durata max 6 mesi);
  • incoming di operatori esteri;
  • incontri bilaterali fra operatori esteri e all’estero;
  • workshop e/o seminari in Italia con operatori esteri e all’estero;
  • azioni di comunicazione sul mercato estero;
  • attività di formazione specialistica per l’internazionalizzazione, destinata esclusivamente alle imprese partecipanti al progetto. Tale attività non può costituire più del 25% del costo totale delle iniziative;
  • realizzazione e registrazione del marchio consortile.

Le iniziative devono essere realizzate nel periodo 1 gennaio 2016 – 31 dicembre 2016. L’importo del Progetto non può essere inferiore a 50.000 euro e non superiore a 400.000 euro. Il Progetto deve coinvolgere, in tutte le sue fasi, almeno cinque PMI consorziate provenienti da almeno tre diverse regioni italiane, appartenenti allo stesso settore o alla stessa filiera.

Il contributo a fondo perduto, erogato in regime “de minimis” non può superare il 50% delle spese ammissibili, ossia € 200.000.

La domanda di contributo deve essere entro e non oltre il 15 febbraio 2016.

AdA

Scarica il Bando

fonte campaniaeuropa.it

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Valorizzazione economica dei brevetti nelle PMI: contributi a fondo perduto fino a 140 mila euro

brevettiContributi fino a 140 mila euro a impresa per attuare progetti di valorizzazione economica dei brevetti: a partire dal prossimo 6 ottobre le Pmi possono presentare domanda per il bando Brevetti +2 per il quale il ministero dello Sviluppo economico ha stanziato un fondo di 30,5 milioni di euro.

Obiettivo del bando è quello di favorire lo sviluppo da parte delle Pmi di una strategia brevettuale, erogando fondi a copertura dall’80 al 100 per cento delle spese per l’acquisto di servizi specialistici finalizzati alla valorizzazione di un brevetto in termini di redditività, produttività e sviluppo di mercato.

Possono presentare domanda le micro, piccole e medie imprese che hanno sede legale e operative in Italia, che soddisfino una delle seguenti condizioni: siano titolari o licenziatari di un brevetto rilasciato successivamente al primo gennaio 2013; siano titolari di una domanda di brevetto depositata sempre successivamente al primo gennaio 2013 e per la quale sussiste in caso di deposito nazionale, il rapporto di ricerca con esito “non negativo”; in caso di deposito per brevetto europeo, la richiesta di esame sostanziale all’Epo; in caso di deposito di domanda internazionale di brevetto (Pct), la tassa di esame preliminare internazionale o il verbale di deposito necessario alla nazionalizzazione dei brevetti.

E ancora, possono partecipare al bando le Pmi che siano in possesso di una opzione o di un accordo preliminare di acquisto o di acquisizione in licenza di un brevetto, rilasciato successivamente al primo gennaio 2013 con un soggetto, anche estero, che ne detiene la titolarità; siano imprese neo-costituite in forma di società di capitali, a seguito di operazione di spin- off universitari/accademici, per le quali sussistono, al momento della presentazione della domanda, le seguenti condizioni: partecipazione al capitale da parte dell’università o dell’ente di ricerca, in misura non inferiore al 10 per cento;  titolarità di un brevetto o di un accordo preliminare di acquisto del brevetto o di acquisizione in licenza d’uso del brevetto, purché concesso successivamente al primo gennaio 2012 e trasferito dall’università o ente di ricerca socio;  l’università o l’ente di ricerca sia ricompreso nell’elenco degli enti vigilati dal Miur.

Sono ammissibili a contributo le spese sostenute per l’acquisto dei servizi di industrializzazione e ingegnerizzazione (studio di fattibilità;  progettazione produttiva; studio, progettazione ed ingegnerizzazione del prototipo; progettazione e realizzazione software;  test di produzione; produzione pre-serie; rilascio certificazioni di prodotto o di processo); organizzazione e sviluppo (servizi di It governance; studi ed analisi per lo sviluppo di nuovi mercati geografici e settoriali; servizi per la progettazione organizzativa; organizzazione dei processi produttivi; definizione della strategia di comunicazione, promozione e canali distributivi); e trasferimento tecnologico (proof of concept; due diligence; predisposizione accordi di segretezza; predisposizione accordi di concessione in licenza del brevetto; costi dei contratti di collaborazione tra Pmi e istituti di ricerca/università; contributo all’acquisto del brevetto (solo per gli spin-off).

L’agevolazione viene erogata in conto capitale per un valore massimo di 140 mila euro, con un tetto pari all’80% dei costi ammissibili, che viene elevato al 100% per le imprese costituite a seguito di operazioni di spin-off universitari o accademici.

AdA

Scarica il bando

fonte IlDenaro

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Efficienza e diagnosi energetiche nelle PMI. Riaperti i termini fino al 31 ottobre 2015

Diagnosi EnergeticaIl Ministero dello Sviluppo Economico con il decreto 28 luglio 2015 ha riaperto i termini dell’avviso pubblico 12 maggio 2015 per il cofinanziamento dei programmi regionali per stimolare le PMI alla realizzazione delle diagnosi energetiche.

Come pubblicato a Maggio, si tratta del programma volto ad incentivare gli audit energetici nelle PMI o l’adozione di sistemi di gestione dell’energia conformi alle norme ISO 50001.

Inizialmente la scadenza per presentare i programmi era fissata al 30 giugno 2015. Il decreto del 28 luglio riapre i termini fino al 31 ottobre 2015.

Sono ritenute ammissibili unicamente le spese documentate, al netto di IVA, sostenute dalle PMI per la realizzazione delle diagnosi energetiche finalizzate alla valutazione del consumo di energia ed al risparmio energetico conseguibile, eseguite in osservanza dei criteri di cui all’Allegato 2 al decreto legislativo o sostenute per l’attuazione del sistema di gestione e il rilascio della certificazione di conformità alla norma ISO  50001. Per le diagnosi energetiche la conformità ai criteri di cui all’allegato 2 è verificata eseguendo le stesse secondo le norme tecniche UNI CEI 16247-1-2-3-4.

Le imprese beneficiarie, entro 30 giorni dal rilascio della certificazione di conformità alle norme ISO 50001, devono inviare alle Regioni o alle Province autonome la documentazione attestante la certificazione e i costi sostenuti per l’attuazione del sistema di gestione dell’energia conforme alle norme ISO 50001.

AdA

Scarica il Decreto

Altre info

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Internazionalizzazione PMI: dal 22 settembre finanziamenti a fondo perduto

internazionalizzazione02Con decreto direttoriale del 23 giugno 2015 il Ministero dello Sviluppo Economico (Mi.S.E.) ha indicato i termini di presentazione delle domande per l’accesso al Voucher Internazionalizzazione PMI. La misura è rivolta alle micro, piccole e medie imprese, ed è finalizzata alla concessione di contributi a fondo perduto per ususfruire di servizi professionali per i processi di internazionalizzazione. La dotazione finanziaria complessiva è pari ad € 19.000.000.

Possono presentare domanda per la concessione del Voucher le micro, piccole e medie imprese che siano costituite in forma di società di capitali (ossia S.r.l., S.p.A., Sa.p.A.) oppure cooperative. Possono presentare domanda anche le Reti di Imprese nonché le Start-up Innovative che abbiano la forma di società di capitali o cooperative.

Ai fini della concessione del contributo occorre che i singoli richiedenti, ovvero le Reti di Impresa, dimostrino di avere realizzato un fatturato non inferiore ad € 500.000 in almeno uno degli ultimi tre esercizi approvati. Quest’ultimo requisito non interessa le Start-up Innovative.

Il Voucher è un contributo a fondo perduto pari ad € 10.000 per l’acquisto di servizi di un T.E.M. (Temporary Export Manager) per almeno 6 mesi il quale dovrà occuparsi delle attività di studio, progettazione, gestione dei processi e programmi di internazionalizzazione aziendale.

L’impresa beneficiaria è comunque tenuta a partecipare all’acquisto del servizio mediante una quota di cofinanziamento pari ad almeno € 3.000. Pertanto l’impegno di spesa complessivo, per il beneficiario, non può essere inferiore ad € 13.000 al netto dell’i.v.a.

Il Voucher Internazionalizzazione verrà erogato in unica soluzione a fronte della trasmissione di tutti i titoli di spesa (fatture d’acquisto) inerenti i servizi di affiancamento erogati dalla società fornitrice per il tramite del T.E.M. per effetto di apposito contratti di servizio. Il contratto di servizio verrà sottoscritto solo successivamente alla pubblicazione degli elenchi delle imprese che potranno beneficiare del Voucher.

Per accedere al contributo a fondo perduto, il richiedente è tenuto ad acquistare servizi professionali resi da T.E.M. inseriti nell’organico di società fornitrici indicate nell’apposito elenco redatto e tenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico, che sarà pubblicato nel mese di settembre 2015.

Le domande di accesso alla misura potranno essere inoltrate a partire dalle ore 10.00 del 22 settembre 2015 e fino alle ore 17.00 del 2 ottobre 2015.

Entro 45 giorni dalla chiusura dello sportello è prevista la pubblicazione di un apposito decreto col quale saranno indicati i soggetti beneficiari. Nei successivi 45 giorni i beneficiari saranno tenuti, a pena di decadenza, a trasmettere il contratto di servizio sottoscritto con la società fornitrice unitamente alla documentazione richiesta per l’accesso alla misura.

AdA

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Efficienza energetica: 30 milioni alle PMI per l’adozione di sistemi gestionali conformi alla ISO 50001

EnergyAuditCon il decreto interministeriale 12 maggio 2015 del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare viene avviato il programma destinato a stimolare le piccole e medie imprese a rendere più efficienti i loro consumi energetici.

L’iniziativa, prevista dalle norme di recepimento della Direttiva sull’efficienza energetica, mette a disposizione 15 milioni di euro nel 2015 per il cofinanziamento di programmi regionali volti ad incentivare gli audit energetici nelle PMI o l’adozione di sistemi di gestione dell’energia conformi alle norme ISO 50001.

Considerando anche le risorse che saranno allocate dalle Regioni, per le PMI saranno disponibili 30 milioni di euro a copertura del 50% dei costi che sosterranno per la realizzazione delle diagnosi energetiche. Si stima che non meno di 15.000 PMI all’anno potranno essere coinvolte in questa iniziativa e che altrettanti progetti di efficienza energetica scaturiranno dalle diagnosi energetiche.

Possono beneficiare delle agevolazioni concesse dalle Regioni le PMI che sono in possesso dei seguenti requisiti:

  1. essere regolarmente costituite da almeno due anni ed iscritte nel Registro delle imprese; se si tratta di imprese di servizi, essere costituite sotto forma di società;
  2. essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  3. trovarsi in regime di contabilità ordinaria;
  4. non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  5. trovarsi in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia ed urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell'ambiente ed essere in regola con gli obblighi contributivi;
  6. non essere state destinatarie, nei tre anni precedenti la domanda, di provvedimenti di revoca totale di agevolazioni concesse dal Mise e dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ad eccezione di quelli derivanti da rinunce.

La scadenza per presentare i programmi è fissata al 30 giugno 2015. L’iniziativa verrà replicata annualmente sino al 2020.

Con lo stesso Decreto del 12 maggio 2015 sono stati inoltre approvati gli schemi, predisposti da ACCREDIA, di certificazione ed accreditamento per la conformità alle norme tecniche relative alle “Società che forniscono servizi energetici” (ESCO), agli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE), ai Sistemi di Gestione dell’Energia (SGE).

AdA

Scarica il Decreto del 12 maggio 2015

fonte MiSE

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27 ottobre 2014. Secondo incontro su "Incentivi alle imprese per contratti di apprendistato". Bandi FIXO

fixo

Lunedì 27 ottobre, presso il Consorzio Promos Ricerche, si è tenuto un secondo incontro sul Contratto di Apprendistato ad alta formazione e ricerca.

Sono stati, così, ulteriormente approfonditi i due avvisi relativi alla concessione di contributi in scadenza il 31 dicembre 2014 previsti dal Programma ministeriale "FIXO Scuola & Università" per incentivare le Imprese ad assumere giovani laureati e dottori di ricerca.

L'incontro ha visto il coinvolgimento di "Italia Lavoro" e l'attiva partecipazione delle imprese interessate e dei Rappresentanti dei job placement delle Università Campane.

In tale prospettiva il Consorzio Promos Ricerche si rende promotore di ulteriori iniziative al fine di favorire l'occupazione giovanile e rinsaldare il connubio tra la formazione universitaria e l'esperienza in azienda.

AdA

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