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Ricerca e Innovazione a Pompei: Avvisi Creative Cluster Smart Cities e Creative Cluster Beni culturali e turismo

droni PompeiSviluppo Campania promuove due avvisi per selezionare idee innovative di sviluppo per città intelligenti e fruizione turistica nell’area di Pompei, con l’intento di trasformarle in vere e proprie iniziative di impresa di successo. Si tratta di “Creative Clusters Smart Cities” e “Creative Clusters Beni Culturali e Turismo”.

Creative Clusters è un programma di animazione e orientamento che supporta la creazione di imprese innovative valorizzando le intuizioni creative orientate a migliorare la qualità della vita e contribuire a uno sviluppo sostenibile, economico e sociale del territorio della Campania.

L’obiettivo è raccogliere le migliori idee innovative per lo sviluppo di città intelligenti e nel settore dei beni culturali della città di Pompei, supportandole coni servizi di innovazione e creazione d’impresa forniti da Sviluppo Campania e offrendo in questo modo tutti gli strumenti necessari per farle diventare realtà imprenditoriali.

Alto livello di creatività, processi e contenuti innovativi, capacità di migliorare lo sviluppo economico dei contesti di riferimento sono le parole chiave per la selezione delle nuove idee. Ecco i dettagli:
Creative Clusters Smart Cities
Settori interessati:
• Broadband
• Smart health
• Smart mobility e Mobilità alternativa
• Smart education
• Smart government
• Smart culture & travel
• Smart security
• Energie rinnovabili ed efficienza energetica
• Risorse naturali

Creative Clusters Smart Cities è realizzato in partnership con il Ministero dello Sviluppo Economico e i Distretti e i Laboratori ad Alta Tecnologia presenti in Campania.
Settori interessati:
• Ospitalità (alloggio e ristorazione)
• Trasporto e mobilità delle persone e dei turisti
• Facility e Utility di supporto al turismo
• Organizzazione di tempo libero e attività culturali
• Industria culturale (editoria, audiovisivi, multimediale)
• Enogastronomia e produzioni tipiche artigianali

Entrambi gli avvisi sono rivolti a studenti, imprenditori, laureati, ricercatori, startup innovative, spin-off universitari e industriali operanti sul territorio della Campania. Dopo la fase della selezione iniziale verrà condotta un’attività di audit dell’idea di business per individuarne elementi di forza e criticità.

Successivamente ai proponenti verrà fornita la cosiddetta “Cassetta degli attrezzi dello startupper”, l’insieme di tutti gli strumenti necessari per la gestione di impresa, con particolare riguardo per ambiti strategici quali comunicazione, marketing e social media, fundraising e crowdfunding, branding e visual identity, protezione delle idee e brevettazione, modelli di business e modelli organizzativi di successo.

Infine sarà seguito il take off dell’idea imprenditoriale, ossia la traduzione dell’idea innovativa in progetto di business vero e proprio, attraverso l’elaborazione di un business plan con il supporto di esperti in creazione di impresa.

Gli avvisi scadono alle ore 12:00 del giorno 5 ottobre 2015.

AdA

fonte SviluppoCampania

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Smart Cities. Operativo il Bando da 656 milioni

Smart-CitiesDopo mesi di annunci il bando nazionale “Smart cities and communities and social innovation”, vale a dire il sostegno alle città intelligenti e ai progetti di innovazione sociale, diventa operativo. Le misure non sono più circoscritte alle regioni del Sud ma estese a tutto il territorio nazionale. L’investimento del Governo ammonta a 655,5 milioni di euro suddivisi in contributo alla spesa (170 milioni) e credito agevolato (485,5 milioni). Una riserva del valore di 25 milioni di euro viene, inoltre, assegnata ai progetti presentati da giovani di età non superiore a 30 anni. Quindici le aree di intervento: sicurezza del territorio, invecchiamento della società, tecnologie welfare e inclusione, domotica, giustizia, scuola, waste management, tecnologie del mare, salute, trasporti e mobilità terrestre, logistica last mile, smart grids, architettura sostenibile e materiali, cultural heritage, gestione risorse idriche, cloud computing technologies per smart government. Il termine per la presentazione delle idee è fissato al 9 novembre 2012. I progetti di innovazione sociale, invece, possono essere inviati entro il 7 dicembre.
Il bando individua forme di partenariato composte da almeno otto soggetti per la presentazione e gestione dei progetti. Nello specifico, la componente industriale del gruppo deve farsi carico di almeno il 50 per cento dei costi di ricerca e sviluppo sperimentale. Quanto all’importo che può essere richiesto il Governo individua una forbice compresa tra 12 e 22 milioni di euro per singola proposta. Nell’ambito della quota di contributo dell’industria partner un 10 per cento di risorse deve essere apportato al programma di investimenti dalle piccole e medie imprese coinvolte. Una ulteriore quota del 20 per cento è a carico delle università e degli enti di ricerca pubblici che partecipano alla realizzazione dell’intervento.
In ogni caso la componente industriale del partenariato non può spendere, con propri fondi, più di 7,5 milioni di euro. E le spese? Il bando specifica che con i soldi pubblici si possono coprire i costi del personale, delle strumentazioni, dei servizi di consulenza e comunque direttamente imputabili alla realizzazione del progetto. Tutte le azioni si devono concludere entro il 31 dicembre 2015.
La procedura viene gestita per via telematica attraverso il servizio Sirio (http: // roma.cilea.it/Sirio). Sul portale sono già disponibili i moduli che le imprese interessate, e le amministrazioni pubbliche locali, possono utilizzare per presentare i progetti. I soggetti interessati possono comunque contattare direttamente il funzionario responsabile del ministero della Ricerca (numero di telefono 06/97727131) e richiedere tutte le informazioni necessarie.

Leggi l'Avviso del MIUR

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Fonte Il Denaro

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Smart cities. Nuove scadenze

 

SMART CITIES MIURSlitta al 31 luglio prossimo il termine ultimo per la presentazione dei progetti esecutivi relativi al bando “Smart cities and communities and social innovation”. La decisione, adottata dal Miur per venire incontro alle richieste dei soggetti che hanno ottenuto il finanziamento, è stata resa nota nella giornata di ieri. La Campania, nella fase di selezione, ha visto approvare 14 progetti: 58, invece, quelli complessivamente ammessi a contributo.
Tra le idee più innovative figurano il sistema di monitoraggio e gestione dei servizi energetici nei complessi edilizi, un meccanismo avanzato di controllo per l’utilizzo efficiente dell’energia in ambito industriale e civile, la ricostruzione in 3D delle antichità dell’area archeologica di Paestum (Salerno), un’applicazione definita “sanità intelligente” per la valutazione del rischio. Di particolare rilevanza, ai fini turistici, il progetto Paestum Gate, al quale va un finanziamento del valore di 250 mila euro. La ricostruzione tridimensionale dei templi e dell’intero sito è stata curata dal dipartimento di informatica “Renato Capocelli” dell’università di Salerno. “Attualmente l’utente può liberamente esplorare edifici e ambienti della Paestum virtuale – spiegano gli ideatori – rendersi conto della loro conformazione, e partecipare a giochi che mettono in luce eventi, usanze, cerimonie e scene di vita quotidiana del periodo romano, ambientati lungo percorsi che intendono favorire la conoscenza della città antica e dei suoi monumenti, sia in rapporto all’attuale area degli scavi, sia in rapporto agli oggetti ivi rinvenuti e conservati nel museo”.
In una prossima evoluzione di “PaestumGate” è previsto l’intervento del fattore tempo, con una serie di fasi urbanistiche successive della città, dal periodo greco al periodo romano. Sempre nella stessa area, a sud di Salerno, viene finanziato con poco meno di 900 mila euro il progetto “Electronic Cooperation Cilento”, una piattaforma che realizza reti tra enti e imprese al fine di accrescere la competitività del sistema. Assolutamente innovativo il progetto “Dimemo”, una diga marittima che sfrutta il moto ondoso per produrre energia. E’ concepita per essere messa al servizio delle infrastrutture portuali e garantirne così l’autosufficienza dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico. Nell’elenco dei beneficiari c’è anche il Comune di Napoli, che entro fine 2012 apre al bike sharing mediante l’utilizzo di 400 biciclette elettriche da utilizzare per visitare le aree dove è interdetta la circolazione delle auto.

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Social Innovation: percorso del futuro

 

SMARTL’enfasi posta di recente in Europa e in Italia sul tema delle smart cities ha il merito di contribuire alla definizione della vera sfida che abbiamo davanti, rappresentata dalla realizzazione di un nuovo corso denominato Social Innovation. Dai vari dibattiti e iniziative progettuali svoltosi di recente su tema nel nostro Paese e in Campania, è emersa una tendenza ad affrontare il problema per singoli ambiti e con un approccio sperimentale. Il tutto con la speranza di arrivare a trovare soluzioni sistemiche.
Questo modo di procedere, sia pur rispondendo alla necessità di comprendere meglio il terreno su cui ci si sta muovendo e di ridurre la complessità generale dei problemi da affrontare, può risultare non molto efficace se non si assume come meta (o vision) la Social Innovation. In altre parole, nell’era della globalizzazione e della Società della Conoscenza per dare continuità allo sviluppo socioeconomico dei popoli, e nel caso specifico di quelli dell’Europa e dell’Italia, serve una bussola con cui navigare. Ma cosa dobbiamo intendere per Social Innovation? La Social Innovation rappresenta la capacità di una comunità di fondare la sua esistenza sulla condivisione di valori etici, una democrazia partecipata, l’attitudine al cambiamento delle regole e alla creazione e utilizzo di innovazioni scientifiche e tecnologiche. L’analisi di come si svilupperà il mondo nei prossimi decenni e della complessa crisi economica che si sta attraversando, indica che le comunità, qualunque sia la loro connotazione (cittadine, nazionali, ecc), per affrontare le nuove sfide per lo sviluppo devono avere una grande capacità di vivere i cambiamenti derivanti: dall’evoluzione scientifica e tecnologica; dal confronto culturale sociale ed economico con le altre comunità con cui bisogna cooperare e competere; dalle incertezze e i rischi presenti nei piani per l’assicurazione di un benessere minimo o di una cittadinanza inclusiva. Tutto questo può essere gestito al meglio solo attraverso la bussola della Social Innovation, che implica una strategia per la formazione di smart-people che devono vivere secondo i principi dello smart-living in delle smart-communities o smart-cities. Quest’ultime da intendere come città dove gli investimenti nel capitale umano e sociale, nei processi di partecipazione, nell’istruzione, nella cultura, nelle infrastrutture per le nuove comunicazioni, alimentano uno sviluppo economico sostenibile, garantendo un’alta qualità di vita per tutti i cittadini e prevedendo una gestione responsabile delle risorse naturali e sociali, attraverso una governance partecipata.

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