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Pubblicata la Prassi di riferimento  46:2018. Raccolta differenziata degli imballaggi in plastica

Pubblicata la Prassi di riferimento 46:2018. Raccolta differenziata degli imballaggi in plastica

Pubblicata dall’UNI la Prassi di Riferimento UNI/PdR 46:2018Profili professionali che svolgono controlli sulla filiera della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica - Requisiti dei profili di ispettore e presidiante e indirizzi operativi per la valutazione della conformità”.
I destinatari della prassi di riferimento sono, dunque, i profili professionali che si occupano di analisi merceologiche su raccolta differenziata degli imballaggi in plastica, sia in ingresso che in uscita dai centri di selezione e di presidio presso i centri di selezione.
Frutto della collaborazione con COREPLA, il Consorzio di filiera costituito per il conseguimento degli obiettivi di recupero di rifiuti di imballaggi in plastica previsti dalla normativa ambientale, la UNI/PdR definisce i requisiti dei profili professionali addetti ai controlli in termini di analisi merceologiche sulla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica e di presidio continuativo presso i centri di selezione, individuandone compiti e responsabilità, in termini di conoscenze, abilità e competenze, definite sulla base del Quadro europeo delle qualifiche (EQF):

  • ispettore
  • presidiante.

Per tali profili professionali, il documento fornisce, inoltre, gli indirizzi operativi per la valutazione di conformità per la certificazione e le linee guida per la loro formazione.
Si ricorda che le prassi di rifermento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretta ai soli autori, e costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento.

mb

Fonte: UNI

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Raccolta differenziata. Pubblicata la UNI 11686 sugli elementi identificativi dei contenitori

Raccolta differenziata. Pubblicata la UNI 11686 sugli elementi identificativi dei contenitori

Pubblicata la nuova norma UNI 11686 sui Waste Visual Elements, ossia gli elementi visivi identificativi dei contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti.
L’Italia è il primo Stato a livello europeo a dotarsi di questa norma che intende, tra l’altro, favorire l’obiettivo UE di raggiungimento del 65% di raccolta differenziata e del 50% di reale avvio a recupero.
La norma, attesa da tempo dagli operatori del settore e dalle autorità operanti sul territorio, ha lo scopo di facilitare e rendere univoca l'identificazione dei contenitori dedicati alla raccolta dei rifiuti al fine di migliorare la raccolta differenziata delle diverse tipologie di rifiuto urbano.
La UNI 11686 definisce i colori e gli ulteriori elementi di identificazione visiva per facilitare il riconoscimento del cassonetto giusto nel quale riporre la specifica tipologia dei propri rifiuti. In questo modo, grazie alla unificazione di forme, colori, scritte e icone, i cittadini potranno andare “a colpo sicuro” ovunque si trovino. La raccolta differenziata non riguarda infatti solo i cittadini che vivono in una determinata città, ma anche tutte le persone che viaggiano per motivi diversi e che dovrebbero trovare in ogni luogo gli stessi elementi visivi che caratterizzano i contenitori per la raccolta di rifiuti ai quali sono abituati: uno stesso colore e una stessa icona indicheranno con facilità a un turista dove gettare plastica, vetro, oppure l’umido.
Attualmente in Italia i Comuni possono decidere autonomamente come “battezzare” i contenitori per la raccolta differenziata: a Milano, a Napoli e a Roma - per esempio - i colori dei cassonetti per raccogliere lo stesso tipo di rifiuto differiscono tra loro creando un caos multi-cromatico che mette in difficoltà le persone e penalizza - al tempo stesso - l’efficacia della raccolta differenziata. A Roma il cassonetto verde è sinonimo di indifferenziato mentre a Milano e Napoli accoglie solo ed esclusivamente il vetro. I romani gettano vetro plastica e metallo nel cassonetto blu che a Milano non esiste mentre a Napoli accoglie l'indifferenziato...
La Direttiva europea 2008/98/CE e le leggi vigenti impongono di raggiungere il 65% di raccolta differenziata e il 50% di reale avvio a recupero. Tali obiettivi hanno bisogno anche del sostegno di norme tecniche che aiutino a uniformare le attrezzature a favore del corretto utilizzo da parte del cittadino, del turista e degli operatori del settore della raccolta dei rifiuti urbani. Potranno essere riutilizzati con facilità i bidoni e i cassonetti già in uso,
La norma UNI 11686 sui Waste Visual Elements consente all'Italia di essere il primo Paese europeo a fare un passo avanti sia dal punto di vista economico che dal punto di vista culturale.

mb

Fonte UNI

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Raccolta differenziata. Allo studio un progetto di norma europea per l’identificazione dei contenitori

raccolta differenziataSin dall’inizio degli anni ’90 l’Italia è stata promotrice a livello europeo dello sviluppo e della pubblicazione di numerosi standard tecnici relativi alle macchine e ai contenitori per la raccolta dei rifiuti. Norme che hanno permesso di arrivare all’integrazione fra contenitori e sistemi di svuotamento e che hanno notevolmente migliorato le condizioni di sicurezza, di salute e di igiene sulla strada a vantaggio sia degli operatori che dei cittadini.
Con l’introduzione della raccolta differenziata si sono diffusi schemi, abitudini e contenitori diversi da comune a comune e da Paese a Paese e si è avvertita quindi la necessità di disporre di un sistema che abbinasse forme, colori e scritte e che permettesse immediatamente di sapere se il contenitore specifico (e il relativo servizio di raccolta) fosse riservato alla carta, alla plastica o a un insieme di più materiali.
Per questo motivo in seno al Comitato tecnico europeo CEN/TC 183 “Waste management” (competente proprio nella definizione di norme tecniche relative alla gestione e raccolta dei rifiuti) già dal 2009 è stato avviato lo studio del progetto EN 16403 che specifica un modo per identificare i contenitori per la raccolta dei rifiuti – e di conseguenza il loro contenuto – tramite un set di elementi visivi identificativi compresi colori, icone, simboli e testi: i cosiddetti “Waste visual elements”.
Questi elementi visivi permettono di identificare immediatamente i contenitori e le tipologie di rifiuti in modo da facilitarne la raccolta, il riciclaggio e il recupero sia per i consumatori sia per le compagnie che gestiscono queste attività.Non si tratta semplicemente di un problema di mero decoro urbano ma proprio della necessità di uniformare colori e simboli per non penalizzare l’efficacia della raccolta differenziata in tutta Europa.
La scelta dei colori non è stata casuale, ma è stata determinata da una attenta analisi di mercato che ha tenuto conto di quello che già esisteva cercando di renderlo omogeneo; quindi tutti i contenitori già esistenti potranno essere mantenuti e riqualificati per essere adeguati ai nuovi requisiti richiesti dal documento. Il progetto è ritenuto molto interessante tanto che in sede europea si è deciso comunque di pubblicarlo come specifica tecnica. Parallelamente a livello nazionale sarà avviato l’iter di pubblicazione di una norma italiana che adotterà in toto i contenuti della specifica tecnica europea.

Il Consorzio Promos Ricerche, quale punto di riferimento territoriale degli Enti Normatori italiani UNI e CEI, offre, presso i propri uffici, la consultazione gratuita della normativa tecnica dei principali Enti Normatori (UNI, CEI, ISO, IEC, CENELEC, CEN).

mb

Fonte UNI

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Cresce la differenziata

Un Comune su 6 in Italia supera ad oggi il 60% della raccolta differenziata. Nel nostro Paese, inoltre, i migliori sistemi di gestione dei rifiuti urbani sono nel Nord Est, con in testa Ponte delle Alpi, in provincia di Belluno. E sempre al Nord si collocano le 5 Regioni più virtuose anche se la Lombardia perde colpi nell’ultimo anno mentre buone performance si registrano in Sardegna e nella tanto travagliata Campania.
A spiccare tra le grandi città italiane per migliore gestione dei rifiuti è Salerno che si attesta come la ‘perla’ della raccolta differenziata del Meridione.
Sempre sul fronte della differenziata, sono invece assenti tutte le altre grandi città italiane – sebbene Torino e Milano mostrino segni di cambiamento – e sono ancora pochi i capoluoghi, appena 5, che centrano l’obiettivo. A tracciare il quadro è la Legambiente che ha premiato i Comuni Ricicloni 2011. Ben 1.290 comuni hanno vinto l’appellativo di “Ricicloni 2011? per aver superato il 60% di raccolta differenziata, mentre 731 comuni si confermano zoccolo duro del concorso annuale indetto dall’associazione dei ‘cigno verde’, comparendo da tre anni consecutivi nelle classifiche. Nonostante i passi avanti compiuti e gli exploit di Salerno e dei capoluoghi sardi, descritti dal dossier, per il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, “rimangono ancora ampie zone problematiche, soprattutto a carico delle metropoli, sulle quali è urgente investire”.
La strada da percorrere, ha avvertito, “è evidentemente quella dell’estensione del porta a porta, della costruzione degli impianti di riciclaggio, a partire dall’organico, della diffusione delle politiche di prevenzione”.


Fonte: www.ildenaro.it

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Raccolta di carta e cartone

 

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Oltre 3 milioni di tonnellate di carta e cartone raccolte che hanno evitato 222 discariche dal 1999 al 2010, di cui 26 solo nel 2010. Un importante lavoro, che in termini di benefici ambientali ed economici per la comunità, si può tradurre in circa 460 milioni di euro.
A tracciare il quadro è il XVI Rapporto sulla raccolta differenziata di carta e cartone di Comieco, Consorzio Nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica. Nell’anno della ripresa della produzione cartaria (+6,9%), dunque, la raccolta differenziata di carta e cartone aumenta del 2%. In termini assoluti, in Italia sono state raccolte 3,07 milioni di tonnellate di carta e cartone pari a 52,2 kg di media procapite.
Dopo la forte flessione del 2009, il rapporto rileva un incremento del 6% degli imballaggi immessi al consumo (4,338 milioni di tonnellate), di cui è stato recuperato e riciclato quasi il 90% (3,777 milioni di tonnellate). Dal 1999 al 2010, grazie ai risultati della raccolta differenziata, si è evitata la costruzione di ben 222 nuove discariche, 26 solo nel 2010.
Ma raccogliere e riciclare carta e cartone comporta impatti positivi per l’intera comunità. In particolare, in termini economici, che considerano i mancati costi di discarica, i posti di lavoro creati e i benefit ambientali dovuti alle minori emissioni, il beneficio complessivo nel 2010 è di oltre 460 milioni di euro, portando il totale complessivo del periodo 1999-2010 a 3,5 miliardi di euro. Il nord, con oltre 1,8 milioni di tonnellate (+3,1%), è il vero motore della raccolta di carta e cartone, mentre frenano il centro e il sud. Nello specifico, tutte le regioni mostrano segni di incremento.

Fonte: www.ildenaro.it

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L’Abc della raccolta differenziata

Di rifiuti non si sa mai abbastanza, in particolare come disfarsene. Chi non si è imbattuto in un imballaggio complicato senza sapere cosa farne al momento di buttarlo: con la carta o con la plastica? O è stato tentato di gettare una lampadina vecchia nella campana del vetro? O si è domandato che fine faranno i sacchi diversamente colorati così scrupolosamente suddivisi nel cortile condominiale: lo sforzo servirà davvero a dar vita a nuovi oggetti o per lo meno a produrre energia?

Con la definitiva ripresa delle attività, con i frigo e le dispense da riempire regolarmente, si intensificheranno senz'altro le occasioni di scartare pacchi e confezioni, così come i dubbi. Senza contare le sanzioni in agguato: dal dicembre scorso il privato che abbandoni rifiuti per strada, in mare o nei fiumi rischia una sanzione da 300 a 3mila euro (Dlgs 205/2010 di recepimento dell'ultima direttiva europea sui rifiuti). Ma anche separare male in condominio può costare caro: i regolamenti comunali prevedono multe da 100 a oltre un migliaio di euro da suddividersi tra i proprietari in base ai millesimi.

continua su: www.ilsole24ore.com

 

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L’app per la raccolta differenziata

 

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E poi dicono che i giovani non hanno più la creatività e lo spirito di iniziativa di una volta. Qui abbiamo un 18enne, Francesco Cucari, che viene da un paesino della Basilicata, ha una grande passione per la tecnologia e le applicazioni web e tanta voglia di creare qualcosa di utile per la comunità italiana, alle prese sempre più spesso con la raccolta differenziata.

 

QUAL è IL RISULTATO DEI SUOI SFORZI? L'APPLICAZIONE PER SMARTPHONE ANDROID: DIZIONARIO DEI RIFIUTI.

Continua su: www.econote.it

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Differenziata a regola d’arte

 

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La raccolta differenziata dei rifiuti, a volte, viene vissuta dai cittadini come un fastidio. Infatti, già dentro le mura di casa, occorre trovare un posto per ogni tipologia di rifiuti che l’attività domestica produce. Tuttavia, la selezione domestica rappresenta il primo e fondamentale passo verso il riciclaggio di qualità (frazioni più pulite) e il conseguente minore impatto sul territorio dato dalla riduzione dei flussi avviati a discarica o a termovalorizzazione. Accanto alle frazioni di vetro, plastica, carta, metalli (tipicamente rappresentate dagli imballaggi), in casa si produce anche qualcosa di particolare: il rifiuto biodegradabile, il cosiddetto “umido”, a base di biomassa.
In questa dizione confluiscono tutti i rifiuti di cucina: avanzi crudi o cotti di carne e pesce, dolci, pane, salumi, formaggi, filtri di tè e tisane, fondi di caffè, scarti di frutta e verdura, gusci di uova, pasta, riso, farina, fiori e piantine, piume e capelli. Si aggiungono gli alimenti scaduti. L’umido incide sui rifiuti prodotti in casa in modo considerevole; si stima, infatti, che rappresenti circa un terzo del totale.

Continua su : www.ilsole24ore.com


 

 

 

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