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News

Alimenti a norma

 

uova

La farina è uno degli ingredienti più utilizzati in cucina. Per il suo larghissimo impiego nelle industrie alimentari dolciarie e di panificazione, nella ristorazione fuori casa per la produzione di pizze ed altri prodotti simili e nelle nostre case, il frumento – o grano tenero – è uno dei cereali più coltivati nel nostro paese.

Per aumentare la chiarezza intorno al significato delle diverse tipologie di farina presenti sul mercato ed alle sue caratteristiche, la commissione Agroalimentare dell’UNI ha recentemente pubblicato due nuove norme che riguardano la farina di grano tenero. Esse costituiscono uno strumento ufficialmente riconosciuto, frutto della mediazione dell’associazione che raccoglie i mulini e loro rappresentanti, associazioni e singole industrie alimentari del settore dolciario e della panificazione, enti di ricerca sul grano tenero, mondo accademico, e sono rivolte agli operatori del settore attraverso tutta la filiera, dai produttori della materia prima alle industrie di prima e seconda trasformazione, alla grande distribuzione organizzata, al mondo tecnico scientifico.

Le farine di grano tenero, a seconda del grado di raffinazione, si suddividono in diversi tipi: 00 (molto bianca e priva di crusca, ricavata principalmente dalla parte centrale del chicco), tipo 0, tipi 1 e 2 (meno bianche e contenenti più crusca).

Le farine di grano tenero, a seconda del grado di raffinazione, si suddividono in diversi tipi: 00 (molto bianca e priva di crusca, ricavata principalmente dalla parte centrale del chicco), tipo 0, tipi 1 e 2 (meno bianche e contenenti più crusca).

La UNI 11391 fornisce le definizioni delle farine ottenute dalla macinazione del grano tenero utilizzate per l’alimentazione umana. Tali definizioni riguardano diverse tipologie di prodotto, quali: farina di grano tenero, farina integrale di grano tenero, farina autolievitante, farina maltata.

La UNI 11392, dal titolo “Farina di grano tenero – Classificazione, requisiti, metodi di prova”, ha lo scopo di specificare i requisiti della farina di grano tenero utilizzata per l’alimentazione umana.
Sono riportati i requisiti merceologici, i requisiti tecnologici per le farine con diversa resistenza alla lievitazione e i requisiti aggiuntivi. Per ogni lotto di farina, sono definiti i limiti di non conformità e i criteri di accettazione.
I metodi di analisi della farina di grano tenero riguardano una serie di fattori, che vanno dal tasso di umidità all’indice farinografico, dagli odori estranei al colore, tanto per citarne alcuni. Completa la norma una appendice che riporta il metodo per la ricerca di insetti – vivi o morti – nella farina di grano tenero.

Fonte: www.uni.com

 

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L’isolamento acustico degli edifici

 

isolamento

Saranno disponibili a breve – inizialmente in inglese ma seguirà la versione italiana – le norme della serie UNI EN ISO 10140 “Acustica – Misurazione in laboratorio dell’isolamento acustico di edifici e di elementi di edificio” strutturata nelle seguenti parti:

  • Parte 1: Regole di applicazione per prodotti particolari
  • Parte 2: Misurazione dell’isolamento acustico per via aerea
  • Parte 3: Misurazione dell’isolamento del rumore da calpestio
  • Parte 4: Procedure e requisiti di misurazione
  • Parte 5: Requisiti per le apparecchiature e le strutture di prova.

Il “pacchetto” di norme sostituisce alcune parti delle “vecchie” norme della serie UNI EN ISO 140, e precisamente le UNI EN 20140-10:1993, UNI EN ISO 140-1:2006, UNI EN ISO 140-3:2006, UNI EN ISO 140-6:2000, UNI EN ISO 140-8:1999, UNI EN ISO 140-11:2005 e UNI EN ISO 140-16:2006.

Il metodo di prova è identico al precedente e di conseguenza i dati ottenuti sono ancora validi. La nuova famiglia di norme non è altro che una ristrutturazione organica di tutta la materia con particolare riguardo ad alcuni aspetti emersi in questi anni nell’applicazione della varie parti delle norme serie UNI EN ISO 140.

Sinteticamente, la parte 1 specifica i requisiti di prova per gli elementi di edificio e per i prodotti, inclusi i requisiti dettagliati per la preparazione, il montaggio, le condizioni di funzionamento e di prova, oltre alle grandezze applicabili e le informazioni di prova aggiuntive per il rapporto. Le procedure generali di prova per la misurazione dell’isolamento acustico per via aerea e dell’isolamento del rumore da calpestio sono riportate, rispettivamente, nelle UNI EN ISO 10140-2 e UNI EN ISO 10140-3.

La parte 2 definisce il metodo di laboratorio per la misurazione dell’isolamento acustico per via aerea di elementi di edificio quali pareti, solai, porte, finestre, imposte/persiane/elementi oscuranti, elementi di facciata, vetrate, piccoli elementi tecnici, come dispositivi per il convogliamento dell’aria, tracce d’impianti, e loro combinazioni, per esempio pareti e solai con contropareti, controsoffitti e pavimenti galleggianti.
I risultati di prova ottenibili possono essere utilizzati per confrontare le proprietà dell’isolamento acustico di elementi di edificio e per classificare tali elementi in base alle loro capacità di isolare acusticamente, per aiutare la progettazione dei prodotti da costruzione che necessitano di proprietà acustiche certe e per stimare le prestazioni in opera degli edifici.
Le misurazioni sono eseguite in strutture di prova in laboratorio nelle quali la trasmissione sonora per via laterale è soppressa. I risultati delle misurazioni eseguite in conformità alla norma non sono applicabili direttamente alle situazioni in opera senza tenere conto di altri fattori che possono influenzare l’isolamento acustico, come per esempio la trasmissione per via laterale, le condizioni al contorno e il fattore di smorzamento totale.

La parte 3 specifica i metodi di laboratorio per la misurazione dell’isolamento del rumore da calpestio di solai. I risultati di prova possono essere utilizzati per confrontare le proprietà dell’isolamento acustico di elementi di edificio e per classificare tali elementi in base alle loro capacità di isolare acusticamente, per aiutare la progettazione dei prodotti da costruzione che necessitano di proprietà acustiche certe e per stimare le prestazioni in opera degli edifici.
Le misurazioni sono eseguite in strutture di prova in laboratorio nelle quali la trasmissione sonora per via laterale è soppressa. I risultati della misurazioni fatte in conformità alla norma non sono applicabili direttamente alle situazioni in opera senza tenere conto di altri fattori che possono influenzare l’isolamento acustico, come per esempio la trasmissione per via laterale, le condizioni al contorno e il fattore di smorzamento.
Il metodo di prova descritto in questa parte 3 della norma utilizza la macchina di calpestio normalizzata secondo UNI EN ISO 10140-5, che simula il rumore dei passi di una persona con le scarpe. La UNI EN ISO 10140-3 è applicabile a tutti i tipi di solai (sia pesanti sia leggeri) con tutti i tipi di rivestimenti per pavimenti

La parte 4 definisce le procedure di base per la misurazione dell’isolamento acustico per via aerea e dell’isolamento del rumore da calpestio nei laboratori di prova, mentre la parte 5 specifica le strutture e le apparecchiature di prova per la misurazione dell’isolamento sonoro degli elementi di edifice quail:

  • componenti e materiali;
  • elementi tecnici (piccolo elementi di edificio)
  • sistemi di miglioramento dell’isolamento acustico.

Essa si applica alle strutture dei laboratori di prova nei quali la trasmissione sonora per via laterale è soppressa tra l’ambiente emittente e quello ricevente.

La futura UNI EN ISO 10140-5 specifica infine le procedure di qualificazione da utilizzare per la messa a punto di nuove attrezzature di prova per le misurazioni dell’isolamento acustico. Queste possono essere ripetute periodicamente per assicurarsi che non insorgano problemi nelle apparecchiature e nelle attrezzature di prova.

Fonte: www.uni.com

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Porta a tavola la sicurezza

 tavola


Per informazioni rivolgersi a:

Consorzio Promos Ricerche

Via S. Aspreno, 2 – 80133  Napoli
Tel +39 081 4109140
Fax +39 081 5520181
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Smart Grids

smart

La ricerca dell'energia pulita e rinnovabile, dell'energia efficiente, di consumi minori e migliori e dell'ottimizzazione dell'intero settore energetico pare essere giunta ad un punto cruciale.

 

La rete intelligente – nel linguaggio tecnico detta Smart Grid – è una concatenazione energetica interconnessa, capillarizzata, supportata da varie fonti (derivanti il più possibile da energie naturali).

In altre parole è un innovativo sistema di trasmissione e di distribuzione dell'energia elettrica che riconosce e gestisce in modo dinamico richieste di maggiore o minore consumo (razionalizzando dunque la gestione dei flussi come un vero e proprio organismo intelligente) e consente l'integrazione con energie rinnovabili. Essa infatti utilizza e riutilizza energia pulita in un sistema continuo, senza sprechi e con il minor costo e tasso di emissioni possibile.

I Governi di tutto il mondo, sempre più sensibili al tema del risparmio energetico, vedono nella Smart Grid una grande opportunità e un investimento ottimo e sicuro per il futuro economico ed ambientale della popolazione.

L'Italia è uno dei paesi che più investe e investirà sull'energia pulita, sia per motivi di accordi economico-politici, sia anche grazie ad una vasta e immensa disponibilità di risorse e spazi naturali.

La normazione tecnica è particolarmente viva nell'ambito energetico e, attraverso UNINFO, ente di normazione federato all'UNI, guida e coordina i progetti relativi alle reti intelligenti.

CEN, CENELEC ed ETSI hanno già presentato il Joint WG on standards for the Smart Grid e in parallelo vanno avanti i lavori anche in ambito ISO con la pubblicazione della Resolution 25: Establishment of a Special Working Group on Smart Grid, JTC1 N 9885.

In Italia il lavoro procede anche con il CEI, che a questo proposito ha costituito il comitato tecnico 313, Reti Intelligenti.

A livello sia nazionale che internazionale, quindi, i lavori per l'incremento e la diffusione delle reti intelligenti fervono. UNINFO è uno dei protagonisti di questa intensa attività attraverso un accurato lavoro internazionale, sinergico e specifico che crea una linea guida omogenea per i propri esperti, per il proprio paese e per l'intera comunità europea.

fonte: www.uni.com

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Una nuova norma per la consulenza

Dal 10 novembre 2011 è in vigore la nuova norma UNI EN 16114:2011

Essa detta le linee guida per l'erogazione di consulenza di management. Tale norma è il risultato del lavoro comune svolto da Cen, Feaco e Icmci.

Essa "è applicabile a tutti i consulenti di management: organizzazioni pubbliche o private, enti governativi, incluso il settore no-profit e le unità di consulenza interna, a prescindere dalla proprietà, dalla struttura, dalle dimensioni o dalle specializzazioni delle stesse."

Maggiori dettagli e testo della norma sul sito:www.uni.com

 

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Per il Sistri slitta solo il contributo annuale

 

 

Il Sissistritri si dota di un Testo unico.
Dopo una lunga attesa e l’esame favorevole del Consiglio di Stato, infatti, è approdato alla Gazzetta Ufficiale di ieri, 26 aprile, il decreto ministeriale 18 febbraio 2011, n. 52 che riunifica in un solo testo tutti i cinque decreti finora emanati sul Sistri (Sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti) e che, dal prossimo 11 maggio, data di entrata in vigore del decreto, “cessano di produrre effetti”. Tuttavia, restano salve le proroghe finora intervenute per l’avvio operativo del sistema (1° giugno 2011) e per la trasmissione dei dati di quanto prodotto e smaltito o recuperato nel 2010 e nel 2011 (rispettivamente, 30 aprile e 31 dicembre 2011 – articolo 12, commi 1 e 2, Dm 17 dicembre 2009 e circolare del ministero dell’Ambiente 2 marzo 2011). Inoltre, si conferma l’obbligo di tenuta di registri e formulari fino alla piena funzionalità del Sistri.
Il nuovo Dm Sistri non reca alcuna proroga in ordine alla data di effettivo avvio del sistema che, pertanto, ad oggi, resta fissata nel 1° giugno 2011.
Continua su www.ilsole24ore.com

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Iscrizioni su misura all’albo «rinnovato» dei gestori di rifiuti

 

Sul fronte della gestione dei rifiuti, il CoRifiutimitato nazionale del l’Albo gestori ambientali nelle ultime settimane ha adottato cinque nuove circolari: tutti provvedimenti dettati per guidare le imprese nel difficile passaggio al nuovo sistema, delineato con il Dlgs 205/2010, che ha modificato non solo la gestione dei rifiuti ma anche la disciplina dell’Albo gestori previsto dal Dlgs 152/2006 (Codice ambientale).
Ultima in ordine di tempo, la delibera 14 marzo 2011 che, per le imprese che effettuano il solo trasporto transfrontaliero in Italia dei rifiuti, proroga i termini per presentare i documenti richiesti dalla delibera Albo 3/2010 fino al sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» della futura delibera su criteri, requisiti e termini per l’iscrizione. Analoga proroga è disposta per la dimostrazione della capacità finanziaria.
Continua su Il Sole 24 Ore

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Petrolio e gas naturale: nuove norme in risposta alle emergenze

 

La norma UNI EN ISO 15544:2010petrolio “Industrie del petrolio e del gas naturale – Impianti di produzione offshore – Requisiti e linee guida per la risposta alle emergenze” descrive gli obiettivi, i requisiti funzionali e le linee guida per le misure di risposta alle (ER) su strutture utilizzate per lo sviluppo di risorse di idrocarburi offshore. Il documento si applica a strutture offshore fisse o a sistemi galleggianti di produzione, stoccaggio e trasporto.
Una serie di Appendici completano la UNI EN ISO 15544, fornendo le linee guida necessarie allo sviluppo e alla valutazione di una strategia in risposta all’emergenza.
Leggi l’articolo completo sul sito UNI.

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Seminario Marcatura CE

 

Alla Camera di Commceercio di Napoli, in via S. Aspreno 2, il 23 giugno si terrà un seminario sulla “Marcatura CE e commercializzazione dei prodotti nuove politiche dell’Unione Europea“.
Il seminario si terrà nella sala Brun dalle ore 9.30 di mercoledì 23 giugno.
Interverranno: Santo Vittorio Romano Direttore Unioncamere Campania,  Attilio Montefusco Direttore Consorzio Promos Ricerche, Raffaele D’Angelo Coordinatore CON.T.A.R.P. Direzione Regionale Campania – INAIL – Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione, Massimiliano Faiella – ISPESL – Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro.
Si parlerà di Sicurezza dei cittadini: Accreditamento e sorveglianza del mercato (Reg. CE 765/08) e commercializzazione dei prodotti (Decisione CE 768/08), Sicurezza delle macchine: cosa cambia con l’entrata in vigore della Direttiva 2006/42/CE, recepita a livello nazionale con il Dlgs. 17/2010. Arricchiranno il dibattito testimonianze delle CCIAA campane e testimonianze Aziendali, fino alla discussione sulle novità che potrebbero essere introdotte dalla Commissione UE sulla base della Decisione 768/08.
Al termine dei lavori saranno somministrati questionari.

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UE, nuove norme in materia ambientale

 

Nuove norme dalla20120109050231 RegioneLaziosaprocedurepisempliciperlerinnovabili Ue in materia ambientale, fra queste spiccano i Raee, il recupero dei rifiuti, la pollina e i rifiuti da attività estrattive.
Raee, il termine ultimo entro il quale i produttori di apparecchi di illuminazione devono comunicare al registro Raee quanto immesso al consumo nel biennio 2007-2008 è il prossimo 30 giugno.  Stesso termine per i produttori di apparecchi elettrici ed elettronici (Aee) che dovranno comunicare al registro i dati relativi a quantità e categorie di apparecchiature immesse sul mercato nel 2009 e i Raee raccolti ed esportati dal 2006 al 2008. I sistemi collettivi dei Raee e i singoli produttori di apparecchiature non aderenti a tali sistemi invece, dovranno comunicare al registro i dati relativi al peso dei Raee raccolti (suddivisi tra domestici e professionali), esportati, reimpiegati, riciclati e recuperati nel 2009.
Per il recupero dei rifiuti si modifica il Dm 5 febbraio 1998 (allegato 1, suballegato 1, punto 13.6.3) stabilendo che per le attività di recupero relative alla formazione di rilevati e al riutilizzo per recuperi ambientali, il test di cessione per i gessi da acidi organici, non richiede più il parametro «Cod» (domanda chimica di ossigeno).
Per la pollina, si modifica la legge 205/2008 e diventano sottoprodotti, previa autorizzazione dell’autorità competente, le deiezioni e le lettiere da allevamenti avicoli destinati alla combustione nel medesimo ciclo e disciplinata dalla parte quinta del Codice ambientale.
In ordine ai rifiuti da attività estrattive (Dlgs 117/2008), gli «inerti» per essere tali dovranno rispettare i criteri di caratterizzazione stabiliti nel nuovo allegato III-bis. L’arsenico diventa una delle sostanze scriminanti. In seguito, il ministero dell’ambiente dovrà stilare una lista positiva di rifiuti inerti.
Tra le direttive da recepire spicca la 2008/99/Ce sulla tutela penale dell’ambiente, che ai suoi articoli 6 e 7 contempla la responsabilità delle persone giuridiche come strumento di cui il sistema penale degli stati membri deve dotarsi per attuare una efficace protezione dell’ambiente. I criteri di delega prevedono la modifica del Dlgs 231/2001 con l’inserimento delle fattispecie criminose di cui alla direttiva e la previsione di sanzioni amministrative pecuniarie e interdittive, adeguate e proporzionate, la confisca e la pubblicazione della sentenza. Il tutto, nell’osservanza dei principi di omogeneità ed equivalenza rispetto alle sanzioni già previste per fattispecie simili, e comunque nei limiti massimi previsti dagli articoli 12 e 13 del Dlgs 231/2001. Analoghi criteri di delega sono dettati per recepire la direttiva 2009/123 sull’inquinamento provocato dalle navi.
Sul fronte energetico si segnala la delega (priva di criteri) per la direttiva 2009/29 che perfeziona il sistema di scambio di quote di CO2 e il fatto che gli impianti per produzione di energia con capacità non superiore a 1 Mw, alimentati da fonti rinnovabili, saranno soggetti a Dia.

NON LASCIAMOCI CONSUMARE DALLA SOCIETA’ DEI CONSUMI!
Lo sviluppo tecnologico negli ultimi decenni ci ha indubbiamente migliorato la qualità della vita, ma ci ha anche imposto svantaggi e ritmi frenetici. La produzione di rifiuti tecnologici provoca l’immissione nell’ambiente di sostanze tossiche (piombo, mercurio, cadmio, zinco, bromo) ed è oggi in costante aumento. Ad esempio se negli anni ’70 i computer avevano una vita media di 10 anni, oggi durano meno di 4 anni; considerando che il monitor di un computer o di un televisore contiene circa 2 kg di piombo c’è davvero di che preoccuparsi!
Col passar del tempo, molti sono gli spazi lavorativi che perdono in funzionalità, sicurezza e salubrità trasformandosi in veri e propri cimiteri di rifiuti tecnologici. Solo in Italia vengono dismesse annualmente più di 700mila tonnellate di RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), circa 12 kg per abitante, che diventano in media circa 20 kg per ogni cittadino europeo.
Eppure è possibile ridurre l’impatto ambientale inserendo più dell’85% dei RAEE in un processo di riciclo, attraverso opportune modalità di ritiro, trasporto, stoccaggio, separazione dei materiali, eventuale riciclo e riutilizzo, smaltimento, il tutto nel rispetto della normativa vigente.
COSA SI INTENDE PER RAEE?
?    Piccoli e grandi elettrodomestici
?    Personal computer, calcolatrici, stampanti, fotocopiatrici
?    Apparecchi radio, televisori , videoregistratori, impianti hi-fi, cineprese
?    Apparecchiature elettromedicali
?    Strumenti e giocattoli elettrici ed elettronici (trapani, videogame, treni e macchine elettrici)
?    Distributori automatici, registratori di cassa
?    Telefoni, fax e cellulari
COSA PREVEDE LA LEGGE E COSA SI RISCHIA?
Le nuove normative sia nazionali che europee obbligano aziende ed enti a smaltire i RAEE prodotti secondo procedure rispettose dell’ambiente e della salute dei cittadini, pena una sanzione pecuniaria. Il D.Lgs 3 aprile 2006 stabilisce che chi detiene o produce RAEE è soggetto a controlli e verifiche da parte di Provincia, ARPA, Guardia di Finanza, Vigili Urbani, Vigili Ecologici, ASL. Ecco alcuni degli obblighi previsti:
?    Individuare il tipo di rifiuti speciali prodotti, attribuendovi l’idoneo codice CER (Codice Europeo Rifiuti)
?    Acquistare, vidimare ed aggiornare con cadenza settimanale un Registro di Carico/Scarico
?    Affidare entro 12 mesi i rifiuti ad aziende autorizzate al ritiro e al trattamento
?    Compilare il MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale) e consegnarlo alla CCIAA di riferimento entro il 30 aprile di ogni anno

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