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Infrastrutture verdi, la Campania apre il bando per gli agricoltori

Infrastrutture verdi, la Campania apre il bando per gli agricoltori

La Regione Campania (Psr Feasr 2014-2020), nell’ambito del Gal Alto Casertano Psl 2014-2020, ha aperto il bando infrastrutture verdi ed elementi del paesaggio agrario. Disponibili 200mila euro per agricoltori singoli e associati, proprietari, gestori pubblici, consorzi di bonifica, autorità di bacino regionali e interregionali.

Finanziati interventi per fasce tampone e siepi, filari, boschetti. Contributo pari al 100% della spesa ammessa, per un massimo di 50mila euro. Domanda presentata tramite il portale Siar http://siar.regione.campania.it previa autenticazione dalle ore 9:00 del 1°marzo alle ore 16 del 10 aprile 2019.

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Pmi agricole, bando online “Premio per l’innovazione”

Pmi agricole, bando online “Premio per l’innovazione”

Confagricoltura bandisce la prima edizione del Premio Nazionale per l'innovazione nel settore dell'agricoltura. Il Premio diretto alle imprese agricole innovative, nasce con l'idea di costruire un momento celebrativo che mostri quanto il settore sia già ricco di innovazione, mettendo in luce l'ampia e articolata offerta di soluzioni tecnologiche, di prodotto e di processo, organizzative, già poste in essere negli ultimi anni o in corso di sviluppo. Nel dare rilievo al tema dell'innovazione emerge, inoltre, l'esigenza di enfatizzare il ruolo degli imprenditori agricoli in quanto vero motore dello sviluppo non solo aziendale ma anche territoriale.

Potranno presentare domanda fino al 28 febbraio 2019 tutte le aziende agricole che abbiano sviluppato o implementato negli ultimi tre anni soluzioni innovative appartenenti alle seguenti tre categorie:

Categoria A - Nuove frontiere. In questa categoria rientrano tutte le innovazioni sviluppate dalle aziende agricole prettamente di tipo tecnologico. Si possono distinguere le cosiddette innovazioni di prodotto e di processo.

Categoria B - Reti, filiere, etc. In questa categoria rientrano tutte le innovazioni sviluppate dalle aziende agricole in collaborazione con altri soggetti, siano essi partner di filiera, di rete o altro. I benefici di tali innovazioni dovrebbero quindi essere riscontrabili a livello della singola azienda agricola, dei partner e del sistema intero del quale fanno parte.

Categoria C - Smart land smart city. In questa categoria rientrano tutte le innovazioni sviluppate dalle aziende agricole che hanno dirette ricadute nel rapporto tra agricoltura e territorio. Due sono le possibili declinazioni individuate: la prima riguarda territori urbani e rurali mentre la seconda, il legame tra agricoltura e cultura, arte e turismo.

Le domande di partecipazione potranno essere compilate e presentate entrando nella categoria del premio in cui si intende partecipare.

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Bando Fabbrica intelligente e Agrifood, dal 22 gennaio presentazione dei progetti

Bando Fabbrica intelligente e Agrifood, dal 22 gennaio presentazione dei progetti

Con la pubblicazione in GURI n. 279 del 29 novembre 2018 del decreto Mi.S.E. 20 novembre 2018 è stata fissata al 22 gennaio 2019 l’apertura dello sportello per la presentazione dei progetti sperimentali nell’ambito dei settori applicativi per le linee di intervento Fabbrica Intelligente e Agrifood, definite dalla Strategia nazionale di specializzazione intelligente.

La dotazione finanziaria, per i progetti da realizzare nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, è pari a € 127.039.600,00, distribuiti in egual misura tra le linee di intervento “Fabbrica intelligente” e “Agrifood”. Il 60% delle risorse disponibili, rivenienti dalla dotazione del Fondo per la crescita sostenibile, è riservato ai progetti di ricerca e sviluppo presentati da P.M.I. e reti d’imprese.

Possono beneficiare delle agevolazioni i seguenti soggetti che abbiano la disponibilità di un’unità locale ubicata nei territori delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia:

  • imprese industriali dirette alla produzione di beni e servizi;
  • imprese dei trasporti, via terra e via aria;
  • imprese artigiane di produzione di beni;
  • imprese agro – industriali;
  • centri di ricerca.

Sono ammessi progetti congiunti su iniziativa di massimo 3 proponenti, mediante ricorso al contratto di rete, consorzio o accordo di partenariato. Limitatamente ai progetti del settore “Agrifood” presentati in forma congiunta, possono beneficiare delle agevolazioni anche le imprese agricole.

Sono finanziati i progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, all’implementazione di servizi e processi esistenti, nell’ambito dei settori applicativi  riconducibili alle linee di intervento Fabbrica intelligente e Agrifood, come definiti dalla Strategia nazionale di specializzazione intelligente.

Le proposte progettuali devono prevedere spese per almeno € 800.000 e fino ad un massimo di € 5.000.000.  Sono ammesse le spese relative a personale dipendente del soggetto proponente o in rapporto di collaborazione, somministrazione ovvero titolare di assegno di ricerca; strumenti ed attrezzature nuove di fabbricazione; servizi di consulenza e gli altri servizi necessari per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo; acquisizione e ottenimento di licenza dei risultati di ricerca; brevetti, know-how.

Le agevolazioni sono concesse nella forma del finanziamento agevolato, non assistito da forme di garanzia, a copertura del 20% delle spese ammissibili, oltre che del contributo a fondo perduto.

La domanda di agevolazione deve essere presentata esclusivamente in via telematica a partire dalle ore 10.00 del 22 gennaio 2019. È prevista una fase di precompilazione a partire dal 17 dicembre 2018.

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Agricoltura, incentivi da 70 milioni per il ricambio

Agricoltura, incentivi da 70 milioni per il ricambio

Settanta milioni in tre anni, con domande “a sportello”, per sostenere progetti di sviluppo nell’agroalimentare. Ismea, per contrastare il cronico problema dell’invecchiamento della nostra agricoltura, mette a disposizione dei fondi agevolati per favorire, da un lato, il ricambio generazionale attraverso la misura definita subentro e, dall’altro, stimolare lo sviluppo di aziende agricole esistenti condotte da giovani.

A questo proposito giova ricordare come per giovani si intendano gli imprenditori che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 40 anni, sia in forma singola che associata: in questo caso la società deve essere composta di oltre il 50% di soci giovani, che detengano almeno il 50% delle quote societarie.

Le norme su cui si fondano queste agevolazioni sono da riscontrarsi nel Dm 18 gennaio 2016 e nel Dm 28 febbraio 2018, più noto come decreto «Resto al Sud». L’aiuto deve quindi essere ben inquadrato, a seconda che si tratti di richieste per il subentro aziendale, ossia quello in cui un giovane o una società intende sostituirsi nella conduzione di un’azienda agricola esistente da almeno due anni, oppure di ampliamento di aziende agricole esistenti, sempre condotte da giovani.

Per quanto attiene alle agevolazioni, queste possono essere solo con mutui agevolati a tasso d’interesse zero o come contributi a fondo perduto e mutuo agevolato. Qui la differenza la fa il territorio: infatti, per regioni indicate nel decreto Resto al Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), il giovane ha a disposizione un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento e un mutuo agevolato a tasso zero che copra il 60% del progetto. Restano quindi a suo carico in autofinanziamento solamente il 5% delle spese dell’intero progetto. Nelle restanti regioni del centro-nord del Paese, invece, è possibile richiedere solamente il mutuo agevolato, sempre a tasso zero, ma fino al 75% della spesa prevista.

L’investimento massimo ammissibile è, per tutto il territorio, pari a 1,5 milioni per progetto, Iva esclusa. I mutui possono avere una durata compresa tra 5 e 10 anni, elevabile fino a 15 per i soli investimenti della produzione primaria. Di tutto interesse anche i fondi messi a disposizione per il prossimo triennio, che ammontano a 70 milioni di euro complessivi, di cui 50 destinati alle regioni del Resto al Sud.

Gli investimenti ammissibili sono diretti a:

  • miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola;
  • miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni d’igiene o del benessere degli animali;
  • realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione dell’agricoltura.

In buona sostanza, si possono richiedere le agevolazioni per l’intero progetto d’investimento, seppure con limiti percentuali sulle varie tipologie: dalle spese tecniche e di fattibilità, all’acquisto macchinari che può essere anche il 100% della spesa, opere agronomiche, ristrutturazioni per agriturismo, opere edili per miglioramento o realizzazione di edifici produttivi, allacciamenti, macchinari e attrezzature (per il dettaglio delle percentuali si veda lo schema in pagina).

Le domande sono con procedura «a sportello» ed esclusivamente, oramai come per la maggior parte dei finanziamenti, con sistema telematico su un portale dedicato accessibile dal sito Ismea. Non ci sono punteggi o priorità quindi, ma è necessaria comunque un’accurata descrizione del progetto con un «agri-business plan», che ne dimostri la concreta fattibilità e soprattutto la sostenibilità economica e finanziaria.

Per essere ammessi al finanziamento ci sono requisiti differenti secondo il tipo d’intervento: nel subentro occorre essere imprese agricole regolarmente costituite da non più di sei mesi, con sede operativa sul territorio nazionale e con azienda cedente, attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana; per l’ampliamento invece le imprese agricole devono essere attive e regolarmente costituite da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane.

L’intento del ministero è quindi chiaro: non finanziare imprese in difficoltà (come da normativa Ue), ma solamente progetti di sviluppo validi presentati da giovani che continuano a credere nell’agroalimentare. Infine ad oggi, stando a fonti Ismea, risultano in lavorazione sul portale oltre cinquanta progetti per entrambe le tipologie di finanziamento, segno del forte interesse suscitato nonostante si sia ancora in piena programmazione dei Psr regionali.

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fonte Sole24Ore 316/18 RZ

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Giovani in agricoltura e ampliamento di aziende agricole esistenti, 70 milioni dal Mipaaf

Giovani in agricoltura e ampliamento di aziende agricole esistenti, 70 milioni dal Mipaaf

Sono state approvate le nuove Istruzioni Applicative relative alla misura agevolativa "Resto al Sud" che introduce un contributo a fondo perduto per le imprese agricole localizzate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Pertanto è possibile presentare domande di autoimprenditorialità secondo la normativa vigente.

L’obiettivo della misura è quello di favorire il ricambio generazionale in agricoltura e l’ampliamento di aziende agricole esistenti condotte da giovani e si rivolge a micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti.

Sono previsti investimenti fino a 1.500.000 euro per una durata da 5 a 15 anni. Sono destinati a progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo, in particolare: la spesa per lo studio di fattibilità è ammissibile nella misura del 2% del valore complessivo dell’investimento da realizzare; inoltre la somma delle spese relative allo studio di fattibilità, ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12% dell’investimento da realizzare; le spese relative alle opere agronomiche sono ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria; la somma delle spese relative alle opere agronomiche, opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione, ai fini dell’ammissibilità non deve superare il 40% dell’investimento da realizzare; per le spese di investimento relative al settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, l’acquisto di terreni è ammissibile solo in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali dell’intervento; la potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore al 100% della capacità produttiva, stimata a regime, dell’azienda agricola oggetto dell’intervento.

Previsto un mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 75 per cento delle spese ammissibili. Nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, in alternativa ai mutui agevolati, è previsto un contributo a fondo perduto fino al 35 per cento della spesa ammissibile nonché un mutuo agevolato, a tasso zero, di importo non superiore al 60 per cento della spesa ammissibile.

Per le attività di agriturismo e le altre attività di diversificazione del reddito agricolo saranno concesse agevolazioni in regime de minimis nel limite massimo di 200.000 euro.

La misura non finanzia diritti di produzione, animali e piante annuali, lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e macchinari usati, capitale circolante.

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Agricoltura: dal 9 ottobre obbligatorio il servizio telematico di denuncia infortunio

Agricoltura: dal 9 ottobre obbligatorio il servizio telematico di denuncia infortunio

Nell’ambito del processo di trasferimento online dello scambio di dati e informazioni tra gli utenti e le amministrazioni pubbliche, è disponibile sul portale Inail il servizio telematico di denuncia/comunicazione di infortunio per i datori di lavoro del settore agricoltura. Come precisato nella circolare n. 37, pubblicata lo scorso 24 settembre, i soggetti tenuti all’adempimento dell’obbligo di denuncia/comunicazione di infortunio sono i datori di lavoro inquadrati, ai fini previdenziali e assicurativi, nel settore agricoltura e registrati negli appositi archivi dell’Inps, che provvede sia alla riscossione dei contributi di previdenza e assistenza sociale e assicurativi, sia all’accertamento dell’appartenenza al settore agricoltura. La denuncia/comunicazione può essere effettuata anche dagli intermediari e dai loro delegati.

La nuova procedura online per l’invio delle denunce/comunicazioni di infortunio è attiva e utilizzabile da subito, mentre da martedì 9 ottobre diventerà obbligatorio avvalersene in via esclusiva. Il rilascio del servizio è stato preceduto dalla realizzazione dell’applicativo “Gestione DL agricolo”, che contiene i dati anagrafici delle diverse tipologie di datori di lavoro del settore agricoltura – aziende agricole, coltivatori diretti, mezzadri, piccoli coloni compartecipanti familiari, imprenditori agricoli professionisti – ed è aggiornato con i dati forniti dall’Inps con cadenze periodiche.

Per l’accesso ai servizi telematici Inail, i datori di lavoro del settore agricoltura devono essere in possesso del profilo di “Utente con credenziali dispositive”, acquisibile tramite la sezione “Richiedi credenziali dispositive” disponibile sul portale dell’Istituto oppure effettuando l’accesso con Spid (Sistema pubblico per l’identità digitale), Pin Inps o Carta Nazionale dei Servizi (Cns). In alternativa, può essere presentata richiesta alle sedi territoriali dell’Inail, previa compilazione del modulo reperibile online con le modalità precisate nella circolare. Gli intermediari e i loro delegati – consulenti del lavoro, dottori commercialisti, ragionieri e periti commerciali, associazioni di categoria, ecc. – possono invece accedere al servizio per l’inoltro della denuncia/comunicazione di infortunio con le credenziali già in loro possesso.

In caso di infortunio, anche se di lieve entità, il lavoratore deve fornire al proprio datore di lavoro il numero identificativo del certificato medico, la data di rilascio e i giorni di prognosi indicati nello stesso certificato. Se non si dispone del numero identificativo, al datore di lavoro deve essere fornito il certificato in forma cartacea. I datori di lavoro sono esonerati dall’obbligo di trasmettere il certificato all’Inail, che lo acquisisce per via telematica dal medico o dalla struttura sanitaria che lo rilascia, mettendolo a disposizione di tutti i datori di lavoro, i loro delegati e intermediari attraverso il servizio online “Ricerca certificati medici” oppure tramite l’omonima funzione presente nella “Comunicazione di infortunio” online.

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EMAS: dall'UE una guida di riferimento per l’agricoltura

EMAS: dall'UE una guida di riferimento per l’agricoltura

Con Decisione 2018/813 del 14 maggio 2018 la Commissione ha adottato il Documento di riferimento settoriale sulla migliore pratica di gestione ambientale, sugli indicatori di prestazione ambientale settoriale e sugli esempi di eccellenza per il settore dell'agricoltura in allegato alla Decisione. La sua elaborazione avviene ai fini del Regolamento EMAS n. 1221/2009 come documento-guida per uno specifico settore economico (in questo caso l'agricoltura): segnala la migliore pratica di gestione ambientale, indicatori di prestazione ambientale e, ove opportuno, esempi di eccellenza nonché sistemi di classificazione che consentano di determinare i livelli della prestazione ambientale.

Il Documento-guida sarà applicabile a decorrere dal 5 ottobre 2018. Il documento è destinato innanzitutto alle organizzazioni già registrate a EMAS, in secondo luogo alle organizzazioni che intendono registrarsi a EMAS in futuro e infine a tutte le organizzazioni che desiderano acquisire informazioni sulle migliori pratiche di gestione ambientale al fine di migliorare le loro prestazioni ambientali. Mira ad aiutare e sostenere tutte le organizzazioni che desiderano migliorare la loro prestazione ambientale proponendo idee e suggerimenti, nonché orientamenti pratici e tecnici.

Il documento di riferimento settoriale approvato in allegato alla Decisione è basato su una relazione scientifica e strategica dettagliata («Relazione sulle migliori pratiche») elaborata dal Centro comune di ricerca della Commissione europea (JRC) che ha discusso e infine concordato le migliori pratiche di gestione ambientale, gli indicatori di prestazione ambientale specifici per il settore e gli esempi di eccellenza descritti nel documento; in particolare, gli esempi sono stati ritenuti rappresentativi dei livelli di prestazione ambientale raggiunti dalle organizzazioni più efficienti del settore.

Spiega la Commissione che l'agricoltura è un settore molto eterogeneo che comprende una varietà di tipi di prodotti e di aziende: pertanto, il documento dovrebbe illustrare le migliori pratiche atte ad essere applicate al maggior numero possibile di aspetti del settore e le azioni concrete da intraprendere per migliorare la gestione dei rifiuti e degli effluenti di allevamento, la gestione del suolo e l'efficienza di irrigazione.

Può essere tenuto in considerazione da tutte quelle organizzazioni che, se registrate o in procinto di registrarsi a titolo del sistema di ecogestione e audit, devono valutare le rispettive prestazioni ambientali nella dichiarazione ambientale, o nella dichiarazione ambientale aggiornata, redatta conformemente all'allegato IV del regolamento.

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Scarica la Decisione (UE) 2018/813 della Commissione del 14 maggio 2018

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Giovani in agricoltura, via al bando Ismea da 70 milioni di euro

Giovani in agricoltura, via al bando Ismea da 70 milioni di euro

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’avviso di bando 2018 per il Primo insediamento in agricoltura, lo strumento Ismea che ha l’obiettivo di facilitare l’accesso alla terra da parte dei giovani che intendono diventare imprenditori agricoli.

I giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti che si insediano in agricoltura per la prima volta potranno beneficiare di mutui a tasso agevolato per acquistare un’azienda agricola. Le agevolazioni sono legate alla presentazione di un Piano di sviluppo aziendale che dimostri la sostenibilità economica, finanziaria e ambientale dell’intervento in relazione allo sviluppo dell’attività agricola.

La dotazione finanziaria che Ismea mette a disposizione per il bando 2018 è di 70 milioni di euro suddivisi in 2 lotti, 35 milioni di euro per le iniziative localizzate nelle Regioni del centro -nord e 35 milioni di euro per le iniziative nel Sud e nelle Isole. Negli ultimi due anni sono stati 151 i giovani che sono diventati imprenditori agricoli grazie all’intervento finanziario di Ismea.

Le risorse complessivamente messe in campo dall’Istituto sono state circa 116 milioni di euro che hanno interessato un totale di circa 6 mila ettari e contribuito alla creazione di 450 posti di lavoro. Le domande di accesso al bando potranno essere presentate sul portale dell’Ismea a partire dalle ore 12 di oggi fino alle ore 12 dell’11 maggio.

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Agricoltura: aliquote contributive INPS 2018

Agricoltura: aliquote contributive INPS 2018

Con la circolare n. 44 del 9 marzo 2018, l’INPS ha comunicato le aliquote contributive applicate alle aziende agricole per gli operai a tempo determinato e a tempo indeterminato per l’anno 2018.

In particolare, per l’anno in corso l’aliquota contributiva nel settore agricolo è fissata nella misura complessiva del 28,90%, di cui 8,84% a carico del lavoratore.

Non varia l’aliquota contributiva dovuta al FPLD (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti) dalle aziende singole o associate di trasformazione o manipolazione di prodotti agricoli zootecnici e di lavorazione di prodotti alimentari con processi produttivi di tipo industriale, di cui alla legge n. 335/1995.

Resta fissata nella misura del 32,30%, di cui 8,84% a carico del lavoratore, pari alla quota raggiunta nel 2011 per effetto dell’aumento di 0,30 punti percentuali previsto dall’articolo 1, comma 769, della legge n. 296/2006.

I contributi INAIL dal 1° gennaio 2018 per gli operai agricoli dipendenti rimangono invariati.

Anche le agevolazioni per zone tariffarie nel settore agricolo di cui all’articolo 1, comma 45, della legge di stabilità 2011 non hanno subito variazioni:

Va tuttavia precisato che tale agevolazione non trova applicazione rispetto al contributo previsto dall’articolo 25, comma 4, della legge 21 dicembre 1978, n 845.

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Scarica la circolare INPS n. 44/2018

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Agricoltura, in Campania contributi fino a 500mila euro per i progetti di innovazione

Agricoltura, in Campania contributi fino a 500mila euro per i progetti di innovazione

Finanziamenti da un minimo di 100 mila euro a un massimo di 500 mila per sostenere la realizzazione di progetti innovativi in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura. A metterli a disposizione, a valere sui fondi del Psr Campania 2014-2020 per un totale di oltre 10 milioni, è la Regione Campania attraverso un avviso pubblico appena approvato (Decreto n. 339 del 29 dicembre 2017).

Il bando finanzia “progetti operativi di innovazione”, finalizzati a migliorare le prestazioni economiche delle aziende agricole attraverso opere di ristrutturazione e ammodernamento; migliorare la competitività dei produttori primari attraverso una loro migliore integrazione nella filiera agroalimentare; preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi ad agricoltura e silvicoltura; rendere più efficiente l’uso dell’acqua in agricoltura; favorire l’approvvigionamento e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili; promuovere la diversificazione, la creazione e lo sviluppo di piccole imprese e l’occupazione.

Possono accedere ai contributi regionali i partenariati che coinvolgano attori provenienti da diversi ambiti, quali agricoltori, ricercatori, consulenti, formatori, imprese, associazioni di categoria, consumatori, gruppi di interesse, organizzazioni non governative, comunità rurali.

L’incentivo viene erogato sotto forma di contributo in conto capitale nella misura del 100% della spesa ammissibile. L’importo complessivo richiesto deve essere compreso tra un minimo di 100 mila euro e un massimo di 500 mila euro.

Le richieste di finanziamento possono essere inviate tramite il portale Sian entro il 5 aprile 2018.

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Scarica il Bando Azione 2 – Decreto Dirigenziale n. 339 del 29.12.2017

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