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Efficienza energetica: con il nuovo conto termico parte la sfida all’ecobonus

Conto termicoCorretto, ampliato e semplificato, il conto termico si prepara a cambiar veste, provando a guadagnare competitività rispetto all’ecobonus. E spesso, nelle zone climatiche più fredde, a superarlo in convenienza, come viene dimostrato da alcuni casi – caldaie a pellet, pompe di calore e pannelli solari – presi in considerazione in questa pagina. La nuova versione dell’incentivo – disegnata dal decreto interministeriale del 16 febbraio scorso, in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale – oltre a superare alcune rigidità procedurali, rimodella i parametri di calcolo del contributo economico per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Tralasciando il capitolo riservato agli edifici della Pa, prendiamo in esame la linea di finanziamento dedicata ai privati e in particolare agli apparecchi domestici inferiori a 35 kW: sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con generatori alimentati a biomassa (come le caldaie a pellet) o pompe di calore; installazione di collettori solari termici; sostituzione di scaldacqua elettrici con altri a pompa di calore.

Sono interventi che possono usufruire anche della detrazione del 65% per la riqualificazione energetica, strumento di incentivazione più conosciuto e frequentato, ma strutturalmente diverso. Perché offre uno sconto alle imposte sui redditi spalmato in 10 anni, lì dove invece il conto termico eroga un contributo diretto in rate uguali da 1, 2 o 5 anni, in base al tipo di intervento eal benificiario (privato a Pa). L’entità di tale contributo e le pastoie dell’iter hanno però fino ad oggi favorito la concorrenza dell’ecobonus, anche nella versione al 55%. Quando le nuove regole del conto termico saranno operative (a giugno, si prevede), come potrà riequilibrarsi il confronto? Abbiamo provato a ipotizzare una simulazione con l’aiuto dell’Energy Strategy Group del Politecnico di Milano, partendo dai consumi tipici di una famiglia di tre persone, in un appartamento da 90 mq. E paragonando l’investimento in una caldaia a gas tradizionale con quello in tecnologie energicamente efficienti, quali pompa di calore elettrica aria/acqua, caldaia a biomassa pellet, solare termico.

Se si vuol sostituire l’impianto di riscaldamento con un generatore a pompa di calore (7mila euro), si scopre così che nei climi più freddi il tempo di ritorno dell’investimento si rivela più breve con il conto termico: la spesa viene coperta in 2 anni nel caso di un’abitazione a Cuneo (zona climatica F), Milano (zona E), Roma (D), e in 4 anni a Bari (zona C). Questo pay-back time (pbt) è il risultato dei risparmi energetici e dell’ammontare del contributo che si ottiene misurando la prestazione dell’impianto (potenza, caratteristiche, zona climatica). «Rispetto alla scorsa versione, a rendere interessanti i valori di redditività è in primis il coefficiente di valorizzazione dell’energia termica, che per gli apparecchi con potenza inferiore a 35 kW è stato raddoppiato. Con il nuovo parametro, si può raggiungere la soglia massima dell’incentivo erogabile, 65% delle spese sostenute, nelle zone climatiche E ed F», spiega Marco Guiducci, ricercatore dell’Energy Strategy Group. Il cap al 65% è stato introdotto già dal Dlgs 102/2014, ma i criteri di calcolo lo rendevano difficilmente raggiungibile; e anzi gli interventi hanno spesso ricevuto una quota inferiore al 40% medio pubblicizzato dal Mise. «Gli ottimi valori che emergono dai nuovi calcoli in termini di pbt – aggiunge Guiducci – sono dovuti anche al fatto che il Gse, se l’importo non supera i 5mila euro, pagherà l’incentivo in un anno (il precedente limite era di 600 euro, ndr)».Tali valori di pbt si manifestano anche quando l’incentivo non arriva al tetto del 65%: in questi casi, il proprietario dovrà scegliere fra un rapido rientro della spesa (conto termico), o uno più lungo ma con un rimborso più alto (detrazione).

L’ecobonus risulta comunque preferibile nei comuni con climi meno rigidi, proprio perché uno dei fattori presi in carico dal conto termico è la stima di utilizzo degli impianti. Discorso simile nel caso si intenda optare per una caldaia a biomassa, intervento per il quale il conto termico offre ottimi tempi di ritorno, ed estende la convenienza anche sulla fascia climatica B. Pure il solare termico trova nuove regole di calcolo ed eleva il contributo, che non sarà semplicemente proporzionale alla dimensione dell’impianto, ma alla sua potenza.

AdA

Sole24Ore 62/16 D.A.

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Riqualificazione energetica, ristrutturazioni e mobili. Bonus prorogati a dicembre 2016

ecobonus-2016Confermati fino al 31 dicembre 2016 i bonus del 50% sulle ristrutturazioni e i mobili e del 65% per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici. Sono le misure contenute nella Legge di Stabilità 2016 approvata dal Consiglio dei Ministri

La detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica e sismica degli edifici sarà prorogata fino al 31 dicembre 2016 con l’attuale aliquota del 65%. Continueranno ad essere detraibili anche le spese per l'installazione di schermature solari.

È previsto anche un intervento straordinario da 170 milioni di euro per l’efficientamento energetico degli edifici residenziali pubblici. Si tratta di uno stanziamento a favore degli ex Iacp e degli enti che gestiscono l'edilizia residenziale pubblica, che potranno così avviare lavori di riqualificazione degli alloggi.

L’agevolazione potrebbe essere estesa ai condomìni, dando loro la possibilità di usufruire dell’ecobonus del 65% anche per interventi realizzati dalle ESCO (Energy Saving COmpany), le quali anticipano il capitale necessario per i lavori di riqualificazione energetica, incassano i relativi certificati bianchi e recuperano l’investimento attraverso i risparmi che i condòmini otterranno sulle bollette future.

L’ecobonus riguarda gli interventi di riqualificazione energetica su edifici esistenti e consiste in una detrazione dall’imposta lorda, sia IRPEF che IRES, in misura pari al 65% delle spese sostenute. La detrazione è ripartita in dieci quote annuali di pari importo.
 
I limiti massimi della detrazione previsti per le diverse categorie di intervento (100.000, 60.000 e 30.000 euro) rappresentano il tetto massimo di risparmio ottenibile mediante la detrazione. Il limite massimo della detrazione è riferito all’unità immobiliare oggetto dell’intervento e, quindi, andrà suddiviso tra i soggetti detentori o possessori dell’immobile che partecipano alla spesa, in ragione dell’onere effettivamente sostenuto da ciascuno.

La detrazione fiscale delle spese per le ristrutturazioni sarà anch’essa prorogata al 31 dicembre 2016 con l’attuale aliquota del 50%. Confermati il tetto massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare e le dieci rate annuali per il rimborso. Sono detraibili le spese per lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, lavori di ristrutturazione edilizia ed eliminazione delle barriere architettoniche.
 
Verrà prorogata di un anno anche la detrazione dall’Irpef del 50% delle spese per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.

AdA

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Dall’ENEA la “Guida 2015" su nuovi ecobonus 65%

EcobonusTutte le novità sugli ecobonus del 65%, ma anche le scadenze e gli obblighi di legge che scattano da quest’anno per famiglie, imprese e amministrazioni pubbliche in tema di efficienza energetica sono raccolte e spiegate nella ‘Guida all’efficienza per il 2015’, realizzata dall’ENEA.

Le principali innovazioni in tema di efficienza per il 2015 riguardano l’estensione degli incentivi sotto forma di detrazioni del 65% introdotta dalla legge di Stabilità e l’attuazione delle previsioni del Dlgs 102/2014. Fra queste, in particolare, la predisposizione, in collaborazione con ENEA, di un programma di intervento per il miglioramento della prestazione energetica degli immobili della PA centrale e l’obbligo di diagnosi energetica per le imprese di grandi dimensioni entro fine 2015.

Per quanto riguarda gli ecobonus, da quest’anno valgono anche per l’acquisto e la posa in opera delle schermature solari, ovvero per le spese sostenute nei prossimi 12 mesi fino a un valore massimo di 60.000 euro; saranno detraibili le spese per tende esterne, chiusure oscuranti, dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate, e in generale le schermature.

Inoltre, l’ecobonus del 65% è stato ampliato alle spese per l’acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili. Le spese devono essere sostenute nei prossimi 12 mesi fino a un valore massimo della detrazione di 30mila euro.

AdA

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