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Accensione delle caldaie: istruzioni per la sicurezza degli impianti a gas

caldaia-2A partire dalla metà di ottobre (e a seconda della zona climatica di appartenenza) in Italia vengono riavviati gli impianti di riscaldamento. Come di consueto l’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) e il CIG (Comitato Italiano Gas) sentono il dovere di sensibilizzare gli utenti sulle possibili problematiche riguardanti gli impianti alimentati a gas e gli apparecchi di utilizzazione, nello specifico le caldaie. L'utilizzo del gas in ambiti domestici richiede infatti il rispetto delle norme e delle leggi vigenti, ma soprattutto buonsenso e responsabilità da parte degli utenti. Anche nell’utilizzo del gas bisogna rispettare alcune buone abitudini: semplici azioni quotidiane che, debitamente e regolarmente eseguite, si dimostrano utili per la sicurezza propria e altrui.

Quando si esce di casa, anche per brevi periodi, è consigliabile chiudere la valvola del contatore o quella di ingresso della tubazione di alimentazione del gas nei locali di abitazione o quella della bombola, quando non si utilizzano gli apparecchi.
In cucina:

  • acquistare piani di cottura provvisti del dispositivo di sicurezza (la cosiddetta termocoppia);
  • non allontanarsi dalla cucina lasciando cibi in cottura sul fuoco;
  • evitare di riempire troppo le pentole. La fuoriuscita di liquidi in ebollizione, infatti, può causare lo spegnimento della  fiamma ed  originare gravi incidenti.

Per accendere un bruciatore del piano di cottura è consigliata la seguente procedura:

  1. accendere il fiammifero;
  2. accostare il fiammifero acceso al bruciatore;
  3. aprire il rubinetto del gas.

Se, infatti, si eseguono le operazioni in ordine inverso, è possibile che, dopo aver aperto il rubinetto, intervenga qualche elemento di distrazione (es. squilla il telefono o suonano alla porta), cosicché la successiva accensione del fiammifero può produrre gravi conseguenze. L'impiego di un rilevatore di gas può contribuire, con funzioni aggiuntive ma non sostitutive, alla sicurezza di impiego del gas combustibile, mediante una funzione di rivelamento e segnalazione ottica/acustica della presenza di gas. Tutti gli apparecchi devono essere dotati di dispositivi di sorveglianza di fiamma per bloccare la fuoriuscita del gas in caso di spegnimento della stessa.

Cosa fare se si avverte odore di gas: il gas viene adeguatamente odorizzato come prevede la legge, in conformità alle specifiche norme tecniche UNI, per individuare prontamente le dispersioni e consentire le opportune azioni di pronto intervento. In caso si avverta odore di gas, bisogna prontamente chiamare, da un telefono esterno all’abitazione dove si avverte l’odore, l'Azienda preposta alla distribuzione del gas combustibile (si consiglia di tenere in evidenza il numero del pronto intervento), evitando di accendere luci o azionare macchinari alimentati elettricamente. Successivamente, se del caso, si deve predisporre per un'immediata verifica del proprio impianto chiamando un tecnico abilitato. I numeri di pronto intervento dell'Azienda di distribuzione sono riportati sulla bolletta che la Società di vendita del gas manda ai clienti. Nel caso si abbia coscienza di una dispersione importante, si consiglia di chiamare anche i Vigili del Fuoco.

Gli apparecchi alimentati a gas e i loro accessori devono obbligatoriamente recare la marcatura "CE", apposta sotto responsabilità del fabbricante. Solo così si avrà la certezza di acquistare apparecchi sicuri e che oltre a rispettare ambiente e salute, garantiscono le condizioni di sicurezza nel loro utilizzo e il corretto rendimento in termini di prestazioni.

Per l'installazione e la manutenzione degli impianti e degli apparecchi, il "fai da te" è assolutamente vietato: bisogna rivolgersi unicamente ad installatori e manutentori abilitati. Il DM 37/08 prescrive che l’installazione, l’ampliamento, la trasformazione e la manutenzione degli impianti a gas a valle dei contatori siano eseguite esclusivamente da operatori abilitati, in possesso di specifici requisiti tecnico-professionali, certificati da un “attestato di riconoscimento” rilasciato dalle Camere di Commercio o dalle Commissioni Provinciali per l’Artigianato. La stessa legge prescrive, inoltre, che al termine dei lavori l’installatore debba rilasciare una “dichiarazione di conformità” per attestare che l’intervento effettuato è stato eseguito a regola d’arte secondo le leggi e le norme tecniche vigenti. Inoltre, l’installatore saprà indicare se i locali di installazione rispondono alle necessarie prescrizioni per quanto riguarda la ventilazione, l’aerazione, l’evacuazione dei prodotti della combustione nonché per l’idonea ubicazione degli apparecchi di utilizzazione.

Sottoporre gli apparecchi alimentati a gas alle previste manutenzioni e ai controlli periodici. Ad esempio la verifica di rendimento deve essere effettuata ogni due anni -come attualmente previsto dalla legge- e affidandosi solo a tecnici abilitati.

In caso di incidente riconducibile all'uso di gas, occorre ricordare che esiste un'assicurazione di cui si è beneficiari, in via automatica, solo per il fatto  di essere utenti di gas distribuito a mezzo reti. La polizza assicurativa è stata istituita su delibera dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il gas e stipulata dal Comitato Italiano Gas. La nuova polizza rafforza e amplia le tutele a favore dei clienti domestici grazie, tra l'altro, all'attivazione di un call center che risponde al numero verde 800 713742. La rafforzata copertura prevista dall'Autorità comporta un costo per i clienti finali di gas di soli 70 centesimi di euro all'anno.

Informazioni generali sull'assicurazione possono essere richieste al numero verde dello "Sportello per il consumatore", 800 166654. Il GPL distribuito in bombole o piccoli serbatoi, non rientra nella copertura di questa polizza assicurativa.

AdA

Fonte: UNI

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"Le novità del settore Gas". Dossier dall'UNI

copertina feb2013Il numero di febbraio della rivista U&C contiene il dossier "Le novità del settore gas", curato dal CIG.
Si tratta di un approfondimento tematico importante anche perché il 2012 - e il 2013 in corso - sono anni molto impegnativi per lo sviluppo delle attività normative del settore.
A titolo esemplificativo si possono segnalare la revisione delle norme UNI 10738 e UNI 11137 che definiscono i criteri per stabilire l’idoneità o meno degli impianti interni ai fini della loro messa in servizio. I contenuti di queste due norme sono stati poi trasposti in manuali pratici: un'azione di informazione e formazione a supporto degli operatori del settore.
L’aggiornamento della norma UNI 7133, ora strutturata in quattro parti, sulla odorizzazione dei gas combustibili, è stato un altro significativo elemento di novità, insieme alla norma di progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti di odorizzazione UNI 9463.
Il tutto in un contesto europeo che vede la pubblicazione del nuovo Regolamento 1025/2012 che costituisce la nuova base legale comunitaria della normazione tecnica.
Il dossier fornisce un quadro esaustivo delle novità e degli sviluppi futuri nel settore gas.

Sfoglia il Dossier

Fonte UNI

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Più sicurezza anche per le valvole delle bombole a gas

Valvole GASDi recente pubblicazione la norma UNI EN ISO 22434 Bombole trasportabili per gas - Ispezione e manutenzione delle valvole per bombole specifica i requisiti per l’ispezione e la manutenzione delle valvole per bombole, incluse le valvole con riduttori di pressione integrati cioè le valvole VIPR (ISO 22435 - valvole con regolatore di pressione integrato).
Citando lo scopo della UNI EN ISO 22434: “La norma può essere applicata in qualsiasi occasione (per esempio nel caso dei controlli periodici prescritti per le bombole, i pacchi bombola e i serbatoi trasportati o nel caso di cambiamento del gas contenuto (ISO 11621)) e non necessariamente durante i controlli abituali eseguiti al momento del riempimento.”
Nella sua parte iniziale vengono elencati i termini e le definizioni caratteristici dell’argomento tra i quali dovrebbero risaltare:

  • minor repair – intervento semplice: operazione di pulizia e/o sostituzione di componenti non direttamente a contatto con il gas (volantini, cartucce residuali intercettate, riduttori di flusso, sigilli ecc.);
  • major repair – intervento complesso: operazione di sostituzione di componenti ed accessori a diretto contatto con il gas (in pressione nel caso la bombola non sia vuota) ma che non richiede lo smontaggio della valvola dalla bombola (come valvole di sicurezza, manometri, flussometri ecc.);
  • refurbishment – rimessa a nuovo: operazione che implica lo smontaggio della valvola dalla bombola o serbatoio, il controllo dei suoi componenti interni, il rimontaggio e l’installazione per rimettere la valvola in condizione di poter proseguire il servizio.

Più che i requisiti vengono descritte le attività di ispezione e di intervento da intraprendere quando si ritiene che la valvola abbia bisogno di una controllata. Sono previste due possibilità: scartare la valvola o procedere con la procedura descritta.

Continua su U&C n. 1 di Gen. 2012

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