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Impianti a gas. Rivista la UNI 7128

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logo uniNel mese di novembre 2011, l’UNI ha pubblicato la norma UNI 7128:2011 dal titolo “Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da reti di distribuzione - Termini e definizioni” che sostituisce una norma decisamente datata, ovvero la norma UNI 7128:1990, oltremodo obsoleta e da tempo sostanzialmente disapplicata.
I motivi, che hanno spinto il CIG a revisionare la norma, affidandone l’elaborazione al gruppo di lavoro 1 (GL1) della propria Commissione B5 “Impiantistica di utilizzazione”, sono sostanzialmente riportati nell’introduzione della stessa:

«La necessità di provvedere all’aggiornamento della presente norma è da ricercare nella esistenza di una pluralità di provvedimenti che si sono succeduti nel tempo e che hanno originato una molteplicità di definizioni poco coordinate tra di loro. Su questa base si è pensato di condurre un esercizio di sintesi mirato alla creazione di definizioni univoche.
È importante sottolineare le valenze della presente norma alla quale è demandato un ruolo di riferimento per tutti coloro che hanno la necessità di elaborare testi normativi con l’auspicio che possa essere anche strumento di riferimento per l’applicazione della legislazione vigente in materia di impianti a gas.
In seguito alla pubblicazione della nuova edizione della UNI 7128, si procederà all’allineamento del contenuto delle norme esistenti, per la parte terminologica».

La norma del 1990, infatti, consisteva di due sole pagine e conteneva unicamente 25 termini con le relative definizioni; era divisa in quattro parti “termini di carattere generale”, “impianti”, “ventilazione dei locali” e “scarico dei prodotti della combustione”. Tale esiguità di contenuti aveva condotto, negli anni seguenti, ad un proliferare di termini nelle norme di sicurezza (UNI 7129, UNI 7131, UNI 10845, UNI 11071 eccetera); ogni norma, poi, forniva proprie definizioni. Il risultato era che uno stesso termine era definito in un modo diverso a seconda della norma in cui era trattato; poca o tanta che fosse la differenza, il risultato era che l’applicazione concreta era fonte di discussioni interpretative ogni qual volta che si dovevano confrontare due (o più) norme diverse.

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Fonte UNI