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223 milioni dall’Unione Europea per la Green Economy

15 Dicembre 2016 |

GREEN SOLDI

Al via l’azione “Greening the Economy” che per il 2017 stanzia un budget di 223 milioni di euro, strutturato in diciannove inviti (scadenza il 7 marzo 2017), a valere sul programma Horizon 2020. L’invito principale fa parte della sezione “sfide per la società” di Horizon 2020, intitolata “Azione per il clima, ambiente, efficienza delle risorse e materie prime”.
L’intervento parte dal principio in base al quale l’era delle risorse abbondanti sta volgendo al termine e l’accesso alle materie prime e all’acqua pulita non può più essere dato e per scontato. L’obiettivo quindi è invertire la tendenza, investendo sull’innovazione per sostenere un’economia più verde e sostenibile. La necessità di far fronte ai cambiamenti climatici è una priorità trasversale di Horizon 2020 e rappresenta il 35% del bilancio totale del programma.
Sono diciannove gli inviti della call 2017 e gli oggetti ammessi a finanziamento e vanno dalle azioni innovative sulle materie prime ai sistemi di modellazione e previsione del clima; dalle dimostrazioni su larga scala di soluzioni per la riduzione del rischio idro-meteorologico a progetti per colmare il gap del settore idrico. Le sfide sono al centro dell’approccio richiesto alle attività progettuali che si candidano all’ammissione a finanziamento.
I progetti possono includere innovazione, ricerca di base e applicata, trasferimento di conoscenze.
Per i beneficiari dei finanziamenti Horizon, è previsto un tasso di copertura fino al 100% di tutti i costi ammissibili per tutte le azioni di ricerca e innovazione. Tasso che scende al 70% dei costi ammissibili per le azioni di innovazione (ma potrebbe salire al 100% per le organizzazioni senza scopo di lucro). I costi ammissibili indiretti (amministrazione, infrastrutture, comunicazione) sono rimborsati a un tasso fisso del 25% dei costi diretti ammissibili. I risultati prodotti dai partecipanti devono essere accessibili e pubblici (con l’eccezione dei materiali protetti da Dpi, o quando esistono motivi di sicurezza o interessi legali). Questo allo scopo di garantire a tutti la disponibilità dei risultati dei progetti di ricerca finanziati dall’Unione Europea.

mb

Fonte: Il Sole 24 ORE