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Scuola di governo del territorio, un corso gratuito per giovani campani sul trattamento dei rifiuti

Scuola di governo del territorio, un corso gratuito per giovani campani sul trattamento dei rifiuti

(Articolo pubblicato sul il Denaro.it del 16 marzo 2022)

La Scuola di Governo del Territorio, a cui aderiscono le Università della Campania e gli atenei di Pisa, Brescia, Roma Tor Vergata e Insubria, oltre al Cnr ed altre istituzioni, avanza una nuova proposta formativa di grande interesse per i giovani campani. Si tratta di un corso organizzato in collaborazione con il Consorzio Nazionale Imballaggi (Conai) e con il Consorzio Promos Ricerche, dedicato al tema del trattamento dei rifiuti in un’ottica di economia circolare. Il corso proposto dalla Scuola, la cui direzione scientifica è affidata all’economista Riccardo Realfonzo sin dalla sua fondazione, affronta un tema indubbiamente del massimo interesse in un territorio come la Campania, che sta provando ad uscire definitivamente dalle mille emergenze legate ai rifiuti.
Il corso si intitola “Green Jobs 2022: gestione dei rifiuti tra legge e tecnica” e rappresenta una importante opportunità per i giovani. Si tratta infatti un corso completamente gratuito, grazie al finanziamento del Conai, e che sarà tenuto da specialisti del settore. Il corso è dedicato a giovani under 35 residenti in Campania, laureati nei settori delle scienze biologiche, mediche e farmaceutiche, dell’ingegneria, dell’architettura, dell’economia, della giurisprudenza, delle scienze fisiche e chimiche, delle scienze agrarie, forestali e ambientali, della geologia. Il corso è aperto a ben 80 partecipanti e si terrà in modalità e-learning, in diretta e da remoto. Se aggiungiamo che il corso vanta il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica, è chiaro che si tratta di una nuova straordinaria possibilità meritoriamente offerta dalla Scuola di Governo del Territorio e dal Conai ai giovani.
“Lo sviluppo di competenze ampie e trasversali nel settore della green economy si sta rivelando sempre più importante”, commenta il presidente Conai Luca Ruini. “Gli obiettivi europei di riciclo diventeranno nei prossimi anni ancora più sfidanti, e il nostro Paese deve adeguare in tempi rapidi le sue infrastrutture impiantistiche: siamo convinti che sarà la formazione a permetterci di vincere le sfide sostenibili che ci aspettano, per passare davvero da un modello lineare a uno circolare. Anche per questo Conai considera parte fondamentale dei suoi compiti lo sviluppo di conoscenze interdisciplinari e di opportunità professionali nel settore della transizione ecologica e della gestione dei rifiuti”.
Dal canto loro, il Direttore scientifico della Scuola di Governo del TerritorioRiccardo Realfonzo, e la presidente del Consorzio Promos Ricerche, la professoressa Alessandra Storlazzi, hanno congiuntamente dichiarato che “una sempre più corretta gestione dei rifiuti e un sempre più intenso riciclo sono cruciali per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Ciò è tanto più vero in una regione, come la Campania, che ha subito in passato un vero e proprio ‘assalto al territorio’ e in cui da alcuni anni si sta tenacemente, non senza difficoltà, voltando pagina. Riteniamo che sia cruciale la collaborazione tra il sistema universitario campano e il Conai, perché consente di formare le professionalità di cui abbiamo grande bisogno e offre un futuro a numerosi giovani”.
Le lezioni inizieranno lunedì 4 aprile e si chiuderanno venerdì 6 maggio. Ventiquattro moduli da 90 minuti, strutturati anche con la collaborazione di ReteAmbiente Formazione. I partecipanti che avranno seguito in diretta almeno il 75% complessivo dei relativi moduli saranno ammessi ad una prova finale, finalizzata al rilascio di un attestato di partecipazione. Per iscriversi c’è tempo fino a mercoledì 23 marzo.
Il Bando completo è disponibile sul sito del Consorzio Promos Ricerche, nella pagina dedicata alla formazione.


 
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Scuola di Governo del Territorio: un osservatorio sulla spesa del PNRR

Scuola di Governo del Territorio: un osservatorio sulla spesa del PNRR

(Articolo pubblicato sul Corriere della Sera/Corriere del Mezzogiorno del 21 febbraio 2022)

La Scuola di Governo del Territorio, fondata a Napoli nel 2015 su iniziativa del Consorzio Promos Ricerche, prosegue a pieno ritmo la sua attività. La Scuola, collettore di eccellenze scientifiche e istituzionali di spicco in Italia, vede ormai la partecipazione di numerosissime università, associazioni scientifiche, istituzioni, ordini professionali e in questi anni ha prodotto una intensa attività di formazione, ricerca e convegnistica, che frequentemente confluisce nella bella collana di libri edita dalla Franco Angeli. Le attività, svolte sotto la direzione scientifica dell’economista Riccardo Realfonzo, sono proseguite negli ultimi due anni a dispetto della difficile fase pandemica, anche grazie al supporto finanziario della Regione Campania, della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco, dell’Interporto Campano e del CIS di Nola, mentre l’Università Suor Orsola Benincasa ha messo a disposizione una nuova sede per gli uffici del Consorzio Promos Ricerche e della Scuola.

L’ultima riunione del Consiglio Scientifico della Scuola, tenutasi mercoledì 16 febbraio u.s., si è aperta con l’intervento di Maurizio Tira, Rettore dell’Università di Brescia, che ha portato il saluto anche delle altre Università che aderiscono alla Scuola, essenzialmente le Università della Campania ma anche gli Atenei di Pisa, Roma Tor Vergata, Insubria e Brescia. Nell’occasione, Tira ha invitato la Scuola a intervenire ai lavori della Conferenza dei Rettori per presentare le attività formative e di ricerca in corso.

I lavori sono proseguiti con l’esame delle attività messe in campo nel 2021, presentato dal direttore Realfonzo, e le proposte per l’anno in corso. Sul piano dell’attività formativa la Scuola propone numerosi master e corsi di alta formazione, finalizzati a promuovere lo sviluppo locale attraverso la collaborazione tra il mondo accademico, quello delle professioni e le istituzioni. I corsi che saranno attivati nell’anno riguarderanno tra l’altro i temi del project management, della progettazione e rendicontazione dei fondi europei, dei modelli organizzativi e degli organismi di vigilanza che scaturiscono dal decreto legislativo 231 del 2001, della responsabilità sociale delle imprese, della valutazione del lavoro nella pubblica amministrazione, dei servizi pubblici locali, della nutrizione e sicurezza alimentare, delle tecniche di valutazione dei progetti. Appena bandito un corso sulla gestione dei rifiuti organizzato in collaborazione con il CONAI e offerto gratuitamente ai giovani under 35.

Il dibattito sulle prospettive e sulle iniziative di ricerca e convegnistica è stato intenso ed è ruotato principalmente intorno alla proposta di predisporre una sorta di osservatorio sulla spesa dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, anche con riferimento alla quota del 40% da destinare al Mezzogiorno. Tutti i partecipanti hanno convenuto che questo tema sia cruciale per il futuro del Paese, ed anche che vi sono evidenti criticità nella progettazione e realizzazione di una spesa di qualità, utile ad attivare lo sviluppo economico.

Il tema, posto da Realfonzo, è stato sviluppato da Walter Tortorella (capo dipartimento IFEL-ANCI) e poi ripreso negli interventi di Carlo Palmieri (Vice Presidente Unione Industriali di Napoli), Diego Vivarelli (direttore ACEN), Pasquale De Toro (Istituto Nazionale di Urbanistica), Luigi Di Cristo (vicedirettore Agenzia delle Entrate), Gaetano Di Palo (IFEL Campania) e Grazia Torre (Ordine degli Architetti). Tutti hanno condiviso, in vario modo, la necessità di organizzare iniziative di analisi e dibattito sulla qualità e quantità di spesa dei fondi del PNRR e dei fondi strutturali europei.

Hanno partecipato alla riunione del Consiglio Scientifico, con interventi e proposte anche su altri temi di formazione e ricerca, i rappresentanti di numerose altre istituzioni che aderiscono alla Scuola: Alessandra Storlazzi (Presidente Consorzio Promos Ricerche), Daniela Segreti (direttore ANCE Campania), Alessandro Castagnaro (Presidente ANIAI Italia), Giovanni Montresor (Vice Presidente CENSU), oltre ai docenti Antonio De Santis, Paolo Esposito, Roberto Gerundo, Carlo Iannello, Antonio Lopes, Lucia Lopez, Sergio Marotta, Agostino Nuzzolo e Luisa Santini in rappresentanza delle Università.


 
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Corretti stili di vita e sicurezza sul lavoro. Fare programmazione per evitare l’emergenza

 Conferenza Stampa 12 11 19

Cinque appuntamenti su tutto il territorio regionale per discutere di prevenzione contro gli infortuni e malattie professionali nei luoghi di lavoro. Sono quelli previsti nell'ambito del progetto "Corretti stili di vita della persona e sicurezza del lavoratore", co-finanziato da Inail e che vede la Cisl Campania come ente capofila perché “investire in salute e sicurezza del lavoro nelle aziende significa non solo contribuire al miglioramento della produttività dei lavoratori, ma anche ad una diminuzione dell'assenteismo dovuto ad infortuni e malattie professionali e permettere una significativa riduzione degli oneri a carico dei datori di lavoro e della collettività”.

Ieri 12 novembre presso la sede della Cisl Campania la conferenza stampa di presentazione. Ne sono partners la Regione Campania, il Consorzio Promos Ricerche e il Cnr-Iriss. “Secondo gli ultimi dati gli infortuni e le malattie professionali sono in aumento e per questo i luoghi di lavoro devono essere sicuri e sani per tutte le lavoratrici e i lavoratori, indipendentemente dal contratto così come sancito anche dalla nostra Carta Costituzionale. - ha affermato Salvatore Topo, segretario regionale della Cisl Campania - Come sindacato non abbassiamo la guardia. Fare prevenzione vuol dire non intervenire quando c'è l’emergenza ma programmare gli interventi svolti in sinergia e perseguiti in modo regolare e continuativo”.

Per il direttore regionale Inail Campania, Daniele Leone, “il progetto che presentiamo oggi ha l'obiettivo di approfondire i temi della salute e del benessere dei lavoratori, argomenti che riguardano le imprese non solo alla luce delle disposizioni contenute nella normativa vigente, ma anche in ragione dell'ampio interesse che questi temi incontrano a livello nazionale e comunitario. La necessità di procedere alla sensibilizzazione dei lavoratori e alla realizzazione di stili di vita adeguati (alimentazione equilibrata, attività fisica, campagne antifumo ecc.), non può che condurre a risultati utili anche in termini di qualità, produttività e competitività delle imprese”.

Il tema della salute sui luoghi di lavoro per Riccardo Realfonzo del Consorzio Promos Ricerche è “un obiettivo che va perseguito con strumenti di varia natura. Certamente uno di questi è la sensibilizzazione dei lavoratori, dal momento che anche una loro corretta condotta ed un adeguato stile di vita contribuiscono positivamente nel ridurre i rischi sui luoghi di lavoro”.

Per l'assessore regionale Antonio Marchiello “la promozione della salute nei luoghi di lavoro ha un alto valore strategico in termini di qualità, produttività e competitività delle imprese. In questa logica, la Regione Campania ha deciso di aderire al progetto”.

L'obiettivo di diffondere buone prassi in materia di corretti stili di vita per aumentare la sicurezza del lavoratore sarà realizzato attraverso seminari ed attività formative che saranno svolte nel territorio delle 5 province campane. Primo appuntamento sarà a Benevento il giorno 20 novembre presso l'Unisannio con il confronto tra Inail, Cisl, Confindustria, rappresentanti dei partner e patrocinanti il progetto, nonché aziende (Nestlé, Adler Group) che insistono nel territorio e che si sono distinte per la loro particolare vocazione ad essere portatrici di buone pratiche in relazione agli obiettivi propri del progetto.

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Corso di Alta Formazione “La responsabilità da reato ex d.lgs. N. 231/2001: organismi di vigilanza e modelli organizzativi”

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Il Corso è promosso dalla Scuola di Governo del Territorio del Consorzio universitario Promos Ricerche, in collaborazione con l’Ordine dei Commercialisti di Napoli, l’Ordine degli Avvocati di Napoli, l’ACEN e BDO Italia S.p.A., e con il patrocinio dell’Unione degli Industriali di Napoli, dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli e di RINA S.p.A..

Il Corso è finalizzato a trasmettere competenze specialistiche in relazione ai diversi campi di attività strettamente legati alla prassi applicativa del d.lgs. n. 231/2001. Il Corso sarà focalizzato sull’analisi e l’aggiornamento giurisprudenziale della disciplina del 231, le modalità di progettazione, implementazione ed aggiornamento dei Modelli organizzativi, il ruolo e le modalità operative dell’OdV ed il coordinamento con gli altri organi e funzioni di controllo.

Il percorso formativo prevede 52 ore di didattica frontale (12 incontri di 4 ore) che si terranno presso l’Università Suor Orsola Benincasa nel periodo gennaio-aprile 2020.

Il corso attribuisce 10 crediti formativi dall'Ordine degli Avvocati di Napoli e 30 crediti formativi dall’Ordine dei Consulenti del lavoro di Napoli; è stata, inoltre, chiesta all’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Economici di Napoli l’attribuzione di crediti formativi.

RINA S.p.A. e BDO Italia S.p.A. hanno reso disponibili stage retribuiti.

La domanda di ammissione al corso dovrà essere presentata entro il 31 dicembre 2019, compilando on-line la scheda di iscrizione. Per maggiori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Scarica il Bando

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PROROGA TERMINI - Bando di concorso “La promozione della sicurezza sul lavoro: i nudge proposti dai lavoratori”. Voucher fino a € 750

PROROGA TERMINI - Bando di concorso “La promozione della sicurezza sul lavoro: i nudge proposti dai lavoratori”. Voucher fino a € 750

Il Consorzio Promos Ricerche, l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa e l’INAIL Direzione Regionale Campania propongono un concorso finalizzato a coinvolgere i lavoratori nel proporre dei possibili suggerimenti, mezzi, azioni (nudge) che possano, attraverso la prevenzione, favorire e rafforzare quanto già stabilito dalle norme sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il concorso sostiene l’adozione di nudge nella promozione della sicurezza sul lavoro. I lavoratori presenteranno progetti realizzati nelle modalità disciplinate dal regolamento quali possibili suggerimenti, mezzi, azioni (in sostanza nudge) tali da favorire la prevenzione e il rispetto della sicurezza sul lavoro, e che rafforzino quanto già stabilito dalle norme sulla sicurezza sul lavoro attraverso istruzioni dirette. Per promuovere la sicurezza del lavoro si vuole chiedere cioè ai lavoratori di suggerire cosa fare, quali azioni mettere in campo cioè quali nudge scegliere per favorire la sicurezza sul lavoro.

Le attività prevedono l’organizzazione e la realizzazione di seminari presso le aziende che si rendano disponibili a coinvolgere i propri dipendenti per la progettazione di nudge per la sicurezza del lavoro.

L’intervento deve essere facilmente realizzabile, di semplice introduzione e poco costoso. Deve essere riferito al contesto di lavoro vissuto concretamente.

Possono presentare la propria candidatura i lavoratori le cui imprese aderiranno all’iniziativa. La partecipazione potrà essere individuale o di gruppo.

I lavoratori che desiderano partecipare al progetto dovranno proporre una soluzione, un suggerimento, un nudge a supporto della sicurezza sul lavoro.

  • Al primo classificato (o gruppo), verrà consegnato un attestato INAIL e un voucher del valore di € 750,00.
  • Al secondo classificato (o gruppo) verrà consegnato un attestato INAIL e un voucher del valore di € 450,00.
  • Al terzo classificato (o gruppo) verrà consegnato un attestato INAIL un voucher del valore € di 300,00.

Alle imprese di appartenenza dei primi tre classificati verrà consegnata una targa INAIL.

I lavori dovranno essere inviati a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro e non oltre il 15 novembre 2020. Per partecipare al concorso è necessaria la compilazione della scheda d'iscrizione (Allegato A) e della scheda di dichiarazione ­ liberatoria dell'autore (Allegato B).

Bando

Scheda d'iscrizione (all. A)

Liberatoria (all. B)

 
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Facility management . Pubblicate due norme UNI

Facility management . Pubblicate due norme UNI

Il Facility Management (FM) integra molteplici discipline al fine di influenzare l'efficienza e la produttività delle economie di società, comunità e organizzazioni, così come il modo in cui gli individui interagiscono all'interno di tali organismi. L'FM influenza la salute, il benessere e la qualità della vita di gran parte delle società e della popolazione mondiale tramite i servizi che gestisce e fornisce.
In tale ambito, la commissione Manutenzione dell UNI, ha recentemente recepito anche in lingua italiana la norma UNI EN ISO 41001Facility management - Sistemi di gestione - Requisiti con guida per l'utilizzo” e la norma UNI EN ISO 41011Facility management – Vocabolario

Il primo documento specifica i requisiti per un sistema di facility management (FM) quando un'organizzazione:

  1. ha la necessità di dimostrare una fornitura efficace ed efficiente di FM che supporti gli obiettivi delle richieste dell'organizzazione;
  2. mira a soddisfare in modo coerente le esigenze delle parti interessate e i requisiti applicabili;
  3. mira a essere sostenibile in un ambiente competitivo a livello globale.

I requisiti indicati nella norma non sono specifici del settore e si intendono applicabili a tutte le organizzazioni, o parte di esse, che si tratti di settore pubblico o privato e indipendentemente dal tipo, dimensione e natura dell'organizzazione o della posizione geografica.
L'appendice A fornisce ulteriori indicazioni sull'utilizzo di questo documento.
Il secondo documento definisce i termini e le definizioni utilizzati nelle norme di Facility management.

Le norme inerenti il FM si applicano a ogni organizzazione che desideri:

  • stabilire, implementare, mantenere e migliorare un sistema FM integrato;
  • assicurare la conformità alla politica di gestione specificata;
  • dimostrare la conformità al presente documento mediante un'auto-determinazione e un'auto-dichiarazione;
  • chiedere conferma della propria conformità alle parti che hanno un interesse nell'organizzazione;
  • chiedere conferma della propria auto-dichiarazione da parte di un soggetto esterno all'organizzazione;
  • richiedere la certificazione/registrazione del proprio sistema FM da parte di un organismo di certificazione accreditato di terza parte.

mb

Fonte UNI

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Gestione dell’energia

Gestione dell’energia

Pubblicata in italiano, a cura del CTI – Comitato Termotecnico Italiano e del CEI – Comitato Elettrotecnico Italiano la UNI CEI EN ISO 50001Sistemi di gestione dell'energia - Requisiti e linee guida per l'uso
Questo documento definisce i requisiti per creare, attuare, mantenere e migliorare un sistema di gestione dell'energia (SGE).
L'obiettivo della norma è quello di consentire che un'organizzazione persegua, con un approccio sistematico, il miglioramento continuo della propria prestazione energetica e dello stesso SGE.
La norma è applicabile:

a) ad ogni organizzazione indipendentemente dalla tipologia, taglia, complessità, posizione geografica, approccio organizzativo o dai prodotti o servizi che fornisce;

b) alle attività che influenzano la prestazione energetica che sono gestite e controllate dall'organizzazione;

c) indipendentemente dalla quantità, uso e tipologia di energia consumata;

Inoltre:

d) richiede la dimostrazione di un miglioramento continuo della prestazione energetica, ma non definisce livelli di prestazione energetica da raggiungere;

e) può essere utilizzata indipendentemente o essere allineata o integrata con altri sistemi di gestione.


L'appendice A fornisce una linea guida per l'utilizzo della norma e l'appendice B fornisce un confronto tra questa versione e la precedente.

La norma contiene i requisiti utilizzati per valutare la conformità. Un'organizzazione che desidera dimostrare la conformità al presente documento può farlo:

  • effettuando una valutazione eun'auto-dichiarazione, oppure,
  • chiedendo conferma della sua conformità o auto-dichiarazione da parte delle parti interessate, come i clienti, oppure,
  • chiedendo la certificazione/registrazione del proprio SGE presso un organismo esterno.

mb
Fonte UNI

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Qualità dei fornitori dei servizi di welfare. Dall'UNI una Prassi di Riferimento

Qualità dei fornitori dei servizi di welfare. Dall'UNI una Prassi di Riferimento

Pubblicata la Prassi di Riferimento UNI/PdR 58:2019 in materia welfare aziendale; il documento è stato elaborato dal Tavolo "Servizi alla persona nel welfare aziendale”.
L’obiettivo della Prassi di Riferimento è quello di fornire delle linee guida sui requisiti per la qualifica dei fornitori dei servizi alla persona offerti ai lavoratori dai datori di lavoro attraverso piani di welfare aziendale gestiti direttamente dal datore di lavoro o mediante provider di welfare aziendale, con o senza il supporto di piattaforme informatiche.
Nel documento sono individuati alcuni esempi di servizi di welfare aziendale, classificati secondo cinque diversi ambiti di attività riconducibili alla sfera familiare, del benessere e della salute, della qualità della vita, dell’abitazione e di intermediazione (servizi finanziari/assicurativi/assistenza fiscale, ecc.).
Sono inoltre definiti i requisiti essenziali che i fornitori dei servizi alla persona devono avere sia in termini di requisiti giuridico-amministrativo che economico-finanziari, ed infine sono individuate le autorizzazioni amministrative e le procedure essenziali per il rilevamento della qualità dei servizi offerti, nonché gli elementi tecnico-professionali per l’erogazione del servizio stesso.
Si ricorda che le prassi di riferimento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretta ai soli autori, e costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento.

Scarica la Prassi

mb
Fonte UNI

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Documentazione sanitaria su supporto informatico. Interpello 4/2019

Documentazione sanitaria su supporto informatico. Interpello 4/2019

Pubblicato dal Ministero del Lavoro l’interpello sicurezza sul lavoro n. 4 del 28 maggio 2019 riguardante la documentazione sanitaria su supporto informatico

La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) ha formulato istanza di interpello per conoscere il parere della Commissione in merito alla tenuta della documentazione sanitaria su supporto informatico.

Al riguardo premesso che:

  • l’articolo 25 del decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e successive modificazioni, rubricato “Obblighi del Medico Competente”, al comma 1, lettera c), prevede che: “Il medico competente istituisce, aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria. Tale cartella è conservata con salvaguardia del segreto professionale e, salvo il tempo strettamente necessario per l’esecuzione della sorveglianza sanitaria e la trascrizione dei relativi risultati, presso il luogo di custodia concordato al momento della nomina del medico competente”;
  • l’articolo 53 del decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e successive modificazioni, rubricato “Tenuta della documentazione”, comma 1, stabilisce quanto segue: “È consentito l’impiego di sistemi di elaborazione automatica dei dati per la memorizzazione di qualunque tipo di documentazione prevista dal presente decreto legislativo”;
  • il comma 2 del citato articolo 53 disciplina “Le modalità di memorizzazione dei dati e di accesso al sistema di gestione della documentazione”;
  • il comma 4 del medesimo articolo 53 dispone: “La documentazione, sia su supporto cartaceo che informatico, deve essere custodita nel rispetto del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, in materia di protezione dei dati personali”;
  • il decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 è stato modificato dal decreto legislativo del 10 agosto 2018 n. 101 “Disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati)” sulla base di tali elementi la Commissione ritiene, per quanto attiene alla propria competenza, che dal combinato disposto dei menzionati articoli 25 e 53 del decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e successive modificazioni, è consentito l’impiego di sistemi di elaborazione automatica dei dati per la memorizzazione di qualunque tipo di documentazione prevista dal medesimo decreto.

Per quanto concerne la custodia dei dati relativi alle cartelle sanitarie e di rischio inserite su un data base aziendale, sarà necessario adottare soluzioni concordate tra datore di lavoro e medico competente che, nel rispetto del segreto professionale e della tutela della privacy, garantiscano l’accessibilità ai suddetti dati soltanto al medico competente e non permettano né al datore di lavoro né all’amministratore di sistema di potervi accedere.

AdA

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Costruzioni stradali, in vigore la UNI 11122:2019 sulla segnaletica verticale

Costruzioni stradali, in vigore la UNI 11122:2019 sulla segnaletica verticale

L’UNI - Ente Italiano di Normazione rende noto che dal 16 maggio è in vigore la UNI 11122:2019 dal titolo” Materiali per segnaletica verticale – Caratteristiche prestazionali dei materiali per segnaletica verticale con tecnologia a microprismi“.

La norma specifica le caratteristiche minime prestazionali ed i metodi di prova delle pellicole microprismatiche per la realizzazione di segnaletica verticale, ed altri prodotti per la sicurezza stradale, in sostituzione della UNI 11122:2004.

Si ricorda che per la realizzazione dei segnali può essere utilizzata la stampa serigrafica oppure l’applicazione di pellicole trasparenti colorate o ancora la stampa digitale; tali tecniche devono in ogni caso essere state sottoposte a prova, e validate sul prodotto.

AdA

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