Gli anni ottanta e novanta del Novecento hanno visto l’affermazione dell’ambientalismo politico e una crescente consapevolezza della necessità di ricomporre la frattura epocale tra ecologia ed economia, tra mondo fisico e mondo della produzione e del consumo. È un periodo in cui sono stati approvati importanti interventi, a cominciare dall’istituzione del Ministero dell’Ambiente nel 1986. Con il nuovo secolo, oltre ad una serie di norme attuative delle leggi precedentemente approvate, si ha l’introduzione del reato di traffico illecito di rifiuti e l’approvazione del decreto che contiene il riordino delle norme in materia di ambiente. Eppure, a dispetto della sensibilità sociale e della crescente attenzione del legislatore, in questi decenni abbiamo assistito in Italia ad alcuni intensi processi distruttivi degli equilibri ecosistemici.
Da questa constatazione nascono i quesiti centrali che hanno alimentato la riflessione collettiva contenuta nel libro. Come si spiega la contraddizione profonda che ha caratterizzato gli ultimi trenta anni di vita del nostro Paese? Cosa impedisce agli interventi adottati e alle politiche pubbliche per l’ambiente di trovare una concreta, efficace, attuazione?
Il volume raccoglie una rielaborazione dei contributi presentati al Convegno “Le politiche per l’ambiente in Italia” (Napoli 7 ottobre 2016), organizzato dalla Scuola di Governo del Territorio in collaborazione con l’Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo del CNR.
La Scuola di Governo del Territorio è stata istituita nel 2015 a seguito di una iniziativa delle Università della Campania, del CNR e della Camera di Commercio di Napoli in seno al Consorzio Promos Ricerche. La Scuola organizza attività di ricerca e convegnistiche, oltre a corsi di alta formazione sui temi del governo del territorio – nei suoi profili urbanistici, ambientali, economico-amministrativi, sociali, metodologici – nonché attività consultive per le pubbliche amministrazioni, anche in sedi internazionali.