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Incentivi Ue alla mobilità sostenibile

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In arrivo 12 milioni per promuovere i progetti di 30 metropoli europee.
Per le città intelligenti del futuro, in grado di promuovere la mobilità e lo sviluppo sostenibile, l’Unione europea è pronta a investire circa dodici milioni di euro, selezionando trenta città in tutta Europa che riceveranno gli incentivi. A fare il punto sul progetto Smart cities che entrerà nel vivo della selezione nel prossimo mese di giugno è stato, ieri, a Milano Carlo Corazza, portavoce del vicepresidente della Commissione, Antonio Tajani.
Corazza è intervenuto al summit “Green mobility e sviluppo urbano sostenibile” organizzato dal Gruppo 24 Ore. «Dall’Italia abbiamo già ricevuto le candidature di Torino e Genova» ha spiegato Corazza. L’urgenza di ripensare ai modelli di sviluppo urbano e di colmare il gap infrastrutturale su scala mondiale è stata evidenziata anche da Riccardo Trentini di Boston consulting group: «Per acqua, trasporti e rifiuti servono 40 triliardi di dollari da oggi al 2030 – ha osservato – inevitabile coinvolgere i capitali privati».
A livello locale molte le esperienze citate: da Salerno che si prepara a diventare il polo dell’architettura contemporanea («Abbiamo investimenti per 1,4 milioni e firme come Zaha Hadid e David Chipperfield» ha spiegato il sindaco uscente Vincenzo De Luca) al progetto di auto elettriche Zero Emission city in avvio a Parma.
Ma ciò che ancora manca, secondo Leopoldo Freyrie, neo-presidente dell’Ordine architetti «è una visione strategica unitaria nelle nostre città». Mentre Giuseppe Roma direttore del Censis, ha chiesto «un ascolto preventivo dei cittadini». Per l’auto elettrica la grande sfida si gioca sui costi. Renault (quattro miliardi di investimenti sul piatto e quattro modelli in arrivo a partire dal 2012) stima che nell’arco di 5-6 anni si arriverà a produrre un modello equivalente per prezzo ai veicoli tradizionali.
Ne è meno convinta Peugeot, che dal 2010 ha commercializzato in Europa il primo modello elettrico al 100%. In Italia uno dei principali ostacoli alla diffusione dell’auto elettrica è l’assenza di colonnine di ricarica. Lo ha ricordato Paolo Ghinolfi («Ne mancano ancora troppe»), ad di Arval, società leader nel noleggio auto a lungo termine, il quale ha invitato le case costruttrici a «non fare un prodotto di difesa». A giugno, inoltre, debutterà a Singapore un progetto targato Bosch che prevede l’installazione di 60 colonnine per 60 vetture.
Fonte: Il Sole 24 Ore