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Rifiuti solidi urbani. Dall'UNI una norma tecnica.

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sacco bioRaccolta differenziata, rifiuti organici, compostaggio: termini che sono entrati ormai nella quotidianità delle famiglie italiane, traducendosi in pratiche abituali. Ma – a meno di non avere una piccola compostiera in casa – non basta differenziare i rifiuti organici (avanzi di cucina e di giardino) dagli altri tipi di rifiuti: è altrettanto importante utilizzare per la raccolta i sacchetti giusti, biodegradabili e compostabili in modo da non interferire con le pratiche di compostaggio o digestione anaerobica.
Quali debbano essere i requisiti dei sacchetti, la loro dimensione e le caratteristiche fisico-meccaniche, è indicato in modo chiaro nella norma UNI 11451, "Sacchi biodegradabili e compostabili per la raccolta della frazione organica dei rifiuti solidi urbani - Tipi, requisiti e metodi di prova".
"Nella norma UNI 11451 si definiscono i riferimenti tecnici dei sacchetti biodegradabili e compostabili destinati alla raccolta dell'umido domestico – spiega Claudio Puliti, relatore della norma UNI e tecnico commerciale di Ibi Plast srl – la norma è importante per il consumatore perché identifica un prodotto idoneo per la raccolta dell'umido domestico, e per il gestore della raccolta rifiuti perché il film che costituisce il sacchetto può essere trattato insieme ai rifiuti organici, negli appositi impianti di compostaggio e di digestione anaerobica".
Secondo i dati del rapporto "Rifiuti Urbani 2012" dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), la frazione organica dei rifiuti raccolta ammonta a circa 4,2 milioni di tonnellate (con un incremento del 12% rispetto all'anno precedente). Il Rapporto evidenzia, inoltre, l'elevato potenziale sviluppo della raccolta dell'organico che, se avviato in modo capillare sull'intero territorio italiano, potrebbe ammontare a 6-7 milioni di tonnellate l'anno.

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