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Social Innovation: percorso del futuro

 

SMARTL’enfasi posta di recente in Europa e in Italia sul tema delle smart cities ha il merito di contribuire alla definizione della vera sfida che abbiamo davanti, rappresentata dalla realizzazione di un nuovo corso denominato Social Innovation. Dai vari dibattiti e iniziative progettuali svoltosi di recente su tema nel nostro Paese e in Campania, è emersa una tendenza ad affrontare il problema per singoli ambiti e con un approccio sperimentale. Il tutto con la speranza di arrivare a trovare soluzioni sistemiche.
Questo modo di procedere, sia pur rispondendo alla necessità di comprendere meglio il terreno su cui ci si sta muovendo e di ridurre la complessità generale dei problemi da affrontare, può risultare non molto efficace se non si assume come meta (o vision) la Social Innovation. In altre parole, nell’era della globalizzazione e della Società della Conoscenza per dare continuità allo sviluppo socioeconomico dei popoli, e nel caso specifico di quelli dell’Europa e dell’Italia, serve una bussola con cui navigare. Ma cosa dobbiamo intendere per Social Innovation? La Social Innovation rappresenta la capacità di una comunità di fondare la sua esistenza sulla condivisione di valori etici, una democrazia partecipata, l’attitudine al cambiamento delle regole e alla creazione e utilizzo di innovazioni scientifiche e tecnologiche. L’analisi di come si svilupperà il mondo nei prossimi decenni e della complessa crisi economica che si sta attraversando, indica che le comunità, qualunque sia la loro connotazione (cittadine, nazionali, ecc), per affrontare le nuove sfide per lo sviluppo devono avere una grande capacità di vivere i cambiamenti derivanti: dall’evoluzione scientifica e tecnologica; dal confronto culturale sociale ed economico con le altre comunità con cui bisogna cooperare e competere; dalle incertezze e i rischi presenti nei piani per l’assicurazione di un benessere minimo o di una cittadinanza inclusiva. Tutto questo può essere gestito al meglio solo attraverso la bussola della Social Innovation, che implica una strategia per la formazione di smart-people che devono vivere secondo i principi dello smart-living in delle smart-communities o smart-cities. Quest’ultime da intendere come città dove gli investimenti nel capitale umano e sociale, nei processi di partecipazione, nell’istruzione, nella cultura, nelle infrastrutture per le nuove comunicazioni, alimentano uno sviluppo economico sostenibile, garantendo un’alta qualità di vita per tutti i cittadini e prevedendo una gestione responsabile delle risorse naturali e sociali, attraverso una governance partecipata.

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