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Albo gestori ambientali: parte la semplificazione

gestori ambientaliSemplificazione amministrativa e qualificazione delle imprese. Sono questi gli obiettivi che l'Albo nazionale gestori ambientali si è prefisso di raggiungere con il nuovo Regolamento di cui al Dm 3 giugno 2014, n. 120 (Gazzetta ufficiale n. 195 del 23 agosto). Il nuovo decreto ministeriale entra in vigore il prossimo 7 settembre e, dopo 16 anni di vigenza, abroga il precedente Dm 406/98.

Il decreto ministeriale rappresenta un importante punto di arrivo del processo di semplificazione amministrativa posto in essere dall'Albo gestori e rende la relativa funzionalità più armonica con quanto attualmente previsto dalla disciplina in materia di rifiuti, che in tutti questi anni ha subito molte e profonde modifiche.

Sul fronte della semplificazione si registra, ad esempio, il fatto che gli operatori non devono più comunicare le modifiche anagrafiche al Registro imprese; queste, infatti, sono trasmesse d'ufficio e telematicamente dal Registro alla Sezione regionale dell'Albo, che le recepisce entro 30 giorni. Inoltre, è previsto l'accorpamento delle categorie di iscrizione; pertanto le imprese iscritte per il trasporto dei rifiuti non devono iscriversi per il transfrontaliero oppure gli iscritti nelle categorie 4 e 5 possono trasportare i rifiuti da sé stessi prodotti o i Raee (rifiuti elettrici ed elettronici) senza richiedere altre iscrizioni.

Per garantire nel breve periodo e a livello nazionale l'informatizzazione dell'Albo viene anche disciplinata la trasmissione telematica delle domande e delle comunicazioni. Il che consentirà di ridurre ulteriormente i tempi, già brevi, previsti per l'iscrizione e la gestione delle singole pratiche. Per il rinnovo dell'iscrizione l'impresa interessata dovrà presentare alla sezione locale dell'Albo un'autocertificazione che attesti il permanere dei requisiti previsti per l'iscrizione. L'attestazione di idoneità degli automezzi è redatta e sottoscritta dal Responsabile tecnico dell'impresa, pertanto decade l'obbligo di dimostrarla con perizia redatta e giurata da un professionista.

Tali semplificazioni, in base alla procedura di stima dei costi amministrativi di cui al Dpcm 25 gennaio 2013, hanno evidenziato una eliminazione di costi amministrativi a carico delle imprese pari a 15.554.000 euro.

Sul fronte della qualificazione delle imprese, il nuovo regolamento la persegue anche grazie alle nuove disposizioni in materia di Responsabile tecnico (Rt). Infatti, fino ad ora, la professionalità dell'Rt poteva essere dimostrata (oltre che con il titolo di studio e l'esperienza acquisita) anche mediante la partecipazione ad appositi corsi di formazione e superamento dei relativi esami.

Le criticità indotte in molti casi da questa previsione hanno ora condotto l'Albo a prevedere una verifica iniziale della preparazione del candidato e, ogni cinque anni, una verifica ulteriore sull'aggiornamento professionale in base a contenuti, criteri e modalità di svolgimento stabiliti dal Comitato nazionale dell'Albo.

Il regime transitorio di cui all'articolo 26 del Dm 120/14 prevede che:

  • le iscrizioni effettuate al 7 settembre 2014 e le garanzie finanziarie già prestate restano valide ed efficaci fino alla loro scadenza;
  • le iscrizioni per raccolta e trasporto dei rifiuti avviati al recupero agevolato in essere al 25 dicembre 2010 sono valide ed efficaci fino alla loro scadenza;
  • le domande di iscrizione presentate entro il 7 settembre 2014 sono valide ed efficaci;
  • le disposizioni adottate dal Comitato nazionale dell'Albo entro il 7 settembre 2014 restano valide ed efficaci fino alla emanazione delle altre disposizioni. Il Comitato entro il 6 marzo 2015 detterà le disposizioni per il trasporto dei rifiuti all'interno della laguna di Venezia;
  • restano in vigore i decreti 5 febbraio 2004 e 5 luglio 2005 in materia di garanzie finanziarie.

AdA

Fonte: Il Sole 24 Ore (26/8/14)

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Statuto delle Imprese. Cambiano le regole

 

Statuto-delle-impreseLo Statuto delle Imprese, diventato operativo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 14 novembre scorso, introduce una serie di misure per favorire l’accesso delle micro e piccole imprese al mercato degli appalti.
Tra le novità di maggiore rilievo si segnalano: l’incremento delle possibilità di subappalto, l’innalzamento della soglia per gli incarichi di progettazione, la possibilità di autocertificazione dei requisiti per le imprese che partecipano alle gare di appalto, il divieto per le Pubbliche Amministrazioni di richiedere documenti delle imprese già in loro possesso.
In particolare, come previsto all’art. 13, la Pubblica Amministrazione e le stazioni appaltanti possano suddividere gli appalti in lotti ed evidenziare le possibilità di subappalto, garantendo la corresponsione diretta dei pagamenti da effettuare tramite bonifico bancario, riportando sullo stesso le motivazioni del pagamento, da parte della stazione appaltante nei vari stati di avanzamento. Ulteriori semplificazioni per l’accesso agli appalti sono stabilite per le aggregazioni fra micro, piccole e medie imprese privilegiando associazioni temporanee di imprese, forme consortili e reti di impresa.
Per quanto riguarda l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura, la soglia minima per gli incarichi senza gara aumenta da 100 mila a 193 mila; mentre per gli affidamenti disposti dalle amministrazioni centrali dello Stato si passa da 100 mila a 125 mila.
Le micro, piccole e medie imprese che partecipano alle gare di appalto di lavori, servizi e forniture possono presentare, altresì, autocertificazioni per l’attestazione dei requisiti di idoneità. Inoltre le amministrazioni pubbliche e le autorità competenti non possono chiedere alle imprese documentazione o certificazioni già in possesso della pubblica amministrazione o documentazione aggiuntiva rispetto a quella prevista.
Lo Statuto delle imprese interviene anche sui contratti di fornitura con posa in opera, introducendo l’obbligo di applicare la sanzione della sospensione dei pagamenti all’appaltatore anche alle somme dovute agli esecutori in subcontratto di forniture con posa in opera, le cui prestazioni sono pagate in base allo stato di avanzamento lavori ovvero stato di avanzamento forniture.

Scarica il testo della Legge n. 180 (G.U. n. 265 del 11/11/2011)

Fonte: Il Denaro

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Imprese: prevenzione incendi semplificata

previncSemplificare le procedure sulla prevenzione degli incendi per le imprese. È l’obiettivo del regolamento approvato ieri dal Consiglio dei ministri, in base al Dl 78/2010, che mira a rilanciare il sistema produttivo, riducendo, laddove possibile, gli oneri amministrativi, cercando di mantenere però inalterati i livelli di garanzia e di sicurezza. Sul testo sono stati già acquisiti i pareri del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari.
Tra gli altri provvedimenti approvati ieri dall’Esecutivo, ci sono tre schemi di decreti presidenziali sull’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. I tre testi, relativi alla dotazione organica, alla contabilità finanziaria ed economico-patrimoniale, alla disciplina dei flussi informativi e delle comunicazioni telematiche, completano la fase transitoria e consentono all’Agenzia di operare pienamente a fianco dell’Autorità giudiziaria dal sequestro dei beni fino alla confisca definitiva.
Il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare il disegno di legge comunitaria per il 2011. Il provvedimento sarà trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni.
Infine, il Governo ha approvato uno schema di regolamento che semplifica le procedure per il cambiamento del nome o del cognome, con l’obiettivo di snellire e innovare la procedura. Il provvedimento devolve l’intera materia alle Prefetture: i procedimenti saranno più rapidi, dal momento che i cittadini avranno un interlocutore unico e un rapporto diretto con l’amministrazione.

Fonte: Sole24ore del 23-07-2011

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Bonus fiscale alle imprese se la ricerca la fa l'ateneo

 

Bonus ricerca in vesoldi-eurorsione completa. Le modalità operative del credito d'imposta per la ricerca trovano finalmente il dettaglio con la circolare dell'agenzia delle Entrate n. 51 del 28 novembre 2011. Il documento di prassi era atteso da tempo, dal momento che la norma istitutiva del contributo, articolo 1 del Dl 70/2011, e il successivo provvedimento attuativo (del direttore dell'Agenzia n. 130237 del 9 settembre 2011) avevano lasciato in sospeso la regolamentazione di aspetti fondamentali per la fruizione del bonus.
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Più bonus se aumentano coinvolgimento e risultati

commitment4Meglio un numero o un concetto? L’ago della bilancia di molti contratti integrativi, a cominciare da quello di Nestlé, siglato alla fine di giugno, si è spostato decisamente sulla seconda opzione per indicare ai lavoratori l’obiettivo da inseguire. Per costruire il proprio premio di risultato naturalmente. Come ha spiegato il direttore delle risorse umane di Nestlé, Gianluigi Toia, agganciare il sistema premiante a un parametro gestionale significa basarlo «sulla filosofia del coinvolgimento del lavoratore». Con beneficio della motivazione del lavoratore. Per intenderci meglio possono considerarsi gestionali aspetti come l’infortunistica, la qualità del prodotto, il servizio al cliente. Il loro miglioramento prevede infatti che vi sia necessariamente un coinvolgimento del lavoratore. E di conseguenza tende a rendere le sorti dell’azienda più vicine di quanto non possa farlo un risultato di pura redditività.


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Contratti di rete senza click day

 

Dal 2 al 23 maggio sclick-daycatta il primo appuntamento con le agevolazioni fiscali per i contratti di rete. E senza click day.
Ogni singolo imprenditore che aderisce a una rete di imprese potrà accedere all’incentivo fiscale (riducendo il proprio reddito da tassare fino a un massimo di un milione di euro), inviando al centro operativo di Pescara la comunicazione dei dati necessari alla fruizione del beneficio. Sarà poi l’amministrazione finanziaria a determinare – in misura proporzionale e in funzione delle risorse disponibili – l’ammontare del bonus assegnato.
Il modello di comunicazione (mod. Reti) per accedere al bonus è stato approvato ieri dal direttore dell’agenzia delle Entrate ed è accompagnato dagli altri due modelli (licenziati con altrettanti provvedimenti) di comunicazioni legate all’agevolazione (in particolare, ai dati dei programmi asseverati e alle informazioni sui soggetti che pongono in essere questa certificazione preventiva). A chiudere il cerchio delle istruzioni operative per far decollare l’agevolazione c’è Reti d’imprese_circolare n15_E (clicca e scarica).
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Seminario Marcatura CE

 

Alla Camera di Commceercio di Napoli, in via S. Aspreno 2, il 23 giugno si terrà un seminario sulla “Marcatura CE e commercializzazione dei prodotti nuove politiche dell’Unione Europea“.
Il seminario si terrà nella sala Brun dalle ore 9.30 di mercoledì 23 giugno.
Interverranno: Santo Vittorio Romano Direttore Unioncamere Campania,  Attilio Montefusco Direttore Consorzio Promos Ricerche, Raffaele D’Angelo Coordinatore CON.T.A.R.P. Direzione Regionale Campania – INAIL – Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione, Massimiliano Faiella – ISPESL – Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro.
Si parlerà di Sicurezza dei cittadini: Accreditamento e sorveglianza del mercato (Reg. CE 765/08) e commercializzazione dei prodotti (Decisione CE 768/08), Sicurezza delle macchine: cosa cambia con l’entrata in vigore della Direttiva 2006/42/CE, recepita a livello nazionale con il Dlgs. 17/2010. Arricchiranno il dibattito testimonianze delle CCIAA campane e testimonianze Aziendali, fino alla discussione sulle novità che potrebbero essere introdotte dalla Commissione UE sulla base della Decisione 768/08.
Al termine dei lavori saranno somministrati questionari.

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Stress da lavoro, l’obbligo di valutarne i rischi

 

Il 1°agostress one-500x499sto diverrà operativo l’obbligo di valutare i rischi da stress lavoro-correlato. Quello dello stress lavorativo s’inserisce nel quadro del decreto sulla sicurezza. L’articolo 28 comma 2 del Testo unico (Dlgs n. 81/2008) cita, espressamente, lo «stress lavoro-correlato», imponendo una specifica valutazione di rischi.
Un primo problema in materia è che la disposizione non dà, però, ulteriori informazioni. La norma, piuttosto, rinvia, per i «contenuti» a uno specifico accordo europeo del 2004, firmato da varie associazioni europee di datori e di organizzazioni sindacali di lavoratori, testo, che data la sua natura, individua un quadro d’intenti, ma non dà, ai singoli datori, esaustive indicazioni di ordine tecnico.
Il documento, comunque, segnala che lo stress lavoro-correlato è «una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale» e che esso è «conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro». Non si tratta, però, di una vera e propria nozione, che sarebbe stata, invece, utile per costruire l’”impalcatura” valutativa.
Su questa tipologia di stress, tuttavia, la «Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro», prevista all’articolo 6 del Dlgs n. 81 dovrebbe fornire, secondo quanto previsto dal comma 1- bis dell’articolo 28, delle indicazioni. Ulteriore problema in materia è che esse, al momento, mancano. Per avere elementi utili, nel frattempo, datori e loro staff, pertanto, devono fare affidamento solo su guide e su altri documenti elaborati da vari soggetti pubblici e privati.
In questa situazione d’incertezza qualche punto fermo giuridico è, comunque, individuabile. Innanzitutto, l’obbligo in esame fa parte del più generale obbligo di valutazione di «tutti i rischi» di cui all’articolo 28 del Dlgs n. 81/2008 e, perciò, richiede di procedere all’elaborazione di un documento secondo i canoni di contenuto individuati dal comma 2 di quell’articolo. Così, per realizzare, compiutamente, il proprio «dover fare» il datore dovrà provvedere a integrare il documento valutativo (di cui agli articoli 17 e 28, comma 1, del Dlgs n. 81/2008), già predisposto o a produrre un ulteriore documento aggiuntivo sullo stress lavoro correlato, ma avente le stesse caratteristiche dell’altro più generale.
In ogni caso, il documento relativo allo stress lavorativo dovrà contenere, sulla base del comma 2 dell’articolo 28 :
- il programma delle misure di miglioramento della condizione individuale rispetto allo stress;
- i ruoli dell’organizzazione aziendale che debbono provvedere;
- l’individuazione delle procedure organizzative per l’attuazione delle misure da realizzare.
È da ritenere, peraltro, che i datori che impiegano fino a 10 lavoratori potranno utilizzare, (dal 1° agosto 2010) fino al 30 giugno 2012, l’autocertificazione sulla valutazione, fruendo, anche in ordine alla valutazione qui in esame e con opportuna integrazione, della modalità generale prevista dall’articolo 29 comma 5 del Dlgs n. 81/2008,
In una fase in cui in cui molte aziende sono in crisi, l’obbligo di valutare lo stress può apparire, a taluni, fuori luogo. È da ritenere, ragionevolmente, che non sia così. La valutazione, infatti, non presenta un costo significativo, ma richiede piuttosto di mobilitare competenze spesso presenti in azienda e, al massimo, di integrarle con un esborso molto limitato.
Inoltre, migliorare i “fondamentali” della propria azienda, cioè, in questo caso, la condizione individuale e sociale degli uomini e delle donne che lavorano in essa, rappresenta a ben vedere, per ogni datore lungimirante, un valido investimento.

Vedi Il Sole 24 ore

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Le prospettive della Responsabilità Sociale in Italia

 

L’impegno dresponsabilita-sociale-impresa-italia-contro-crisi-economicaelle imprese per un futuro sostenibile. E’ questo il tema del Sodalitas Day che si svolgera’ a Milano, presso l’Auditorium Assolombarda, il prossimo 26 aprile, in occasione del 15esimo anniversario della Fondazione Sodalitas.

Per l’occasione la Fondazione presentera’ i risultati inediti della Ricerca ‘Le prospettive della Responsabilita’ Sociale in Italia’, realizzata con Gfk Eurisko. Si tratta della prima indagine sul tema condotta intervistando individualmente i Top Manager delle piu’ importanti imprese che operano nel nostro Paese.

Per la prima volta i trend di sviluppo della Csr e della Sostenibilita’ vengono tracciati da una prospettiva privilegiata: quella delle imprese leader del mercato italiano, piccole e grandi, italiane e multinazionali, di ogni settore di mercato, impegnate ogni giorno a fare della Sostenibilita’ una leva fondamentale per essere competitive.

Tra gli aspetti approfonditi dall’indagine anche l’impatto della crisi sulle strategie di responsabilità sociale, l’impatto economico della Sostenibilità, le specificità del mercato italiano. Il quadro emerso dall’Indagine sarà un punto di riferimento per le sempre più numerose imprese che decideranno di fare della Sostenibilità una scelta strategica.

Tutti i risultati della ricerca saranno commentati da protagonisti del mondo dell’impresa (Diana Bracco, Giorgina Gallo, Pietro Guindani, Alessandro Laterza, Gerlando Lauricella, Corrado Passera, Marco Tronchetti Provera) e del sistema confindustriale (Emma Marcegaglia, Alberto Meomartini, Alessandro Laterza), con la partecipazione di autorevoli rappresentanti delle Istituzioni (Letizia Moratti, Maurizio Sacconi, Stefano Zamagni) e degli stakeholders maggiormente sensibili alla Csr.

Nel pomeriggio sono invece previste quattro sessioni di approfondimento dedicate alle principali sfide che le imprese dovranno affrontare nei prossimi anni per lo sviluppo sostenibile.

Fonte: Adnkronos

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Uno Statuto per le PMI

 

Si tratta di uno Simpresetatuto delle piccole e medie imprese che definisce i diritti e lo status giuridico delle Pmi. Lo Statuto inoltre promuoverà la cultura d’impresa del Paese, fatta di aziende micro, piccole e medie.

Per le micro e piccole imprese poi, si pensa di semplificarne l’avvio specialmente per quelle giovanili, femminili e tecnologiche, collocate nelle aree svantaggiate del Paese.

Nel progetto è chiaro il  riferimento all’iniziativa europea «Small Business Act» del 2008, che mira a creare condizioni favorevoli per la crescita delle PMI. La Legge dovrebbe completare l’iter in primavera.

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