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Conto Termico 2.0: pubblicate le Regole Applicative

Conto-energia-termico1Pubblicate le Regole Applicative che disciplinano le modalità di accesso al Conto Termico 2.0 per gli interventi di piccole dimensioni di efficienza energetica e di produzione di energia termica da fonti rinnovabili (Decreto Ministeriale 16 febbraio 2016).
Il documento descrive, con riferimento alle diverse tipologie di soggetto ammesso:

  • le procedure di accesso al meccanismo incentivante su prenotazione e a consuntivo
  • i requisiti di conformità richiesti dal decreto
  • le modalità di calcolo e di erogazione degli incentivi

E’ possibile consultare il documento anche attraverso una modalità di navigazione personalizzata: Pubblica Amministrazione, privati, Esco e cooperative sociali e ottenere agevolmente la scheda tecnica riferita allo specifico intervento di interesse.
Dal primo agosto, inoltre, le Pubbliche Amministrazioni potranno accedere alla procedura di prenotazione degli incentivi attraverso il Portaltermico. Per l’attivazione di questa funzionalità, dalle 23:59 di domenica 31 luglio, sarà sospesa la possibilità di inviare richieste di incentivo.
La richiesta di incentivo tramite prenotazione consentirà alle PA di ricevere entro 60 giorni dalla sottoscrizione della scheda-contratto un primo acconto. A conclusione dei lavori, entro 60 giorni, il GSE erogherà in un’unica rata a saldo la parte residua dell’incentivo.
Le PA potranno richiedere un acconto nel caso in cui siano in possesso:

  • di una diagnosi energetica
  • di un contratto di prestazione energetica stipulato con una ESCO
  • di un atto amministrativo attestante l’avvenuta assegnazione dei lavori.

Per ulteriori informazioni sull’utilizzo del Portaltermico sono disponibili video-guide nella sezione Supporto>Video tutorial.
E’ possibile inoltre contattare il numero verde 800.16.16.16 o inviare una e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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mb

fonte GSE

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Nuovo conto termico: rimborsi più ricchi in base all’efficienza

Conto termicoIl nuovo conto termico, in vigore dal 31 maggio 2016, è più generoso – a parità di intervento – rispetto alla scorsa versione dell’incentivo. Si tratta di un assunto che non può essere generalizzato (esistono singoli casi in cui è vero il contrario), ma che emerge come linea generale in un raffronto tra il prima e il dopo.

La quota percentuale che – restando solo nel mercato dei privati – può ottenere chi sostituisce impianti di climatizzazione o per la produzione di acqua calda sanitaria con altri di nuova generazione, alimentati a fonte rinnovabile, è oggi in media più alta rispetto a quanto avveniva in passato. La novità è di importanza sostanziale e, per una serie di opere, fa crescere l’appeal del conto termico quale alternativa all’ecobonus del 65% (cioè alle detrazioni Irpef e Ires della spesa sostenuta per interventi di efficienza energetica, spalmate in dieci rate annue e legate alla capienza fiscale del contribuente). Anche se c’è da tener conto di altri fattori.

È vero infatti che il conto termico consente un ritorno più rapido dell’incentivo, perché il rimborso viene erogato (su conto corrente) in 2 o 5 annualità (con prima rata a due mesi dall’approvazione della domanda di contributo) oppure in un’unica soluzione quando la cifra spettante non supera i 5mila euro. Ma, d’altra parte, con l’ecobonus si può prevedere (prima dell’esecuzione dei lavori) l’esatto importo del contributo cui si avrà diritto. Informazione per la quale, nel caso del conto termico (dove la domanda va presentata e viene validata solo a lavori conclusi), occorre rivolgersi a un tecnico che applichi algoritmi e, quando previsto, anche i coefficienti premianti per l’intervento.

Per avere una stima della convenienza del conto termico, è però possibile basarsi su una serie di casi tipo: da cui emerge che, a parità di investimento, la versione rivista dal Dm 16 febbraio 2016 è più vantaggiosa della precedente (si vedano gli esempi in grafica). Per chi cambia una caldaia con un sistema a biomasse, i coefficienti riferiti alle emissioni (i cosiddetti Ce che registrano l’efficienza rispetto alle emissioni di particolato e anidride carbonica) sono stati modificati non solo riguardo ai parametri di riferimento, ma anche riguardo alle soglie che danno diritto a un “premio” sull’incentivo (in totale, i livelli sono tre: 1, 1.2 e 1.5).

Così, anche i coefficienti di valorizzazione per le pompe di calore (euro/kWt) sono stati incrementati di quasi il 140% per cento. Tanto che, nell’ipotesi di una casa in Molise, la sostituzione di un generatore a Gpl con una pompa di calore, per una spesa di 9.874 euro, ottiene un rimborso di 4.100 euro, il 41,5% circa del totale. Con il vecchio meccanismo, a pari prestazioni, l’incentivo sarebbe stato invece di 2.050 euro (20,7%).

Pur se è difficile generalizzare, il conto termico – rispetto all’ecobonus – tende a premiare di più chi più investe sull’efficienza e sulla qualità della tecnologia. Ad esempio, per gli apparecchi che producono energia da fonte rinnovabile, gli algoritmi considerano non solo la potenza dell’impianto e la sua efficienza, ma anche le ore di funzionamento stimate in relazione alle zone climatiche in cui viene installato. Inoltre, nel caso dei generatori a biomasse, l’incentivo definito dall’algoritmo può essere aumentato fino al 50% in funzione dei coefficienti “premianti”.

A parità di potenza, riceve maggior sostegno un impianto ubicato in una zona climatica più fredda, dove si prevede un maggior impiego. E per le pompe di calore viene valutato il coefficiente di prestazione della macchina, cioè il suo rendimento. Ci sono poi alcuni interventi, quali l’installazione dei pannelli solari termici, che sono incentivati – se producono di più e a parità di superficie installata – con percentuali molto alte (in rapporto, oltretutto, a una spesa ormai contenuta, vista l’evoluzione del mercato). Anche su opere come la sostituzione di una caldaia con un sistema a biomasse o in pompa di calore è possibile, a fronte di una scelta efficiente, raggiungere un’elevata quota di rimborso in relazione alla spesa sostenuta.

AdA

fonte Sole24Ore 189/16 SR e MCV

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Conto Termico 2.0 al via

Conto-termico-2 0Entrato in vigore ieri, 31 maggio, il nuovo Conto termico che mette a disposizione 900 milioni di euro all’anno per incentivare la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per piccoli impianti. È inoltre operativo anche il nuovo Portaltermico, per le sole richieste in accesso diretto. Per facilitare l'utilizzo del portale il GSE, nella pagina web dedicata al Conto Termico 2.0, ha messo a disposizione la Guida all’utilizzo dell’applicazione web Portaltermico, rinnovata secondo il DM 16 febbraio 2016.

Il nuovo Conto Termico è un meccanismo, nel suo complesso, rinnovato rispetto a quello introdotto dal decreto del 2012. Oltre ad un ampliamento delle modalità di accesso e dei soggetti ammessi (sono ricomprese oggi anche le società in house e le cooperative di abitanti), sono stati introdotti nuovi interventi di efficienza energetica. Le variazioni più significative riguardano anche la dimensione degli impianti ammissibili, che è stata aumentata, mentre è stata snellita la procedura di accesso diretto per gli apparecchi a catalogo.

Altre novità riguardano gli incentivi stessi: sono infatti previsti sia l’innalzamento del limite per la loro erogazione in un'unica rata (dai precedenti 600 agli attuali 5.000 euro), sia la riduzione dei tempi di pagamento che, nel nuovo meccanismo, passano da 6 a 2 mesi.

Con il Conto Termico 2.0 è possibile riqualificare i propri edifici per migliorarne le prestazioni energetiche, riducendo i costi dei consumi e recuperando in tempi brevi parte della spesa sostenuta. Inoltre, il CT 2.0 consente alle PA di esercitare il loro ruolo esemplare previsto dalle direttive sull’efficienza energetica e contribuisce a costruire un “Paese più efficiente”.

AdA

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Efficienza energetica: con il nuovo conto termico parte la sfida all’ecobonus

Conto termicoCorretto, ampliato e semplificato, il conto termico si prepara a cambiar veste, provando a guadagnare competitività rispetto all’ecobonus. E spesso, nelle zone climatiche più fredde, a superarlo in convenienza, come viene dimostrato da alcuni casi – caldaie a pellet, pompe di calore e pannelli solari – presi in considerazione in questa pagina. La nuova versione dell’incentivo – disegnata dal decreto interministeriale del 16 febbraio scorso, in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale – oltre a superare alcune rigidità procedurali, rimodella i parametri di calcolo del contributo economico per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Tralasciando il capitolo riservato agli edifici della Pa, prendiamo in esame la linea di finanziamento dedicata ai privati e in particolare agli apparecchi domestici inferiori a 35 kW: sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con generatori alimentati a biomassa (come le caldaie a pellet) o pompe di calore; installazione di collettori solari termici; sostituzione di scaldacqua elettrici con altri a pompa di calore.

Sono interventi che possono usufruire anche della detrazione del 65% per la riqualificazione energetica, strumento di incentivazione più conosciuto e frequentato, ma strutturalmente diverso. Perché offre uno sconto alle imposte sui redditi spalmato in 10 anni, lì dove invece il conto termico eroga un contributo diretto in rate uguali da 1, 2 o 5 anni, in base al tipo di intervento eal benificiario (privato a Pa). L’entità di tale contributo e le pastoie dell’iter hanno però fino ad oggi favorito la concorrenza dell’ecobonus, anche nella versione al 55%. Quando le nuove regole del conto termico saranno operative (a giugno, si prevede), come potrà riequilibrarsi il confronto? Abbiamo provato a ipotizzare una simulazione con l’aiuto dell’Energy Strategy Group del Politecnico di Milano, partendo dai consumi tipici di una famiglia di tre persone, in un appartamento da 90 mq. E paragonando l’investimento in una caldaia a gas tradizionale con quello in tecnologie energicamente efficienti, quali pompa di calore elettrica aria/acqua, caldaia a biomassa pellet, solare termico.

Se si vuol sostituire l’impianto di riscaldamento con un generatore a pompa di calore (7mila euro), si scopre così che nei climi più freddi il tempo di ritorno dell’investimento si rivela più breve con il conto termico: la spesa viene coperta in 2 anni nel caso di un’abitazione a Cuneo (zona climatica F), Milano (zona E), Roma (D), e in 4 anni a Bari (zona C). Questo pay-back time (pbt) è il risultato dei risparmi energetici e dell’ammontare del contributo che si ottiene misurando la prestazione dell’impianto (potenza, caratteristiche, zona climatica). «Rispetto alla scorsa versione, a rendere interessanti i valori di redditività è in primis il coefficiente di valorizzazione dell’energia termica, che per gli apparecchi con potenza inferiore a 35 kW è stato raddoppiato. Con il nuovo parametro, si può raggiungere la soglia massima dell’incentivo erogabile, 65% delle spese sostenute, nelle zone climatiche E ed F», spiega Marco Guiducci, ricercatore dell’Energy Strategy Group. Il cap al 65% è stato introdotto già dal Dlgs 102/2014, ma i criteri di calcolo lo rendevano difficilmente raggiungibile; e anzi gli interventi hanno spesso ricevuto una quota inferiore al 40% medio pubblicizzato dal Mise. «Gli ottimi valori che emergono dai nuovi calcoli in termini di pbt – aggiunge Guiducci – sono dovuti anche al fatto che il Gse, se l’importo non supera i 5mila euro, pagherà l’incentivo in un anno (il precedente limite era di 600 euro, ndr)».Tali valori di pbt si manifestano anche quando l’incentivo non arriva al tetto del 65%: in questi casi, il proprietario dovrà scegliere fra un rapido rientro della spesa (conto termico), o uno più lungo ma con un rimborso più alto (detrazione).

L’ecobonus risulta comunque preferibile nei comuni con climi meno rigidi, proprio perché uno dei fattori presi in carico dal conto termico è la stima di utilizzo degli impianti. Discorso simile nel caso si intenda optare per una caldaia a biomassa, intervento per il quale il conto termico offre ottimi tempi di ritorno, ed estende la convenienza anche sulla fascia climatica B. Pure il solare termico trova nuove regole di calcolo ed eleva il contributo, che non sarà semplicemente proporzionale alla dimensione dell’impianto, ma alla sua potenza.

AdA

Sole24Ore 62/16 D.A.

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Nuovo conto termico: accesso semplificato agli incentivi e inclusione impianti a potenza maggiore. 900 mln a disposizione

conto termicoProcedura semplificata per accedere agli incentivi. Nuove modalità di erogazione delle risorse ed estensione della misura anche agli impianti di potenza più elevata. A disposizione ci sono 900 milioni di euro annui, di cui 700 per i privati e imprese e 200 per la Pubblica Amministrazione.

Sono le principali novità contenute nel Decreto di aggiornamento del Conto Termico che rivede la disciplina per l’incentivazione dei piccoli interventi, per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili di cui al DM 28 dicembre 2012.

Rispetto al meccanismo finora adottato, le novità introdotte sono:

  • l’eliminazione dell’iscrizione ai registri per pompe di calore elettriche o a gas e caldaie a biomassa di potenza termica superiore a 500 kW che d’ora in avanti potranno quindi accedere direttamente all’incentivo;
  • la predisposizione di un catalogo di prodotti di mercato idonei e prequalificati per l’accesso al meccanismo per i quali è prevista una procedura semi-automatica di riconoscimento (il catalogo è integrabile su richiesta degli operatori);
  • una nuova modalità di pagamento per la Pubblica Amministrazione. Viene introdotta la possibilità di erogare un acconto e pagamenti per stato di avanzamento lavori, nonché il rilascio in un’unica rata per importi fino a 5000 euro;
  • l’aggiornamento del contratto tipo predisposto dall’AEEGSI (Autorità per l’Energia elettrica, il gas e il sistema idrico) con termini di pagamento ridotti a 60 giorni da fine lavori rispetto ai 180 vigenti;
  • l’introduzione di nuovi interventi agevolabili e l’innalzamento delle soglie di accesso per pompe di calore elettriche, a gas, caldaie a biomassa e impianti solari termici;
  • la possibilità, per le sole pubbliche amministrazioni, di richiedere, prima della realizzazione degli interventi e al ricorrere di precise condizioni, la prenotazione degli incentivi con impegno all’erogazione delle risorse.

Il decreto rappresenta quindi un ulteriore tassello nel quadro complessivo degli incentivi a favore degli interventi di promozione dell’efficienza energetica che costituisce una delle principali priorità di azione del Governo in campo energetico.

AdA

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