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News - Agroalimentare

News - Agroalimentare (79)

Sicurezza alimentare. Prevista la revisione della ISO 22000

iso 22000La norma UNI EN ISO 22000 sui sistemi di gestione per la sicurezza alimentare è stata pubblicata nel 2005. In nove anni le esigenze del mercato sono senza dubbio molto mutate, sia dal punto di vista dei soggetti che in questo ambito lavorano che da quello del cittadino/consumatore sempre più sensibile ai temi della alimentazione.
Per questo in settembre dovrebbe avviarsi il programmato percorso di revisione della norma che – è bene ricordarlo - ha avuto un enorme impatto nel settore, testimoniato dal vastissimo numero di certificazioni di conformità in tutto il mondo.
Le certificazioni secondo la norma ISO 22000 hanno infatti fatto registrare un costante incremento in questi anni (del 20% tra il 2011 e il 2012, in ben 142 Paesi) e, se si dovesse stilare una classifica, esse si situerebbero al terzo posto per diffusione, precedute solo dai “mostri sacri” rappresentati dalle certificazioni ISO 9001 e ISO 14001 (anch’esse tra l’altro in fase di revisione).
Proprio in vista dell’avvio di questa attività di aggiornamento e di rivisitazione, che verrà sviluppata dall’ISO/TC 34/SC/17 (“Management systems for food safety”), l’ISO chiede a tutti i portatori di interesse – e a chiunque abbia usato, adottato o fatto riferimento alla norma - di far giungere i propri commenti e le proprie considerazioni: un modo concreto per metterne in luce i punti di forza e quelli di debolezza e avere dunque un pratico riscontro da parte degli utilizzatori.
In quasi dieci anni di applicazione la norma ISO 22000 ha avuto modo di dispiegare il suo potenziale.
Per questo l’attività dell’ISO/TC 34/SC 17, che ha programmato sino metà giugno questa sorta di indagine sullo stato di salute della norma sentendo l’opinione di coloro che la utilizzano e ne usufruiscono, è un punto di partenza molto utile in vista dell’avvio dei lavori di revisione previsto a settembre.
Qualsiasi organizzazione attiva in campo alimentare può dunque far sentire la propria voce; eventuali commenti possono essere inviate:

•    a UNI, scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
•    all’ISO/TC 34/SC 17, scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Fonte UNI

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Un 2014 pieno di bio-novità

bio novitàDal 1 gennaio 2014 è entrato in vigore il Reg. CE 392/2013 che impone alle Autorità pubbliche competenti e agli organismi di controllo di tutti gli stati membri nuove norme per il potenziamento del sistema di controllo e certificazione delle produzioni biologiche.

Gli organismi di controllo dovranno prelevare un numero di campioni da analizzare ogni anno corrispondente ad almeno il 5% del numero degli operatori controllati e svolgere almeno il 10% di tutte le ispezioni senza preavviso.  In caso di cambio di Organismo di controllo da parte dell'operatore, l’organismo di controllo precedente deve trasmettere gli elementi pertinenti del fascicolo di controllo dell’operatore interessato e il piano di gestione all’organismo di controllo successivo.

Buona parte di questi adempimenti sono già previsti da tempo nelle disposizioni applicative italiane e ora, finalmente, dovranno essere applicati indistintamente in tutti gli stati membri.

Il regolamento prevede nuove disposizioni anche per gli operatori controllati che, d’ora in poi, sono tenuti per legge a informare gli organismi di controllo di ogni irregolarità o infrazione che incide sulla qualificazione del prodotto come biologico, nonché dei prodotti biologici che ricevono da altri operatori. Lo scambio d’informazioni tra organismi di controllo e tra questi e le autorità competenti potrà riguardare anche l'intero fascicolo di controllo dell’operatore.

Più in generale questo nuovo regolamento rappresenta un nuovo passo verso l’inclusione del sistema di controllo del biologico nel quadro riguardante i controlli ufficiali previsti dal Reg. (CE) n. 882/2004 al fine di verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali. Non a caso in ambito UE c’è addirittura chi ipotizza, per il futuro, un trasferimento delle competenze per tutto il sistema di controllo del biologico verso il DG SANCO che si tradurrebbe, in Italia, in un trasloco di tutto il biologico sotto l’ala protettrice del Ministero della Salute.

Con l’inizio del nuovo anno scadono anche alcune misure transitorie previste dal Reg. CE 889/08 in merito alle produzioni zootecniche e l’acquacoltura.

Un’altra importante novità riguarda invece l’industria e i laboratori di preparazione alimentare. Il lievito e i prodotti a base di lievito, ai soli fini del calcolo della percentuale bio, sono ora considerati come gli ingredienti di origine agricola. Questo non significa che d’ora in poi si dovrà utilizzare esclusivamente lievito biologico. L’impiego di lievito convenzionale rimane comunque ammesso ma il suo impiego inciderà negativamente sul calcolo della percentuale di biologico.

L’impiego di lievito biologico che è già disponibile sul mercato (ma evidentemente in quantità non sufficiente) permetterà semplicemente di tenere più alta la percentuale bio del prodotto. Per i prodotti con un elevato contenuto in lievito, superiore al 5%, l’utilizzo di lievito bio diventa, invece, indispensabile per continuare a vantare il logo europeo e i riferimenti al bio nella denominazione del prodotto. Così come per gli altri ingredienti, non sarà possibile utilizzare contemporaneamente il lievito nella versione bio e convenzionale. Per quanto attiene l’utilizzo dei lieviti nella produzione del vino biologico nulla cambia rispetto a quanto già previsto dal Reg. CE 203/2012.

AdA

Fonte: ICEA

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La normazione per l’agroalimentare: seminario a Milano

agroUNIGiovedì 28 novembre  presso la sede UNI di via Sannio 2 a Milano  si terrà un seminario dal titolo:
La normazione per l’agroalimentare: sicurezza, garanzia, qualità
L'incontro sarà l'occasione per presentare - alle imprese di allevamento e coltivazione, di trasformazione, di distribuzione e somministrazione; ai consulenti; alle istituzioni di controllo; agli enti di promozione e a tutti i soggetti interessati - le principali e più recenti attività tecniche, nonché quelle in corso e gli obiettivi di medio e lungo periodo della normazione tecnica in questo delicato settore.
Sono oltre mille (di cui il 75% ancora in vigore) le norme elaborate dalla Commissione tecnica UNI "Agroalimentare" in 25 anni di attività. Un intenso lavoro che ha contribuito a definire lo stato dell’arte dei metodi di analisi, delle specifiche di prodotto, delle caratteristiche dei processi e delle filiere, degli imballaggi e della sicurezza e igiene dei macchinari, il tutto a tutela del consumatore, a garanzia della sicurezza e dell’igiene del prodotto e a beneficio del Made in Italy.
In questo quadro si ritiene che le norme prodotte dalla Commissione – nazionali, europee ed internazionali – possano esprimere un potenziale di gran lunga superiore se solo più approfonditamente conosciute ed applicate sistematicamente da tutti i soggetti interessati.
La partecipazione è gratuita, previa iscrizione da effettuarsi - entro il 22 novembre - attraverso l'apposito form online.
Le richieste saranno accolte fino al raggiungimento della capienza della sala.

mb

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Fonte: UNI

 

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Una mela al giorno, meglio Annurca

MelaAnnurcaUna dieta ricca in frutta fresca e vegetali, dall’elevato contenuto in antiossidanti, esercita un effetto benefico in diverse condizioni patologiche, incluse quelle del canale alimentare, contrastando gli effetti dello stress ossidativo. Soprattutto, la mela Annurca, tipica della Campania e conosciuta dai tempi di Plinio il Vecchio (“Mala Orcula” nella sua NaturalisHistoria), e in particolare un suo estratto ricco in polifenoli antiossidanti, previene il danno gastrico da antiinfiammatori non steroidei lasciando inalterati i fisiologici livelli di secrezione acida gastrica. È il risultato importantissimo al quale è giunto Marco Romano, associato del Dipartimento medico chirurgico di Internistica clinica e sperimentale della Seconda Università di Napoli, che ha condotto uno studio sugli “Effetti benefici della mela Annurca nell’apparato digerente”, in collaborazione con la Baylor University di Dallas, in Texas. “Riguardo alla mela Annurca - dice Romano -, lo stesso estratto esercita un significativo effetto anticarcinogenetico in modelli sperimentali di cancro del colon. È possibile quindi ipotizzare che una dieta ricca in mela Annurca e/o suoi derivati ad azione antiossidante possa trovare un impiego nella prevenzione di patologie sia infiammatorie che neoplastiche dell’apparato gastrointestinale”.

AdA

Fonte: Il Sole 24 Ore

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Ortofrutta, accordo con gli Usa. Da Genova partono i primi containers

Agricoltura-ortofruttaApertura di un nuovo sbocco commerciale verso gli Stati Uniti per le esportazioni di mele e pere italiane: partono i primi containers dal porto di genova verso gli Usa. “Lo snodo rappresenta un enorme occasione di crescita del nostro comparto ortofrutticolo – avverte il ministro Nunzia de Girolamo – negli ultimi mesi è stato condotto un lungo lavoro, insieme alle organizzazioni agricole e alle Regioni, con uno spirito di collaborazione che ha portato a risultati molto soddisfacenti. Le nostre produzioni ortofrutticole sono di eccezionale qualità e sono certa che questa qualità verrà apprezzata anche Oltreoceano”. Entra così nella sua fase applicativa il recente accordo siglato tra il Servizio fitosanitario italiano e quello statunitense che consente l’accesso al mercato americano delle mele e pere italiane e che ha comportato una specifica attività di controllo fitosanitario, a partire dai campi di produzione, sino alle verifiche effettuate direttamente da parte dell’ispettore dell’Animal and Plant Health Inspection Service (Aphis), in Italia già da diversi giorni.
I containers, sigillati in Italia dall’Aphis, saranno direttamente introdotti negli Usa senza ulteriori controlli all’arrivo.

AdA

Fonte: Il Denaro

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Sicurezza, tempi più lunghi per lo sconto sui contributi

campi-agricoliINAIL Riaperti i termini per l`invio delle domande: scadenza al 15 ottobre

Marcia indietro dell`INAIL per l'applicazione della riduzione contributiva per l`assicurazione dei lavoratori agricoli. Scatta, infatti, la riapertura al 15 ottobre 2013 del termine unico per la presentazione on line delle relative istanze per gli anni dal 2008 al 2013. Lo precisa l'INAIL con la circolare n. 35 del 23 luglio 2013. Esaminiamo nel dettaglio il predetto beneficio sulla scorta della suddetta circolare 35/2013. Tutto ruota sull`articolo 1, comma 60, della legge n. 247 del 24 dicembre 2007 (protocollo del Welfare). Questa norma stabilisce che, con effetto dal primo gennaio 2008, l`INAIL applichi una riduzione, in misura non superiore al 20% dei contributi dovuti per l’assicurazione dei lavoratori agricoli dipendenti, entro il limite annuo di venti milioni di curo. Si tratta di un beneficio destinato a promuovere la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro e, quindi, la crescita della cultura della prevenzione nel settore agricolo, mediante il sostegno delle aziende che si impegnano su questo fronte per diminuire il livello degli infortuni sul lavoro. La riduzione si applica esclusivamente sulla percentuale di contribuzione versata all`INPS ai fini dell`assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali e solo in presenza dei requisiti fissati dalla predetta normativa.

Applicazione della riduzione per le annualità pregresse dal 2008 al 2011.

Con circolare n. 61 del 9 novembre 2012, l`INAIL ha dettato apposite istruzioni con particolare riferimento alle domande da proporsi per il 2012, disponendo anche in merito alle annualità pregresse. Coerentemente con le indicazioni fornite ultimamente dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, l`accesso al beneficio per le annualità è subordinato al possesso di specifici requisiti, in base ai quali le aziende devono:

  • essere in regola con gli adempimenti contributivi e assicurativi;
  • essere attive da almeno un biennio, intendendo come attive le aziende che, nelle due annualità precedenti, hanno instaurato almeno un rapporto di lavoro, sia a tempo indeterminato che determinato, regolarmente denunciato all`INPS attraverso la dichiarazione trimestrale della manodopera occupata (modello Dmag/Unico);
  • dichiarare di aver rispettato, nei luoghi di lavoro oggetto della domanda, le disposizioni in materia di prevenzione, infortuni e igiene nei luoghi di lavoro;
  • non aver registrato infortuni nel biennio precedente alla annualità di riferimento. Il biennio di riferimento è quello che precede, immediatamente, l` annualità di riferimento dello sconto. Sono, perciò, escluse le aziende con data inizio attività successiva al primo gennaio del biennio di osservazione. Nel biennio non devono essere presenti infortuni denunciati sia a seguito di certificato medico sia di denuncia del datore di lavoro. La presenza di infortuni in itinere o di infortuni in franchigia ovvero di infortuni definiti negativamente nel biennio di attività e non successivamente (in questo secondo caso, nel biennio si configura l'ipotesi dell'infortunio denunciato) non esclude l`applicabilità della riduzione. Allo stesso modo la presenza di malattia professionale, stante le particolari caratteristiche che ne tipizzano tempi di emersione e accertamento, non esclude l'applicabilità dello sconto;
  • non essere state destinatarie di provvedimenti sanzionatori di cui all` articolo 14 del decreto legislativo 81/2008 o sanzionatori conseguenti alla violazione delle norme in mate- ria di salute e sicurezza sul lavoro. Questo requisito, dichiarato dall’azienda al momento della presentazione dell`istanza, sarà oggetto di successive verifiche da parte dell`INAIL, d’intesa con le Direzioni territoriali del lavoro.

In particolare, per le annualità 2008-2011 il modello di domanda semplificato predisposto sulla base delle indicazioni ministeriali, prevede:

  • la dichiarazione di essere consapevole che la concessione del beneficio è subordinata all` accertamento degli obblighi contributivi e assicurativi;
  • la dichiarazione di aver assolto, sui luoghi di lavoro e nei periodi interessati dalla domanda, agli obblighi di legge in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
  • la dichiarazione di non aver registrato infortuni nel biennio precedente il periodo cui si riferisce la domanda e di non aver subìto provvedimenti di sospensione dell'attività imprenditoriale o sanzionatori conseguenti la violazione di norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro nel biennio precedente il periodo cui si riferisce la domanda stessa.

Le domande contenenti la dichiarazione del possesso dei requisiti dovranno pervenire entro la data del 15 ottobre 2013.

AdA

Fonte: Il Sole 24 Ore - Agrisole - 6-12/09/13 - G.R.

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Etichette "civetta" prodotti alimentari. In arrivo il decreto che stabilisce le sanzioni

etichette infedeliStop alle etichette civetta per i prodotti alimentari e multe in arrivo per chi viola le norme sulle indicazioni nutrizionali e salutistiche. È stato trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni il decreto legislativo che definisce la disciplina sanzionatoria per chi non rispetta la normativa comunitaria sulla materia, ossia il Regolamento (CE) 1924/2006.
Si va da un minimo di mille a un massimo di 40mila euro. La fascia più alta colpisce le violazioni sui claims che riguardano la salute. Sotto la lente: le indicazioni false, ambigue e fuorvianti, quelle che determinano incertezza sulla sicurezza di altri alimenti e quelle che incoraggino o tollerino il consumo eccessivo di un alimento. Vietate anche le indicazioni salutistiche sulle etichette di bevande che contengano più dell'1% di alcol.
Per i casi più gravi, l'autorità amministrativa o il giudice possono disporre la pubblicazione - a spese del soggetto sanzionato - di un estratto del provvedimento, con la descrizione sintetica dell'illecito e l'indicazione dell'autore, su almeno due quotidiani nazionali.
Il Dlgs non coinvolge i prodotti per i lattanti, che sono fuori dal campo di applicazione del Regolamento 1924/06 e rientrano invece nella disciplina della bozza di regolamento relativo agli alimenti destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia e alimenti destinanti a fini medici speciali. Il testo è attualmente in attesa di essere pubblicato.
Nel decreto legislativo all'esame delle Regioni si specifica anche che l'autorità competente nazionale è il ministero della Salute mentre Regioni, Province autonome di Trento e Bolzano e Aziende sanitarie locali sono le autorità competenti a livello locale. Tuttavia si specifica anche che la materia attiene sia alla tutela della salute che a quella della concorrenza. Il chiarimento non è da poco, dal momento che in questi anni le aziende alimentari sono state colpite da indagini a tappeto dell'Authority e da multe salate, fino a 200mila euro. Nella rete sono finiti grandi nomi dell'industria alimentare italiana.
L'Autorità garante per la concorrenza ha infatti ritenuto che la materia rientri nella propria giurisdizione sulle «pratiche commerciali corrette».
Su questo fronte, «il decreto legislativo in corso di approvazione - chiarisce Silvio Borrello, direttore generale della Sicurezza degli alimenti e nutrizione del ministero della Salute - non cambia nulla. Le industrie alimentari potranno quindi essere sanzionate non solo dalle autorità sanitarie ma anche dall'Antitrust, nella sua autonomia e indipendenza».
Tra i casi più eclatanti: 200mila euro per una linea di prodotti dolciari che recava in etichetta la dicitura «vivi al meglio»; 120mila euro per una linea di prodotti che vantava il claim «0,001% di colesterolo»; 100mila euro per una «preparazione a base di frutta senza zuccheri aggiunti»; 40mila euro per una «pasta con betaglucani che riduce il colesterolo»; 80mila euro per prodotti «soia - senza colesterolo».
A questo proposito, la posizione dell'industria alimentare italiana è fortemente critica, anche perché il quadro normativo è ancora incerto. «L'applicazione del regolamento - fa sapere Federalimentare - è stata ed è tuttora assai problematica, sotto diversi aspetti: a oltre 6 anni dalla pubblicazione, la Commissione europea non ha ancora pubblicato l'elenco delle indicazioni consolidate sulla salute da ammettersi in via definitiva; l'Efsa deve ancora riesaminare, in particolare, gli health claims relativi a probiotici e botanicals. Gli Stati membri e la Commissione a loro volta non hanno ancora dipanato i dubbi di interpretazione su varie parti del regolamento».
Per questi motivi Federalimentare «ritiene opportuno e urgente definire un metodo di lavoro - ad esempio rivedere le Linee Guida sotto il coordinamento del ministero della Salute e con l'accordo dell'Antitrust - che consenta la definizione di un orientamento chiaro e condiviso, coerente alle regole comuni e all'interpretazione data in Europa e negli altri Paesi membri. In linea con i prioritari diritti dei consumatori, senza tuttavia discriminare irragionevolmente le nostre industrie e i loro prodotti nella competizione internazionale».

Leggi lo schema di Decreto Legislativo

Fonte: Il Sole 24 Ore

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Sicurezza alimentare. L'UE propone quattro nuovi Regolamenti

SIC ALIMLa Commissione Europea ha recentemente adottato una serie di provvedimenti per rafforzare l'applicazione delle norme in tema di salute e sicurezza lungo tutta la catena agroalimentare.
Il pacchetto normativo è composto da quattro proposte di Regolamento, in materia di riforma dei controlli pubblici ufficiali nell'Unione Europea; salute animale; salute delle piante e commercializzazione di materiale riproduttivo vegetale.
In particolare, per quanto riguarda i controlli ufficiali, la proposta COM(2013) 265 intende modificare il quadro generale dei controlli ufficiali stabilito dal Regolamento (CE) n. 882/2004.
Sotto il profilo dei soggetti pubblici, per i laboratori ufficiali sarà mantenuto l'obbligo di essere dichiarati conformi alla norma ISO 17025 da parte dell'Ente di accreditamento (art. 36 della proposta), sebbene saranno previste, a seconda dei casi, misure transitorie e deroghe temporanee o permanenti.
Ad esempio, la designazione temporanea di un laboratorio ufficiale per l'uso di un metodo non incluso nel suo ambito di accreditamento sarà possibile (per un periodo di un anno, rinnovabile una volta), quando l'uso di tale metodo sia derivato da recenti riforme legislative, in situazioni di emergenza o in caso di rischi.
Il richiamo alla ISO 17025 si applicherà anche nel caso dei laboratori di riferimento dell'Unione Europea, i quali dovranno contribuire al miglioramento e all'armonizzazione dei metodi di analisi da utilizzare.
Il pacchetto normativo della Commissione Europea sarà ora sottoposto all'esame delle altre Istituzioni comunitarie, Consiglio e Parlamento in primis, per proseguire il suo iter legislativo di approvazione.

Fonte ACCREDIA

 

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Gli USA riaprono le frontiere ai salumi italiani

salumiFinalmente salami, pancette, coppe, culatello e altri salumi made in Italy potranno tornare, dal 28 maggio 2013, sulle tavole dei cittadini americani che negli ultimi 15 anni sono stati costretti ad acquistare imitazioni di bassa qualità.
Il provvedimento non riguarda il prosciutto che, se stagionato oltre i 14 mesi, poteva già essere esportato negli Usa.
Il superamento del blocco delle esportazioni nazionali di salumi è sancito dalla pubblicazione del provvedimento delle autorità statunitensi di Aphis (Animal and Plant Health Inspection Service) che hanno ufficialmente riconosciuto l'indennità dalla malattia vescicolare del suino di Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e delle Province autonome di Trento e Bolzano. In queste regioni si concentra la grande maggioranza degli allevamenti di maiali e degli stabilimenti di lavorazione delle carni in Italia.
L’abbattimento di questa anacronistica barriera commerciale ha fatto perdere all’Italia un importo stimato in 250 milioni di euro all’anno. In questo momento di crisi si tratta di un passo importante per l’economia del sistema agroalimentare nazionale che ha ora l’opportunità di crescere nel ricco mercato americano dove le esportazioni di cibo e bevande italiane hanno raggiunto il livello record di 2,7 miliardi.
Il culatello uruguaiano, la soppressata calabrese Made in Usa, il salame veneto canadese e il “Parma salami” del Messico sono solo alcuni dei salumi taroccati che hanno invaso il mercato USA negli ultimi anni.
Se questa misura doganale sarà accompagnata a livello internazionale da una più decisa tutela delle denominazione di origine dei nostri salumi si apriranno ulteriori spazi di crescita.
La Coldiretti ricorda, ad esempio, che in Canada vengono venduti salumi locali con il marchio “San Daniele” e che non può essere esportato il prosciutto di Parma perché il marchio è stato registrato da una azienda privata.

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Decreto MIPAAF. Marchio unico per gli Agriturismi

agriturismi 200Per gli agriturismi arriva la classificazione da 1 a 5 soli, simile a quella delle "stelle" per gli hotel: indicheranno il livello della struttura in base a comfort e servizi forniti alla propria clientela.
Lo prevede il D.M. 13 febbraio 2013 del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali pubblicato in Gazzetta Ufficiale 5 marzo 2013, n. 54.
La classificazione, come per le strutture alberghiere, avverrà attraverso misurazioni standard che individueranno cinque livelli:

  • Categoria 1 simbolo - Azienda che offre soltanto le attrezzature e i servizi minimi previsti dalla legge in condizioni di necessaria igiene e funzionalita'.
  • Categoria 2 simboli - Azienda che offre, in forma semplice, attrezzature e servizi oltre il minimo previsto dalla legge in un contesto organizzativo e paesaggistico-ambientale che presenta sporadiche emergenze dalla normalita'.
  • Categoria 3 simboli - Azienda "media" che offre, con alcune rifiniture organizzative o qualita' strutturali, attrezzature e servizi che evidenzino anche la caratterizzazione agricola e naturalistica dell'accoglienza, in un contesto paesaggistico-ambientale di buona qualita'.
  • Categoria 4 simboli - Azienda che cura armonicamente il comfort e la caratterizzazione agricola e naturalistica dell'accoglienza, mettendo a disposizione dell'ospite un complesso di attrezzature e servizi di livello elevato in un contesto paesaggistico-ambientale eccellente.
  • Categoria 5 simboli - Azienda che, oltre ai requisiti propri della categoria 4, presenti particolari eccellenze nella prestazione dei servizi, nelle peculiarita' del contesto paesaggistico-ambientale e nella evidenza della caratterizzazione agricola e naturalistica dell'ospitalita'.

Fonte MIPAAF

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