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Lampadine: entrate in vigore le nuove etichette energetiche

Etichetta Energetica LampadineDal 1° settembre 2013 come previsto dal Regolamento europeo N. 874/2012, è scattato l’obbligo per produttori e importatori di apporre sulla confezione delle lampadine un nuovo tipo di etichetta energetica.
Sulle nuove etichette è indicato il nome e/o il marchio del produttore, l’identificatore del prodotto, la classificazione energetica della lampadina e il consumo ponderato di energia.

Viene introdotta una nuova classificazione di efficienza energetica, il rapporto tra luce emessa (lumen) e energia consumata (Watt), con una scala di riferimento che va da A++ (altamente efficiente) a E (poco efficiente). Rispetto alla precedente classificazione, da A a G, questa nuova serie di valori mette in evidenza il miglioramento in termini di efficienza energetica delle innovative tecnologie che oggi il mercato dispone.

La nuova etichetta introduce, inoltre, il dato relativo al consumo ponderato di energia espresso in kWh/1000h su base annua. Grazie a questo nuovo elemento, il consumatore sarà informato sul peso dei consumi energetici in bolletta delle diverse tipologie di lampade.

AdA

Fonte: IMQ

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Guida 2013 al risparmio di carburanti e alle emissioni di CO2 delle auto

guida co2 2013Un manuale per guidare l’auto in modo da consumare meno e salvaguardare ambiente e portafogli. È la pubblicazione “Guida sul risparmio di carburanti e sulle emissioni di anidride carbonica delle autovetture 2013” preparata dai ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e delle Infrastrutture e trasporti per ridurre gli sprechi di carburante e soprattutto le emissioni di inquinanti nell’aria.
La guida all’auto ecologica è prevista dalla direttiva europea 1999/94/CEE e può essere scaricata sui siti web dei ministeri.
La pubblicazione contiene i consigli per ridurre i consumi di carburante e le emissioni di CO2 e cataloga le automobili secondo l’impatto che hanno sull’ambiente. C’è anche un capitolo dedicato in modo specifico ai veicoli a consumo ridotto e a basso impatto ambientale disponibili sul mercato.
Quali i consigli per inquinare meno e risparmiare carburante quando si è alla guida?

  1. accelerare con gradualità
  2. inserire al più presto la marcia superiore
  3. mantenere una velocità moderata e il più possibile uniforme
  4. guidare in modo attento e morbido, evitando frenate brusche e cambi di marcia inutili
  5. rallentare gradualmente rilasciando l’acceleratore con la marcia innestata
  6. spegnere il motore quando si può, ma solo a veicolo fermo
  7. mantenere la pressione di gonfiaggio degli pneumatici entro i valori raccomandati
  8. togliere portascì o portapacchi subito dopo l’uso, portare nel bagagliaio soltanto gli oggetti indispensabili, non modificare il veicolo con alettoni, spoiler.
  9. usare i dispositivi elettrici solo per il tempo necessario
  10. limitare l’uso del climatizzatore

Ma nella guida dei tre ministeri ci sono anche altri suggerimenti, come curare la manutenzione del veicolo eseguendo i controlli e le registrazioni previste dalla casa costruttrice. In particolare, cambiare l’olio al momento giusto e smaltirlo correttamente. Usare gli pneumatici invernali solo nella stagione fredda, perché fanno salire il consumo e producono più rumore. Il condizionatore fa salire i consumi, anche del 25% in certe condizioni: se il clima lo consente, è meglio aprire i finestrini o l’aerazione interna.

mb

Scarica la guida

Fonte: Ministero Sviluppo Economico

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Conto Termico. Fino al 1° agosto è possibile richiedere il contributo

conto termicoDal  3 giugno fino al 1° agosto 2013, è possibile iscriversi ai registri del conto termico per usufruire degli incentivi per gli interventi destinati alla produzione di energia termica e per l'efficientamento energetico di edifici esistenti.
Si parte con la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica e con la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentato da biomassa.
Il Gestore dei Servizi Energetici informa che le richieste dovranno essere trasmesse esclusivamente per via telematica, attraverso l’applicazione informatica Portaltermico, che verrà messa a disposizione del GSE nel corso delle prossime settimane anche per la trasmissione delle richieste di prenotazione, riservate alla PA, e di accesso diretto agli incentivi.
Come già anticipato, il conto energia avrà un duplice compito. Da una parte dovrà infatti favorire la diffusione di sistemi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili tra cui: riscaldamento a biomassa, pompe di calore, solare termico e solar cooling. Dall'altra dovrà puntare ad accelerare i progetti di riqualificazione energetica degli edifici pubblici.
Va inoltre ricordato che il sistema di incentivi è destinato ai soggetti esclusi dalle detrazioni fiscali del 55 e del 50% (ora del 65 e del 50%), poiché non soggetti a IRPEF o IRAP, ossia le amministrazioni pubbliche e i soggetti che, avendo redditi limitati, non avevano i requisiti per avere le detrazioni. Per i privati, ossia persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito d’impresa o di reddito agrario, l'incentivo riguarderà solo gli interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza.
Dopo il 1° agosto, il Gse formerà le graduatorie sulla base dei dati dichiarati dai Soggetti Responsabili.

Vai al sito GSE

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Certificatori energetici. Presto nuove regole

cert energL'entrata in vigore delle nuove regole è vicina, ma non pare destinata a risolvere tutti i dubbi dei professionisti. A febbraio il Governo ha approvato l'ultimo tassello della normativa sulla certificazione energetica, che detta i requisiti per l'abilitazione al rilascio dell'Ace. Ma il Dpr, firmato dal Presidente della Repubblica lo scorso 16 aprile, sarà pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» solo tra qualche giorno. Mentre è alta l'attesa di professionisti e tecnici che ambiscono al riconoscimento ufficiale di certificatori.
Il fatto è che sulla materia della certificazione energetica le regole su chi è abilitato a compilare il certificato arrivano quando il rilascio dell'Ace è da tempo obbligatorio, sia in caso di nuova costruzione o ristrutturazione integrale, sia in caso di trasferimento a titolo oneroso di una singola unità abitativa. Pertanto, nei mesi passati e sui territori dove non sono intervenute le Regioni a normare il vuoto lasciato dallo Stato (colmato solo da alcune indicazioni transitorie contenute nell'allegato III del Dlgs 115/2008), i certificatori hanno operato sulla base di qualifiche accettate in una sorta di deregulation. Il tutto è complicato da un testo normativo che, anche se molto dettagliato, non si può definire immediato né privo di contraddizioni. Soprattutto per ciò che riguarda i titoli di studio che abilitano al rilascio dell'Ace, con o senza una formazione aggiuntiva necessaria.
Il Dpr in arrivo attua, con otto anni di ritardo, il Dlgs 192/2005, che a sua volta ha recepito la direttiva europea 2002/91/Ce. Con estremo dettaglio, definisce come si diventa certificatori. La qualifica innanzitutto è aperta non solo alle persone fisiche, ma anche alle Esco e alle società (così non accade nella maggior parte dei sistemi regionali). I certificatori devono inoltre essere liberi da conflitti d'interesse rispetto all'immobile da esaminare.
I titoli di studio ammessi sono, in estrema sintesi, tutte le lauree tecniche del vecchio e del nuovo ordinamento più i diplomi. Fra gli ammessi ci sono matematici, fisici, scienziati agrari e forestali. Per l'abilitazione è inoltre necessario essere iscritti a un ordine o collegio professionale, ma ovviamente solo per quelle categorie che hanno un ordine o collegio: altra differenza tutt'altro che trascurabile. È inoltre indispensabile ottenere il rilascio di un certificato che attesti l'esperienza nella progettazione di edifici e impianti.
Per chi non può comprovare le proprie capacità o per chi ha un titolo di studio contemplato dal Dpr, ma che non abilita automaticamente alla certificazione, è necessario tornare a scuola. Il corso previsto è di 64 ore con superamento di esame finale. Ed è proprio qui che, sulla base di quanto già accaduto con le norme regionali, si prefigura il caos. In più di un caso, infatti, il tentativo delle amministrazioni locali di imporre la formazione obbligatoria è finito in tribunale. Dalla Liguria alla Puglia, dal Piemonte alle Marche. Con risultati che spesso hanno costretto al dietrofront il legislatore.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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Fotovoltaico. Ecco la CEI EN 62446

News CEI Aprile 2013-2Pubblicata la CEI EN 62446 (CEI 82-38) - Sistemi fotovoltaici collegati alla rete elettrica Prescrizioni minime per la documentazione del sistema, le prove di accettazione e prescrizioni per la verifica ispettiva.
La norma definisce i requisiti minimi di informazione e documentazione da fornire ad un cliente a seguito dell’installazione di un sistema fotovoltaico collegato alla rete elettrica. Inoltre specifica le prescrizioni minime relative a prove di accettazione, criteri di ispezione e documentazione richiesta per verificare la sicurezza dell’installazione ed il corretto funzionamento del sistema. La norma si applica soltanto ai sistemi fotovoltaici collegati alla rete elettrica.
La CEI EN 62446  riporta il testo in inglese e italiano della EN 62446.

Fonte CEI

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Dal GSE il Rapporto Statistico 2012 sul solare fotovoltaico

GSE FOTOIl Gestore Servizi Energetici - GSE ha pubblicatoil Rapporto Statistico 2012 sul solare fotovoltaico da cui emerge che a fine 2012 in Italia risultano in esercizio 478.331 impianti fotovoltaici per 16.420 MW installati e 18.862 GWh prodotti (+75% rispetto al 2011). L’Italia si conferma il secondo paese al mondo in termini di capacità fotovoltaica in esercizio nel 2012 dopo la Germania (32.278 MW).

Nel solo anno 2012 è stato installato quanto presente in Italia alla fine del 2010: oltre 148.000 impianti per una potenza addizionale di 3.646 MW. Almeno un impianto è presente nel 97% dei comuni italiani (era l’11% nel 2006) ed il 96% degli impianti esistenti è collegato in bassa tensione con una taglia media di 11 kW.

“Il meccanismo del conto energia – sottolinea il GSE– ha rappresentato il motore di questa crescita. I 475.851 impianti che ne usufruiscono hanno contribuito al 96% della produzione fotovoltaica dell’anno e ricevuto un incentivo dal Gse di circa 6 miliardi di euro nel solo 2012“.

Per quanto riguarda il futuro del fotovoltaico, la Strategia Energetica Nazionale prevede che fino al 2020 la potenza aggiuntiva installata risulterà pari a circa 1.000 MW l’anno.

Il Rapporto statistico 2012 riporta una breve descrizione della tecnologia fotovoltaica, la disponibilità nell’anno della fonte solare, lo stato del parco fotovoltaico (numero e potenza). Seguono i dati di produzione, le ore di utilizzazione, gli incentivi e i servizi erogati dal GSE a favore degli impianti fotovoltaici. Confronti internazionali illustrano infine la situazione nei principali Paesi europei per incentivo preminente e lo stato del fotovoltaico a fine 2011 nei Paesi del mondo più attivi. Mappe, grafici e tabelle aiutano il lettore a comprendere i fenomeni descritti. Nella pubblicazione sono forniti i dati puntuali sullo sviluppo del fotovoltaico a livello regionale e provinciale.

 

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Calcolo fabbisogno energetico. Sarà revisionata la UNI/TS 11300-2

FABB ENERGÈ stimata per il prossimo autunno la data di pubblicazione della nuova versione della UNI/TS 11300-2, la specifica tecnica che fornisce il metodo di calcolo del fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale, per la produzione di acqua calda sanitaria e per altri due servizi, ventilazione e illuminazione, inclusi nel campo di applicazione della norma proprio in quest'ultima revisione.
Il pacchetto delle UNI/TS 11300 è composto da quattro parti: la Parte 1 si occupa del calcolo del fabbisogno di energia termica utile del fabbricato, sia per il riscaldamento sia per il raffrescamento. Essa è quindi incentrata sullo studio del comportamento dell'edificio senza considerare gli impianti in esso installati.
Le parti 2, 3 e 4 trattano invece i sistemi impiantistici e calcolano le perdite di energia termica dei diversi sottosistemi, arrivando quindi a determinare il fabbisogno energetico degli impianti per il soddisfacimento delle richieste dell'edificio.
Quali sono le principali novità inserite nella UNI/TS 11300-2 e quali le interazioni con le altre norme della stessa serie?
Riguardo il servizio di illuminazione, nella nuova edizione si fa riferimento alla norma europea UNI EN 15193: l'approccio che si è scelto di adottare è stato quello di una valutazione semplificata dei fabbisogni di illuminazione artificiale, in accordo con lo spirito e le finalità delle certificazioni energetiche.
Per quanto concerne invece il servizio di ventilazione, il calcolo dell'energia termica necessaria per la compensazione delle dispersioni dovute al ricambio dell'aria - al fine di garantire un adeguato livello di qualità dell'aria negli ambienti - è incluso nel fabbisogno per la climatizzazione invernale o estiva.
Nell'impostazione generale della UNI/TS 11300 si è infatti deciso di considerare nel fabbisogno energetico per ventilazione solamente quello dovuto alla movimentazione dell'aria nel caso di impianto di pura ventilazione senza trattamenti a carico di unità dedicata o altri generatori di calore, siano essi centralizzati o localizzati.
Qualora vi sia quindi un trattamento d'aria, l'impianto è considerato di climatizzazione. Nella revisione della UNI/TS 11300-2, con l'aggiunta del calcolo delle perdite e dei fabbisogni degli impianti di climatizzazione invernale con fluido termo-vettore aria, si è inoltre evidenziata la connessione tra i fabbisogni del fabbricato e i carichi assegnati ai sistemi impiantistici che, nella generalità dei casi, possono comprendere più reti e circuiti, sia idronici sia aeraulici.
Alcune migliorie apportate alla futura UNI/TS 11300-2 riguardano i sottosistemi di distribuzione di riscaldamento e di acqua calda sanitaria, sono state inserite precisazioni nel caso di reti di ricircolo dell'acqua calda sanitaria, sono state aggiunte diverse note sui regimi di funzionamento per i generatori di calore combinati per il riscaldamento e l'acqua calda sanitaria.

Fonte UNI

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Le Camere di Commercio promuoveranno il risparmio e l'effiienza energetica

UNIIONCAMA Roma il 20 febbraio 2013 è stato firmato l'accordo tra Unioncamere e Assoege per promuovere il risparmio e l'efficienza energetica attraverso gli sportelli delle Camere di commercio.
Cominciare dall’efficienza per ridurre il “fardello energetico” che pesa sulle spalle delle imprese e restituire margini di competitività al sistema produttivo italiano. E’ questo il senso del protocollo d' intesa siglato tra Unioncamere e Assoege (l’Associazione degli Esperti nella Gestione dell’Energia) che, più in generale, mira alla diffusione della cultura dell'efficienza energetica tra le imprese sfruttando la rete degli Sportelli Energia in via di costituzione presso ogni Camera di commercio. Per Unioncamere il protocollo rientra nell'ambito del programma iniziato con la sottoscrizione nel giugno 2011 del "Patto dei Presidenti delle Camere di commercio - Un impegno per l’energia sostenibile".
Per Assoege questo accordo risponde in pieno a molte delle finalità statutarie, tra cui favorire e diffondere lo sviluppo della cultura dell’efficienza energetica presso istituzioni ed imprese e favorire la  definizione  di  accordi  di interesse comune tra gli associati ed altre organizzazioni ed enti, pubblici e privati.
Gli obiettivi principali del protocollo d'intesa siglato sono tre: contribuire al raggiungimento dei target di risparmio energetico previsti a livello nazionale; - diffondere in maniera capillare su tutto il territorio nazionale le competenze altamente qualificate degli Esperti in Gestione dell'Energia certificati di parte terza accreditata; - raccogliere ed elaborare le informazioni dalle imprese presenti sul territorio per verificarne le performance sull’uso finale dei consumi di energia.
Operativamente è prevista un'integrazione alle attività dello Sportello Energia – una struttura di assistenza dedicata per le imprese – in via di costituzione presso le Camere di commercio, con un'offerta aggiuntiva che prevede una pre-diagnosi energetica finalizzata a fornire un dato qualitativo sulle opportunità di miglioramento dei propri consumi energetici, indicando i possibili interventi di riqualificazione energetica e le relative priorità. I prossimi passi prevedono una selezione delle camere di commercio e dei professionisti che si occuperanno di questa iniziativa e un primo momento di informazione e formazione rivolto alle imprese interessate.
“La sfida della competitività è anzitutto la sfida dell’efficienza” ha detto il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Il nostro Paese – ha aggiunto – importa oltre l’80% del proprio fabbisogno energetico e le tensioni periodiche sui prezzi si riflettono in modo particolare sulla bolletta energetica delle micro, piccole e medie imprese. La ricerca di una maggiore efficienza è dunque un ingrediente importante della ricetta per ridurre il nostro gap di competitività”.
Per il Presidente di Assoege, Michele Santovito “La firma di questo protocollo rappresenta un'opportunità per promuovere la professionalità e le competenze degli Esperti in Gestione dell'Energia, che sono in grado di aiutare le imprese a risparmiare sulla bolletta energetica, migliorando così il loro risultato economico ed il nostro ambiente".

"Patto dei Presidenti"

Fonte: Unioncamere

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Efficientamento energetico. Linee Guida dell'Agenzia del Demanio ed ENEA

EfficientamentoÈ on line sul sito dall’Agenzia del Demanio, la procedura di Consultazione Pubblica sull’efficientamento energetico degli immobili in uso alle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato.
La consultazione offre la possibilità alle amministrazioni pubbliche, cittadini, associazioni, operatori e esperti del settore di inviare le proprie proposte e suggerimenti per ampliare e migliorare le linee guida messe a punto dall’Agenzia del Demanio e dall’ENEA, che ha offerto il supporto tecnico-scientifico, e il contributo dei Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Economia e delle Finanze.
Le linee guida per l’efficientamento energetico degli immobili della P.A. hanno lo scopo di coadiuvare le Amministrazioni nell’ottimizzazione della gestione e dell’utilizzo degli immobili a disposizione, proponendo una serie di interventi, strutturali e organizzativi, finalizzati al contenimento dei consumi energetici e all’ottimizzazione della gestione del patrimonio pubblico.
Le proposte inviate durante la Consultazione Pubblica saranno successivamente valutate per la realizzazione di una circolare definitiva che indicherà le misure e gli interventi che le amministrazioni pubbliche dovranno adottare, entro il 2014, al fine di contenere i consumi energetici.

Vai al sito dell'Agenzia del Demanio

Scarica la Circolare dell'Agenzia del Demanio

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Impianti termici centralizzati. Nuova edizione della UNI 10200

condominio-2Da sempre il riscaldamento rappresenta una delle voci più “pesanti” del bilancio familiare, a maggior ragione in tempi, come questi, di grave difficoltà economica per le famiglie. Risparmiare, dunque, è necessario ma può essere difficile se si abita in un condominio dotato di impianto di riscaldamento centralizzato. La soluzione però esiste ed è quella di adottare sistemi per la contabilizzazione e la termoregolazione del calore che permettono di gestire in modo autonomo il riscaldamento della propria abitazione, pur vivendo in un condominio.
Una risposta a queste esigenze arriva dalla norma UNI 10200, "Impianti termici centralizzati di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria - Criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale ed acqua calda sanitaria" edizione 2013, mirata  proprio a stabilire i principi per una corretta ed equa ripartizione delle spese di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria in edifici di tipo condominiale, provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione dell’energia termica, distinguendo i consumi volontari di energia delle singole unità immobiliari da tutti gli altri consumi.
Mediante l’installazione di particolari dispositivi, infatti, è possibile regolare la temperatura del proprio appartamento (termoregolazione) pagando solo il calore effettivamente consumato (contabilizzazione). Oltre a contenere i costi, questo sistema  garantisce anche maggiore  comfort abitativo, mantenendo costante ed equilibrata la temperatura di casa.
La nuova edizione della norma UNI 10200 fornisce indicazioni per la ripartizione delle spese in proporzione ai consumi volontari dei singoli appartamenti al fine di ridurre gli sprechi, salvaguardando comunque la qualità della vita.
La riduzione dei consumi viene garantita dal sistema di contabilizzazione e termoregolazione che deve essere realizzato secondo determinati principi di progettazione. In tal senso la UNI 10200fornisce una linea guida per la progettazione e la conduzione dell'impianto, oltre a dare indicazioni su quale sia il sistema di contabilizzazione più indicato per un determinato tipo di impianto di distribuzione (a colonne montanti o ad anello) e per un determinato tipo di terminale di emissione (radiatore, termoconvettore, pannello radiante a pavimento, a parete, a soffitto e bocchette di aria calda).
Un’altra norma recentemente aggiornata - e che viene espressamente richiamata dalla UNI 10200 - è la UNI 9019 che rientra nel quadro normativo nazionale in materia di contabilizzazione del calore e di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale.
Il documento descrive una metodologia di calcolo indiretto dell’energia termica erogata all’unità immobiliare, che consiste nell’evoluzione del metodo dei “gradi-giorno”, già in uso nella versione precedente della norma. I metodi di contabilizzazione indiretta, a differenza di quella diretta, non danno la misura del calore utilizzato nelle unità immobiliari ma un conteggio proporzionale a questo; tali conteggi sono quindi utilizzati per una corretta ripartizione delle spese di riscaldamento.
Il metodo di calcolo dei consumi descritto dalla UNI 9019 deriva dal tradizionale metodo del contatore, ormai non più utilizzabile, introducendo la compensazione del tempo di inserzione dei corpi scaldanti. Grazie alla  formula di conteggio migliorata ed evidenziata nella nuova edizione della norma, si ottengono le precisioni  richieste dalle legislazioni nazionali e regionali vigenti.

Continua sul sito UNI

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