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Agricoltura integrata. Regione Campania approvato il Marchio collettivo "IQ"

AGR INTEGRL’agricoltura integrata diventa un nuovo modello di business per l’economia del territorio. Con l’approvazione del regolamento relativo alla legge che disciplina il settore la giunta regionale della Campania lancia il marchio “Iq – Integrato e di Qualità”. Un brand che identificherà la produzione integrata delle aziende agricole locali e che potrà essere arricchito dalla dicitura “prodotto in Campania”, a titolo di certificazione circa la provenienza della lavorazione. Il marchio “Iq” è di proprietà della Regione che lo cede in concessione a imprese del comparto agricolo appositamente selezionate. Queste ultime possono utilizzarlo in abbinamento con il proprio brand sui mercati di riferimento, sia italiani che internazionali. L’utilizzo viene concesso anche ad amministrazioni pubbliche ma solo per fini istituzionali.

Ottenere l’utilizzo del marchio non è semplice. “Le imprese beneficiarie – fa sapere la Regione – devono essere in possesso dei requisiti previsti dalle norme comunitarie, nazionali e regionali in materia di sanità, sicurezza e ambiente, oltre a quella dello specifico settore di attività”. Tra l’altro gli utilizzatori di “Iq” sottoscrivono, a seconda dei prodotti per i quali è richiesto il marchio, accordi di coltivazione o di allevamento e vendita con aziende agricole che s’impegnano ad applicare i disciplinari di produzione integrata. Le imprese che entrano nel sistema di qualità oltre ad accettare il regolamento regionale e i disciplinari sulla produzione agricola integrata devono adottare un sistema di tracciabilità della filiera che documenti, in ogni momento ed in ogni fase della lavorazione, la movimentazione del prodotto fresco e dei semilavorati al fine di garantire la provenienza del prodotto e le caratteristiche del prodotto finito. Non è tutto. Chi ottiene in concessione il marchio deve assicurare il libero accesso agli organismi di vigilanza e controllo sia presso le proprie strutture che presso aziende alle quali vengono appaltate fasi della lavorazione. Il regolamento introduce, a garanzia dei prodotti, il cosiddetto autocontrollo: l’attività di riscontro e di documentazione attuata dallo stesso concessionario che consente di garantire ai prodotti la conformità al disciplinare, a partire dalla materia prima e per tutte le fasi produttive e di trasformazione, fino alla vendita.

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Scarica la Delibera n. 133 del 28/03/2012

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