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Sicurezza: come ridurre i rischi negli scavi archeologici

sic scaviI sistemi di gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro disciplinati dal D.Lgs. n. 81/2008, dalla legge n. 123/2007 e dal D.Lgs. n. 231/2001, hanno rappresentato uno schema organizzativo della sicurezza nelle attività produttive capace di sviluppare un processo virtuoso per le aziende tale garantire la gestione in sicurezza dei siti dove avvengono le attività attraverso il coinvolgimento di tutte le figure professionali che, ai diversi livelli, intervengono nella attività produttiva.
Questi sistemi trovano applicazione anche in riferimento alle attività connesse con la gestione dei beni culturali, in particolare, per le attività di scavo, durante le quali è di fondamentale importanza una perfetta organizzazione del cantiere, non solo per la delicatezza dell’attività relativa alla manipolazione dei reperti ai fini della loro conservazione e valorizzazione, ma, essenzialmente, per le implicazioni connesse con la fase investigativa e pericolosa legata alla gestione del sito, della sua messa in sicurezza e gestione dei reperti a protezione di coloro che vi operano.

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Fonte Ambiente & Sicurezza

 

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Antincendio. Nuova Guida Tecnica dai Vigili del Fuoco

guida vvffIl Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco ha pubblicato online l’aggiornamento della guida tecnica “Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili”. Il documento intende fornire indicazioni tecniche su materiali, norme e procedure da adottare per limitare la probabilità di propagazione di un incendio originato sia all’interno che all’esterno dell’edificio e prevenire la caduta di parti di facciata.
Nello specifico, la guida ha lo scopo di: “limitare la probabilità di propagazione di un incendio originato all’interno dell’edificio, a causa di fiamme o fumi caldi che fuoriescono da vani, aperture, cavità verticali della facciata, interstizi eventualmente presenti tra la testa del solaio e la facciata o tra la testa di una parete di separazione antincendio e la facciata, con conseguente coinvolgimento di altri compartimenti sia che essi si sviluppino in senso orizzontale che verticale, all’interno della costruzione e inizialmente non interessati dall’incendio”; “limitare la probabilità di incendio di una facciata e la sua successiva propagazione, a causa di un fuoco avente origine esterna (incendio in edificio adiacente oppure incendio a livello stradale o alla base dell’edificio)”.
Infine, la Guida tecnica ha l’obiettivo di “evitare o limitare, in caso d’incendio, la caduta di parti di facciata (frammenti di vetri o di altre parti comunque disgregate o incendiate) che possono compromettere l’esodo in sicurezza degli occupanti l’edificio e l’intervento in sicurezza delle squadre di soccorso”.
Il documento definisce diverse tipologie di facciata - semplici e curtain walls, facciate a doppia parete ventilate non ispezionabili e facciate a doppia parete ventilate ispezionabili - e ne determina i “requisiti di resistenza al fuoco e compartimentazione”, specificando la classe che deve presentare ogni elemento costruttivo per poter conservare la resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco, non lasciar passare, né produrre fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto e operare quale isolante termico.

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Imballaggi a prova di... bambino. Dall'UNI le Linee Guida.

bambi imballLa commissione tecnica Imballaggi, che si occupa di definire le caratteristiche e i requisiti degli imballaggi primari, secondari, costituiti di materiali quali carta, vetro, materia plastica, ha recentemente pubblicato due norme che hanno come obiettivo finale la sicurezza dei bambini.
Bisogna garantire che i più piccoli non possano aprire imballaggi contenenti prodotti pericolosi come medicinali, prodotti tossici, prodotti per l'igiene della casa. Oltre alla norma UNI EN ISO 8317 del 2005 che specifica i requisiti e i metodi di prova per imballaggi richiudibili progettati come resistenti all'apertura da parte dei bambini, la recente UNI EN ISO 13127:2012 definisce i metodi per le prove meccaniche da effettuare sugli imballaggi richiudibili. I risultati ottenuti con questi metodi di prova consentono di comparare le caratteristiche di resistenza all'apertura da parte di un bambino di vari sistemi di imballaggio richiudibili. Dal titolo "Imballaggi - Imballaggio a prova di bambino - Metodi di prove meccaniche per sistemi di imballaggio richiudibili a prova di bambino" il documento ha lo scopo di aiutare progettisti e produttori nella messa a punto di confezioni sicure e resistenti all'apertura, che creino una barriera fisica tra il bambino e il prodotto potenzialmente pericoloso.
Il rapporto tecnico UNI CEN/TR 16353:2013 "Imballaggi - Linee guida di sicurezza per imballaggi flessibili di materia plastica per ridurre al minimo il rischio di soffocamento dei bambini" (in fase di traduzione da parte di UNI per la pubblicazione anche in lingua italiana) tratta invece la sicurezza degli imballaggi flessibili di materia plastica – monouso o riutilizzabili – usati per trasportare facilmente dei prodotti, impedire all'umidità di contaminarli, permettere il trasporto di più unità... Questi imballaggi possono essere facilmente accessibili ai bambini in ambiente domestico e possono presentare un serio rischio di soffocamento.

Fonte UNI

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Procedure standardizzate per la valutazione dei rischi

LPSIl Ministero del lavoro e delle politiche sociali sottolinea come a far data dal 1° giugno 2013 verrà meno la possibilità, per le aziende fino a 10 lavoratori, di autocertificare l’avvenuta effettuazione della valutazione dei rischi.
E’ necessario, quindi, che le aziende che fino ad oggi si siano avvalse della facoltà di “auto dichiarare” la valutazione dei rischi si muniscano di un vero e proprio documento di valutazione dei rischi.
A tale riguardo, è possibile utilizzare – quale strumento di ausilio ad un corretto adempimento degli obblighi di legge – le procedure di cui all’articolo 29, comma 5, del d.lgs. n. 81/2008.

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Comitato Sicurezza UNI. Attivati due nuovi sottocomitati.

logo uniRecentemente riavviati i lavori del Comitato Sicurezza UNI, sotto il coordinamento del Presidente INAIL. In occasione di questa riunione è stata approvata l'attivazione dei due nuovi Sottocomitati "Security e sicurezza dei cittadini" e "Sicurezza finanziaria e previdenziale", che si vanno ad aggiungere ai già esistenti Sottocomitati "Salute e sicurezza sul lavoro" e "Sicurezza domestica e delle attività di tempo libero".
Creati con il compito di definire le linee di indirizzo su cui basare la programmazione dell’attività tecnico normativa, evidenziare gli argomenti di interesse o quelli non previsti dalla programmazione annuale delle Commissioni Tecniche UNI e degli Enti Federati e, infine, di valutare le richieste di esecuzione di lavori di normazione tecnica di particolare rilievo strategico, i due nuovi Sottocomitati si riuniranno il prossimo 12 giugno presso la sede UNI di Milano.
Il Sottocomitato "Security e sicurezza del cittadino" si occuperà di attività riguardanti i temi correlati alla protezione e sicurezza dei cittadini, con riferimento alla  sicurezza delle infrastrutture critiche, alla sicurezza stradale, alla sicurezza urbana, alla protezione da atti criminosi, ed alle misure di sicurezza sociale quali gli interventi di emergenza correlati a disastri naturali ed ambientali.
Il Sottocomitato "Sicurezza finanziaria e previdenziale" si occuperà, nell'ambito dei servizi bancari, assicurativi, finanziari e previdenziali, dei temi riguardanti la tutela e la protezione dell'utente (cittadino o impresa), anche con l'obiettivo di definire livelli di erogazione del servizio condivisi tra le parti e di promuovere al meglio la trasparenza dell'intera filiera, nonché di aumentare la consapevolezza del consumatore e delle organizzazioni attraverso strumenti di educazione finanziaria.
La partecipazione ai due Sottocomitati è aperta alle organizzazioni ed associazioni rappresentative di parti imprenditoriali e sociali interessate, alle Commissioni Tecniche UNI e gli Enti Federati interessati e ai rappresentanti dei Ministeri e delle Pubbliche Amministrazioni di competenza.
Le espressioni di interesse nonché le richieste di partecipazione ai lavori dovranno essere trasmesse entro il 4 giugno 2013 all'attenzione di:
Elena Mocchio, Funzionario Sviluppo Progetti
Direzione Relazioni esterne, sviluppo e innovazione
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Fonte UNI

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Segnaletica stradale per attività lavorative svolte in presenza di traffico veicolare

logo GazzettaCon Decreto Interministeriale del 4 marzo 2013, pubblicato in G.U. n. 67 del 20 marzo u.s..sono individuati, ai sensi dell’articolo 161, comma 2-bis, del decreto legislativo n. 81/2008, i criteri generali di sicurezza relativi alle procedure di revisione, integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare. L'applicazione dei criteri di cui al presente decreto non preclude l'utilizzo di altre metodologie di consolidata validità.

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Fonte: Ministero Lavoro e Politiche Sociali

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Nuova edizione della guida INAIL "La Sicurezza in Ospedale"

logo inailL’Inail mette a disposizione, in formato cartaceo e digitale, i 10 fascicoli della nuova edizione de “La sicurezza in ospedale”, la pubblicazione curata dalla Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp) che fornisce a datori di lavoro, servizi di prevenzione e protezione, medici competenti, uffici tecnici, esperti qualificati e manutentori gli strumenti per monitorare le condizioni di igiene e sicurezza sul lavoro e individuare i pericoli presenti.
La seconda edizione della guida – pubblicata la prima volta nel 2007 e vincitrice nello stesso anno del premio qualità del Com-Pa, il Salone europeo della comunicazione pubblica, dei servizi al cittadino e alle imprese – è stata presentata nel corso di un convegno che si è svolto a Roma, presso la sede centrale dell’Istituto di piazzale Pastore. “La nuova edizione tiene conto delle novità intervenute nel frattempo sul piano normativo – spiega la responsabile del progetto, Clara Resconi – In particolare, l’emanazione del Testo unico sulla sicurezza sul lavoro del 2008, con le successive modifiche e integrazioni, e l’evoluzione delle norme tecniche Cei e Uni, come quelle che riguardano le apparecchiature elettromedicali e gli impianti elettrici e antincendio. Rispetto alla prima edizione, inoltre, abbiamo dato spazio anche ai rischi emergenti, come lo stress lavoro-correlato”.
In Italia gli addetti del comparto sanità sono 800mila e circa la metà lavorano in oltre 1.300 tra ospedali, case di cura, istituti, cliniche e policlinici universitari pubblici e privati, di cui ogni anno usufruiscono 10 milioni di persone. Gli infortuni denunciati all’Inail nei servizi ospedalieri nel 2010 sono stati 15.417, in calo del 2,5% rispetto all’anno precedente. Le denunce relative agli infortuni in itinere, avvenuti cioè nel tragitto tra la casa e il lavoro, sono stati invece 2.873, il 18,6% del totale.
Le professioni che hanno fatto registrare il maggior numero di denunce di infortunio sono quelle proprie del comparto: in primo luogo gli infermieri (46%), seguiti da portantini (22%), medici (poco meno del 6%), impiegati, operatori di riabilitazione, assistenti delle persone con disabilità e inservienti. Nello stesso anno le malattie professionali nel settore sono state 542, il 25% in più rispetto al 2009, e nel 40% dei casi si è trattato di patologie relative ad affezioni dei dischi intervertebrali.

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Apparecchi di sollevamento. In arrivo novità normative

sollevamentoSi è tenuta nei giorni scorsi la riunione plenaria della commissione Apparecchi di sollevamento e relativi accessori, presieduta da Roberto Cianotti, durante la quale si è innanzitutto concordata la posizione italiana da portare ai tavoli di lavoro europei del CEN/TC 147 "Cranes – Safety" che si riunirà a nel prossimo mese e poi all'assemblea plenaria dell'ISO/TC 96.
"Per tutte le norme di tipo 'C' relative a vari tipi di apparecchio di sollevamento – spiega Cianotti – è stata avanzata la proposta di prevedere un allegato specifico per il sollevamento delle persone. Si tratta di una novità assoluta nel senso che sino ad ora queste norme si erano occupate esclusivamente del sollevamento materiali; in realtà esistono delle attrezzature intercambiabili (piattaforme) che possono essere montate sulle gru e che servono a sollevare le persone. A questo scopo il CEN ha costituito uno specifico gruppo di lavoro che intende definire i requisiti di sicurezza a partire dalla costruzione di queste macchine".
Nel corso della riunione è stata anche discussa la proposta avanzata da CUNA con l'appoggio di UNACOMA (la Federazione nazionale dei costruttori di macchine per l'agricoltura) di chiedere al comitato europeo CEN/TC 98 "Lifting platforms" che si occupa delle macchine per il sollevamento delle persone di poter creare un allegato tecnico alla norma EN 280 che riguardi specificamente le macchine per la raccolta della frutta. Tra l'altro una nuova versione di questa norma è già in via di definizione e la sua pubblicazione è prevista per la prossima estate.
"Sia la UNI EN 280 – conclude Cianotti – sia la recente UNI EN 12999 sulle gru caricatrici sono norme che introducono molte novità interessanti per i costruttori per quanto riguarda i requisiti di sicurezza, novità che vanno proprio nella direzione della realizzazione di apparecchi di sollevamento sempre più sicuri".
L'argomento di punta della riunione è stato comunque il nuovo progetto finalizzato alla realizzazione di un Rapporto tecnico UNI sui controlli degli apparecchi di sollevamento materiali e persone che è in fase di definizione da parte del gruppo di lavoro 5. Si tratta di una vera e propria raccolta di riferimenti normativi messa a punto con l'obiettivo di agevolare il datore di lavoro in quelli che sono gli adempimenti previsti dal decreto legge 81/2008, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare per quanto riguarda l'articolo 71 Comma 8 relativo agli obblighi cui il datore di lavoro deve adempiere e ai controlli cui deve sottoporre le proprie attrezzature.

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Ministero della Salute. Presentato il Piano Nazionale Amianto

Piano amiantoIl Ministro della salute Renato Balduzzi ha presentato a Casale Monferrato il Piano nazionale amianto -  Linee di intervento per un’azione coordinata delle amministrazioni statali e territoriali.
"E' una risposta operativa ad una vicenda sulla quale a livello nazionale era sceso l'oblio - ha detto il Ministro Balduzzi - Il governo Monti ha riportato una triste vicenda all'attenzione non solo nazionale, ma anche internazionale in Europa.  L'Italia è diventata punto di riferimento dell'Unione per l'organizzazione di una rete europea per la lotta alle malattie correlate all'amianto".
Il Ministro Balduzzi ha sottolineato tuttavia che "l'amianto è anche un grande problema a livello mondiale: l'Italia ne ha bandito la produzione, ma non è così in molte altre parti del mondo e di amianto si continua a morire".
Riguardo alle risorse il Ministro Balduzzi ha rilevato che esse "devono essere utilizzate in modo coordinato. Ciò è indispensabile soprattutto per vincere la partita della ricerca. Negli ultimi decenni non si sono fatti molti passi avanti nella lotta alle malattie asbesto-correlate e occorre una svolta. Ma per arrivare al risultato bisogna far lavorare insieme tutti coloro che sono competenti in materia, naturalmente non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, attraverso più approfondite ricerche di prospettiva sia per quanto  riguarda la diagnosi, sia per quanto riguarda la terapia".
Il Piano è stato elaborato dai Ministeri della Salute, dell’Ambiente e del Lavoro. Approvato dal Governo il 21 marzo scorso, attualmente è all’esame della Conferenza Stato-Regioni. Scaturisce dalla II Conferenza governativa sulle patologie asbesto-correlate, che si è tenuta a Venezia dal 22 al 24 novembre 2012, a distanza di tredici anni dalla prima. La Conferenza ha riaperto il dibattito su quella che oggi è riconosciuta come una vera emergenza nazionale e internazionale e ha dato il via alla realizzazione del Piano nazionale amianto, un documento che testimonia l’impegno a vedere realizzate, con precise priorità, un serie di azioni risolutive.
Il Piano è stato presentato proprio nella città di Casale Monferrato, che ha trasformato la triste vicenda del caso Eternit in una svolta epocale nella lotta all’amianto e alle patologie ad esso correlate nel nostro Paese. Nel Piano viene, peraltro, anche riconosciuta la dimensione internazionale del problema, resa esplicita con l’intenzione di favorire la partecipazione a un European reference network in campo clinico-terapeutico.
Non a caso all’Italia è stato dato incarico di fornire un modello europeo per coordinare azioni di ricerca a vasto raggio, sulla base di quelle individuate negli obiettivi del Piano nazionale, che è supportato da appositi finanziamenti, dei quali il Ministero della Salute si è fatto promotore attraverso i fondi della ricerca finalizzata e i progetti del Centro di controllo delle malattie (Ccm).
In particolare, i settori di intervento della macroarea “tutela della salute” del Piano hanno come obiettivi:

  • migliorare la conoscenza epidemiologica dei fenomeni e delle loro dimensioni sul territorio nazionale, anche coinvolgendo gli altri Paesi dell’Unione europea, con la creazione di appositi network
  • migliorare la qualità di valutazione del rischio e la sorveglianza sanitaria
  • migliorare la conoscenza della suscettibilità individuale alle diverse patologie asbesto-correlate e le capacità di diagnosi precoce, anche con la costituzione di banche di campioni biologici e l'identificazione di marcatori biologici di diagnosi precoce, mettendo in rete le risorse scientifiche disponibili nei diversi Stati membri
  • attivare percorsi di cura e riabilitazione, anche mirati al sostegno psicologico.

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Fonte: Ministero Salute

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12 aprile 2013. Sicurezza e Responsabilità Sociale come driver per lo sviluppo

rsiIl 12 aprile 2013 alle ore 10.00, nell’ambito del “Salone Mediterraneo della Responsabilità  Sociale Condivisa”, in corso presso la Mostra d’Oltremare si terrà il workshop dal titolo “Sicurezza e Responsabilità Sociale come driver per lo sviluppo”, organizzato dall’’INAIL - Direzione Regionale per la Campania - in collaborazione con il Consorzio Promos Ricerche - Sportello Responsabilità Sociale d’impresa della Camera di Commercio di Napoli.
L’incontro vuole sottolineare il valore della sicurezza che, al di là della vincolante ed inderogabile applicazione della normativa di riferimento, diviene un vantaggio competitivo per la sostenibilità economica, sociale ed ambientale delle imprese.
I lavori saranno aperti da Emidio Silenzi, Direttore Regionale INAIL Campania e Ferdinando Flagiello, Amministratore Delegato del Consorzio Promos Ricerche.
Nel corso dell’incontro saranno illustrate, a cura di Rossella Continisio, professionista della Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione della Direzione Regionale Campania, le iniziative che l’INAIL mette in campo a sostegno alle imprese “socialmente responsabili”. Seguirà l’intervento di Attilio Montefusco, Direttore Generale del Consorzio Promos Ricerche, che evidenzierà il collegamento esistente tra la Responsabilità Sociale d’Impresa, come impatto delle strutture organizzative, e la soddisfazione degli “stakeholder” ed i principi della sostenibilità.
Dopo gli interventi tecnici la parola passerà alle imprese allo scopo di condividere le proprie esperienze in materia di “Sicurezza sui luoghi di lavoro”, “Responsabilità Sociale d’Impresa” e “Sistemi gestionali ed organizzativi”.

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