fbpx

itenfrdees

Promos Ricerche è un Consorzio senza fini di lucro. SCOPO: La promozione e l’introduzione dell’innovazione in qualsiasi forma e settore. Scopri di più.

News

Rinnovabili, al via i nuovi incentivi In evidenza

Stampa Email

rinnovabili incentivi 1Con l’uscita in Gazzetta Ufficiale (n. 150 del 29 giugno) del decreto 23 giugno 2016, sono finalmente operativi gli incentivi alle rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico. Il provvedimento incentiva gli impianti eolici (onshore e offshore), idroelettrici, geotermici, a biomassa e biogas, nonché quelli solari termodinamici, ma solo per il 2016 perché dal 2017 cambierà tutto.

Il provvedimento è stato accolto positivamente dalle associazioni delle imprese del settore. Che però non hanno risparmiato qualche critica sul ritardo accumulato. «Si tratta di un decreto - dice Simone Togni, presidente dell’Anev (eolico) - che arriva clamorosamente in ritardo: detto questo non c’è dubbio che darà un po’ di respiro al settore, visto che gli investitori rischiavano di abbandonare il nostro Paese». Dello stesso tenore il commento di Anie Rinnovabili: «Il ritardo accumulato dal decreto di cui era attesa l’efficacia a decorrere dal 1 gennaio scorso - dice Alberto Pinori, presidente dell’associazione - ha bloccato temporaneamente gli investimenti futuri del nostro paese nelle tecnologie “verdi” per supportare la transizione dalle fossili alle rinnovabili».

Ma tornando al decreto, uno sguardo ai numeri. Il budget previsto ammonta a 435 milioni di euro ma in ogni caso occorrerà tenere d’occhio il contatore del Gse che al 31 maggio è puntato a quota 5,553 miliardi di euro e che una volta che toccherà il tetto di 5,8 miliardi chiuderà il rubinetto di questa tornata di agevolazioni. Il limite è fissato come totale delle risorse impegnate dallo Stato, ma con il decreto il contatore girerà solo per l’avvenuta messa in esercizio degli impianti e non più alla mera domanda di incentivo. «È uno degli elementi positivi del provvedimento - commenta Pinori - che si auspica dia una boccata di ossigeno al temuto raggiungimento del tetto di spesa degli incentivi insieme alla possibilità di intervenire sugli impianti in esercizio – anche del fotovoltaico - per manutenzione ed ammodernamento».

Rispetto al Dm 6 luglio 2012 che aveva disciplinato le regole negli anni passati, non cambiano i meccanismi di accesso agli incentivi: gli impianti più piccoli accedono direttamente al bonus facendone richiesta al Gse. Diverso l’iter per gli impianti di media potenza: in questo caso si dovrà fare richiesta al Gse per l’iscrizione in un apposito registro ed entrare così in una graduatoria in base a rigorosi criteri di priorità. Gli impianti in posizione utile, cioè quelli che hanno “le carte in regola” e rientrano nel contingente massimo incentivabile relativo a quella fonte di energia accedono all’incentivo. Infine, gli impianti più grandi (sopra i 5 Mw) partecipano ad aste competitive al ribasso (incentivo a base d’asta con rilanci al ribasso).

Il decreto prevede che entro il 15 luglio il Gse pubblichi le procedure operative, mentre la scadenza per i bandi su registro e aste è fissata al 20 agosto. Il provvedimento poi recepisce le indicazioni chieste dalla Commissione Ue: possono partecipare alle aste anche gli impianti ubicati in altri Stati Ue o extra Ue confinanti con l’Italia coi quali la Ue ha stipulato un accordo di libero scambio, che esportano fisicamente la loro produzione in Italia; incentivo ridotto per gli impianti cui è riconosciuto un contributo in conto capitale; gli impianti idroelettrici che producono energia in base a una concessione di derivazione, se vogliono l’incentivo devono avere l’attestazione dell’Autorità competente che la concessione non pregiudica gli obiettivi di qualità delle acque ai sensi del Dlgs 152/2006; gli impianti geotermici pilota accedono all’incentivo premium e non alla tariffa onnicomprensiva.

In generale gli incentivi sono ridotti rispetto a quelli previsti dal precedente regime del Dm 6 luglio 2012. «In particolare l’eolico - spiega Togni (Anev) - ha subito una notevole contrazione, passando dai 1200 Mw annui del passato ai 400 Mw annui con il regime attuale». Infine, gli impianti ammessi nelle vecchie graduatorie ai sensi del Dm 6 luglio 2012 che non erano riusciti a entrare in esercizio nei tempi previsti sono “ripescati” potendo godere del nuovo incentivo decurtato del 6 per cento.

AdA

Vai al Decreto 23 giugno 2016 (permalink)

fonte Sole24Ore 179/16 FL e FP


casibom