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News - Bandi & Finanziamenti

News - Bandi & Finanziamenti (359)

Bonifica da materiali contenenti amianto, dall’Inail 60 milioni di euro a fondo perduto

Bonifica da materiali contenenti amianto, dall’Inail 60 milioni di euro a fondo perduto

Il terzo asse di finanziamento previsto dal bando Isi 2017 riguarda i progetti di bonifica da materiali contenenti amianto. I fondi disponibili sono pari a 60 milioni di euro e rappresentano la quota più consistente dei 246 milioni stanziati complessivamente, dopo quella riservata ai progetti di investimento e per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. L’introduzione nel bando Isi di un asse di finanziamento specifico per il sostegno degli interventi di bonifica dall’amianto risale all’edizione del 2015 e testimonia l’impegno dell’Inail per la prevenzione e il contrasto delle malattie professionali asbesto-correlate, attraverso politiche mirate.

Per accedere al finanziamento, gli interventi di bonifica devono comprendere sia la rimozione del materiale contenente amianto, sia il successivo trasporto e smaltimento in discarica autorizzata, gestiti da ditte qualificate iscritte all’Albo nazionale dei gestori ambientali. Tra le tipologie ammesse, elencate nell’allegato 4 del bando, sono comprese la rimozione dei materiali contenenti amianto sia dai mezzi di trasporto che da impianti e attrezzature (come cordami, coibentazioni, isolamenti di condotte di vapore, condotte di fumi), e la rimozione di coperture, cassoni, canne fumarie, comignoli, pareti e altre strutture in cemento amianto. A ogni tipologia d’intervento è attribuito un punteggio e, se il progetto comprende più tipologie d’intervento, è necessario selezionarle tutte nella domanda.

Gli interventi devono essere effettuati nel luogo in cui l’impresa che chiede il finanziamento esercita la propria attività. Non sono quindi ammessi al finanziamento i lavori su strutture di cui l’impresa richiedente è proprietaria, ma che sono state date in locazione. Al contrario, l’azienda che ha affittato l’immobile per il quale si richiede l’intervento può accedere al finanziamento. Non sono finanziabili, inoltre, gli interventi relativi al rifacimento o al consolidamento delle strutture di sostegno alla copertura e al rifacimento degli elementi strutturali del tetto, delle orditure, dei solai, delle travature e i costi di nuovi elementi tecnologici integrati, di pannelli solari o fotovoltaici, né l’acquisto e l’installazione di ancoraggi permanenti.

L’importo totale di ciascun intervento, che include sia le spese di progetto sia le spese tecniche e assimilabili, è finanziabile nella misura del 65%, al netto dell’Iva, purché sia compreso tra il contributo minimo erogabile di cinquemila euro e quello massimo di 130mila. Le spese di progetto sono quelle necessarie all’intervento e quelle accessorie o strumentali, indispensabili per la sua realizzazione. Tra quest’ultime, nel caso della rimozione di coperture in materiali contenenti amianto, rientrano anche quelle relative al loro rifacimento. Quando è presente anche una sottocopertura in materiale contenente amianto, è possibile aggiungere un’ulteriore voce di spesa, relativa sia alla bonifica che al rifacimento della stessa struttura, nei limiti indicati nell’allegato.

Le spese tecniche sono coperte dal contributo fino a un massimo del 10% delle spese di progetto e complessivamente entro i 10mila euro. Si tratta di voci di spesa che non fanno parte del progetto, ma sono necessarie per la redazione della perizia giurata, la produzione di progetti ed elaborati a firma di tecnici abilitati, la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, la produzione di ogni documentazione o certificazione riguardante l’intervento, richiesta dalla normativa, le denunce di messa in servizio di impianti, le relazioni e dichiarazioni asseverate, ove richieste dalla normativa, la corresponsione di oneri previsti per il rilascio delle autorizzazioni o nulla osta da parte di enti e amministrazioni preposte. I fondi non coprono, invece, le spese relative alla compilazione della domanda.

Le caratteristiche aziendali e le caratteristiche dell’intervento sono i parametri che concorrono a determinare il punteggio complessivo del progetto presentato, riportati nell’allegato 4. Per quanto riguarda le caratteristiche aziendali i parametri presi in considerazione sono il numero dei dipendenti e il fatturato, con l’assegnazione di un punteggio inversamente proporzionale alla dimensione dell’impresa, la lavorazione svolta e il bonus attribuito alle aziende attive in uno dei settori Ateco eventualmente individuati a livello regionale o provinciale.

Le imprese interessate ad accedere al contributo, possono inserire la propria domanda sul sito Inail, nella sezione “servizi online”, fino alle ore 18 di giovedì 31 maggio. Sono escluse le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli, alle quali è riservata la partecipazione al quinto asse di finanziamento del bando Isi. Gli incentivi, ripartiti su base regionale, saranno poi assegnati fino a esaurimento, secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande in occasione del “click day” dedicato all’inoltro online delle domande di ammissione al finanziamento, le cui date saranno comunicate a partire dal prossimo 7 giugno.

AdA

Scarica l’Allegato 4 - Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto

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Rettifica avviso pubblico per l'erogazione di voucher per la partecipazione di Micro e PMI campane ad eventi fieristici internazionali

Rettifica avviso pubblico per l'erogazione di voucher per la partecipazione di Micro e PMI campane ad eventi fieristici internazionali

Rettificato l’avviso pubblico per l’erogazione dei Voucher per partecipazione di Micro e PMI campane a eventi fieristici internazionali.

Sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania numero 33 del 07/05/2018 sono stati pubblicati:

  • Avviso rettificato rispetto a quanto approvato con D.D. n. 52 del 16/03/2018
  • Domanda di assegnazione
  • Modulo richiesta erogazione
  • indirizzo piattaforma web per la presentazione delle domande http://simricerca.regione.campania.it/

Nello specifico, la rettifica dell’avviso riguarda la disponibilità della sede operativa attiva in Campania (di cui al Paragrafo 4 dell’Avviso Pubblico) laddove non posseduto al momento della presentazione della domanda di assegnazione Voucher, possa essere comunque acquisito entro la data di avvio degli interventi.

Dovrà comunque essere garantita la disponibilità di una sede operativa attiva in Campania per un periodo di almeno tre anni, decorrenti dalla data del pagamento del saldo finale.

La presentazione della domanda si articola nelle seguenti sottofasi:

  1. a far data dal decimo giorno successivo alla data di pubblicazione sul B.U.R.C è possibile registrarsi nell’apposita sezione della piattaforma web (17 maggio)
  2. a far data dal ventesimo giorno successivo alla suddetta pubblicazione, le MPMI registrate compilano on line il modulo di domanda provvedendo altresì a firmarlo digitalmente (28 maggio)
  3. a decorrere dal trentesimo giorno successivo alla pubblicazione sul B.U.R.C., le imprese procedono all’invio telematico del modulo utilizzando la piattaforma web (6 giugno).

L’invio sarà comunque automaticamente inibito a far data dal terzo giorno successivo a quello in cui si verifica l’esaurimento delle risorse allocate sull’avviso.

AdA

Scarica:

Atto

Avviso pubblico  

Domanda assegnazione

Modulo richiesta erogazione

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Sisma bonus alle demolizioni con ricostruzione

Sisma bonus alle demolizioni con ricostruzione

Il sisma bonus, lo sconto fiscale per la messa in sicurezza degli edifici con tetto massimo dell’85%, può essere utilizzato anche per le operazioni di demolizione con ricostruzione. Con una sola condizione: gli interventi dovranno essere qualificabili come ristrutturazione secondo il Dpr 380/2001. Quindi, dovranno mantenere la volumetria iniziale.

L’importante chiarimento è arrivato con la risoluzione 34/E dell’agenzia delle Entrate, per mettere finalmente un punto a una delle questioni più discusse sulla detrazione attivata dal governo a partire da marzo del 2017. Tutto nasce da un interpello di tre comproprietari di un immobile dichiarato inagibile, per il quale è in programma una demolizione con «fedele ricostruzione».

Per rispondere, l’Agenzia riepiloga, anzitutto, le caratteristiche dello sconto fiscale, che potrà essere «guadagnato» per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2021 per gli interventi che, secondo il Tuir, sono qualificati come di «adozione di misure antisismiche». La premessa, allora, è che il Consiglio superiore dei lavori pubblici (l’organo tecnico consultivo del ministero delle Infrastrutture), con il parere n. 27/2018, ha precisato che gli interventi di demolizione con ricostruzione con la stessa volumetria dell’edificio preesistente, fatte salve le innovazioni necessarie per l’adeguamento, possono essere qualificati come «ristrutturazione edilizia» in base al Dpr 380/2001. E che, quindi, questi interventi possono essere tranquillamente considerati antisismici in base alla definizione del Tuir, purché siano «progettati ed eseguiti in conformità alle vigenti norme tecniche per le costruzioni».

Detto questo, allora, la risoluzione conclude: «Si ritiene che gli interventi consistenti nella demolizione e ricostruzione di edifici adibiti ad abitazioni private o ad attività produttive possono essere ammessi alla detrazione» per la messa in sicurezza in chiave antisismica, «sempreché concretizzino un intervento di ristrutturazione edilizia e non un intervento di nuova costruzione». Quindi sarà fondamentale considerare la volumetria.

Nel caso in esame, allora, «ai fini della applicazione della detrazione è necessario che dal titolo amministrativo che assente i lavori risulti che l’opera consista in un intervento di conservazione del patrimonio edilizio esistente e non in un intervento di nuova costruzione».

Non è l’unica questione affrontata dalla risoluzione. L’Agenzia, infatti, chiarisce altri due punti. In materia di ripartizione degli sconti, «qualora vi siano più soggetti titolari del diritto alla detrazione, la stessa è ripartita in funzione della spesa effettivamente sostenuta da ciascuno, come attestata dal bonifico di pagamento contenente nella causale il richiamo normativo che dà diritto alla detrazione d’imposta, e dall’intestazione delle fatture rilasciate dall’impresa che esegue i lavori». Non è quindi necessario agganciarsi soltanto alle quote di proprietà.

Infine, una precisazione in materia di Iva. «Alla fattispecie descritta nell’istanza di interpello (demolizione con fedele ricostruzione)», secondo l’Agenzia può essere applicata «l’aliquota Iva agevolata prevista per gli interventi di ristrutturazione, vale a dire l’aliquota del 10 per cento, a condizione che le opere siano qualificate come tali dalla documentazione amministrativa che assente i lavori». È scontato che il discorso, fatte queste premesse, sarà tutto differente per gli interventi di nuova costruzione. A loro saranno applicabili le diverse aliquote previste per le varie fattispecie (ad esempio, per la prima casa, gli immobili strumentali, gli immobili di lusso).

AdA

fonte Sole24Ore 116/18 GL

Scarica la risoluzione 34/E dell’Agenzia delle Entrate

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Aiuti per l’area di crisi industriale di Acerra

Aiuti per l’area di crisi industriale di Acerra

In data 21 dicembre 2017 è stato sottoscritto tra il Ministero dello sviluppo economico, la Regione Campania e l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a. – Invitalia, un Accordo di programma finalizzato al rilancio delle attività imprenditoriali, alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al sostegno dei programmi di investimento nel territorio dei Comuni della Regione Campania tra cui anche quelli compresi nell’area di crisi industriale di Acerra individuata ai sensi della legge 14 maggio 2005, n. 80 e del DPCM 7 luglio 2005, non rientranti nell’elenco delle aree di crisi industriale non complessa individuate ai sensi del decreto direttoriale del 19 dicembre 2016.

Con circolare direttoriale 24 aprile 2018, n. 186934 è stato attivato l’intervento ai sensi della legge n. 181/1989.

La misura, in sintesi, promuove la realizzazione di una o più iniziative imprenditoriali nel territorio dei Comuni riportati nell’allegato n. 1 alla circolare, finalizzate al rafforzamento del tessuto produttivo locale e all’attrazione di nuovi investimenti.

Le risorse finanziarie disponibili ai fini della concessione delle agevolazioni ammontano a euro 6.300.000 a valere sulle risorse della legge n. 181/1989.

Sono ammissibili alle agevolazioni – purché realizzate nel territorio dei Comuni agevolati - le iniziative che prevedano la realizzazione di programmi di investimento produttivo e/o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione dell’organizzazione, con spese ammissibili non inferiori a 1,5 milioni di euro.

Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo in conto impianti, dell’eventuale contributo diretto alla spesa e del finanziamento agevolato, entro i limiti previsti dal regolamento UE n. 651/2014 (“Regolamento GBER”).

Le domande di accesso alle agevolazioni potranno essere presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.a. – Invitalia, secondo le modalità e i modelli indicati nell’apposita sezione dedicata alla legge n. 181/1989 del sito internet dell’Agenzia medesima (www.invitalia.it) a partire dalle ore 12.00 del 15 giugno 2018.

Per tutte le richieste di chiarimenti ed informazioni contattare esclusivamente la casella di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

AdA

Scarica l’avviso (circolare direttoriale 24 aprile 2018, n. 186934)

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Bando da 15 milioni per le Pmi campane all’estero

Bando da 15 milioni per le Pmi campane all’estero

Imprese campane verso l’internazionalizzazione con un bando del Por Fers 2014-2020 da 15 milioni di euro.

Possono accedere ai finanziamenti le micro, piccole e medie imprese in forma singola e associata in Ats, Ati, reti d’impresa, società consortili e consorzi che abbiano una sede operativa in Campania. Il bando è aperto anche i liberi professionisti.

Nello specifico, le imprese devono operare nei settori: aerospazio, beni culturali, turismo, edilizia sostenibile, biotecnologie, salute dell’uomo e agroalimentare, settore dell’energia e ambiente, nanotecnologie e altri materiali avanzati, sicurezza del territorio e gestione delle risorse ambientali, settore delle bioplastiche e delle biochemicals, logistica e trasporti di superficie (settore automotive, costruzioni veicoli e sistemi di trasporto su rotaia,  aeroportuale e portuale), abbigliamento, calzature, tessile.

Sono esclusi invece i settori agricoltura, silvicoltura e pesca, oltre ad alcune attività manifatturiere e dell’industria alimentare; sono invece ammesse altre attività come la lavorazione delle patate, la produzione di succhi di frutta e ortaggi, la produzione di gelati, di pane, di fette biscottate, etc.

È esclusa inoltre l’industria delle bevande, con l’eccezione della distillazione, miscelatura degli alcolici, produzione di vini da uve, acqua minerale, acqua in bottiglia e bibite analcoliche, etc. Non possono partecipare neppure le industrie del tabacco.

A essere sostenuti, progetti di partecipazione a fiere e saloni, incoming di operatori esteri, incontri bilaterali, workshop e seminari, utilizzo temporaneo di uffici e sale espositive all’estero, comunicazione, supporto specialistico.

Per le iniziative di imprese in forma singola, le sovvenzioni sono pari al 70% delle spese ammesse, nella misura massima di 150mila euro. Per i progetti presentati da aggregazioni temporanee è pari al 70% delle spese, nella misura massima di 150mila euro per singola impresa e di 500mila euro per l’intero programma.

La piattaforma web è stata aperta il 18 aprile per le registrazioni. Domande dal 18 maggio.

AdA

Scarica l’avviso

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Bando ISI INAIL: fino al 31 maggio le domande di incentivo

Bando ISI INAIL: fino al 31 maggio le domande di incentivo

Con il bando Isi 2017, l’Inail mette a disposizione delle imprese, anche individuali, ubicate in ciascun territorio regionale e iscritte alla Camera di commercio, circa 249 milioni di euro a fondo perduto per sostenerle negli investimenti in salute e sicurezza. La quota maggiore, pari a 100 milioni di euro, è quella stanziata per il primo dei cinque assi di finanziamento previsti, dedicato ai progetti di investimento e per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale.

Tra i progetti che possono essere ammessi al finanziamento rientrano quelli che affrontano i rischi di tipo chimico, biologico e sismico, e i pericoli derivanti dalle vibrazioni meccaniche, dal rumore e dalle cadute dall’alto, mediante l’adozione di buone prassi, l’installazione di sistemi, impianti e nuove macchine e la sostituzione delle macchine obsolete utilizzate nelle lavorazioni con macchine conformi alle rispettive direttive di prodotto di riferimento.

Per i progetti finalizzati alla riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi (Asse 2) possono partecipare anche gli Enti del terzo settore.

La compilazione può essere effettuata dal 19 aprile 2018 fino alle ore 18.00 del giorno 31 maggio 2018, anche in più riprese, eseguendo simulazioni relative al progetto d a presentare, verificando il raggiungimento della soglia di ammissibilità e, quindi, procedendo al salvataggio definitivo della domanda inserita, effettuandone la registrazione attraverso l’apposita funzione presente in procedura.

Dopo le ore 18.00 del 31 maggio 2018 le domande salvate non saranno più modificabili. A partire dal 7 giugno 2018 le imprese che abbiano raggiunto o superato la soglia minima di ammissibilità prevista, potranno accedere all’interno della procedura informatica per effettuare il download del proprio codice identificativo che le identificherà in maniera univoca.

AdA

Scarica il Manuale Utente

Scarica l’Avviso pubblico regionale – Campania

Scarica gli allegati

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Innovazione del turismo, contributi da Factorympresa Turismo

Innovazione del turismo, contributi da Factorympresa Turismo

C’è tempo fino alle ore 12.00 del 7 maggio 2018 per rispondere alla nuova call di FactorYmpresa Turismo, il programma promosso dal Ministero dei Beni culturali e gestito da Invitalia che offre servizi di tutoraggio e contributi economici alle imprese e agli aspiranti imprenditori della filiera turistica, con l’obiettivo di far crescere qualitativamente l'offerta e rendere l'Italia più competitiva sui mercati internazionali.

La call permetterà di selezionare i 20 migliori progetti che parteciperanno all’Accelerethon del 17-18 maggio e che si sfideranno sul tema della qualità e del tasso di innovazione del turismo nelle top destination italiane. In una full immersion di 36 ore, i 20 startupper lavoreranno insieme a tutor e mentor di Invitalia per accelerare lo sviluppo dei loro progetti in grado di innovare la gestione del turismo nelle grandi città, migliorando le capacità del team di presentarlo a potenziali investitori/partner/clienti. Smart City, Mobilità e Accoglienza i temi sui quali verrà chiesto agli innovatori di lavorare per elaborare proposte in grado di creare valore in una prospettiva di business.

Al termine dell’Accelerathon una giuria nominata dal Ministero dei Beni culturali e da Invitalia premierà le 10 migliori startup con un sostegno finanziario: ciascuna di esse riceverà una somma di 10.000 euro da utilizzare per lo sviluppo del progetto imprenditoriale.

AdA

Vai al regolamento

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Voucher per la partecipazione di Micro e PMI campane ad eventi fieristici internazionali

Voucher per la partecipazione di Micro e PMI campane ad eventi fieristici internazionali

La Regione Campania, con Decreto Dirigenziale n. 52 del 16/03/2018, ha emanato l’Avviso pubblico per l’erogazione di voucher per la partecipazione di Micro e PMI campane ad eventi fieristici internazionali.

Con Deliberazione n. 525 del 08 Agosto 2017, pubblicata sul BURC n. 63 del 14 Agosto 2017, la Giunta Regionale ha approvato il "Piano strategico regionale per l'Internazionalizzazione". Tale Piano, in linea con la "Strategia regionale di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente" (RIS3 Campania), promuove politiche di intervento e strumenti operativi finalizzati a stimolare l'apertura internazionale del sistema Campania.

Nell'individuazione dei settori verso i quali indirizzare prioritariamente le politiche di intervento in materia di internazionalizzazione, il citato Piano da priorità a quegli ambiti che, in una prospettiva di medio-lungo termine, presentano un maggiore potenziale di sviluppo, in coerenza con le traiettorie tecnologiche delineate nella RIS3 Campania, valorizzando, tuttavia, anche in linea anche con quanto previsto nel Patto per lo sviluppo economico della regione Campania, sottoscritto in data 24 aprile 2016, i settori tradizionali di esportazione.

AdA

Scarica il Decreto Dirigenziale n. 52 del 16/03/2018

Scarica l’allegato all’avviso

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Zona Economica Speciale, la Regione Campania approva il Piano strategico

Zona Economica Speciale, la Regione Campania approva il Piano strategico

La Giunta regionale ha approvato nella riunione del 28 marzo u.s. il Piano di Sviluppo Strategico della Zona Economica Speciale (ZES) della Campania, che comprende tutte le aree indicate nella proposta preliminare sottoposta al Governo già nel dicembre 2016.

L'approvazione segue il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio scorso che ha regolamentato l'attuazione delle Zes a livello nazionale, individuando i criteri per l'identificazione e la delimitazione delle aree, per l'attuazione degli investimenti e l'accesso delle aziende, il coordinamento generale degli obiettivi di sviluppo. La Campania è la prima Regione a dotarsi del Piano di Sviluppo Strategico della Zes, che con successivo decreto del Presidente del Consiglio sarà finalmente istituita e immediatamente operativa.

Le aree regionali interessate sono i Porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia e le relative aree retroportuali. In tali aree sono compresi: gli aeroporti di Napoli e di Salerno; gli interporti “Sud Europa” di Marcianise-Maddaloni e “Campano” di Nola; gli agglomerati indutriali di Acerra, Arzano-Casoria-Frattamaggiore, Caivano, Torre Annunziata-Castellammare, Marcianise, Marigliano-Nola, Pomigliano, Salerno, Fisciano-Mercato San Severino, Battipaglia, Aversa Nord (Teverola, Carinaro, Gricignano), Ponte Valentino, Valle Ufita, Pianodardine e Calaggio; le aree industriali e logistiche di Napoli Est, Bagnoli, Nocera, Sarno, Castel San Giorgio e Contrada Olivola. Rispetto ai 5.467 ettari assegnati alla Regione Campania dal DPCM, la Giunta Regionale ne ha coperti 5.154, riservandosi una verifica sull'attuazione della Zes e sulla sua delimitazione entro un anno dall'approvazione da parte della Presidenza del Consiglio.

Il Presidente De Luca e l'Assessore alle attività produttive Lepore dichiarano che “il Piano di Sviluppo Strategico della Zes è l'atto finale di un'iniziativa che ha visto come protagonista a livello nazionale la Campania, insieme alle altre Regioni del Mezzogiorno. Con questo provvedimento candidiamo la nostra Regione a un'ulteriore attrazione di grandi investimenti industriali e logistici, e all'incremento dell'occupazione produttiva in un ambito fortemente innovativo e strategico. La Zes è uno strumento che consente una più intensa crescita dei porti e delle aree industriali e logistiche nonché delle infrastrutture e della mobilità regionale. Abbiamo svolto un confronto molto vasto con tutti i Comuni interessati, gli interporti e i Consorzi di sviluppo industriale, le organizzazioni sindacali e quelle delle imprese, con tutto il partenariato sociale ed economico della Regione, giungendo a una piena condivisione delle linee strategiche di sviluppo della Zes da parte di tutti gli enti coinvolti nell' iniziativa e nelle sedi istituzionali di e presentazione del Piano. Ci aspettiamo che il provvedimento venga rapidamente tramutato in norma attuativa ai fini dell'istituzione della Zes della Campania e del dispiegamento delle sue potenzialità per lo sviluppo economico e sociale della Regione”.

Il Presidente della Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, Pietro Spirito, dichiara che “l’approvazione da parte della Giunta regionale della Campania del piano strategico della ZES costituisce un importante passo in avanti verso la operatività di questo nuovo strumento di politica industriale e logistica. Ora manca solo l’ultimo decreto di Governo per la nascita formale della ZES: è auspicabile che tale atto amministrativo sia emanato quanto prima, per iniziare il percorso di attuazione. Attrarre investimenti per lo sviluppo manifatturiero indirizzato alla crescita del sistema portuale campano rappresenta una sfida che - in altre realtà internazionali - ha portato sviluppo ed occupazione. Istituzioni, imprese, sistema finanziario, parti sociali dovranno assieme dimostrare che si può lavorare in squadra per determinare un ammodernamento della base produttiva dei nostri territori”.

Nella zona speciale, che comprende 37 Comuni, sarà possibile investire a condizioni particolarmente convenienti, con un credito d’imposta per ogni iniziativa fino a 50 milioni (30 milioni in più di quelli riconosciuti oggi da un Contratto di sviluppo), l’esenzione dall’Irap (con un meccanismo di rimborso, dal momento che l’imposta non potrebbe essere eliminata dalla Regione pena la violazione delle norme Ue) e una semplificazione di norme che renderà più facili anche le assunzioni di nuovi lavoratori.

AdA

Scarica il DPCM 25 gennaio 2018, n. 12

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Fondi europei, europrogettazione e consulenza alle PP.AA. Convegno a Napoli l’11 aprile 2018

Fondi europei, europrogettazione e consulenza alle PP.AA. Convegno a Napoli l’11 aprile 2018

I fondi europei, tra gli strumenti di cui l’Unione europea si avvale per il raggiungimento degli obiettivi strategici, costituiscono anche un’indispensabile leva di sviluppo locale e di valorizzazione delle risorse umane e materiali dei territori

In questa prospettiva, il convegno che si terrà l’11 aprile 2018 alle ore 9,00 a Palazzo Pacanowski in Via Generale Parisi 13, presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, intende promuovere il confronto tra rappresentanti delle agenzie pubbliche nazionali, del mondo della consulenza, dell’assistenza tecnica e delle imprese che illustreranno strumenti, metodi, approcci gestionali e best practices messe in atto nel ciclo di programmazione dei fondi europei 2014-2020.

Nell’ambito del convegno saranno proposti focus specifici sulle seguenti tematiche: la struttura del “mercato” della consulenza alla PA e dell’europrogettazione; le competenze chiave dei professionisti operanti nel settore della consulenza alla PA e dell’europrogettazione; il ruolo degli Organismi Intermedi nell’attuazione della programmazione; l’attività di assistenza tecnica alle PP.AA. nell’implementazione dei Programmi di Sviluppo Rurale; i fondi europei a supporto dell’innovazione delle imprese; le sinergie tra il settore pubblico e il settore privato nella realizzazione dei Programmi; i sistemi di monitoraggio e audit degli interventi dei Fondi europei; dei programmi a gestione diretta come veicolo di governance locale partenariale; la dimensione “esterna” dello sviluppo locale.

La finalità dell’evento consiste nell’evidenziare le opportunità offerte dai fondi europei ad amministrazioni, imprese, associazioni e di far emergere gli sbocchi professionali nei settori dell’europrogettazione e dell’assistenza tecnica e della consulenza della PP.AA. nella programmazione, gestione, rendicontazione e valutazione delle iniziative finanziate con fondi europei.

Scarica il programma

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